martedì 30 giugno 2020

DON CAMILLO. Ricordando Roberto




FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

RICORDANDO ROBERTO

Amico di mille avventure
sei stato un appoggio sicuro;
col freddo e nelle calure,
col cielo sia chiaro che scuro.

Dal cammino ti lasciavi ammagliare
sia pure col cuor sofferente;
ovunque eri pronto a sfidare
il percorso più duro e inclemente.

Lungo la strada, devoto,
con in mano la santa corona, 
lasciavi che in quel tempo di vuoto
fosse l'Ave ad esser padrona.

Nel concitato confronto
sui temi che stavano a cuore,
sempre comunque eri pronto
a tornare col tuo buonumore.

Hai preferito alla quiete
il disagio di un altro lavoro
per non entrar nella rete
di compiacenze e indecoro.

Avevi nel cuore Livigno
e pur l'Oratorio e il campeggio;
abbiamo colmato uno scrigno
di strade, di sole e di alpeggio.

Ti voglio pensare com'eri:
battagliero, credente e giocoso,
e per i tuoi slanci sinceri,
nel core di Dio, gioioso.

                                         don Camillo

sabato 13 giugno 2020

COMUNE DI ZANDOBBIO. Test sierologici


Come mai l'Amministrazione comunale non fa i test sierologici agli Zandobbiesi, come stanno facendo altri paesi anche più popolosi?

martedì 9 giugno 2020

DON CAMILLO. Valorizzare i contenuti




FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

UNUM FACERE ET...

Se una macchia di colore è fatta da un bambino è un pasticcio da buttare; se la stessa macchia è fatta da Picasso è un capolavoro che vale milioni e merita un posto nel museo protetta da mille accorgimenti.
Se una parola è detta da una persona quotidiana è considerata banale; se la stessa parola è detta da una persona di alto livello, è un messaggio di grande spessore che suscita ammirazione e meraviglia.
Se un gesto è compiuto dall'uomo della strada passa inosservato; se lo stesso gesto è compiuto da un personaggio in vista fa subito notizia e viene messo sotto i riflettori.
Che meccanismo strano!
O meglio, non è così strano se pensiamo che per la mentalità di oggi non è tanto il contenuto che fa breccia, ma la visibilità, le apparenze e le modalità con le quali viene trasmesso.
In fondo succede come al ristorante: se un alimento viene presentato su un piatto tutto ben corredato, è una specialità (anche se è soltanto polenta arrostita con una spruzzatina di formaggio, alimento comune delle tavole povere per non buttare la polenta avanzata); se invece ti viene messo in un cartoccio, magari anche di carta trascurata, è cosa poco appetitosa anche se si tratta di caviale o di aragosta... Se poi viene servito dalla persona addetta alle pulizie anziché dal cameriere in livrea, peggio ancora.
Così vanno le cose.
La conclusione è che dobbiamo imparare a valorizzare i contenuti come tali, qualunque sia la loro provenienza o la modalità nella quale sono posti o la persona che li esprime. Poi, certamente, è altrettanto importante curare il modo in cui tali contenuti vanno presentati, perché non sia sprecato nulla della loro pregnanza. Della serie: "Unum facere et alterum non omittere" come dicevano i nostri bravi latini nei loro spazi di lucidità.
Quanto poi a chi li propone...forse dobbiamo imparare a considerare di più la persona umana al di là del ruolo, della cultura, del sesso o dell'età.
A questo proposito nella cultura latina non ho trovato una massima adeguata. La posso copiare solo dal Vangelo: "Chiunque diventerà piccolo come questo bambino sarà grande nel Regno dei Cieli (Mt. 18,1-5).
                                           don Camillo

mercoledì 3 giugno 2020

SALUTE. Lo yoga della risata


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 15/05/20.
Articolo: "Ridi (senza motivo) che ti passa" di GIULIA VILLORESI.

E' possibile ridere per un quarto d'ora di fila? Sì, e dovremmo farlo ogni giorno. Anche (e soprattutto) se non siamo proprio dell'umore  per farlo.
A dirlo è Lara Lucaccioni, la principale formatrice italiana di yoga dellla risata, nel libro Ridi, ama, vivi (Bur, pp. 415, euro 15), dove parla di questa disciplina e dei suoi benefici.
Sviluppato negli anni Novanta da un medico indiano, oggi lo yoga della risata è praticato da oltre tre milioni di persone. Lo scopo è ridere. Ma in assenza di stimoli cognitivi e coinvolgendo, nell'atto, tutto il corpo attraverso precise tecniche di respirazione.
"Inspiro col naso, trattengo, rido, e poi ricomincio. Lo faccio diventare un ciclo che in parte si alimenta da sé, perché la risata è autocontagiosa" spiega Lucaccioni.
Ridere stimola il rilascio dei neurotrasmettitori del benessere (endorfine, serotonina, dopamina) e abbassa i livelli di cortisolo, ormone dello stress.
"Per attivare questa produzione biochimica" spiega Lucaccioni "deve però durare continuativamente almeno dieci-quindici minuti".
Studi recenti mostrano che praticare lo yoga della risata ogni giorno migliora l'ansia e la depressione, anche nei pazienti con disturbi da dipendenza. Aumentano energie e difese immunitarie, si riduce il livello di glucosio nel sangue.
"E il rilascio di endorfine agisce sul dolore: c'è chi smette di soffrire di mal di testa, artrite, dolori mestruali".
Tra l'altro, la risata prolungata svuota i polmoni di anidride carbonica stantia, che la respirazione quotidiana, corta e superficiale, non riesce ad espellere. Così si eliminano tossine e il respiro si allunga: anche quello di chi soffre d'asma.
"Lo yoga della risata si sta diffondendo" dice Lucaccioni. "Io lavoro nelle scuole, nelle case di cura, nelle aziende. Anche i medici lo sperimentano in diversi campi, dalla riabilitazione alle terapie del dolore".
Nella Asl di Urbino, per dire, è riconosciuto dal Sistema sanitario nazionale.

lunedì 1 giugno 2020

MANIFESTAZIONI. The Floating Piers


FONTE: dépliant distribuito a Sulzano.

Per sedici giorni - dal 18 giugno al 3 luglio 2016 - sul lago d'Iseo, The Floating Piers con i suoi 100.000 metri quadrati di tessuto giallo cangiante, sostenuti da un sistema modulare di pontili galleggianti costituiti da 220.000 cubi in polietilene ad alta densità che assecondano il movimento delle onde, attraverserà a fior d'acqua il lago.

I visitatori potranno fruire dell'opera d'arte percorrendola a piedi da Sulzano a Monte Isola e poi fino all'isola di San Paolo, che sarà completamente circondata da The Floating Piers. Dalle montagne circostanti il lago sarà possibile godere di una vista dall'alto di The Floating Piers, che ne rivelerà angoli inattesi e mutevoli prospettive. Il lago di Iseo si trova a 100 chilometri a est di Milano e a 200 chilometri a ovest di Venezia.

La passerella lunga tre chilometri attraversa l'acqua del lago di Iseo formando The Floating Piers. I pontili dai bordi degradanti, sono larghi 16 metri e alti circa 35 centimetri. Il percorso in tessuto prosegue poi per altri 1,5 chilometri lungo le strade pedonali di Sulzano e Peschiera Maraglio.

The Floating Piers fu concepito nel 1970 dall'artista insieme alla moglie Jeanne-Claude ed è il primo progetto su larga scala da quando realizzarono insieme The Gates nel 2005, e dalla scomparsa di Jeanne-Claude nel 2009. Come tutti i progetti di Christo e Jeanne-Claude, The Floating Piers è interamente finanziato con la vendita degli originali delle opere di Christo. Al termine dei 16 giorni di apertura al pubblico, tutto sarà smontato e riciclato attraverso un processo industriale.

Ecco le foto che ho scattato di un evento unico e irripetibile.


lasciata la moto a Pilzone, in cammino verso Sulzano sull'antica via Valeriana




















arrivo a Sulzano e in fila per accedere al Floating Piers








finalmente sul Floating Piers


















































































dopo la passerella sul lago, la numerosissima gente si gusta i panini ed altro portati da casa sulla terra ferma di Monte Isola



























fa molto caldo e alla fontanella si forma la coda per riempire le bottigliette di plastica