martedì 28 maggio 2019

COMUNE DI ZANDOBBIO. Risultato elezioni parlamento europeo 2019



1°   LEGA SALVINI PREMIER      voti  835    57,39 %

2°   PARTITO DEMOCRATICO     voti   233    16,01 %

3°   FORZA ITALIA                    voti   132     9,07 %

4°   MOVIMENTO 5 STELLE        voti     92     6,32 %

5°   FRATELLI D'ITALIA              voti     63    4,33 % 

altri                                                            6,88 %

    COMPENSI TOTALI EUROPEE E COMUNALI

Presidente seggio               €    157
Segretario                         €     121
Scrutatori                          €     121

ESENTASSE



COMUNE DI ZANDOBBIO. Risultato elezioni comunali 2019




La lista civica L'ALTRA ZANDOBBIO ha vinto ancora e MARIANGELA ANTONIOLI si è riconfermata sindaco per la terza volta.

1°   L'ALTRA ZANDOBBIO          voti   969   66.55 %

2°   IL BENE IN COMUNE           voti   487   33.45 %

           schede bianche  32    schede nulle  33

la foto dei componenti



giovedì 23 maggio 2019

GSO ZANDOBBIO. Libere pallavolo CSI




Purtroppo  il cammino delle nostre ragazze nella fase finale provinciale per l'assegnazione del titolo si è interrotto nei quarti con la sconfitta per 1 - 3 contro il CRAL DALMINE.



COLLETTIVO CONFUSIONE. Il sogno della squadra




FONTE: "L'ECO DI BERGAMO" del 21/05/19.

Dopo la vittoria della Coppa Bergamo Calcio a 5 per le squadre iscritte ai gruppi A - B - C, Marco Danesi, migliore in campo ed autore di una doppietta, a fine partita non nasconde la soddisfazione: "Stagione veramente incredibile, sono davvero contento per queste due reti in finale. Stasera festeggiamo la vittoria del trofeo ma poi inizieremo a concentrarci sui Campionati Regionali: il sogno è di riuscire a vincere il titolo nazionale, che è l'unico trofeo che ancora ci manca. Come ogni vittoria anche questa è dedicata a Marchesi, il nostro amico e capitano scomparso 5 anni fa: la squadra esiste grazie a lui e vive nel suo ricordo".

mercoledì 22 maggio 2019

SALUTE. Gli atleti insegnano


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" aprile 2019.
Articolo: "Impariamo dagli atleti" di ROBERTA VILLA.

Le maratone sono un ottimo modello di studio per capire quali siano le strategie migliori da adottare per gestire il dolore, anche nella malattia.
C'è un dolore "buono", e i medici lo stanno studiando per aiutare gli ammalati a gestire meglio quello "meno buono" che li affligge.
"Buono" è il dolore  che fa vincere le gare e le partite, quello che sperimentano tutti gli sportivi durante la preparazione atletica e durante le competizioni: "No pain, no gain", "senza dolore non si ottengono risultati" dice uno slogan caro a tutti gli allenatori.
Certo, occorre distinguere il dolore fisiologico, che passa da solo, dovuto allo sforzo e all'accumulo  di acido lattico nei muscoli, da quello patologico, per esempio conseguente a lesioni osteoarticolari o muscolari che richiedono riposo o trattamento.
Gli studi condotti su questa popolazione "scelta" dicono che gli atleti conoscono meglio degli altri il proprio corpo, tanto da saper ben distinguere le due situazioni.
E tuttavia le cronache sportive riportano spesso degli aneddoti. Come quelli del giocatore di football americano Emmit Smith che nel 1993 corse 165 eroiche iarde con la spalla lussata penzolante lungo il corpo. O del rugbista italiano Andrea Lo Cicero che, qualche anno dopo, continuò imperterrito a giocare con sei costole rotte e addirittura un polmone perforato.
Sentono meno il dolore? Una ricerca condotta qualche anno fa da Jonas Tesarz dell'Università di Heidelberg in Germania, ha dimostrato che gli sportivi non hanno sviluppato una soglia del dolore più alta. Sentono lo stimolo doloroso esattamente come gli altri. Quello che cambia è la capacità di tollerarlo, tanto che, per qualcuno, proprio su questo si gioca il successo in molte discipline: la vittoria consiste, in  fondo, solo nel resistere più degli altri.
I campioni in questo campo sono i maratoneti, perché in fondo a una maratona non si può arrivare senza dolore. Ed è un dolore che ci si porta dietro da mesi e mesi di allenamento, in gran parte dedicato proprio a gestire e a ignorare questo segnale che l'organismo manda per dire: "Fermati, fermati".
Entrano in gioco varie tecniche, anche psicologiche, che ognuno adatta alle proprie esigenze: qualcuno preferisce distrarsi, concentrandosi sul paesaggio o cantandosi canzoni, altri puntano sull'introspezione.
Ancora più dura è la prova degli ultramaratoneti, che corrono distanze superiori  ai 42,195 chilometri della maratona, spesso intorno ai 100 chilometri, talvolta in condizioni ambientali proibitive come nei deserti del circuito Racing the Planet.
A oltre 200 atleti partecipanti all'edizione del 2016 un gruppo di ricercatori statunitensi ha chiesto informazioni sul livello di sforzo, l'entità del dolore, la sua interferenza con l'attività e le strategie adottate per affrontarlo, dimostrando che in questi "supereroi" erano prevalenti approcci di adattamento che consistevano nell'ignorare il dolore, considerarlo una sfida o non consentirgli di disturbarli.
L'idea è che questi suggerimenti possano aiutare anche i portatori di malattie croniche. Ovvio che c'è una grossa differenza. Non è cosa da poco sapere che all'arrivo, o al più nei giorni successivi, il tormento comunque finirà.
Anzi, uno studio condotto su una sessantina di maratoneti e pubblicato l'anno scorso sula rivista scientifica "Memory" suggerisce che la soddisfazione per essere arrivati al traguardo è in grado addirittura di spazzare via, o ridimensionare per settimane, il ricordo della sofferenza  sopportata.
Una prospettiva che, purtroppo, non riguarda molti ammalati, i quali però possono comunque trarre vantaggio da un approccio positivo alla loro situazione, sapendo che maggiore è il tempo trascorso concentrati sulla loro condizione, più difficile sarà sopportarla.

VIVERE INSIEME. Domenica libera dagli acquisti


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" aprile 2019.
Articolo: "La libertà della domenica" di LUCETTA SCARAFFIA.


Mi capita sempre, quando esco la domenica mattina, non troppo presto, per andare a Messa, di incontrare i miei vicini di casa e di quartiere che tornano dal supermercato, carichi di borse e con l'aria soddisfatta di chi ha compiuto un'azione necessaria e al tempo stesso piacevole.
Io invece continuo a non andare a fare la spesa di domenica, a meno di necessità veramente urgenti: non sono abituata e non mi voglio abituare. Così come frequento molto raramente i centri commerciali, ma soprattutto mai di domenica.
Lo devo confessare: non lo faccio per motivazioni nobili, come non profanare il giorno del Signore o dedicare la giornata festiva interamente al riposo. Ho le idee confuse, e nelle polemiche che vedono politici di opposti schieramenti dichiararsi pro o contro questa abitudine, e di conseguenza invocare la chiusura dei negozi e centri commerciali o, al contrario, chiederne l'apertura, non so bene chi abbia ragione.
Non si capisce neppure con chiarezza se il personale che lavora la domenica sia a favore, per guadagnare qualcosa in più, o contro perché sfruttato. Si sentono dire cose molto diverse, e questo non aiuta a decidere.
Comunque continuo a non comprare di domenica, in una forma silenziosa di protesta. Mi sembra che in questa società così completamente orientata verso il consumo lasciare un giorno vuoto dall'acquisto faccia bene all'anima.
Sì, lo so: siamo comunque circondati da manifesti che ci invitano a comprare oggetti di ogni genere, propagandando ogni tipo di prodotto allo stesso modo, cioè con giovani donne molto sexy e poco vestite che promettono implicitamente un orgasmo a chi acquisterà il prodotto in questione. Perché oggi ogni forma di soddisfazione di un desiderio acquista subito una forma sessuale, per essere convincente la pubblicità lo deve apparentare a quella soddisfazione lì. Suggerendo sottilmente l'idea che il piacere provato nell'acquisto supera di molto quello di tipo erotico e ha il vantaggio, a differenza di quest'ultimo, di essere accessibile a persone che per età o per motivi vari si vedono preclusa la soddisfazione erotica.
Quindi i manifesti ci sono ancora, così come le pubblicità - ugualmente imbevute di erotismo - che scandiscono i programmi televisivi, che precedono l'inizio del film al cinema, che "costeggiano" i social e i siti di informazione.
Alla pressione costante e asfissiante della spinta al consumo non sfuggiamo comunque mai, tanto che non riusciamo neppure più a pensare a un mondo senza pubblicità, non cii rendiamo neppure più conto del tempo che queste forme pubblicitarie, anche se non vogliamo, ci fanno perdere. Tant'è vero che i pubblicitari contano soprattutto su questo, sull'influenza subliminale piuttosto che su un'adesione piena e consapevole.
Ma almeno, se non vado a fare acquisti di domenica, per un giorno non sono agita dall'esterno, non sono attraversata dalle conseguenze di questi messaggi.
E' solo una piccola e forse inutile forma di resistenza, ma mi dà un po' di soddisfazione, mi sembra di salvare un po' della mia libertà. Perché oggi, pur parlando tanto di inquinamento dell'aria, tolleriamo un incredibile inquinamento della mente, credendo di essere immuni ai suoi effetti. Un inquinamento dal quale è impossibile sfuggire: anche in cima a una montagna, in mezzo all'oceano, il cellulare - insieme alle voci amiche e agli eventuali soccorsi - ci manda le solite pubblicità.
Quindi, in fondo, non comprare di domenica rimane l'unica forma di resistenza possibile, anche se parziale, molto parziale, mi rendo conto. Se poi cerchiamo di impiegare bene il tempo così guadagnato, l'effetto benefico può essere ancora maggiore...

RIFLESSIONI. La forza rigenerante delle lacrime


FONTE: avvisi settimanali parrocchie di S. Anna e di S. Giorgio di Zandobbio.

Scrive alla rubrica di posta dei lettori di un grande quotidiano Maurizio, dalla provincia di Brescia: 
"Ho trentanove anni, sono ex quasi di tutto: ex marito, ex padre, ex figlio, ex lavoratore, ex cocainomane. 
La mia vita, fino a due anni fa, era tutto questo. Poi la rivelazione della mia debolezza ha distrutto tutto. Perfino gli affetti più cari. Così sono passato da uno status di tranquillità normale, fatta anche di bei momenti, di vero amore, a un incubo terrificante.
Senza affetti, senza allegria, senza soldi. Giorni lunghi e disperati, sdraiato sul letto, al buio, il telefono staccato, gli occhi sbarrati fissi al soffitto.
La voglia di farla finita ha cessato di esistere quando, una fredda mattina di dicembre, hanno trovato Bruno, un mio vicino di casa, impiccato a un'inferriata.
Bruno era uno dei pochi che durante la crisi mi rivolgeva qualche attenzione. A volte l'incontravo per strada col suo cane. I nostri occhi si incrociavano, carichi di significato. Io comprendevo in pieno il suo disagio, perché era anche il mio.
Non so cosa sia scattato in me, quando l'ho visto appeso a quell'inferriata, ho deciso di vivere. Sono corso a casa, col fiatone e con le lacrime calde ho spalancato le finestre chiuse da alcuni mesi, ho rivolto lo sguardo al cielo e ho pianto, come mai nella mia vita.
Dolcemente sfinito ho rivisto mia madre e le ho chiesto di perdonarmi. Ho risentito mia figlia al telefono e ho pianto ancora.
Ho scoperto la forza rigenerante delle lacrime: sono l'anima che si ribella. Ora non vedo più segni di morte. Ho rialzato la testa".

mercoledì 15 maggio 2019

DON CAMILLO. Lettera aperta ai giovani






FONTE: Avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

LETTERA APERTA AI GIOVANI

Carissimo giovane
In occasione della giornata mondiale della gioventù che ricorre ogni anno nella domenica delle palme, ti scrivo per dirti che ti sono vicino. Non so se la cosa ti fa piacere. Nel caso puoi sempre cestinare questo foglio.
Se invece hai la pazienza e il buon animo di continuare la lettura, allora sappi che questo fa piacere anche a me.
Non è solo in questa occasione che penso a te e a tutti i tuoi colleghi di giovinezza; ma è un pensiero costante che mi stimola a cercare un modo per esserti utile.
Il massimo che potrei fare sarebbe quello di creare in te, o di mantenerla viva se già la custodisci, la certezza che il Signore ti vuole bene, qualunque sia la condizione in cui ti trovi, e aspetta solo che tu ti renda conto di lui.
Ma in questi 2 anni e mezzo che sono ad Albegno ho cercato anche di mettere in atto almeno un minimo nel tentativo di mantenere l'Oratorio propositivo e coinvolgente per te (forse non sempre riuscendoci) cercando di far leva sulla disponibilità umana che mi veniva offerta di volta in volta.
Anche l'intervento di sistemazione degli spazi esterni dell'oratorio fa parte di questo impegno e di questa volontà così come quanto ho in mente di proporre per il futuro se la grazia di Dio e la volontà dei parrocchiani mi sosterranno.
Quello che dipende da me cerco di farlo tutto e nel migliore dei modi, nel limite delle mie capacità. Te lo scrivo per dimostrarti che veramente penso a tutti voi giovani.
La cosa che più desidero sarebbe quella di essere considerato da te un buon consigliere o uno a cui puoi rivolgerti quando hai voglia di sfogarti o di confrontarti sui temi che ti stanno a cuore... Però questo rimane fino ad oggi ancorato al condizionale.
Sappi, comunque, che io ci sono, e se non condivido e stigmatizzo questo o quel comportamento, non è perché vi disprezzo, ma perché credo nello straordinario patrimonio che ognuno di voi custodisce dentro, e desidero che diventi esperienza vissuta.
Colgo l'occasione per farti anche gli auguri di una buona e santa Pasqua che ti chiedo di estendere anche a tutta la tua famiglia. Ciao.

In queste rime che seguono ho cercato di esprimere il mio stato d'animo quando penso alla realtà giovanile in genere.
Sono espressione dell'amarezza che provo quando vedo che ci sono giovani tristi, arrabbiati, costantemente polemici e ignari del ricco patrimonio che è la loro identità personale, e della bella storia che possono costruire con queste risorse.
Coglila come espressione della mia volontà di provocare perché da ogni giovane esca decisa tutta la parte migliore che è più e meglio della pioggia primaverile per una terra arida e riarsa dalla siccità.

CUORE IRREQUIETO

Te ne stai spavaldo a fissare il sole
mentre il vento scompiglia i tuoi neri capelli
fermo come chi sa ben cosa vuole
ma ignora d'aver dentro sé dei gioielli.

Dietro una maschera di sicurezza
vedo nascosto uno sguardo smarrito,
un volto segnato da pianto e tristezza,
un grave silenzio che pare un ruggito.

Provo a parlarti con trepida attesa
di una risposta cruda e feroce,
se fosse da altri sarebbe un'offesa,
ma detta da te mi confida una croce.

Forse nessuno ti ha mai istruito
che questa non è la tua vera natura
chè non sei fatto per essere fallito
ma per scoprire l'immensa Premura.

Giri vagando con meta fittizia;
t'illudi di fare un percorso studiato;
ti nutri di sasso quasi fosse primizia;
consideri amico chi ti ha ingannato.

Lascia che il sole ti avvolga e ti baci
dando al tuo volto una tinta robusta;
proteggi i tuoi occhi che di nuovo capaci
scopran la strada che è ripida e angusta.

Il tuo cuore irrequieto si apra al coraggio
della fatica che porta a sudare.
Il vento che sembra scomporti al passaggio
soffierà per sospingere e ti saprà rinfrescare.

                                      don Camillo


SPORT. L'allenatore pedofilo


FONTE: "SPORTWEEK" del 23/03/19.
Articolo: "Il City risarcisce le vittime dell'allenatore pedofilo" di PAOLO CONDO'.

Il Manchester City ha istituito un fondo per risarcire le vittime di abusi sessuali da parte di un ex allenatore delle squadre giovanili, Barry Bennell.
La dotazione del fondo sarà ingente perché  tra quelli usciti allo scoperto e quelli che probabilmente devono ancora farlo, gli aventi diritto potrebbero essere moltissimi.
I fatti risalgono agli Anni 80 e 90, molto prima che l'attuale proprietà araba (lo sceicco Mansour di Abu Dhabi) acquistasse il club: ugualmente, la certezza di dover fronteggiare una quantità di cause legali unita al desiderio  di smarcarsi completamente da un passato pieno di orrore ha fatto sì che lo sceicco prendesse questa posizione.
Il Manchester City è il primo club a varare un'iniziativa del genere, è immaginabile che altri seguiranno.
La notizia del fondo istituito dal City è l'ultima (per ora) tappa di uno scandalo di enorme portata esploso nel 2016 con l'intervista rilasciata al Guardian da Andy Woodward, un ex-giocatore, nella quale Bennell veniva descritto come un "disgustoso predatore", e attraverso il suo caso si alzava il velo sulla pedofilia diffusa nel calcio giovanile inglese.
Bennell, condannato a trent'anni di reclusione e definito dal giudice "l'incarnazione del male", era all'epoca considerato uno dei migliori talent scout d'Inghilterra, da cui probabilmente la reazione troppo garantista da parte dei dirigenti di allora.
E' emerso infatti che almeno uno dei suoi colleghi al Manchester City avesse espresso alle alte sfere del club i suoi dubbi circa il comportamento di Bennell, senza però ottenere nulla.
Più avanti il molestatore era stato anche arrestato, tre volte in Inghilterra e una negli Stati Uniti, dove aveva portato in tournée la sua squadra di ragazzini. Aveva persino cambiato nome dopo una prima condanna a nove anni per 25 reati ai danni di sei minorenni, ma la vera diga è venuta giù con l'intervista di Woodward, anche perché lì il discorso è diventato rapidamente generale e i pedofili denunciati  sono stati una marea. Molte inchieste sono ancora in corso.
Tornando all'iniziativa del City, va segnalato che oltre al risarcimento il club è intenzionato a fornire assistenza psicologica alle vittime di abusi, e che in nessun caso chiederà loro di firmare un accordo di riservatezza.
La pedofilia nello sport è un tema da indagare, non certo da tacere.

GIOVANI E RAGAZZI. Educare alla fiducia


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" aprile 2019.
Articolo: "Educare alla fiducia, non alla paura" di DANIELE NOVARA, pedagogista.


I bambini e i ragazzi respirano un clima di crescente paura, insicurezza e senso di minaccia. 
Girano nelle famiglie frasi che invocano l'uccisione dei ladri, l'affogamento dei migranti, il libero uso delle armi, la cacciata degli stranieri.
Mentre i dati statistici sulla sicurezza sono da vent'anni in continuo miglioramento per ogni indice di criminalità, viceversa la percezione di minaccia aumenta a prescindere dalla realtà effettiva.
I figli subiscono pesantemente questa tensione diventando vittime di paure adulte enfatizzate anche per motivi politici.
Per vincere un'elezione si rischia di sacrificare la stabilità psicologica dei bambini, specie quelli più piccoli che vivono con apprensione le frasi ascoltate dagli adulti o dai network, frasi troppo aggressive per la loro sostenibilità emotiva, "Non facciamo entrare più nessuno", "Mettiamo le telecamere così li becchiamo", "Ci portano le malattie", "Stiano a casa loro", "Dobbiamo difenderci", "Stai lontano da quei bambini", "Ci stanno invadendo"...
La fiducia per i bambini è la base stessa della loro crescita. Essere genitori vuol dire anche proteggere e tutelare  la loro naturale "gioia di vivere", la curiosità e il gusto della scoperta. I piccoli devono tornare a giocare assieme senza pregiudizi e stereotipi che per natura non coltivano.
Alcune semplici idee per i genitori: cenate con la tv spenta: sono troppo le interviste in cui i politici si lanciano in pesanti frasi contro gli avversari che spaventano senza ragione i bambini; ai compleanni invitate tutti, proprio tutti, non lasciate indietro nessuno: giocare  con i compagni diventerà una bella festa; smettiamola di escludere dalla nostra scelta le scuole dove ci sono troppo stranieri: non è detto che sia la cosa giusta, anzi. Si educa meglio guardando il bicchiere mezzo pieno.



COLLETTIVO CONFUSIONE. Vittoria coppa Bergamo CSI


Ieri sera al Palazzetto Comunale di Gorle la nostra squadra ha vinto la finale della Coppa Bergamo Calcio a 5 CSI battendo l'IVS ITALIA per 3 a 1.

Vittoria abbastanza facile per la squadra di Pasquale Belotti: il risultato non è mai stato in bilico, avendo gli avversari segnato la loro unica rete nei minuti finali della partita.

Prosegue la striscia di vittorie del Collettivo Confusione (lo è solo di nome!), con l'augurio che continui anche a livello regionale.







giovedì 9 maggio 2019

COLLETTIVO CONFUSIONE. Coppa Bergamo calcio a 5 CSI







Ieri sera la nostra squadra ha superato nella partita di semifinale di ritorno la squadra TOFFY per 11 a 3, qualificandosi per la finale della Coppa Bergamo Calcio a 5 CSI, che si svolgerà martedì 14/05/19 alle ore 21,00 al Palazzetto Comunale, via Roma 2, Gorle contro la squadra IVS ITALIA.


mercoledì 8 maggio 2019

FAMIGLIA. Litigi tra fratelli


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" luglio-agosto 2017.
Articolo: "Tra fratelli" di DANIELE NOVARA pedagogista.

Ammesso che non abbiate un figlio o una figlia unica, i litigi tra fratelli sono una delle esperienze più comuni che vivono i genitori.
Alcune ricerche americane segnalano che potrebbero addirittura arrivare fino al numero cinquanta in un'ora.
Sgombriamo subito il campo da un equivoco: i fratelli che si vogliono bene litigano. Il litigio per i bambini è una variabile dell'amicizia.
Nessun bambino litiga con gli estranei, ma solo con i coetanei verso cui ha un forte interesse.
Togliamoci dalla testa anche un altro pregiudizio: con la frase "si fanno male" qualcuno persino equipara i litigi alla violenza. Nulla di più sbagliato. I bambini vogliono giocare e il litigio è parte di questo gioco, è partr della relazione.
Si tratta di un momento in cui i desideri coincidono ma creano contrasti, un  momento dove quello che è tuo vorrei fosse mio, ma la resistenza dell'altro lo rende impossibile.
E' un indice di qualità genitoriale avere un buon metodo educativo nella gestione dei litigi tra fratelli. Il peggiore è quello di cercare un colpevole. Come se uno dei comportamenti più normali fosse addirittura una colpa a cui deve corrispondere una pena.
Anche l'idea di dare sempre la soluzione, questa forma di interventismo che rende i figli dipendenti dalla presenza dell'adulto, appare infelice.
Ho inventato qualche anno fa un metodo chiamato "Litigare bene" che spinge i bambini, i figli, a parlarsi, a tirar fuori le loro ragioni e a individuare eventualmente un accordo.
E' un metodo che prevede anche il cosidetto conflit corner o angolo dei conflitti, ossia un tappetone, un tavolino, un luogo di riferimento dove chiarire i propri punti di vista, quello che è successo ed eventualmente raggiungere una composizione.
Uscire dai vecchi luoghi comuni, rispettare la magia dell'età infantile significa anche avere simpatia per la naturale litigiosità dei figli, aiutandoli a parlarsi e a spiegarsi nei tanti modi possibili, ad esempio con l'uso di foglietti dove disegnare o scrivere la propria versione.
Si tratta di pensare all'educazione come a un insieme di tecniche e dispositivi pedagogici, piuttosto che come a una disposizione a urlaare, sgridare e punire i figli

FILM. Don't Worry


FONTE: MYmovies.it di GIANCARLO ZAPPOLI.

Don't Worry (2018)
Il ritorno a casa di Gus Van Sant omaggia una personalità complessa e invita a superare più di un pregiudizio.

Un film di Gus Van Salt con Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Jonah Hill, Jack Black, Beth Ditto, Olivia Hamilton, Udo Kier, Kim Gordon, Carrie Brownstein, Emilio Rivera.
Genere biografico.

John Callahan ha una grande bramosia di vivere, un talento per le battute colorite e un grosso problema di alcolismo.
In una notte in cui sia lui sia il suo compagno di bevute sono in auto subiscono un grave incidente che lo costringe su una sedia a rotelle e gli consente di scrivere solo unendo entrambe le mani.
L'ultima cosa a cui pensa è smettere di bere ma quando, seppur recalcitrante, entra in un gruppo di recupero per alcolisti, scopre di avere un dono nel disegnare vignette capaci di provocare sia risate sia reazioni sdegnate.

GSO ZANDOBBIO. Statistiche campionato 2018/19




CLASSIFICA INTERNA SQUADRE GSO IN BASE ALLA MEDIA/PUNTI PER PARTITA

PALLAVOLO - libere CSI - girone C

responsabile   BRIGNOLI ANTONIO

media punti per partita             2,590
punti in classifica                      57
partite giocate                          22
partite vinte                             20
partite perse                              2

posizione classifica girone           2°   su 12 squadre

Le ragazze stanno partecipando alla fase finale provinciale.

CALCIO - dilettanti a 11 CSI gruppo B - girone F

responsabile   GUSTINETTI MICHELE

media punti per partita                2,045
punti in classifica                        45
partite giocate                            22
partite vinte                               13
partite pareggiate                         6
partite perse                                3

posizione classifica girone             2°  su 12 squadre

3°  CALCIO - pulcini a 7 CSI - girone I

resposabile   BONSI ANDREA

media punti per partita                  1,363
punti in classifica                           30
partite giocate                               22
partite vinte                                    9
partite pareggiate                            3
partite perse                                  10

posizione classifica girone               7° su 12 squadre

CALCIO - 3° categoria FIGC - girone C

responsabili SGOBBA GIOVANNI - BENA ANTONIO 

media punti per partita                   1,333
punti in classifica                             32
partite giocate                                24
partite vinte                                     9
partite pareggiate                             5
partite perse                                   10

posizione classifica girone               su 13 squadre



COLLETTIVO CONFUSIONE. Calcio a 5 camp. CSI 2018/19







La squadra zandobbiese si è ripetuta vincendo il campionato 2018/19 del gruppo A  e diventando così campione provinciale per la seconda volta consecutiva.

Ecco in dettaglio i dati statistici:

media punti per partita                2,545

punti in classifica                         56
partite giocate                             22
partite vinte                                18
partite pareggiate                          2
partite perse                                 2

Ora i nostri ragazzi si cimenteranno di nuovo nella fase regionale, augurandoci che confermino il titolo degli ultimi due campionati.

                        

mercoledì 1 maggio 2019

ALIMENTI. Composizione del latte


FONTE: //www.issalute.it/ sito sviluppato e gestito dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

  COMPOSIZIONE DEL LATTE DI DIVERSI MAMMIFERI (per 100 g)  


Latte        Proteine (p)          Lattosio (g)          Lipidi (g)          Acqua (g) 

Cavalla            2,2                       5,9                       1,5                     90

Asina              1,5                       6,2                        1,5                     90

Mucca             3,6                       4,9                        3,5                     87

Capra              4                         4,5                        4,3                      86

Pecora             6                         4,5                        7,5                      81

Bufala             4,8                       4,7                        7,5                      82

Dai dati appare evidente come il formaggio derivante dal latte di pecora, ad esempio, risulti essere molto sostanzioso a livello nutrizionale (per il suo contenuto di proteine e grassi molto elevato) ma anche più calorico rispetto al formaggio ottenuto dal latte di vacca (vaccino).

                                          


SCUOLA. Sonno e risultati scolastici


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" novembre 2018.
Articolo: "Hai un esame? Dormici su" di ROBERTA VILLA.

Chi dorme non piglierà pesci, ma voti migliori sì.
Uno studio condotto su oltre 55.300 studenti americani ha infatti verificato che, soprattutto nei più giovani, i disturbi del sonno incidono sui risultati universitari almeno quanto l'abuso di alcol e sostanze stupefacenti.
I ricercatori del Center for College Sleep dell'Università di St. Thomas a Saint Paul, Minnesota, hanno esaminato i dati raccolti in un registro sulle condizioni di salute degli studenti nei college di tutti gli Stati Uniti, relative  alla primavera del 2009. 
Sono poi andati a vedere  quanti avevano riferito disturbi del sonno nella settimana precedente a un esame, mettendo a confronto la frequenza di queste segnalazioni con la media dei voti in una scala da 0 a 4, la Grade Point Average.
Per ogni notte insonne, questo punteggio scendeva dello 0,02 per cento e la probabilità di ritirarsi da un corso  cresceva del 10 per cento.
L'effetto era particolarmente marcato per gli studenti del primo anno di college, che per età corrispondono ai liceali che si preparano alla maturità italiana.
"Per questi, l'effetto dei disturbi del sonno sul rendimento scolastico è risultato paragonabile all'abitudine a ubriacarsi o a fare uso di sostanze come la marijuana - ha spiegato Roxanne Prichard, la psicologa che ha condotto la ricerca -. Solo disturbi dell'apprendimento o una diagnosi di depressione o ansia hanno un effetto superiore".
Dormire poco o male, infatti, compromette la concentrazione e la memoria, indispensabili per imparare.
E' fondamentale quindi che i ragazzi non sottovalutino, o non ritengano sia "tempo sprecato", il tempo del sonno, un fattore di salute che va sempre considerato accanto agli altri che caratterizzano un sano stile di vita: evitare sostanze come fumo e alcol, mangiare sano e svolgere regolare attività fisica.
Ma come intervenire, se non si riesce a dormire quelle 7-9 ore che sono raccomandate ai più giovani per dare il meglio di sé durante il giorno? Alcuni trucchi, raccomandati dagli esperti, possono essere utili, soprattutto per chi non ha particolari ragioni per non dormire: l'abitudine a tenere il telefono accanto sul comodino, per esempio, può disturbare per l'arrivo di notifiche durante la notte, ma anche solo trascorrere il tempo prima di spegnere la luce con gli occhi fissi su uno schermo illuminato, che sia lo stesso telefono, un tablet o un computer, attiva i centri della veglia ostacolando l'addormentamento. Meglio leggere qualche pagina di un libro, a luce bassa. E se è salutare svolgere ogni giorno un po' di attività fisica per ossigenare muscoli e cervello, stancarsi fisicamente e rilassarsi, distogliendo i pensieri dallo studio, questa va praticata in altre ore, non la sera. Andare a correre o in palestra dopo cena, infatti, non concilia il sonno. Un bagno caldo, invece, aiuta.
Ma una volta convinto di voler davvero dormire, per star meglio e rendere di più, ognuno può trovare la strategia più adatta a sé.

MANIFESTAZIONI. 25 aprile 2019 Zandobbio


Il tempo non è stato bello, ma ha permesso lo svolgimento del programma della manifestazione.

Ecco le foto che ho scattato.