venerdì 31 ottobre 2014

DON CAMILLO. Per chi suona 'sta campana?


 
FONTE: avvisi settimanali della Parrocchia di Cene
 
 
 
Una delle difficoltà più grosse per me è quella di COMUNICARE E FAR SAPERE A TUTTI quello che ho nel cuore.
Mi domando sempre: il messaggio sarà arrivato a tutti? Per natura mia non voglio essere invadente entrando nel privato (che si tratti del privato personale o di quello familiare o di quello di gruppo) senza essere invitato.
Mi restano solo 2 modi possibili: quello di parlare in pubblico o quello di scrivere.
Tutti e due questi modi richiedono l'impegno da parte mia (parlare, scrivere e soprattutto prepararmi per dire e scrivere contenuti significativi); ma RICHIEDE INIZIATIVA anche da coloro ai quali è rivolto il messaggio: venire per ascoltare, prendere in  mano lo scritto per leggerlo.
Io mi impegno a curare sempre di più il contenuto di quello che dico e che scrivo. A tutti coloro che sono interessati chiedo l'impegno di VENIRE PER ASCOLTARE (e certamente anche per DIRE la propria comprensione) e di LEGGERE PER RESTARE INFORMATI.
Se qualcuno non fa né l'uno né l'altro vuol dire che, almeno per il momento, non è interessato. E io non voglio importunarlo. Rimango comunque sempre a disposizione perché chiunque lo desidera possa contattarmi per parlare, per sfogarsi, per cercare di capire, per confidarsi, per farmi domande, per CONFESSARSI...NON ABBIATE RISERVE! NON MI SENTO IMPORTUNATO. Non posso farmi trovare sempre nello studio. Se venite a suonare il campanello e non  mi trovate chiamatemi al cellulare (3402364559): a volte sono in oratorio per fare briccolate, a volte sono in paese per commissioni o per visita a qualche ammalato...Chiamatemi al cellulare e, se sono vicino vi raggiungo, oppure ci accordiamo per un altro orario...Io ci sono sia che siate in 1 sia che siate in 100 o in 1000...
Naturalmente  se si è in 1000 si tratta di tutt'altro coinvolgimento e si aprono possibilità più ampie... In 1 si è costretti a ridurre tanto; in 1000 la fantasia e lo spirito di iniziativa si moltiplicano all'inverosimile.
Io ci sto per mettermi in gioco in tutto quello che la mia povertà e i miei limiti mi permettono.
Io non so né voglio inventare chissà quale modo di comunicazione per raggiungere il più possibile tutti. Mi fermo a quello che ritengo più umano e responsabile perché richiede anche la tua iniziativa: raccogli l'invito e vieni ad ascoltare; porta a casa il foglio degli AVVISI SETTIMANALI e leggi per restare informato...
E sentiti sempre invitato personalmente.
Ogni campana suona anche per te.
Naturalmente a festa.
 
                                        D. Camillo

VIVERE INSIEME. Non essere ignorante: saresti una facile preda.


Sto parlando con un amico, seguace di un certo partito.
L'argomento è la TASI, la nuova tassa che, sommata alle molte altre in vigore, fa del popolo italiano uno dei più tartassati nella Unione Europea.
L'amico spara a zero sul governo e dice che alcuni sindaci bergamaschi del suo partito non faranno pagare la nuova tassa, che viene incamerata interamente dallo Stato.
E mi fa il nome di una grosso paese bergamasco, dove il sindaco (del suo partito) non farà pagare la TASI.
 
Rimango scettico alle parole dell'amico e dentro di me mi riprometto di verificare la veridicità di queste notizie.
 
Nei giorni successivi navigo in internet e leggo che la TASI per la prima casa l'aliquota minima è dello 0,1%, quella massima invece può arrivare allo 0,25%. I Comuni possono alzarla di un ulteriore 0,08%, portandola allo 0,33%.
Per gli altri immobili le somme delle aliquote di TASI e IMU non può superare l' 1,06%.
Non riesco tuttavia a scoprire se la tassa va a favore dello Stato o del Comune o in percentuale ad entrambi.
 
 
Entro anche nel sito ufficiale del Comune che l'amico mi ha nominato e scopro che il decantato sindaco applica la TASI del 0,3%.
 
Ma ho ancora il dubbio di chi va a favore questa tassa, anche se il comportamento del suddetto sindaco è sospetto.
 
In un giorno successivo occasionalmente parlo con un assessore di un altro grosso Comune bergamasco, il cui sindaco è sempre dello stesso partito.
Il suddetto assessore mi conferma che la TASI è completamente a favore dei Comuni, a compensazione di tagli effettuati dallo Stato e che la sua amministrazione applica la TASI del 0,22%.

Se mi fossi fermato alle parole del mio amico, avrei dovuto giudicare male la nostra Amministrazione Comunale, che invece deve essere ringraziata, perché applica la TASI solo del 0,1%.

L'italiano è uno dei popoli che legge meno nella Unione Europea.
Non leggere o non documentarsi ci lascia "ignoranti", non nel senso che comunemente si dà alla parola, cioè di "stupidi".
Il dizionario GARZANTI alla parola "ignorante" dà questo significato:

che non sa, non conosce, non è informato

Molte volte i nostri giudizi sono falsati dall'ignoranza.

Quindi è un dovere  leggere e documentarsi, anche perché in questo modo non saremo una facile preda dei tanti pifferai magici o, come Gesù dice nel Vangelo, dei falsi profeti, di cui il mondo è popolato.

                                                          Toci
 



                                                                                                           


sabato 18 ottobre 2014

DON CAMILLO. Da Cene a Roma percorrendo la Francigena.


FONTE: avvisi settimanali della Parrocchia di Cene.


 
 
 

Concluso il Giochestate il 25 luglio, lasciato qualche giorno per pulire e sistemare l'oratorio, il 31 luglio carico lo zaino in spalla e con 12 compagni di viaggio m'incammino verso Roma.
L'idea è quella di percorrere la Francigena, l'antica strada dei pellegrini  che parte da Canterbury (Inghilterra) e porta a Roma, da dove prosegue verso Brindisi per coloro che volevano raggiungere Gerusalemme.
Per quest'anno ci siamo accontentati di fermarci a Roma. E' inutile dire che è stata un'esperienza bella; di quelle che, una volta portate a termine, ricordi solo momenti positivi che ti caricano di nostalgia, come se non ci fossero stati momenti di fatica.
E' stato bello camminare; belli i paesaggi che abbiamo attraversato; bello il tempo decisamente estivo che ci ha accompagnato; bella la storia sulle cui tracce abbiamo camminato; belle e valide le motivazioni che ci hanno sostenuto...ma soprattutto bella la compagnia che si è andata compattando passo dopo passo.
E' stato un CAMMINARE INSIEME che ci ha uniti e resi solidali al punto di trascurare la fatica personale per dare un po' di sollievo al compagno di viaggio in difficoltà, come chi si è caricato sulle spalle lo zaino dell'amico zoppicante, o chi, appena arrivato alla meta, anziché riposare si metteva ai fornelli a preparare la cena, o andava al supermercato a fare la spesa, o semplicemente dava la precedenza agli altri nell'unica doccia  disponibile...Piccole cose, certamente, ma significative per la conferma di quel clima di amicizia che ci ha sorretti e confortati nei 25 giorni del cammino.
Si sa che i disagi rendono più irascibili specialmente nei momenti di maggior stanchezza... Di disagi ne abbiamo provati molti, ma nessuno di questi ha creato tensione tra di noi, anzi, siamo arrivati anche a ridere e scherzare sulle disavventure che di tanto in tanto ci capitavano.
Non sto a raccontare su questi fogli la storia di questo viaggio. Chi desidera conoscerla potrà leggerla sfogliando il diario che ho scritto e spero di poter pubblicare prossimamente.
Soltanto 2 amarezze mi hanno segnato in questi 25 giorni: quella di non essere riuscito a coinvolgere nessun giovane in questa avventura che avrebbe potuto arricchirli di esperienza umana oltre che offrire a loro stimoli di Fede; e quella di aver dovuto constatare come lunghi tratti di questo percorso bello e significativo siano segnati dall'incuria e dalla sporcizia, specialmente nel Lazio.
A questo proposito ho scritto una lettera al Presidente della Regione Lazio, e per conoscenza al Primo Ministro Matteo Renzi e al Ministero dei beni ambientali e culturali.
 
Eccone il testo.

Sono il parroco di Cene, un  paesello della Media Valseriana, in  provincia di Bergamo.

Quest'estate, con 11 compagni, ho fatto il percorso della Via Francigena, da Cene a Roma.

Si è trattato di un pellegrinaggio all'insegna della Fede che trova nella Tomba degli Apostoli Pietro e Paolo e nel Magistero della Chiesa, rappresentato nella sua unità dalla persona del Papa, le sue radici e la sua garanzia.

E' stato anche un omaggio a S. Giovanni XXIII che ha portato a Roma l'originalità della nostra terra bergamasca.

E, non per ultimo, è stato un cammino mosso dal desiderio di entrare in sintonia con tutti i pellegrini che l'hanno percorso lungo i secoli.

Un cammino che merita di essere riscoperto e valorizzato per tutto quel patrimonio di Natura, di Arte e di Fede che racchiude in sé e lo rende parte viva della nostra Storia.

Purtroppo, ho constatato con profondo rammarico, quanto sia trascurato: abbiamo trovato tanta incuria nella gestione della segnaletica, dei sentieri; costretti a fare lunghi giri o a percorrere tratti di strada asfaltata in mezzo al traffico... Ma soprattutto ho visto tanta sporcizia.
Mi ha fatto specie trovare nel Parco di Veio un tracciato più simile ad una discarica che ad un percorso storico.
E questo proprio alle porte di Roma!

So che avete a che fare con problemi ed impegni molto più grossi e seri di questo.
Però Vi sarei profondamente riconoscente se prestaste un angolino della Vostra attenzione anche a questo settore, che non mancherà di dare il suo riscontro nella crescita della sensibilità e della buona educazione di un Popolo che sa trarre dalla Bellezza e dalla Storia, gli stimoli per il suo progresso.

                                   don Camillo Brescianini








Al di là di queste 2 amarezze l'esperienza è stata fortemente positiva e per questo non posso che ringraziare i miei compagni di viaggio che hanno contribuito, ognuno a modo loro, a renderla tale.
Grazie Agostino, Athos, Eugenia, Faustino, G. Carlo, G. Maria, Massimo, Michele, Osvaldo, Stefano, Tiziana, Valentino, grazie Emanuela e Gabriele che ci avete raggiunti percorrendo il "CAMMINO DELLA LUCE" proveniente da Assisi sulle orme di S. Francesco.
 


sabato 4 ottobre 2014

DON CAMILLO. Procreare non è un diritto assoluto...


FONTE: avvisi settimanali della Parrocchia di Cene
 
 
 
Procreare non è un diritto assoluto o meglio: è un diritto che nessuno può limitare o togliere se la coppia è feconda e se, con senso di responsabilità decide di dare la vita ad un figlio sentendosi in grado di mantenerlo ed educarlo in modo adeguato.
Non è un diritto se la coppia non è feconda per sterilità dell'uno o dell'altro.
In questo caso il desiderio di paternità o di maternità non basta a giustificare la procreazione di un figlio sia perché è molto più elevato il rischio che il figlio venga cercato come sostegno o "abbellimento" o conforto della propria vita personale o di coppia (può succedere certamente anche ad una coppia feconda; in tal caso vale anche per questa lo stesso discorso); sia perché il Creatore (per chi non è credente la Natura) ha posto come culla della vita un gesto profondamente e intensamente umano: quello dell'amore coniugale con tutto il suo carico di emozioni che non sono indifferenti al concepimento, allo sviluppo, all'accoglienza e  all'educazione di un figlio.
Sostituire questa culla con provette, siringhe, e meccanismi vari di laboratorio, impoverisce enormemente l'origine e tutto il percorso successivo della vita di un figlio, ma anche dell'esperienza genitoriale. Vale la stessa cosa per una coppia feconda che vive il rapporto coniugale come una forzatura o con banalità in un contesto di vita sponsale scialba, fredda o addirittura carica di ostilità.
Sono due gli estremi da evitare in una vita di coppia: il rifiuto di procreare, perché dare la vita a un figlio è una grossa responsabilità che impegna fortemente a tutti i livelli; e la ricerca di un figlio a tutti i costi per un'ambizione personale o anche solo per non sentirsi inutili o falliti.
Preciso che questa è una riflessione personale che non pretende di impegnare l'autorità morale della Chiesa.
Ritengo, comunque, che sia in linea con essa nel senso che interpreta lo spirito di quanto insegna su tale materia.
Mi piacerebbe che si aprisse su questi fogli un dibattito su questo argomento che credo sia di grande attualità visti le recenti prese di posizione sulla fecondazione eterologa in Italia.
 
 
                                         D. Camillo
 
 
 
UNA MAMMA DI CUORE
 
 
Prendo al volo l'invito di Don Camillo non tanto per dichiararmi o meno a favore della fecondazione assistita e/o eterologa (ritengo questa scelta strettamente personale e difficilmente giudicabile) ma piuttosto per fare un vero e proprio "inno alla vita".
 
Sono la mamma di un bimbo mai nato e una donna consapevole che facilmente non gioirà più delle gioie di una gravidanza ma sono anche una sposa che oggi si rallegra nel pensare al proprio matrimonio estremamente fertile! (pur non avendo partorito un figlio....) La scoperta dell'impossibilità di procreare rappresenta spesso un momento drammatico nella vita di una coppia causandone una profonda sofferenza.
Scoprendo di non poter avere figli, infatti, non si perde solo la propria capacità generativa, ma si scopre di dover rinunciare a quel figlio immaginato, che esiste in maniera inconsapevole nelle fantasie inconsce. In questo senso la scoperta dell'infertilità costituisce, in una coppia, un vero e proprio lutto, perché è la perdita concreta di quel bambino ben presente dentro di noi.
 
Tuttavia bisogna ricordarsi, cosa che spesso non si fa, che un figlio non è un diritto ma un vero e proprio dono e che la vita, anche quando "ci toglie", spesso ci ripaga ampiamente! Troppe volte di fronte ai nostri drammi personali ci scordiamo di guardare a quanto di buono la vita ci sta donando: troppo impegnati a cercare di avere qualcosa che non abbiamo non ci accorgiamo di perdere ciò che già possediamo. Quante volte ci dimentichiamo di camminare l'uno verso l'altro.
Quante volte permettiamo che un forte desiderio diventi la nostra prigione e quante volte, ancora, permettiamo al mal di vivere di mettere radici nella nostra vita.
Genitori o meno ricordiamoci più spesso che non si dà vita solo mettendo al mondo un figlio, si dà vita in ogni gesto, azione, pensiero che si fa. Anche con un semplice sorriso!
 
Una mamma di cuore!

ORAT. S.GIOVANNI B. TRESCORE B. I murales dell'oratorio di Trescore B.

INVITANTI, ACCOGLIENTI E ARTISTICI I MURALES E GLI ACCESSORI DI ARREDAMENTO DELL'ORATORIO DI TRESCORE B.