FONTE: "Bergamo Salute" settembre/ottobre 2025.
Articolo: "Litigare fa bene" di IVANA GALESSI.
Non è il conflitto in sé a minare la relazione, ma come lo si affronta nei primi tre minuti. Una ricerca canadese apre nuove prospettive sulla comunicazione di coppia.
Capita a tutte le coppie: una parola detta male, un malinteso, un gesto frainteso. E “scoppia” il litigio. Tuttavia, secondo una recente ricerca condotta dalla Toronto Metropolitan University, pubblicata sul Journal of Social and Personal Relationships, non è il conflitto a compromettere una relazione. Il vero fattore determinante è come si gestiscono i primi tre minuti della discussione. I ricercatori, infatti, hanno osservato numerose coppie alle prese con discussioni reali, analizzando attentamente le dinamiche comunicative che si instaurano nei momenti iniziali. Il risultato è chiaro: l’apertura del conflitto influenza l’intero sviluppo del litigio. Se si parte con toni calmi, ascolto e rispetto, si pongono le basi per un confronto costruttivo. Se invece si inizia con critiche aspre, sarcasmo o atteggiamenti difensivi, la discussione tende a degenerare, sfociando in accuse reciproche, chiusura emotiva e incomprensione.
Litigare non significa distruggere
Per molte persone, litigare significa che qualcosa non va. Ma non è così. Il conflitto è parte integrante di ogni relazione autentica, perché inevitabilmente due individui hanno bisogni, visioni e modi di comunicare differenti. Litigare, quindi, non è un segnale di crisi, ma può diventare un’opportunità per crescere insieme. Anzi, le coppie che evitano sistematicamente ogni scontro corrono un rischio opposto: reprimono frustrazioni, accumulano risentimenti e si allontanano emotivamente. La qualità della relazione, infatti, non si misura con l’assenza di conflitti, ma con la capacità di affrontarli in modo sano e produttivo.
Le strategie per un litigio “sano”
Come allenarsi all’ascolto
La buona notizia è che le competenze relazionali si possono sviluppare. Non si nasce “bravi a litigare”, ma si può imparare. Allenarsi a parlare con chiarezza, a dare un nome alle proprie emozioni, ad ascoltare davvero: sono abilità che rafforzano la relazione nel tempo. Anche ricorrere a una mediazione esterna, come la terapia di coppia, può aiutare. Non per “aggiustare ciò che non funziona”, ma per imparare un linguaggio condiviso e nuove strategie comunicative. Le coppie che investono nel proprio modo di relazionarsi si dimostrano più resilienti, anche di fronte a periodi difficili.
Il conflitto come forma di intimità
Un aspetto interessante della ricerca è che le coppie che litigano in modo rispettoso si sentono, nel tempo, più vicine. Il confronto autentico diventa occasione di verità, di apertura e di riconoscimento reciproco. Il conflitto, infatti, può diventare una forma profonda di intimità, se affrontato con la volontà di capirsi, e non di prevalere. Significa dirsi anche le cose scomode, mostrare le proprie fragilità, mettersi in discussione. Non è semplice, certo. Ma è proprio in quel terreno incerto che può nascere una relazione più solida, onesta e duratura.
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