martedì 21 ottobre 2025

FAMIGLIA. Litigare fa bene alla coppia

 


FONTE: "Bergamo Salute" settembre/ottobre 2025.

Articolo: "Litigare fa bene" di  IVANA  GALESSI.





Non è il conflitto in sé a minare la relazione, ma come lo si affronta nei primi tre minuti. Una ricerca canadese apre nuove prospettive sulla comunicazione di coppia.


Capita a tutte le coppie: una parola detta male, un malinteso, un gesto frainteso. E “scoppia” il litigio. Tuttavia, secondo una recente ricerca condotta dalla Toronto Metropolitan University, pubblicata sul Journal of Social and Personal Relationships, non è il conflitto a compromettere una relazione. Il vero fattore determinante è come si gestiscono i primi tre minuti della discussione. I ricercatori, infatti, hanno osservato numerose coppie alle prese con discussioni reali, analizzando attentamente le dinamiche comunicative che si instaurano nei momenti iniziali. Il risultato è chiaro: l’apertura del conflitto influenza l’intero sviluppo del litigio. Se si parte con toni calmi, ascolto e rispetto, si pongono le basi per un confronto costruttivo. Se invece si inizia con critiche aspre, sarcasmo o atteggiamenti difensivi, la discussione tende a degenerare, sfociando in accuse reciproche, chiusura emotiva e incomprensione.

Litigare non significa distruggere

Per molte persone, litigare significa che qualcosa non va. Ma non è così. Il conflitto è parte integrante di ogni relazione autentica, perché inevitabilmente due individui hanno bisogni, visioni e modi di comunicare differenti. Litigare, quindi, non è un segnale di crisi, ma può diventare un’opportunità per crescere insieme. Anzi, le coppie che evitano sistematicamente ogni scontro corrono un rischio opposto: reprimono frustrazioni, accumulano risentimenti e si allontanano emotivamente. La qualità della relazione, infatti, non si misura con l’assenza di conflitti, ma con la capacità di affrontarli in modo sano e produttivo.

Le strategie per un litigio “sano”

Cosa succede nei primi tre minuti di un litigio? In genere, è il momento in cui l’emotività è più alta e il cervello più “reattivo” che riflessivo. È facile lasciarsi travolgere dalla rabbia o dalla delusione. Ma proprio qui entra in gioco la capacità di autoregolazione emotiva. Secondo i ricercatori canadesi, usare un linguaggio consapevole è fondamentale. Alcuni suggerimenti pratici: 
> Evitare generalizzazioni come “sempre”     o “mai”, che suonano come attacchi;
> Usare la prima persona per esprimere      come ci si sente (“mi sento trascurato” invece di “non ti importa nulla di me”);
> Lasciare spazio all’altro, senza                     interrompere né sovrapporsi;
>Mantenere il tono di voce stabile, anche   se si è scossi.
Questi piccoli accorgimenti comunicano al partner che, pur nel disaccordo, non si vuole distruggere il legame, ma comprenderlo meglio.

Come allenarsi all’ascolto

La buona notizia è che le competenze relazionali si possono sviluppare. Non si nasce “bravi a litigare”, ma si può imparare. Allenarsi a parlare con chiarezza, a dare un nome alle proprie emozioni, ad ascoltare davvero: sono abilità che rafforzano la relazione nel tempo. Anche ricorrere a una mediazione esterna, come la terapia di coppia, può aiutare. Non per “aggiustare ciò che non funziona”, ma per imparare un linguaggio condiviso e nuove strategie comunicative. Le coppie che investono nel proprio modo di relazionarsi si dimostrano più resilienti, anche di fronte a periodi difficili.

Il conflitto come forma di intimità

Un aspetto interessante della ricerca è che le coppie che litigano in modo rispettoso si sentono, nel tempo, più vicine. Il confronto autentico diventa occasione di verità, di apertura e di riconoscimento reciproco. Il conflitto, infatti, può diventare una forma profonda di intimità, se affrontato con la volontà di capirsi, e non di prevalere. Significa dirsi anche le cose scomode, mostrare le proprie fragilità, mettersi in discussione. Non è semplice, certo. Ma è proprio in quel terreno incerto che può nascere una relazione più solida, onesta e duratura.

Tre minuti per cambiare la relazione

Insomma, l’insegnamento di questa ricerca è potente nella sua semplicità: non serve evitare il litigio, ma imparare a viverlo bene. E tutto si gioca in un tempo brevissimo: i primi tre minuti. Un piccolo spazio temporale che, se gestito con consapevolezza, può trasformare il conflitto da minaccia a risorsa. Quindi, la prossima volta che nasce un contrasto, proviamo a fermarci un attimo. Respiriamo, scegliamo le parole con cura, ricordiamoci che stiamo parlando con la persona che amiamo. Perché, in fondo, litigare bene è un modo per amarci meglio.



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