giovedì 29 ottobre 2015

DON CAMILLO. A proposito di omosessualità



FONTE: avvisi settimanali della parrocchia di Cene.

A proposito di omosessualità

Mi è stata fatta una domanda a bruciapelo: "Che cosa ne pensi dell'omosessualità?"
Non è la prima volta che mi esprimo su questo argomento e non sarà certamente neanche l'ultima. Si tratta di un tema di attualità, rilanciato in modo particolare dalle esternazioni fatte in TV da mons. Krystof Charamsa.
Ogni volta che parlo di questo argomento tengo a distinguere tra omosessualità dovuta a disordini affettivi o a forzature educative e omosessualità congenita dovuta a fattori ormonali. L'omosessualità dovuta a fattori ormonali è una condizione naturale come è condizione naturale l'eterosessualità. Non deve essere considerata un'anomalia. E' semplicemente una condizione di vita diversa e va rispettata per quello che è. Dal punto di vista morale la gestione dell'affettività da parte  dell'omosessuale è altrettanto impegnativa quanto quella dell'eterosessualità con una differenza: mentre l'affettività dell'eterosessuale è finalizzata oltre che alla piena comunione di vita della coppia anche alla procreazione, l'affettività dell'omosessuale non è finalizzata alla procreazione per ovvi motivi che non sono dettati da convinzioni religiose, ma dalla natura stessa. A meno che si voglia forzare o raggirare la natura, cosa che scienza e tecnica oggi rendono possibile a scapito della coerenza nei confronti della natura stessa.
Sempre per queste ragioni due omosessuali possono essere una coppia, vivere insieme in modo stabile, vedersi riconoscere i diritti di tipo economico-amministrativo che garantiscono il loro stato di coppia e la libertà di provvedere in modo reciproco al loro stato di vita. Ma la loro unione non può chiamarsi "Matrimonio", perché questo termine indica l'unione di una coppia eterosessuale che è un'esperienza di tipo diverso. E la loro convivenza non può chiamarsi "Famiglia", perché la famiglia ha origini diverse.
Se è giusto rispettare la "Diversità", allora va rispettata anche in questo. A meno che si decida di usare pesi e misure diverse a seconda dell'interesse personale.
Per quanto riguarda il caso di mons. Charamsa, legittimo e coraggioso il suo messaggio che può aiutare a riflettere e a maturare su questo argomento. Disapprovo la sua scelta di rendere pubblica la sua convivenza perché mons. Charamsa come ogni sacerdote cattolico è tenuto, per una disposizione della Chiesa Cattolica di rito latino, alla pratica del celibato. Giusta o sbagliata che sia, essendo questa disposizione ancora in atto, la lealtà verso la Chiesa richiede che sia rispettata dato che è abbracciata liberamente. Se per fragilità umana un sacerdote non riesce a rispettare questo patto non è una ragione sufficiente per pubblicizzarlo come se fosse una cosa giusta. Potrà invece prodigarsi attraverso un confronto aperto e leale  con chi ha responsabilità nella Chiesa ad approfondire la questione per un possibile aggiornamento.
Si è posta la questione se un omosessuale può essere ordinato sacerdote. Per me non è l'omosessualità o l'eterosessualità a determinare l'accesso al sacerdozio, ma l'onestà personale di ognuno nel rispetto di quella castità che la Chiesa chiede ai suoi figli chiamati a servirla nel sacerdozio e l'umiltà, comunque, di riconoscere come peccato ogni fragilità in questo campo con la sincera volontà di conversione.

                                        D. Camillo

OGGETTI. Zucche










giovedì 22 ottobre 2015

DON CAMILLO. Poverini...è giusto che si divertano



FONTE: avvisi settimanali della parrocchia di Cene.

Poverini...è giusto che si divertano
(...questi nostri tesori...)

Faccio due passi nel parco del Serio davanti al recinto degli animali sotto la canonica.
Arrivo alla spiaggetta ai bordi del Serio; la trovo disseminata di bottigliette di birra e di vino; di cartacce e avanzi di qualche festino...Raccolgo; pulisco e ripasso domani...Ancora uguale come ieri...
Sento notizie di adolescenti che perdono la vita nelle discoteche: sballo, extasy, intrugli di vario genere...
Adolescenti, ragazzotti alla ricerca di svago, unica divinità capace di soddisfarli...ansiosi di assorbire tutto quello che sta fuori dalle regole...
Adolescenti, ragazzotti facili vittime di chi con maestria sfrutta la loro psicologia inesperta e confusa.
E' un mercato troppo prezioso per chi fiuta l'odore dei soldi...
Bisogna caldeggiare la voglia di evasione.
E' un'alleata troppo preziosa per accettare di perderla in cambio di vite da salvare.
Se qualcuno crepa, peggio per lui; il mercato non si ferma lì. E' stato solo uno sprovveduto...
Non può fermarsi un giro milionario solo per questo... Solo un incidente di percorso; ma bisogna andare avanti...E' importante che gli adolescenti si divertano; passino in allegria questi loro anni...riempiendo le tasche di chi li "coccola". E' un'epidemia che dilaga; si fa pubblicità da se stessa senza nemmeno pagare i diritti di affissione.
E' una pubblicità per imitazione; per regole imposte dal gruppo; per gusto di trasgredire a regole imposte e mai assimilate...Una pubblicità capace di staccare le decisioni personali dal cervello e dal cuore...
Una cultura che viene protetta anche da chi la stigmatizza, perché alimenta il commercio, l'occupazione di chi trae profitto da tutto questo e non può che vezzeggiarlo.
Si crea un problema su come proteggere questi adolescenti senza distoglierli dalle "necessarie" evasioni...
Forse una soluzione potrebbe essere quella di togliere la parola "necessarie" e puntare di più su un'educazione all'essenziale, capace di far riscoprire ai ragazzi la gioia delle cose semplici: sarebbe economicamente meno costoso e umanamente più arricchente. E forse potrebbe essere più costruttivo evitare di etichettarli "tesori" e considerare di più ognuno di loro come un vero tesoro da rispettare nella sua identità, custodendolo dalle manipolazioni a partire da quanto è ancora nel seno materno fino alla piena affermazione della sua identità.

                                              D. Camillo 






RIFLESSIONI. Cos'è veramente il sesso?


FONTE: libro "Il manoscritto ritrovato ad Accra" di Paulo Coelho, edito da Bompiani.

COS'E' VERAMENTE IL SESSO?


Se due corpi si limitano a congiungersi, non esiste sesso, ma soltanto piacere. Il sesso, infatti, travalica il mero piacere.
In esso allignano il rilassamento e la tensione, il dolore e la gioia, la timidezza e il coraggio di oltrepassare i limiti.
Ma come è possibile far coesistere in maniera proficua una tale varietà di opposti? Esiste un solo modo: attraverso l'abbandono.
Abbandonarsi significa dire all'altro: "Io mi fido di te."

Per la maggioranza delle persone, la generosità si manifesta unicamente nell'atto di donare. Ma anche accettare è un gesto d'amore. Se consentiamo all'altro di renderci felici, ciò lo rallegrerà.
Quando, durante l'atto sessuale, ci mostriamo troppo generosi, preoccupandoci principalmente del godimento dell'altro, il nostro piacere può diminuire o persino scomparire.
Se sappiamo dare e ricevere con la medesima intensità, invece, il corpo si tende come la corda di un arco, e la mente si distende come la freccia in procinto di essere scoccata. Il cervello perde il controllo della situazione e noi veniamo guidati soltanto dall'istinto. E allora corpo e anima si incontrano, e l'Energia Divina si diffonde - non solo nelle zone che taluni si ostinano a considerare meramente erotiche. I due fiumi degli amanti si trasformano in un unico mare splendido e possente.

E' permesso tutto, se tutto è accettato.
Talvolta l'amore si stanca di parlare soltanto con un linguaggio soave. Ecco perché dobbiamo accettare che si riveli anche attraverso parole sferzanti, bruciando come il sole del deserto e abbattendo intere foreste come il vento dell'inverno.
Se uno degli amanti sceglie di abbandonarsi totalmente, l'altro dovrà imitarlo, affinché la vergogna si trasformi in curiosità. E' proprio il desiderio di conoscere che ci porta a esplorare e a scoprire gli anfratti più oscuri del nostro io.

Bisogna aprire senza alcuna paura la scatola segreta delle proprie fantasie. Il coraggio di uno spronerà l'audacia dell'altro.
In questo modo, i veri amanti potranno varcare la soglia del giardino della bellezza senza timore di essere giudicati. Non saranno più due corpi e due anime che si incontrano, bensì un'unica fonte dalla quale sgorga l'acqua limpida e pura della vita.



VIAGGI. Cordova


Nel viaggio di maggio a Siviglia, Rosaria ed io siamo andati con l'autobus a Cordova (in spagnolo Cordoba), dove nella giornata trascorsa ho scattato le seguenti foto.