mercoledì 21 agosto 2019

DON CAMILLO. Sogno






FONTE: libro "Poesie" di Don Camillo Brescianini.

SOGNO

Vorrei essere la brezza che soffia leggera
e porta sollievo in estiva calura.
Vorrei essere l'acqua di fresco torrente
che scorre e disseta chiunque l'attinge.

Vorrei essere il vento che scuote con forza
e piega le fronde e i tronchi nodosi.
Vorrei essere il ghiaccio che rende perenni
pensieri, affetti, attese e stagioni.

Vorrei essere me stesso e spalmare con aloe
chiunque intreccia con me la sua strada;
gridar nella notte che il giorno ritorna;
plasmar con le rughe un volto solare.

SALUTE. Responsabili effetto serra


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 09/08/19.
Articolo: "Per salvare la Terra servono mucche giuste" di SIMONE PORROVECCHIO.

I principali responsabili dell'effetto serra sono due gas: l'anidride carbonica e il metano.
Se la presenza dell'anidride carbonica nell'aria è il risultato di molte attività umane, una delle maggiori cause del rilascio di metano sono gli allevamenti di bovini, che lo producono attraverso i microorganismi  coinvolti nel loro processo di digestione.
"Al mondo ci sono circa un miliardo e mezzo di bovini, che emettono in media tra i 70 e i 120 chili di metano all'anno ciascuno e sono responsabili così del 37 per cento delle emissioni di questo gas nell'atmosfera" spiega John Williams, della School of Animal and Veterinary Sciences  dell'Università di Adelaide, Australia.
"Bastano questi numeri a rendere chiaro l'impatto degli allevamenti di bovini sul clima globale".
Per questo è nato un progetto di ricerca europeo sul rumine, il primo dei quattro stomaci dei bovini, ribattezzato RuminOmics.
All'interno di questo studio (al quale ha partecipato anche il Parco tecnologico italiano di Lodi) pubblicato su Science Advances, Williams e colleghi annunciano una scoperta: la quantità e il tipo di microbi che producono metano nella mucca sono in larga misura controllati dal patrimonio genetico della mucca stessa.
"Sapevamo che è possibile ridurre le emissioni di metano dei bovini modificandone la dieta. Quello che volevamo capire era come diminuire l'impatto ambientale dell'allevamento individuando la base genetica della loro produzione di metano".
Il team ha quindi minitorato i batteri di mille mucche da latte appartenenti a due razze, frisona e rossa nordica, in sette allevamenti di quattro nazioni (Italia, Inghilterra, Svezia e Finlandia).
"Le analisi hanno individuato un nucleo di microrganismi ruminali, procarioti, protozoi e funghi, presente almeno nel 50 per cento degli animali studiati, indipendentemente da aree geografiche di provenienza e razza".
E' il cuore del microbioma ruminale, le cui caratteristiche sono in gran parte ereditarie.
"Partendo da qui, potremo arrivare a una selezione genetica di bovini che abbiano nel rumine il minor numero possibile di batteri produttori di metano".
Gli scienziati hanno anche analizzato la produzione di latte del loro campione e dai primi dati sembra che a minori emissioni di gas metano corrisponda anche una maggiore produzione di latte.
"Servono ulteriori controlli per dire con certezza che siaa effettivamente così" sottolinea Williams "ma se venisse corfermato sarebbe una scoperta estremamente positiva".

mercoledì 7 agosto 2019

RES PUBLICA. Il cattivo esempio del politico.


FONTE: "FAMIGLIA CRISTIANA" n° 29/2019.
Articolo: "Se la deriva sessista parte dai politici" di MARIAPIA BONANATE.

L'Italia vive "una pericolosa deriva sessista, che arriva anche dalla politica, dai suoi esponenti più importanti".
Lo ha denunciato il sottosegretario dei Cinque Stelle, Vincenzo Spadafora, in un duro attacco a Matteo Salvini per "gli eccessi verbali" rivolti a Carola Rackete. I fatti accaduti in questi giorni lo fanno temere.
La capitana della Sea-Watch 3 ha depositato presso la Procura di Roma una querela contro il ministro dell'Interno nella quale si ipotizzano i reati di "diffamazione aggravata" e "istigazione a delinquere". Nella denuncia, citate le 22 "offese" - "sbruffoncella, fuorilegge, complice dei trafficanti, potenziale assassina, delinquente, criminale, pirata" - pronunciate da Salvini sulle sue pagine ufficiali di Facebook e Twitter.
"Se una persona è indicata come un'assassina in libertà, come una delinquente, come un personaggio da mettere all'indice, non si sa quali saranno le reazioni da parte di coloro che, seguendo queste indicazioni, possono adottare comportamenti gravi nei suoi confronti, anche aggressivi dell'incolumità fisica. Lo scatenamento del discorso dell'odio poi non si controlla più", ha spiegato Alessandro Gamberoni, il legale della Rackete. Parole che trovano conferma negli insulti e minacce che continuano sui social contro la capitana.
Attorno al mondo femminile tira in Italia una brutta aria. Le violenze contro le donne si moltiplicano, ogni tre giorni una donna viene ammazzata, mentre scriviamo un uomo ha ucciso a Savona l'ex moglie, durante una serata di karaoke, rischiando una strage. Negli ultimi diciotto anni le vittime sono state 3.100. Femminicidi che trovano terreno fertile in quella cultura maschilista che considera la donna proprietà dell'uomo su cui esercitare il potere  del più forte, bersaglio da colpire quando non corrisponde alle proprie richieste.
Proprio per questo l'Italia ha bisogno di operatori di pace, di amore  e di fraternità, a cominciare da coloro che governano. Non di seminatori di odio, di costruttori abili, quanto cinici, di una narrazione che punta sulle emozioni e rimuove la verità per ottenere consensi.


VIVERE INSIEME. Raccolta differenziata vera e di qualità


FONTE: "FAMIGLIA CRISTIANA" n° 29/2019.
Articolo: "Serve una differenziata vera e di qualità" di ANDREA GILARDONI, professore Università Bocconi.

Gestire bene i rifiuti è materia molto complessa: si articola in una serie di fasi, tutte interconnesse, dalla raccolta allo smaltimento-riciclo; se a monte o a valle c'è un problema, l'intero processo va in corto circuito e si cade nell'emergenza. Insomma , è necessaria una visione di medio-lungo termine, una governance  solida, non ideologica, radicata sulle reali situazioni socio-culturali ed economiche. Bisogna ricercare un equilibrio complessivo tra tutti gli anelli della catena avendo ben presente che possono esserci interessi più o meno leciti pronti e desiderosi di paralizzare il sistema.
Partiamo dalla fase iniziale: la raccolta. Perché il sistema del riciclo funzioni serve una differenziata di qualità, fatta con cura e rigore; se tra i rifiuti differenziati finiscono grandi quantità di sovvalli, cioè di rifiuti generici, il meccanismo si inceppa. Una differenziata di qualità è un obiettivo ambizioso, che richiede un grande lavoro culturale e di formazione della cittadinanza. Attualmente in Italia abbiamo casi di eccellenza, soprattutto al Nord (dove in alcune comunità medio-piccole si differenzia il 70% dei rifiuti), ma anche  situazioni di criticità, tra cui Roma e Napoli, ove, tra l'altro, vige un basso grado di trasparenza sulla vera qualità della differenziata.
C'è poi la questione del trattamento dei rifiuti non differenziati, tra cui i sovvalli, di cui è impossibile il riciclo; difficile che tali rifiuti siano inferiori al 35/40% di quelli prodotti. Due alternative: termovalorizzazione o discarica. Benché fortemente avversati (per ragioni spesso ideologiche e strumentali), oggi i termovalorizzatori garantiscono un alto livello di controllo delle emissioni e sono presenti anche in città dalla marcata sensibilità ambientale, come Copenaghen o Vienna. Chi li ritiene superati non fa i conti con la realtà. A Roma, dove ogni giorno si producono 4.600 tonnellate di rifiuti (dati 2016, non disponibili dati ufficiali più recenti) e dove una differenziata efficace ancora fatica a farsi strada, un paio di impianti di termovalorizzazione potrebbero, almeno in una fase transitoria, risolvere alcuni problemi, assorbendo un 30% dei rifiuti, quelli più complicati da gestire. Ora invece parte rilevante dei rifiuti viene caricata su camion e mandata a migliaia di chilometri per essere bruciata: se consideriamo le emissioni legate al trasporto questo turismo dei rifiuti ha costi ambientali molto alti!
Infine, di massimo rilievo è l'industria del riciclo anche nell'ottica dell'economia circolare. Ci si riferisce al complesso di tecnologie e impianti che permettono di realizzare un efficace ed economico recupero dei materiali. In Italia, a mero titolo di esempio, disponiamo di competenze nel riciclo dell'alluminio, della plastica, del legno, dell'elettronica, dei rifiuti organici. Qui investimenti produttivi, logica industriale, forti competenze tecnologiche e gestionali sono necessarie per un efficace sistema. Le utilities come A2A, Hera, Acea e Iren stanno puntando molto su queste attività, intrevvedendo anche significative fonti di reddito.
Oggi tutti abbiamo negli occhi le immagini drammatiche di Roma, ma ci sono anche città che, con investimenti a lungo termine, hanno saputo vincere. A Milano una svolta sul tema rifiuti ci fu già a metà anni '90, a seguito di un'emergenza. La città reagì con una sintonia straordinaria, che coinvolse anche le associazione di industriali, la Prefettura e l'intera società civile. Si acquistarono decine di migliaia di cassonetti per la raccolta porta a porta e si rivoluzionò il sistema logistico, anche con mezzi all'avanguardia. Ma soprattutto si puntò sulla comunicazione, proponendo una campagna ironicamente ispirata al Risorgimento con lo slogan "Cinque giornate per liberarsi dai rifiuti" si fece un lavoro capillare, rivolto ad ampi gruppi di cittadini tra cui, per esempio, i portieri degli immobili, fondamentali per una efficace differenziata. Nel tempo, l'impegno ha dato i suoi frutti.