lunedì 30 ottobre 2023

DON CAMILLO. L'olio della speranza

 


FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.

L'OLIO DELLA SPERANZA

E' arrivato il tempo della raccolta delle olive.
Quest'anno però, pare che sia un anno di magra.
Gli ulivi hanno prodotto poco e la micidiale mosca ha segnato anche quel poco.
Certamente le cause sono da cercare nel clima che sembra impazzito e nelle stagioni che si presentano tutte sballate.
Ma non vedo fuori luogo una lettura simbolica del fenomeno, visto che tutto quello che accade porta con sé provocazioni e stimoli per riflettere ad andare oltre ciò che viene osservato.
Così anch'io accetto di lasciarmi condurre da questa apertura e mi azzardo a pensare che anche  l'ulivo si ribella alla nostra cultura  di violenza e di guerra.
Mi sembra di sentirlo parlare così: "A che scopo fornire il mio olio così  ricco di proprietà che fanno bene alla vita del corpo e dell'anima, se poi chi ne gode i benefici non fa altro che sfregiare e distruggere la vita?"
L'ulivo è una pianta di pace e il suo olio fa pensare alla bonaccia e alla tranquillità: ma come può stare tutto questo in mezzo a guerre spietate che scoppiano a catena interminabili e a bufere  che agitano continuamente la convivenza civile?
Qualche pianta, è vero, ha prodotto ancora qua e là in qualche nostro giardino.
In questo posso vedere  qualche spiraglio di speranza e il "nel resto"  che rimane per fare memoria di un bene prezioso che abbiamo trascurato e, Dio lo voglia, anche per fare da seme, per un rilancio futuro.
Sorprendentemente, l'ulivo cresciuto nel giardino della vecchia canonica ha fruttato in modo inverosimile: mai visto così carico in questi 7 anni.
Così pure i 3 ulivi piantati nei giardini dell'oratorio.
Perfino quello piantato solo qualche mese fa  nella nuova aiuola davanti alla sala compleanni ha voluto fare la sua parte: piccola ma significativa trattandosi di una pianta non ancora del tutto acclimatata.
Anche qui mi piace leggere un messaggio di speranza, o, se si vuole, un invito a credere nella possibilità che abbiamo come Parrocchia, e in particolare come Oratorio, di costruire una Comunità capace di produrre una ricca vitalità fisica e spirituale e un'oasi dove si sperimenta la gioia di stare insieme nel rispetto reciproco e nella collaborazione sincera.
Per questo mi sono appassionato a raccogliere le olive e l'ho fatto anche nei giorni scorsi perlustrando i giardini di Albegno e sconfinando anche a Treviolo: il tutto per non lasciar perdere questi spunti di speranza e poterli ridistribuire come olio puro e integro, a chiunque è disponibile a credere nella potenza dello Spirito che passa anche attraverso i frutti della terra e del lavoro dell'uomo.

                          don Camillo


mercoledì 25 ottobre 2023

FAMIGLIA. Né box né girello



FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" ottobre 2023.
Articolo: "Né box né girello" di DANIELE NOVARA.

Se fino a qualche decennio fa strumenti come box o girello venivano abitualmente utilizzati, oggi i nuovi genitori li rifiutano, rendendo così la crescita dei loro piccoli più libera, più ricca di opportunità e di scoperte.


Nelle famiglie gli strumenti di gestione dei figli, specialmente quelli piccoli, rispetto ad alcuni decenni fa sono davvero cambiati. 
Mi scrive Marisa, una signora trentenne con un bambino che ora ha 6 mesi: "Mia madre mi ha portato una cosa chiamata box sostenendo che vi posso tenere Matteo in sicurezza mentre faccio dell'altro. L'ho guardata come se avessi visto un marziano. "Ma cos'è 'sta roba? Non è mica un cane mio figlio!" Abbiamo litigato pesantemente. Lei era proprio convinta del fatto suo. Le ho anche rinfacciato di avermi tenuta dentro da piccola: che metodi erano?".
Che cos'è il box? Si tratta di un vero e proprio contenitore: un quadrato di varie misure, a seconda delle esigenze, imbottito sul fondo e chiuso da una rete dove tenere i piccoli. Solitamente vi si mettono giochi e pupazzi con cui il bambino possa intrattenersi.
Alla nascita di mia figlia, verso la fine degli anni Ottanta, era ancora in auge. Così come il girello, quella sorta di mutandina con un supporto a rotelle in cui si infilavano i bambini per farli camminare.
Sempre una generazione fa usavano anche le redinelle, un vero e proprio guinzaglio per quando i bambini iniziavano a camminare e che impediva loro di allontanarsi dall'adulto, specie nei posti affollati.
Fino alla prima metà degli anni Cinquanta, era diffuso l'uso della fasciatura, poi sparito del tutto. E come non ricordare le balie, anche loro scomparse dai territori famigliari nello stesso periodo?
Negli ultimi decenni, a parte rare eccezioni, i genitori hanno cambiato rotta e reso la crescita dei piccoli più libera, più ricca di opportunità e di scoperte. Tanti strumenti di puro e semplice contenimento hanno preso la strada della cantina.
Anche l'allattamento orario si può dire superato, sostituito  da quello a richiesta. Resta il ciuccio a presidiare usanze che la ricerca scientifica ha archiviato...E' solo questione di tempo, anche se il marketing prova a rilanciare vecchie pratiche tentando business a cui i genitori non abboccano. Sul web si trova di tutto, senza tanti scrupoli rispetto al bisogno di libertà ed esplorazione dei bambini.
I genitori, così spesso oltraggiati dall'opinione pubblica, dimostrano una capacità di cambiamento nei metodi educativi che non troviamo con la stessa sollecitudine a scuola. Qui permangono pratiche oltremodo inerziali: la campanella, la costrizione sui banchi per ore e ore, la lezione frontale, le note sul diario, i voti numerici e quant'altro.
Ci vuole più coraggio con la consapevolezza che migliorare i metodi educativi vuol dire dare impulso alla crescita dell'intera società.

lunedì 23 ottobre 2023

COMUNE DI ZANDOBBIO. Strada forestale S. Bernardo - Sommi: il degrado è molto grave

 



Dopo quasi due mesi ho rifatto la strada forestale S. Bernardo - Sommi, purtroppo senza il mio fedele amico Braian, morto un mese fa.
Il 15/04/23 avevo pubblicato il post sulla costruzione di questa nuova strada forestale, paventando il pericolo che in futuro non ci fosse la necessaria manutenzione. 
Purtroppo questo è avvenuto ed ora la natura sta prendendo il sopravvento per ridurla ad un semplice sentiero, come era prima. 
Sono passati solo circa sei mesi dalla sua apertura e forse la persona incontrata ad aprile aveva ragione sull'opportunità di spendere soldi in quest'opera. 
Pubblico le foto che ho scattato, dove in una si vede la strada ridotta quasi ad un sentiero.
Mi offro volontario a pulire le canalette, ma non sono in grado di usare il decespugliatore sul terreno accidentato.