mercoledì 27 giugno 2018

COLLETTIVO CONFUSIONE. Campioni lombardi 2017/18




Dopo lo scudetto nel campionato bergamasco di calcio a 5 CSI (la 1° volta di una squadra zandobbiese), ecco che i nostri magnifici ragazzi si sono riconfermati per il secondo anno consecutivo campioni di Lombardia.

Questo è stato il loro entusiasmante cammino:

OTTAVI    vittoria su Crema per rinucia della stessa

QUARTI   vittoria su Morbegno per 7 -2

SEMIFINALE vittoria su Atletico Minaccia (BS) 8 - 2

FINALE    vittoria su Gussago  per 9 -8 d.c.r.

La semifinale e la finale si sono svolte nel magnifico impianto sportivo di S. Filippo di Brescia.

La finale è stata la ripetizione della partita dello scorso anno, ma questa volta è stata un'altra storia: l'incontro, combattutissimo fino all'ultimo respiro, è finito nei tempi regolamentari  2 a 2 ed è stato quindi necessario ricorrere subito ai rigori (non ci sono stati tempi supplementari).
Battuti 6 rigori, trasformati da entrambe le squadre, ecco presentarsi sul dischetto il nostro numero 7(!), Marco Danesi, che realizza con un forte tiro all'incrocio dei pali. Ora tocca agli avversari: rincorsa e tiro rasoterra che il nostro "gatto" Francesco Vescovi para accartocciandosi a terra. Tripudio sugli sulle tribune dei pochi tifosi zandobbiesi  e costernazione invece dei numerossimi tifosi bresciani.

Ora la nostra squadra ha il diritto di partecipare alla fase nazionale di Montecatini Terme a luglio, dove l'anno scorso è arrivata 3°.

La magnifica avventura continua.

F O R Z A   R A G A Z Z I !!!!!!!!




















giovedì 21 giugno 2018

SALUTE. Obesità infantile


FONTE: //www.issalute.it/ sito sviluppato e gestito dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Obesità infantile? Inutile preoccuparsi, passa con lo sviluppo.                       FALSO  


Un bambino obeso ha un altissimo rischio di diventare un adulto obeso: tale rischio aumenta con l'età ed è direttamente proporzionale all'entità dell'eccesso di peso.

Durante la pubertà con l'aumento della statura e lo sviluppo, un lievissimo sovrappeso potrebbe scomparire, ma in presenza di sovrappeso importante o di obesità (/index.php/saluteaz-saz/o/441-obesità) spesso i bambini diventano adolescenti e adulti obesi ed il loro rischio di andare incontro a malattie cordiovascolari, diabete (/index.php/saluteaz/d/504-diabete-generalita) o altre patologie correlate con l'eccesso di peso è tanto maggiore quanto più precocemente ha esordito l'obesità. Il 26 - 41% dei bambini obesi in età prescolare diventa obeso da adulto e, fra i bambini in età scolare, questa percentuale sale al 69%. Complessivamente, il rischio per i bambini obesi di divenire adulti obesi varia tra 2 - 6.5 volte rispetto ai bambini non obesi. Uno degli errori più frequenti consiste nel pensare che un bambino, durante la fase di accrescimento, debba mangiare come e più di un adulto o che abbia necessità di grandi quantità di nutrienti: quantità e qualità vanno, invece, calibrate a seconda dell'età.
La prevenzione dell'obesità infantile può essere messa in atto con un corretto stile di vita e poche semplici regole: evitare cibi dolci o grassi e bevande dolci prediligendo, invece, frutta, verdura, cereali integrali e legumi; non saltare i pasti (soprattutto la colazione); consumare i pasti in luoghi e tempi regolari; ridurre l'utilizzo di TV e videogiochi e prediligere i giochi di "movimento" all'aria aperta.


SPORT. Fare gli addominali


FONTE: //www.issalute.it/ sito sviluppato e gestito dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Se faccio tanti addominali la pancetta sparisce.                                 FALSO  

Un'attività fisica mirata non comporta  la perdita del grasso/tessuto adiposo che ricopre i muscoli coinvolti nell'esercizio.

Molte persone eseguono tanti esercizi addominali nella speranza di far scomparire il grasso localizzato in quella zona. 
In realtà, la riduzione del grasso corporeo si può ottenere solo associando sempre all'attività fisica (/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/attività-fisica) una dieta (/index.php/saluteaz-saz/d/284-dieta) equilibrata.
La "pancetta" dipende da fattori genetici, ormonali, scorretta alimentazione e sedentarietà.
E' importante, quindi, adottare uno stile di vita attivo e seguire un'alimentazione di tipo mediterraneo (/index.php/la-salute-dalla-a-alla-zeta-menu/d/dieta-mediterranea), con elevato consumo di frutta, verdura, cereali, pesce, legumi, poca carne e pochi grassi.
Questo non significa che eseguire regolarmente gli esercizi addominali non serva, ma per avere muscoli addominali ben definiti bisogna abbinare anche un'attività aerobica, come la marcia, il jogging, il nuoto, la bicicletta etc., che aiuti a bruciare il grasso in eccesso.
Rinforzare e tonificare i muscoli addominali, inoltre, ha benefici sulla postura e aiuta ad evitare il mal di schiena.
E' importante, però, un allenamento regolare, iniziando lentamente e aumentando gradualmente il numero delle ripetizioni, tenendo conto sempre della propria corporatura e delle proprie esigenze.

FILM. Made in Italy


FONTE: MYmovies.it Giancarlo Zappoli.

MADE IN ITALY (2018)
Ligabue affronta  il trascorrere delle stagioni con onestà e schiettezza.

Un film di Luciano Ligabue con Stefano Accorsi, Kasia Smutniak, Fausto Maria Sciarappa, Tobia De Angelis, Walter Leonardi, Filippo Dini, Alessia Giuliani, Gianluca Gobbi, Leonardo Santini, Jefferson Jeyaseelan.
Genere drammatico.

Reggio Emilia. Riko lavora in una ditta che insacca salumi. Ha una moglie, Sara, qualche avventura extra coniugale e un figlio ormai cresciuto che cerca l'autonomia dai genitori.
Riko è fondamentalmente un uomo onesto (così lo considerano gli altri) messo a confronto con un presente in cui la precarietà sembra essere diventata l'unica norma: nei sentimenti, nel lavoro, nel domani.
"Ho fatto in tempo ad avere un futuro/che non fosse soltanto per me (...). Ho fatto in tempo a imparare a volare/senza dover guardare giù/e non conoscere certe paure/che nel frattempo sono di più" così canta Luciano Ligabue in uno dei brani che compongono il concept album che ha lo stesso titolo di questa sua terza regia e che, con alcuni brani, accompagna gli sviluppi della vicenda.

OGGETTI. Aquiloni



mercoledì 13 giugno 2018

SCUOLA. Niente gita per i disabili


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 06/04/18.
Articolo: "Vengo anch'io no tu no: niente gita se sei disabile" di SALVO INTRAVAIA.

No. Loro no. Niente viaggi d'istruzione per quasi la metà degli alunni disabili delle primarie e della scuola media.
Quando la gita prevede uno o più pernottamenti fuori casa, per gli alunni portatori di handicap la missione diventa (quasi) impossibile.
Le cause? Carenze organizzative, ma soprattutto gli enti locali che non aiutano adeguatamente le scuole costrette a lasciare a casa metà degli studenti della scuola media e due bambini dell'elementare su tre.
Il dato è stato recentemente pubblicato dall'Istat. Dalla ricerca emerge che il 22 per cento degli studenti con handicap della scuola secondaria di primo grado (le medie) dichiara di non aver partecipato al viaggio d'istruzione che prevedeva qualche notte fuori casa.
Analoga è la quota di chi invece ha partecipato: il 22 per cento (il 56 per cento degli intervistati ha dichiarato che nel 2016/2017 non si sono svolte gite con pernottamento).
Le cose non migliorano alle elementari: solo un bambino su tre ha potuto assaporare il piacere di una gita scolastica provando l'esperienza di dormire lontano dalle mura domestiche.
L'Istat approfondisce anche le motivazioni. Partendo dalla scuola media: qui nel 35 per cento dei casi le difficoltà sono insormontabili per "problemi legati alle condizioni di disabilità, mentre nel 5 per cento dei casi non si riesce a trovare un accompagnatore".
Antonello Giannelli, capo dell'Associazione nazionale presidi, prova a chiarire il quadro: "Le difficoltà che incontrano le scuole appartengono a due ordini di motivi: gli enti locali, che erogano i fondi per gli assistenti, non sempre riescono a fornire il servizio necessario, mentre le agenzie di viaggi che spesso fanno pagare anche assistenti o accompagnatori al seguito degli alunni disabili".
Eppure secondo Gianluca Rapisarda, direttore scientifico dell'I.Ri.Fo.R (formazione, ricerca e riabilitazione della disabilità visiva) "la normativa inclusiva italiana è tra le più avanzate al mondo. Ed è per questo che si resta esterefatti nell'apprendere che, proprio in Italia, al 22 per cento degli studenti disabili delle media vengano negati i viaggi di istruzione. Una grave discriminazione".
Ma per fortuna qualcosa sembra cambiare. Lo sottolinea Maria Vitale Merlo, a capo di Sfida (Sindacato famiglie italiane diverse abilità).
"Vero, le scuole sono più consapevoli: occorre garantire opportunità a tutti".



DON CAMILLO. Il nido del cuculo



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

IL NIDO DEL CUCULO

Una parrocchia è viva se  ci sono iniziative e proposte variegate, ma non basta. Per essere viva è altrettanto importante che le iniziative siano confortate dall'adesione dei parrocchiani.
Se le inziative e le proposte non trovano adesione non vengono più rinnovate, e così si perdono opportunità non solo per oggi, ma anche per il futuro. E se le stesse trovano scarsa adesione rischiano di essere meno qualificate sia perché manca lo stimolo emotivo di chi le realizza, sia perché non è proprio possibile fare determinate esperienze se si è troppo pochi.
E così una parrocchia (ma vale per qualsiasi comunità) cresce o si impoverisce a secondo di come si mette in gioco.
C'è, poi un'altra considerazione da fare. Se si aderisce solo a determinate iniziative e sempre a quelle il rischio è quello di uno squilibrio formativo che determina altre povertà.
Ad esempio: se una parrocchia punta solo su proposte spirituali, rischia di estraniarsi dalla realtà; ma anche se punta solo su proposte ludico sportive rischia di ridursi ad un centro ricreativo; se punta solo su proposte di organizzazione del tempo libero rischia di trasformarsi in una Pro Loco......
Miscelare è la parola d'ordine, tenendo presente, però che la finalità è aprire al Vangelo e sperimentare la gioia d'incontrare Gesù.
Questo obbiettivo lo possiamo raggiungere solo se ci mettiamo insieme e decidiamo di valorizzare tutte le proposte che vengono attivate


"FACENDOCI SENTIRE E VEDERE PRESENTI"

In questo modo offriamo allo Spirito, unico e vero artefice del regno di Dio, la possibilità di agire in profondità e di coinvolgere anche i più restii. 
Succede come con il mangiare. Il riso è un buon alimento. Ma se uno mangia sempre e solo riso, rischia di trovarsi con una pancia gonfia e con un debito di sostanze che lasciano l'organismo gravemente squilibrato, debole e più esposto a malattie.
Chi vuole indebolire la propria comunità per poi accusarla di immobilismo, non deve far altro che mantenersi assente e andare a cercare in altre comunità la sua soddisfazione, come fa il cuculo che sfrutta il nido degli altri per non affrontare la fatica di costruirsi il suo.
Chi invece vuol far crescere la propria comunità incominci a dire: IO CI SONO.
Magari partendo dal mangiare insieme, con lo sguardo, però, ad un cammino che prosegue lungo la direzione ascendente del "POSSO DARTI UNA MANO...." del "VENGO AD APPROFONDIRE CON TE LA PAROLA" e del "VENGO A CELEBRARE CON TE L'EUCARESTIA......."
Così cresce una comunità cristiana; così vive una parrocchia e la si rende capace di comunicare la VITA.

                                    don Camillo

GSO ZANDOBBIO. Libere: campionesse provinciali pallavolo







Anche quest'anno le nostre ragazze della pallavolo CSI non hanno deluso. Anzi hanno migliorato!!!!!!!!

Dopo essersi classificate seconde nel loro girone alla fine del campionato 17/18 alle spalle della MAKOINK di Bagnatica, nella fase finale provinciale hanno superato negli ottavi la V. BRUSAPORTO, nei quarti la B. VOLLEY di Bottanuco, nella semifinale la POL. OR. PIGNOLO, acquisendo così il diritto di disputare la finale.
Contro chi? La MAKOINK di Bagnatica!

La finale che assegnava il titolo provinciale della categoria "LIBERE" si è svolta al palazzetto dello sport di Torre Boldone alle 14,30 di domenica scorsa davanti ad un folto pubblico entusiasta.

Le nostre ragazze hanno trionfato 3 - 1 con i seguenti parziali:

25 - 21   in  25'
25 - 18   in  21'
18 - 25   in  25'
 25 - 22   in  28'













mercoledì 6 giugno 2018

MANIFESTAZIONI. Peregrinatio san Giovanni XXIII


Giovedì 24 maggio 2018 è arrivata a Bergamo la salma di san Giovanni XXIII, dove si è fermata fino a domenica 27 maggio, quando in serata è stata trasferita a Sotto il Monte, dove si fermerà fino a domenica 10 giugno, per poi ritornare a Roma.

Innumerevoli i pellegrini arrivati anche con moltissimi pullman.

Ecco le foto che ho scattato.








































OGGETTI. Gemelli



GIOVANI E RAGAZZI. Mio figlio è un bullo?


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" gennaio 2018.
Articolo: "Attenti ai bulli" di DANIELE NOVARA pedagogista.

Mio figlio è un bullo? Lo diventerà? E' vittima dei bulli?
Proviamo a fare un po' di chiarezza per evitare equivoci e luoghi comuni.
Anzitutto prendiamo in esame l'utilizzo del termine in senso metaforico al pari dei litigi, dell'aggressività infantile e di ogni altra sorta di comportamento sbagliato.
Nella letteratura scientifica il bullismo ha dei contorni molto chiari e precisi, riferendosi unicamente a situazioni di vessazione prolungata e intenzionale nei confronti di ragazzi sostalziamente incapaci di difendersi.
Si  tratta pertanto di un comportamento molto grave. Non va assolutamente confuso con gli inevitabili episodi di prepotenza che da sempre si registrano tra bambini e ragazzi.
La seconda confusione riguarda l'età di riferimento.
Si nota la tendenza  a parlare di bulli anche alla scuola materna, se non nei nidi, e di frequente alla scuola elementare.
Ma l'epoca tipica del bullismo è quella preadolescenziale e adolescenziale, quando le nuove capacità cognitive possono essere usate per accanirsi consapevolmente verso qualche compagno o compagna, specialmente usando gli strumenti digitali e i social network (cyberbullismo).
Parlare di bullismo tra i bambini piccoli crea un inutile allarme e impedisce di occuparsi in  modo serio del problema.
Infine negli ultimi anni sempre più le forze di polizia sono state invitate nelle scuole a parlare di questo argomento.
Fortunatamente il bullismo resta un problema educativo e non giudiziario: non si tratta di cercare dei presunti colpevoli, ma di educare bene i ragazzi che fanno un cattivo uso delle loro emozioni e dei loro comportamenti.
Anche la didattica ha un peso. Quella tradizionale, basata su lezioni frontali, favorisce i comportamenti clandestini dei bulli, mentre una didattica sociale basata sull'interazione e sul lavoro di gruppo favorisce l'emergere di eventuali problemi tra gli alunni stessi.
Imparare a vivere vuol dire imparare ad affrontare efficacemente le difficoltà, piuttosto che saperle semplicemente evitare.
Pericolo e inutile che i genitori si trasformino in detective specializzati in bullismo. Meglio insistere per una scuola di qualità, che sappia educare bene piuttosto che trasformarsi in una specie di tribunale.