mercoledì 24 ottobre 2018

OGGETTI. Fiori sospesi



SCUOLA. Gli asini della grammatica


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" settembre 2018.
Articolo: "L'appello degli insegnanti italiani".

Quello dell'italiano non è principalmente un problema di didattica, ma di una scuola che spesso non chiede abbastanza agli studenti né sul piano della preparazione né su quello del comportamento.
L'apprendimento è incompatibile con un basso livello di disciplina, come ha sottolineato più volte l'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Peraltro l'opinione pubblica condivide largamente questa necessità.
Nell'autunno scorso il "Gruppo di Firenze" ha commissionato un sondaggio all'Istituto Eumetra, secondo il quale il 59 per cento degli italiani ritiene la scuola troppo poco esigente per quanto riguarda l'apprendimento, il 67 per cento la considera troppo poco severa sulla disciplina e il 68 per cento pensa che sia stato un errore l'abolizione della possibilità di bocciare per l'insufficienza in condotta.
"Quando all'invadenza dell'inglese - ricorda il professor Giorgio Ragazzini -, l'Accademia della Crusca, sotto la presidenza del professor Claudio Marazzini, si è schierata con determinazione contro l'istituzione di corsi universitari esclusivamente in inglese e ha creato un gruppo di lavoro, chiamato 'incipit', con lo scopo di suggerire alternative, in italiano, a molte espressioni inglesi correnti".
Delle due proposte principali contenute nell'Appello promosso dal "Gruppo di Firenze": il ripensamento delle indicazioni nazionali e l'istituzione di frequenti verifiche comuni a tutte le scuole del primo ciclo di studi, "solo la prima ha avuto per ora una parziale, ma comunque importante, attuazione con la creazione da parte dell'ex ministro del MIUR, Valeria Fedeli, della Commissione presieduta dal professor Luca Serianni. Ne sono nati nuovi indirizzi per l'esame di terza media, che danno maggiore importanza al riassunto, rispetto al passato".
Per il futuro restano ancora valide le due principali richieste contenute nell'Appello: indicazioni nazionali (quelle che hanno sostituito i programmi di un tempo) più essenziali, con un ridotto numero di obiettivi da indicare come prioritari, al posto dei lunghi e prolissi elenchi che attualmente le caratterizzano; l'introduzione di verifiche nazionali periodiche durante gli otto anni del primo ciclo riguardanti almeno la correttezza ortografica, la chiarezza della scrittura corsiva a mano, e la conoscenza del lessico.
Per la scuola media si dovrebbe aggiungere la capacità di riassumere un testo o un'esperienza, e l'individuazione della categoria grammaticale (o parte del discorso) a cui appartengono le parole presenti nella frase (analisi grammaticale). 
Nelle scuole superiori occorre dare più spazio all'italiano scritto, soprattutto al riassunto, al testo argomentativo e alla grammatica italiana.
Bisogna dare concreta attuazione alla comune responsabilità dei docenti di tutte le materie nell'apprendimento della lingua italiana, naturalmente nei limiti di alcune regole fondamentali. In pratica, anche chi insegna matematica o educazione tecnica dovrebbe correggere gli errori nello scritto o nel parlato degli allievi.
L'insieme di piccoli, ma costanti interventi di tutti gli insegnanti da concordare con quello di italiano, può contribuire a potenziare le diverse abilità relative alla lingua.
Per tutti gli ordini scolastici è essenziale promuovere il confronto professionale e la collaborazione  tra i vari insegnanti attraverso frequenti incontri di carattere seminariale sulle abilità linguistiche, anche tra docenti dei segmenti contigui dell'istruzione: infanzia-primaria, primaria-media, media-superiore, superiore-università.
Un ruolo importante potrebbe averlo infine il servizio pubblico radiotelevisivo, con un piano di interventi da parte della Rai che, per esempio, potrebbe comprendere "pillole" di italiano riguardanti significato e correttezza ortografica di parole ed espressioni, ripartite in tutta la programmazione radiotelevisiva, spazi dedicati alla lingua in alcuni programmi televisivi, brevi programmi specifici nelle fasce di maggior ascolto.




VIAGGI. Friuli Venezia Giulia. Aquileia


Ecco le foto che ho scattato ad Aquileia: