giovedì 21 dicembre 2017

RES PUBLICA. Gli edifici scolastici


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 20/10/17.
Articolo "Se la scuola crolla è solo colpa mia" di CURZIO MALTESE.

Il giorno in cui è crollato un tetto della scuola di mio figlio, i giornali informavano che l'Italia ha speso sette miliardi e mezzo per le missioni in Afghanistan, un  paese ormai per metà in mano ai talebani, e il doppio per l'acquisto degli F35, i famosi cacciabombardieri difettosi americani.
Sono belle soddisfazioni per chi da una vita paga oltre la metà del reddito in tasse. Il disastro del Virgilio ha fatto notizia, perché si tratta di un liceo storico, ma ogni giorno cade un pezzo d'intonaco in una scuola di periferia a Roma, Milano, Napoli o Bari.
I ragazzi hanno scherzato sui social: "Viene giù il tetto del Virgilio: ed entrammo a riveder le stelle".
Ma hanno fatto sul serio nell'assemblea degli studenti, denunciando che nella capitale "quattro scuole su cinque non sono legalmente agibili".
Le istituzioni si sono subito esibite nel solito scaricabarile. 
Il ministero ha detto che la responsabilità è della Provincia, che è stata abolita e dunque ha cambiato nome, colpevole di non aver richiesto fondi per la messa in sicurezza del liceo.
La Provincia (scusate: città metropolitana) ha risposto che il governo ha tagliato tre miliardi di fondi e quindi non c'è nulla da richiedere.
Sbrigata la solita manfrina, la politica tutta si è dedicata a temi più importanti, come il Rosatellum, la nuova magnifica legge elettorale unica la mondo e probabilmente incostituzionale che, come le precedenti uniche e incostituzionali, è stata approvata alla vigilia del voto, aggiornata sugli ultimi sondaggi disponibili, nella speranza di chi governa di mantenersi al potere, secondo calcoli in genere sbagliati.
Comunque, hanno tutti ragione. La responsabilità non è della Provincia o come si chiama, che non ha fondi, e non è del governo, che ha aumentato i soldi per l'edilizia scolastica con i fondi tagliati agli enti locali ma non riesce a spenderli perché manca un serio monitoraggio e non si può neppure fare perché dovrebbero chiudere domani la metà delle scuole pubbliche nel Paese e il 93 per cento nelle zone sismiche.
La colpa del penoso stato delle scuole italiane è di uno solo, è mia. Mia e dei milioni di genitori di un Paese dove le scuole sono le prime vittime dei terremoti, genitori che neppure sanno o vogliono sapere se la scuola dei figli è sicura e decente oppure fuori norma, cadente, con la palestra umida di pioggia e i muri di sabbia, e non difendono l'interesse  dei propri figli con la stessa tenacia con la quale la classe dirigente difende gli affari suoi.
Stiamo già consegnando ai figli un futuro peggiore di quello che abbiamo ricevuto dai nostri padri, almeno assicuriamoci che il presente non gli cada in testa a mattonate.


LIBRI. "L'uomo che batteva le falci" di Luigi Marioli


FONTE: libro "L'uomo che batteva le falci" di LUIGI MARIOLI edito da Editrice Vallecamonica.

Si legge nell'introduzione di TARCISIO MURATORE:

L'autunno assurdo di questo secondo millennio, anche in letteratura, ricopre gli occhi e i cuori, frastorna le menti; offre doni di caduche primavere; pretende la vita diversa della stagione appena trascorsa: non sa essere se stessa.
Nel sottobosco, ogni tanto, la verità si porge: nasce qualche virgulto, un tentativo di consapevolezza, un incanto. Nasce un libro che non si vanta, che ricama una storia nel silenzio; che stupisce, senza boria, i cercatori dell'umano.
Per il lettore disilluso, che crede ormai estinto il Romanzo, non c'è meraviglia più grande: occorre soltanto sfogliare poche pagine, sedersi e non più leggere: ascoltare, piuttosto, tanto è bravo lo scrittore a raccontare!
La vicenda parla infatti le parole del mondo, racconta di un cammino che ci ha visti viaggiatori: è la nostra vicenda, quella di ogni luogo e di ogni tempo. Così riconosco Cristofer, il personaggio principale, "battitore di falci" e capomastro: un emigrante stagionale, ma soprattutto l'eroe umile e grande di un'avventura e di un sogno.
Per ottenere un piccolo campo, per diventarne proprietario, dovrà vincere una sfida, dovrà costruire la sua "cattedrale", il suo capolavoro; ma non qui: lontano, oltre la cerchia dei monti, in terra straniera.
Con lui, in questo viaggio, altri uomini, altri emigranti: personaggi non di contorno, ma parte viva di un coro; ora comico, ora  drammatico: Biagio, alter ego di Cristofer; l'Orbo, specie di buon selvaggio; Tida e Toda, i due gemelli; Isidoro, "uomo mite e timoroso di Dio"; infine, Albino, il giovane che si affaccia alle esperienze della vita. Ognuno alla ricerca di un suo "tesoro"; minimo, per esempio, quello di Biagio: riuscire ad acquistare una bicicletta; straordinario, invece quello di Cristofer: un vero tesoro, sepolto tra i ruderi di una villa da ricostruire; in realtà, la scoperta di se stesso nell'amore di Eliana. 
Il "sole" di Cristofer sarà però una breve luce, insieme alba e tramonto, simulacro di vita infranto dalla morte. Al termine della parabola, ormai vecchio, Cristofer si troverà nel suo campo: non più battitore di falci, ma in procinto di essere, lui pure come tutti, battuto dalla falce; con la miseria in pugno, a piangere il destino del giovane e fragile nipote.
Qui, nel sogno infranto di Cristofer, trovo il destino di ogni uomo, tace per sempre il divino. Certo: più bestemmia che altro, era sempre stato; oppure, si rannicchiava in Isidoro, viveva in lui per tutti: espiava in lui tutti i peccati degli altri, la gozzoviglia e il sesso, l'offesa e il tradimento. La natura sembra adesso un deserto, arido come gli occhi senza lacrime: non più il dolce concerto dei colori e dei suoni, la gioia profonda della vita. L'avventuroso movimento diviene ciclo dei vinti: ma l'eterna metafora fa rivivere il mito in eterno, ci scuote dal di dentro e ci affraterna.

SCUOLA. La rivincita degli asini


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 10/11/17.
Articolo "Dalla scuola alla vita, la rivincita degli asini" di DARIA GALATERIA.

Alan Turing, il genio matematico inglese che scoprendo il sistema di decodificazione di Enigma, il linguaggio cifrato dei nazisti, contribuì potentemente alla loro sconfitta e a salvare presumibilmente milioni di esseri umani, era stato uno studente "approssimativo".
Nel 1929 il futuro pioniere dell'informatica, della cibernetica e dell'intelligenza artificiale fu valutato dalla scuola Sherborne di Cambridge con un rapporto di tenore assai severo.
Lo studente era debole in lettura, mediocre in francese, e le sue capacità "formidabili" in matematica - che gli venivano riconosciute - erano guastate dal disordine nel lavoro.
"Dovrebbe ricordarsi" ammonivano gli insegnanti "che Cambridge esige conoscenze solide, e non idee approssimative".
Il giudizio è esposto ora per la prima volta al Fitzwilliam Museum di Cambridge, dove apre una mostra sui linguaggi cifrati e le decodificazioni, storiche e contemporanee.
Dagli archivi di Turing è tratto anche un libro di matematica con un  capitolo sulla crittografia e la crittoanalisi. Turing aveva scelto il saggio come premio scolastico per un suo interessante esperimento: ma il futuro scienziato dichiarò onestamente di dovere il premio all'amico Christopher Morcom, scomparso a 18 anni, che aveva inventato la dimostrazione e gliela aveva mostrata.

Balzac fu espulso dal collegio perché catatonico.
Anche il re della fantascienza Philip K. Dick appariva apatico nella sua scuola quacchera, ma si scoprì che stava per ore in scatoloni di cartone senza far nulla perché aveva letto Quo vadis di Sienkiewicz e faceva il cristiano nelle catacombe.
Antonio Riboud, creatore della Danone, era, su sua ammissione, l'ultimo della classe.
Sylvester Stallone è stato cacciato da 14 collegi in 11 anni.
Louis Renault, fondatore della casa automobilistica, era un allievo scadente, e il padre di Winston Churchill era amareggiato dai risultati scolastici del figlio.
Famosa è la scusa di Truffaut, assente ingiustificato: "E' morta mia madre".
Asino era anche l'attore Fabrice Luchini, diventato perciò a 13 anni apprendista parrucchiere.
Malraux fu "scolaro senza diploma e ministro della Cultura".
"Maman, te lo dico da amico, non mi parlare più di esami di maturità": è una lettera di Jean Cocteau, allievo mediocre. Da bambino aveva passato ore a scrivere cento volte "otto per otto non fa quattordici". La madre però pensava di lui ogni bene, e gli fece tentare la maturità quattro volte. Non fu ammesso mai, nonostante le estati passate con un professore di ripetizione, Dietz, che finirà nei suoi romanzi. Nel 1939 Cocteau leggerà per radio, in piena notte per via del fuso orario, una Lettera alle università americane, oggi perduta. Ma in una serie di foto del giugno 1956, Cocteau appare in tòcco e toga: è a Oxford, dove è appena stato insignito della laurea in Lettere honoris causa.


DON CAMILLO. Progetto educativo dell'oratorio.1



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.


Nell'ultimo Consiglio Pastorale Parrocchiale (17/11/2017) l'argomento centrale all'ordine del giorno è stata la proposta di un progetto educativo dell'oratorio elaborato da Don Camillo.
Sulla base di quella esistente stesa dai giovani dell'oratorio al tempo di Don Marco e di altri documenti diocesani quali: "Oratori Bergamaschi e progetto delle equipe educative" e "Direttive pastorali per gli oratori della diocesi".
Per ora non pubblico la relazione della seduta del consiglio, perché deve essere ancora approvata dai consiglieri stessi. Pubblico però il testo del progetto educativo perché è stato approvato a maggioranza (11 SI  e 5 NO) così che si conosca con quali contenuti e con quale spirito siamo chiamati ad operare per in nostri ragazzi in oratorio.
E' bene ricordare che non è il parroco da solo che educa, ma una comunità intera che interagisce e appoggia quanti a diverso titolo operano in  oratorio; ed è la sintonia di tutti i volontari che prestano il loro tempo per l'oratorio a diventare incisiva.
Diversamente spendiamo tempo, energie e risorse per disorientare  e fare male.

                                              don Camillo

PROPOSTA DI PROGETTO PER UN ORATORIO CHE RISPETTI LE SUE RADICI

ORATORIO: LUOGO CHE ACCOGLIE

L'Oratorio è aperto a tutti senza distinzione di persone per età, sesso, cultura, religione, salute.

A tutti viene chiesto il rispetto di alcune regole generali:

  • Usare un linguaggio corretto evitando parolacce e volgarità
  • Evitare le bestemmie
  • Rispettare attrezzature e suppellettili
  • Non sporcare
  • Usare i contenitori della differenziata per i rifiuti
  • Non sedersi sui tavoli
  • Coltivare l'amicizia di gruppo evitando le effusioni di coppietta
  • Non  sprecare le risorse messe a disposizione (a partire da luce, acqua, riscaldamento, per arrivare al materiale di cancelleria e ludico)
  • Riportare ogni cosa al suo posto dopo averla usata
  • Lasciare ambienti e cose come si desidera trovarle quando servono
  • Rivolgersi senza pretese e senza arroganza al personale di servizio sapendo che presta gratuitamente la sua opera
  • Imparare a chiede "PER FAVORE" e a dire "GRAZIE"
  • Far presente al responsabile eventuali guasti o rotture
  • Rendersi disponibili ad aiutare
I luoghi a disposizione sono attualmente:

BAR-SALA GIOCHI-CAMPO IN ERBA-BEACH VOLLEY-GABBIA

L'obbiettivo a breve scadenza è quello di qualifica questi spazi (almeno quelli all'aperto) per renderli più fruibili e per dare all'asilo uno spazio più riservato.

ORATORIO: LUOGO CHE EDUCA

L'obbiettivo dell'Oratorio è quello di educare alla Fede attraverso la conoscenza di Gesù, l'esperienza della preghiera e dei Sacramenti, e il coinvolgimento nella vita liturgica-caritativa della Parrocchia in particolare e della Chiesa in generale. Il percorso è quello della Catechesi per le varie fasce di età seguendo il cammino progettato dalla CEI, affiancato da un percorso riservato ai genitori che non devono mai essere dissociati dal cammino di fede dei figli.
Parallelamente al percorso di Catechesi, l'Oratorio educa al rispetto delle altre religioni e al dialogo costruttivo con esse; all'esercizio della Carità attraverso la disponibilità al volontariato, l'attenzione a chi è in condizione di disagio e di povertà ("dov'è tuo fratello?" - Appoggio alla realtà missionaria - 1 settimana con i disabili al mare - impegno nella Comunità Solidale......), ma anche all'attenzione a chi è più vicino a noi (rispetto della quiete pubblica; del lavoro altrui; del patrimonio comune; della responsabilità dei genitori......)

 ORATORIO: LUOGO CHE COINVOLGE NELL'ESPERIENZA CRISTIANA

La catechesi deve educare e incoraggiare ragazzi adolescenti - giovani e adulti ad un cammino mistagogico che consiste nel vivere con costanza la centralità dell'Eucarestia domenicale; della comunione frequente; della confessione mensile; della preghiera quotidiana e della costante carità nel contesto della propria comunità parrocchiale e con il senso di appartenenza alla Chiesa universale.
Chi è responsabile nella vita dell'Oratorio, dal direttore  agli animatori e ai volontari che vi prestano servizio, ha il compito di stimolare e coinvolgere i ragazzi perché vivano questa esperienza di fede offrendo innanzitutto essi stessi l'esempio.
Per maturare questa sensibilità sono particolarmente importanti i ritiri spirituali svolti in ambienti parrocchiali o anche fuori e che prevedano anche momenti unitari di fede con i genitori.

                                             don Camillo

                                                         continua



VIVERE INSIEME. Auguri




 proverbio  maori 

Volgi il viso verso il sole e le ombre cadranno dietro di te


Buon Natale
e
Felice Anno Nuovo



giovedì 14 dicembre 2017

RIFLESSIONI. Anche i nostri atti portano dei messaggi


FONTE: libro "RINASCERE giorno per giorno" di YVES BOULVIN edito da EDIZIONI MESSAGGERO PADOVA.

Sono un minuscolo punto dell'umanità, ma questo punto può svolgere un ruolo immenso.
Si dice di Gesù che è l'alfa e l'omega, il primo e l'ultimo, il sommamente grande e il sommamente piccolo, l'inizio e la fine, colui che riassume tutto e contiene tutto. Egli è il nostro modello.
Io, figlio di Dio, sono solo un  minuscolo punto, ma posso fare grandi cose.
I miei più piccoli gesti d'amore compiuti là dove mi trovo, le mie liberazioni personali, si riverberano sull'umanità, passata e futura.
Quando sono bloccato in una colonna ininterrotta di auto e accetto di lasciare passare un veicolo che viene dalla mia destra, do alla persona passata grazie a me la possibilità di fare lo stesso con qualcun altro; e certamente anch'io l'ho fatto, perché un giorno, nelle stesse circostanze o in una fila a una cassa del supermercato, qualcuno mi aveva lasciato passare. Ho provato un'infinita gratitudine per quella persona e il bisogno di fare lo stesso.
Noi siamo tutti collegati sia attraverso i nostri pensieri sia attraverso i nostri atti.


GIOVANI E RAGAZZI. Il sonno soffre per la luce blu, nei giovani di più


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 24/11/17.
Articolo "Il sonno soffre per la luce blu, nei giovani di più" (al.sa).

In Italia, secondo una ricerca del 2015 dell'associazione di esperti di salute dell'infanzia Osservatorio Paidòs, bambini e adolescenti dormono in media 40 minuti meno dell'ideale.
Negli Usa, dove il 90 per cento degli adolescenti e il 65 per cento dei bambini dormono troppo poco, la fisiologa Monique LeBourgeois, dell'Università del Colorado, ha deciso di fare un punto esaminando 67 ricerche: il 90 per cento di questi studi ha trovato una correlazione fra uso degli schermi e periodi di riposo insufficienti.
"Smartphone e simili sottraggono direttamente tempo al dormire, e in secondo luogo i contenuti visti prima di andare a letto possono essere eccitanti" dice LeBourgeois. "Poi c'è , importantissimo, l'effetto antisonno dell'esposizione alla luce bluastra degli schermi a led, un fattore che si rivela più importante nei giovani che negli adulti".
In generale, la luce blu, simile a quella diurna, inibisce nel cervello la produzione di melatonina, l'ormone che provoca la sonnolenza.
Ma, in più, i giovani hanno occhi più trasparenti e con pupille più grandi, in proporzione al bulbo, rispetto agli adulti. Perciò su di loro la luce blu porta a un calo di melatonina doppio rispetto a quello registrato negli adulti.
"Se si considera che negli Stati Uniti sono presenti schermi nel 75 per cento delle camere dei ragazzi e il 60 per cento degli adolescenti ammette di usarli prima di addormentarsi, si capisce l'importanza di questo fattore.
Visto che dormire per il giusto tempo è connesso a migliori risultati scolastici, migliore benessere psicologico, meno obesità e meno comportamenti a rischio, è importante educare i ragazzi sull'importanza del sonno e invitare le famiglie a bandire gli schermi dalle camere dei giovani e a evitarne l'uso nell'ora prima di andare a letto".

DON CAMILLO. Lettera a S. Lucia



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

LETTERA A S. LUCIA

Cara Santa Lucia,
so che in questi giorni sei tutta indaffarata a leggere le lettere dei bambini e a correre a destra e a manca per accontentare tutti.
Ricordo la gioia che  anch'io da bambino provavo nel vedere i tuoi doni sul cassettone della camera quando il 13 mattino mi svegliavo dopo averti sognata per tutta la notte.
A pensarci bene, era poca cosa: qualche mandarino; una manciata di caramelle zuccherine; un po' di noci e arachidi e un piccolo babbo natale di cioccolato. Non c'erano mai i regali che ti scrivevo nella lettera, perché, abitando io in fondo al paese, quando arrivavi in casa mia avevi già esaurito il tuo carico (così almeno mi riferiva la mamma).
Eppure, nonostante questo, ogni anno la gioia si rinnovava sempre intensa.
E' per non perdere la magia del tuo giorno che ti scrivo anche quest'anno...
Non ho un elenco di cose da chiederti.
Ho solo due domande da porti: trovi che i bambini di oggi siano contenti come lo ero io ai miei tempi anche se non ricevevo tutto quello che chiedevo? E la seconda domanda che mi sta più a cuore è questa: come posso far contenti i bambini che incontro, dal momento che ho dei doni da offrire, ma nessuno me li cerca?
Tu arrivando in fondo al paese esaurivi il tuo carico. Io non trovo dove distribuirlo e rischio di andare avanti e indietro sempre a pieno carico.
Forse è perché sono solo qualche mandarino, una manciata di caramelle zuccherine, un po' di noci e di arachidi e un piccolo babbo natale di cioccolato?

                                               don Camillo

giovedì 7 dicembre 2017

DON CAMILLO. Attesa


FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

ATTESA

Penso e all'improvviso m'inabisso
nel profondo mistero della vita
sospinto da un sentore che mi è fisso
e che mi parla di storia infinita.

La Parola che sta per arrivare
ha promesso un gran sconvolgimento
ma quando e come potrà cambiare
resta per noi soltanto un gran tormento.

C'è chi dice: è ormai la fine
e c'è chi è convinto non sarà mai;
chi a mangiare soltanto è incline
e chi prevede solo guai.

La Parola è sincera e resta ferma
lascia a noi d'indagare a piacimento
guarda dolce la smentita e la conferma
dà ad ognuno di seguire il suo intento.

Il quando, il come, il dove
è nel cuore dell'Eterna Provvidenza
che guardando ai suoi figli si commuove
e prolunga all'infinito la Pazienza.

C'è un'immensa varietà di emozioni
ognuna identica soltanto a se stessa
che si scontrano e creano collisioni
lasciando lutti e la natura assai sconnessa.

In attesa di un dialogo globale
dove ognuno si fa parte dell'immenso
il Divino si fa dono ed è totale
ricambiato soltanto da un po' d'incenso.

Quando saremo tutti ben disposti
e nessuna rischierà di restar fuori
i diversi dal Signor saranno composti
sarà il tempo dell'unisono dei cuori.

                                           Don Camillo



OGGETTI. Vecchio ciclomotore




SALUTE. Prudenza con i tatuaggi


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" di novembre 2017.
Articolo "Tatuaggi, avanti con prudenza" di ROBERTA VILLA.

I tatuaggi sono la moda del momento e, con la diffusione che ormai hanno raggiunto, è inevitabile chiedersi se la pratica di iniettarsi coloranti sotto la pelle sia del tutto sicura.
Non si tratta più, infatti, di roba di galeotti, marinai o giovanotti palestrati o alternativi.
Ormai sono moltissime le persone di ogni età ed estrazione sociale che decidono di decorare il proprio corpo con una frase, una data, uno o più disegni per loro significativi o che semplicemente piacciono.
Dal punto di vista delle possibili ricadute sulla salute, finora ci si era concentrati sui rischi di infezioni, su cui oggi, rispettando alcune precauzioni basilari, si può stare abbastanza tranquilli. L'uso di aghi sterili e le condizioni igieniche di sicurezza garantite dalla maggior parte dei centri, impedisce la trasmissione di malattie come l'epatite C.
Nei mesi scorsi, tuttavia, sono venuti a galla nuovi timori su eventuali effetti dannosi per la salute.
Questa volta si parla di possibili effetti tossici delle sostanze contenute nei materiali iniettati.
Non possono essere indagati sugli animali da laboratorio perché non è considerato etico, e non è consentito dalla normativa vigente sulla sperimentazione animale, usare le cavie per verificare la sicurezza di procedure a cui una persona sceglie liberamente di sottoporsi, senza nessuna necessità medica.
Per capire cosa succede dei pigmenti organici e conservanti a base di metalli iniettarti sotto cute, occorre quindi ricorrere ad altri sistemi.
Un lavoro pubblicato di recente sulla rivista Scientific Reports da parte di un gruppo di ricercatori tedeschi e francesi, si è basato sul materiale prelevato da sei donatori dopo la loro morte, quattro tatuati e due no, questi ultimi usati come controlli.
Con varie tecniche si sono misurati i livelli di colorante e metalli presenti nella pelle e nei linfonodi, le stazioni del sistema linfatico dove si possono accumulare le sostanze estranee fagocitate dalle cellule del sistema immunitario o le nanoparticelle di pigmenti drenate dal liquido linfatico o dal sangue.
"Sia nella pelle sia nei linfonodi delle persone tatuate abbiamo trovato livelli superiori alla norma di cinque elementi potenzialmente tossici - hanno spiegato gli autori - : alluminio, cromo, ferro, nichel e rame. Inoltre, abbiamo registrato la presenza di tracce di titanio, insieme ad alterazioni biomolecolari, nel senso di una maggior quantità di lipidi, e minore di proteine, nei tessuti circostanti gli accumuli di pigmenti".
Il significato di tutto questo non è affatto chiaro.
Gli autori non riferiscono nulla delle condizioni cliniche degli individui su cui hanno effettuato le loro osservazioni, e in ogni caso il campione sarebbe troppo piccolo per poter ipotizzare un legame tra la presenza di queste sostanze, in quantità comunque minime, e la causa del decesso.
Al di là di alcuni titoli che hanno rilanciato la notizia con grande allarmismo, l'unica conclusione che si può trarre da questo lavoro è che queste sostanze non restano nel punto in cui sono iniettate, ma migrano nell'organismo.
Se e come possano fare danni è ancora tutto da dimostrare. Chi ha già dei tatuaggi, quindi, non ha ragione di spaventarsi. Chi non ha ancora deciso di farsene, però, può tenere conto di questo dato preliminare.
Altri studi, certamente, dovranno approfondire la questione.

giovedì 23 novembre 2017

FILM. Dunkirk


FONTE: Mymovies.it

Film di Christopher Nolan con Tom Hardy, Cillian Murphy, Mark Rylance, Kenneth Branagh, Aneurin Barnard, Harry Styles, Jack Lowden, Fionn Whitehead, James D'Arcy, Kevin Guthrie.

Maggio, 1940. Sulla spiaggia di Dunkirk 400.000 soldati inglesi si trovano accerchiati dall'esercito tedesco.
Colpiti da terra, da cielo e da mare, i britannici organizzano una rocambolesca operazione di ripiegamento.
Il piano di evacuazione coinvolge anche le imbarcazioni civili, requisite per rimpatriare il contingente e continuare la guerra contro il Terzo Reich.
L'impegno profuso dalle navi militari e dalle "little ship" assicura una "vittoria dentro la disfatta".
Vittoria capitale per l'avvenire e la promessa della futura liberazione del continente.


RES PUBLICA. Italiani: poco interessati alla cosa pubblica


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 29/09/17.
Articolo "Italiani brava gente. Ma troppo individualisti" di SALVO INTRAVAIA.


La domanda non ammette equivoci. Come la risposta. Gli italiani sono più concentrati sulle questioni private o possono considerarsi cittadini che partecipano alla cosa pubblica?
Secondo Eurostat, l'ufficio dedicato alle statistiche della Commissione europea, la propensione ad occuparsi di questioni di interesse comune sarebbe piuttosto bassa. Lo dimostrano i dati della ricerca, in  pratica una fotografia impietosa che ci colloca in fondo alla classifica europea.
Il focus si intitola Sei un cittadino attivo? e prende in esame la partecipazione (negli ultimi dodici mesi) a "riunioni, petizioni e attività legate a gruppi politici, associazioni o partiti".
I numeri sono scoraggianti. In Italia solo il 6,3 per cento dei cittadini di età superiore ai 16 anni ha sentito il bisogno di partecipare ad attività che in ambito europeo definiscono di "cittadinanza attiva". Circa la metà di quanto invece si registra a livello europeo, dove la percentuale sfiora il 12 per cento. Con alcune eccezioni (verso l'alto) come in Germania dover l'interesse per le questioni collettive sfiora il 14 per cento. Il confronto peggiora se lo si fa con i cittadini francesi che fanno registrare uno squillante 24,6 per cento.
Il dato statistico segnala che in molti Paesi l'impegno in attività civiche cresce con il livello di istruzione: in Italia, l'11,7 per cento tra i laureati rispetto al 3,5 di coloro che hanno conseguito al massimo la licenza di scuola media.
Ma cosa succede agli italiani? E' vero che preferiscono eludere le questioni che interessano la collettività? Maria Cristina Marchetti, docente di Sociologia dei fenomeni politici all'università La Sapienza di Roma, spiega che "dopo Tangentopoli, la disaffezione verso i canali tradizionali della politica (istituzioni, partiti e sindacati) è stata netta. Un crollo di fiducia verso i classici soggetti di intermediazione politica".
Ma c'è qualcosa che non convince la docente. A suo giudizio la situazione italiana è più complessa di quella descritta da Eurostat.
"Se da un lato l'avversione per la politica è chiara, dalle nostre ricerche risulta anche una forma diversa di impegno degli italiani" ragiona Marchetti.
"Un impegno che definirei "attivismo civico" in cui i cittadini si impegnano in iniziative (dipingere le aule della scuola dei figli, o gli orti urbano e condiviso) che non vengono svolte in ambito politico ma che hanno comunque un significato politico. Ciò non toglie che il rischio di restare indietro rispetto ai Paesi europei c'è".
Insomma, il quadro non presenta solo ombre. In Italia, in sintesi, il senso di comunità esiste, solo che prende strade diverse da quelle "tradizionali". Meglio di niente.


LIBRI. "Abbasso i bulli" di Ada e Carlotta Fonzi


FONTE: libro "Abbasso i bulli" di ADA e CARLOTTA FONZI edito da PONTE ALLE GRAZIE.

All'interno della copertina si legge:

Tutte le mattine la stessa storia. Michele non vuole andare a scuola.
E' sempre triste, agitato, solitario. I suoi genitori non sanno più che fare.
Il padre, importante avvocato, è perfino irritato dalla ritrosia e dalla timidezza di quel ragazzino, così diverso da lui.
Ma finalmente un giorno Michele riesce a sfogarsi, e la radice del problema viene alla luce. A scuola c'è un gruppetto di prepotenti che lo tormenta. Brutti scherzi, insulti, continue umiliazioni.
Inizia così un percorso parallelo che coinvolge la piccola vittima e, inaspettatamente, suo padre verso la "guarigione" e la consapevolezza: quello sguardo lucido che l'io narrante conquista faticosamente dentro di sé nello sforzo di aiutare il figlio, lasciando affiorare i ricordi di quando proprio lui era il prepotente della scuola.
Ada e Carlotta Fonzi, madre e figlia, rispettivamente psicologa e esperta di cinema, hanno costruito una vera e propria parabola terapeutica: una storia drammatica e profondamente "autentica", più convincente ed efficace di un testo teorico perché condotta con la forza della narrazione in prima persona, privilegiando il "sentire" rispetto al "capire", lo sguardo sulla vita rispetto all'approccio disciplinare.
La chiave per sconfiggere i prepotenti consiste nel disinnescare la rete di relazioni "malate" - compagni, insegnanti, famiglia - che si cristallizzano intorno alla vittima e al carnefice, due ruoli nient'affatto prestabiliti, ma spesso intercambiabili: anche il bullo nasconde un disagio profondo, che cerca di risolvere con la violenza gratuita e i soprusi che infligge agli altri.
Il racconto non può che chiudersi con un finale aperto: perché se il problema è per sua natura più complesso di quanto sembri, anche la soluzione e il percorso per arrivarvi saranno altrettanto articolati e nient'affatto scontati.

giovedì 16 novembre 2017

LORIS. Pellegrinaggio Camaldoli - Assisi





Loris ha fatto ad agosto il pellegrinaggio da Camaldoli ad Assisi.

Queste le tappe che ha effettuato:

  1. CAMALDOLI  -  LA VERNA                      KM. 27
  2. LA VERNA -  CAPRESE MICHELANGELO     "   17
  3. CAPRESE MICHELANGELO-SANSEPOLCRO "   26
  4. SANSEPOLCRO  -  CITTA' DI CASTELLO     "   29
  5. CITTA' DI CASTELLO  -  PIETRALUNGA      "   30
  6. PIETRALUNGA  -  GUBBIO                        "   27
  7. GUBBIO  -  VALFABBRICA                         "  32
  8. VALFABBRICA  -  ASSISI                          "   14
                                                              ----------

                                                  totale     KM. 202

Le foto che ha scattato: