mercoledì 31 luglio 2024

SALUTE. Prevenire la miopia

 



FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" di luglio-agosto 2024.
Articolo: "Prevenire la miopia" di ROBERTA VILLA.

Aumenta di anno in anno in tutto il mondo il numero di bambini che per leggere alla lavagna hanno bisogno degli occhiali.
Ci si chiede, quindi, come porre rimedio a questa "epidemia di miopia", che, con il passare del tempo, potrebbe, nei casi più gravi, facilitare complicazioni come distacco di retina, glaucoma, degenerazione maculare, fino alla cecità.
Il fenomeno  non è nuovo, anche se qualche studio suggerisce che nel 2020-2021 stare molto più in casa e davanti ai dispositivi elettronici - anche per seguire la didattica a distanza - gli abbia dato un nuovo impulso.
All'origine di questo difetto visivo ci può essere infatti una componente genetica, che lo rende  più comune in certe famiglie e in certe popolazioni, ma fondamentalmente sono  anche altri fattori, tra cui il più importante sembra essere proprio il tempo trascorso all'aperto. Come  questo freni o blocchi l'allungamento del bulbo oculare che rende difficile mettere a fuoco gli oggetti più distanti non è tuttavia ancora del tutto  chiaro.
Alcuni scienziati hanno chiamato in causa la luce, altri la presenza di oggetti diversi a diversa distanza che in qualche modo "allenerebbe" la capacità di adattamento   della vista.
La  questione è molto sentita in Cina e in altri Paesi asiatici, come Singapore, dove c'è una maggiore predisposizione genetica e dove l'infanzia è più spesso racchiusa tra quattro  mura, sia per la forte pressione sul rendimento scolastico fin dai primi anni di vita, sia per il fatto di vivere spesso in megalopoli che, per inquinamento o per mancanza di sicurezza e di spazi, ostacolano qualunque attività outdoor
E' soprattutto in quella parte del mondo, quindi, che si sperimenta, come strumento di prevenzione della miopia, l'esposizione dei bambini a diversi tipi di stimolazioni  luminose che potrebbero indurre la sintesi di neurotrasmettitori protettivi  oppure migliorare la perfusione sanguigna.
Qualche esperto  avanza dei timori sulla sicurezza di questi approcci, già fatti adottare come routine quotidiana a decine di migliaia di bambini, così come sull'opportunità di usare a scopo preventivo l'atropina, cioè le gocce usate dagli oculisti durante le visite, che di è già dimostrato efficace come cura.
In alcune classi cinesi si è provato un approccio meno invasivo, con pareti di vetro o tappezzate con paesaggi che diano l'impressione di stare all'aria aperta. 
Una soluzione più semplice ed efficace, però, sembra quella di Taiwan, dove è stato inaugurato, con grande successo, un programma che prevede per tutti i bambini due ore al giorno di attività all'aria aperta.
Puntare a questo obiettivo - anche riducendolo  a un'ora sola al giorno - permetterebbe di ottenere con un solo intervento molti più vantaggi: non solo nella prevenzione della miopia, ma anche dell'obesità, del diabete e di altre malattie metaboliche, con grandi vantaggi in termini di salute mentale e perfino - lo dimostra l'esperimento di Taiwan - nelle performance scolastiche.


martedì 30 luglio 2024

RES PUBLICA. Cosa vale un voto quando la maggioranza si astiene?

 

FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" luglio-agosto 2024.
Articolo: "Italiani sfiduciati" di RITANNA ARMENI.


Avrebbe dovuto essere  il tema principale del dibattito politico, avrebbe dovuto costituire la preoccupazione principale dei partiti di governo e di opposizione. 
E invece, dopo le elezioni per il parlamento europeo, in cui per la prima volta nella storia della Repubblica più del 50% degli italiani non ha partecipato al voto, dell'estensione si è parlato poco. Anche se questa è stata massiccia e, in alcune regioni, ha raggiunto il 60 % degli aventi diritto
Si tratta di un fenomeno importante  e pericoloso che riduce  il momento  più importante della vita democratica a questione che riguarda una minoranza. Tale da preoccupare e da esigere qualcosa di più delle analisi dei sociologi e dei politologi. Invece, ancora una volta, i partiti hanno adottato la politica  dello struzzo. Dopo le prime formali  espressioni  di rammarico, hanno nascosto  la testa  sotto la sabbia e non hanno mostrato di voler fare  alcuno sforzo di approfondimento e  tanto meno, la necessaria  autocritica.
Alcune caratteristiche  del fenomeno ci rendono chiare le motivazioni dei  tanti che hanno rinunciato al voto. I dati   del Mezzogiorno, ad esempio,  cioè delle regioni più povere del  Paese, dove i livelli di astensione hanno raggiunto il 60% suggeriscono alcune delle cause maggiori e indicano le principali categorie dei non votanti. Possiamo definirli  gli "sfiduciati", coloro che non ritengono più il voto uno dei mezzi per affrontare e risolvere i problemi che, al Sud, sono certamente più numerosi e gravi che la Nord. Sono sicuramente  "sfiduciati" i cittadini più bisognosi che avevano ricevuto un reddito di cittadinanza e ai quali dopo qualche tempo è stato tolto; sono "sfiduciati"  i giovani che per lavorare e avere uno stipendio sono costretti ad andare all'estero;  e poi chi ha visto sfumare la possibilità di un salario minimo che consentisse l'uscita da una condizione di  supersfruttamento. E chi si sente abbandonato dallo Stato nel momento in cui è  più fragile e ha bisogno di cure mediche gratuite e garantite. Questi soggetti  spiegano la maggiore  astensione nelle regioni meridionali, ma il loro malessere è diffuso in tutto lo Stivale.
Gli esperti ci dicono che quello dell'astensionismo è un fenomeno destinato a crescere. Del resto, i dati degli ultimi anni indicano una tendenza chiara. Vivremo in una democrazia per pochi? La democrazia stessa diventerà un privilegio?  E fino a quando un sistema così poco sostenuto e amato potrà ancora definirsi democratico? Il problema è grande e concreto.  Non è realmente democratica una politica che crea sacche enormi di sfiducia.  Lo è tanto di meno se questa coinvolge i meno abbienti, i più fragili.
Il dibattito politico sarà interessante e proficuo se prenderà  atto  del messaggio e del segnale che è venuto soprattutto dagli ultimi e affronterà i problemi del Paese  senza ignorare i segnali che proprio loro hanno lanciato.

lunedì 29 luglio 2024

DON CAMILLO. Non sono fatto per comandare

 



FONTE: Bollettino parrocchiale settimanale  di Albegno e dintorni.

NON SONO FATTO PER COMANDARE

Quello del "Comandare" è un carisma importante e necessario all'interno di aggregazioni di persone  sia che si tratti di forme provvisorie, sia che si tratti di forme stabili di convivenza. Questo per evitare il caos e la deriva.
C'è  chi ambisce comandare e ha la capacità di farlo offrendo un bel servizio alla comunità, c'è chi non ambisce ma deve farlo per dovere e col mal di pancia, a volte riuscendo bene e a volte creando pasticci.
C'è infine , chi, cavalcando l'ambizione diventa sovrano assoluto facendo il bello  e il cattivo tempo a suo piacimento e creando disaffezione e assenteismo nella Comunità
A me non piace comandare e non ne sono nemmeno capace. Però essendo parroco e responsabile della Parrocchia,  non posso sottrarmi alla pena di prendere decisioni che immancabilmente soddisfano qualcuno e scontentano altri.
Detto questo, voglio specificare che il Verbo che io preferisco in sostituzione a "Comandare" è: "Collaborare".
Grazie al significato di questo Verbo, mi sento più tranquillo pur conservando senza sconti il peso della responsabilità per quanto succede in Parrocchia. Il Verbo "Collaborare", infatti, mi mette  sullo stesso piano dei parrocchiani che dedicano passione tempo e risorse per il buon andamento della Parrocchia. 
Mi conforta il fatto che anche io condivido la stessa passione, oltre che il tempo (quello  fuori dai miei obblighi  d'ufficio), e le risorse, per le stesse finalità. 
Se il Verbo "Comandare" mette la persona che comanda al di sopra degli altri che devono ubbidire, il Verbo "Collaborare" impegna tutti allo stesso modo e anche chi comanda diventa nello stesso tempo anche chi obbedisce.
Mi sono dato da sempre questa regola: di non chiedere agli altri quello che io non sono disponibile a dare o a fare.
C'è chi mi dice  che devo essere più deciso a comandare. Se con questo intende dire che devo mettere le persone di fronte ad un'alternativa, dico subito che non solo non sono capace (salvo  casi gravi che compromettono seriamente  le persone o le cose), ma non è nella mia ottica. Io continuerò  a fare la mia parte anche se con meno risultati, aspettando che il senso di responsabilità prevalga in chi non condivide, o comunque accettando che la Vita della Comunità vada più lentamente o resti più povera.
Io credo che, forzando i tempi con imposizioni, non si arriva a maturare un sentire comune; può portare a risultati più immediati, ma certamente non ad una Comunità più matura. Credo che sia questo il significato dell'espressione "Comandare è servire" che sintetizza la raccomandazione di Gesù "Chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. (Mc. 10,44)"
A questo punto devo dire che sono né carne né pesce, perché, se non mi piace comandare, e in questo sono veramente un fallimento, non sono in grado ancora di essere "il servo di tutti", anche se a volte ci provo con risultati vicinissimi allo zero.
Il problema è che non so comandare nemmeno a me stesso per decidermi ad essere da una parte o dall'altra. Però, il lato positivo è che io credo nei miracoli!
A voi che leggete questa confidenza ci credete?

                              don Camillo


martedì 23 luglio 2024

VIVERE INSIEME. A Gaza le famiglie si sgretolano

 



FONTE: "la Repubblica" del 03/05/24.
Articolo: "Divorziare sotto le bombe. A Gaza senza prospettive le famiglie si sgretolano" di SAMI al-AJRAMI.


IL CAIRO - La frustrazione della guerra in corso, la perdita del lavoro, la paura e lo sfollamento costante, infine la vita nei rifugi con elementi minimi per la sopravvivenza hanno reso più fragili le relazioni nelle famiglie di Gaza.
Molto più spesso si raggiunge  un punto di non ritorno e si divorzia. In molti casi gli uomini nervosi e depressi, si sentono impotenti di fronte alla realtà, e in molti casi le donne restano sole nei rifugia occuparsi dei figli.
Divorziare è possibile nella Striscia, e relativamente semplice se c'è il consenso dell'uomo. Molto più complesso se è solo la donna a volerlo.
Quando parliamo di "divorzio" , nel contesto attuale, ci riferiamo a una dichiarazione fatta  a parole  e alla separazione fisica: non ci sono autorità in questo momento  in grado di emettere documenti veri e propri.
Nariman Mohamed, una donna di 34 anni del Nord di Gaza, ora è divorziata e vive in una tenda nella parte occidentale di Rafah, tra migliaia di tende. Si sveglia  presto  ogni mattina per iniziare una dura giornata a cercare  acqua potabile, trovare legna  per il fuoco  e preparare la colazione ai suoi  cinque figli; ogni giorno deve pensare al loro nutrimento e questo implica camminare fino al centro di distribuzione per ottenere le razioni. Non tutto ciò di cui la famiglia ha bisogno si trova nei pacchi. Quindi deve vagare in cerca di ong che forniscono prodotti per  bambini  e donne. E' un pellegrinaggio quotidiano estenuante, che ora si trova a dover affrontare da sola.
"Prima della guerra, mio marito ed io non avevamo  un buon rapporto, ma  non avevamo mai pensato al divorzio" , ha detto. Con l'inizio dei bombardamenti è dovuta fuggire con la sua famiglia dal Nord  alla casa della famiglia del marito: con molte persone stipate in una sola abitazione lo stress è stato alto: "Lui si arrabbiava facilmente, mi ha colpito due volte, e mi ha quasi ucciso con un colpo dalla sua pistola", racconta. Suo marito era un poliziotto, e lei ha dovuto prendere i suoi figli  e scappare. Poche settimane dopo ha divorziato.
Mariam  Al-Sayed, 26 anni, non è un caso  diverso da Nariman: ha superato un cancro e ha avuto un bambino. Con la guerra però, suo marito è diventato più violento e aggressivo.
"Sono rimasta scioccata quando mio marito ha deciso di divorziare, non avevo un posto dove andare, ho due bambini piccoli, senza soldi e senza vestiti", spiega. E' scappata sotto i bombardamenti e infine si è rifugiata nelle tende. Ha bisogno di cure mediche ma anche di aiuto mentale. Lotta per tenere i figli al sicuro.
Le ong durante la guerra cercano di fornire specialisti per aiutare la società a far fronte a una situazione disperata.
Nermin Abu Jayab , assistente, ha detto che deve trattare con molte donne: "Le persone sono per lo più traumatizzate: hanno perso la casa e la fonte di reddito, di conseguenza perdono anche la capacità di controllare le proprie famiglie", spiega. "Sto lavorando con donne che hanno perso i loro mariti e anche con donne divorziate", dice. Le aiuta a far fronte alla realtà  di essere rimaste senza patner che le supportino e si occupino di loro in momenti così difficili, e a iniziare a dipendere da se  stesse  per superare le crisi. E' una lotta quotidiana per la sopravvivenza e contro la depressione. 


lunedì 22 luglio 2024

SPORT. Giovanni Pellielo il santo tiratore

 



FONTE: "LA GAZZETTA DELLO SPORT" DEL 15/07/24.
ARTICOLO: "IL SANTO TIRATORE" di MARIO SALVINI.

Questa volta penso di aver fregato la maggior parte dei miei lettori.
"Chi è questo  Pellielo?" vi domanderete.
Bisogna essere sportivi sfegatati come il sottoscritto per sapere che Giovanni Pellielo è un campione di 54 anni del tiro a volo, specialità "fossa", che parteciperà ai giochi olimpici per l'ottava volta.
La foto che ho pubblicato sopra riguarda un intervista fatta al campione.
Per meglio identificarlo è bene ricordare  che Pellielo ha vinto finora 3 argenti e 1 bronzo olimpici, 4 mondiali, 4 europei, 7 coppe del mondo (è come se dicessi che la nostra Sofia Goggia abbia vinto 7 coppe del mondo di discesa libera).
Purtroppo per certe discipline sportive ci si ricorda dei loro campioni solo quando ci sono le olimpiadi.
Comunque trascrivo alcune frasi del nostro campione dette all'intervistatore della Gazzetta e si capirà che bel personaggio è, non dimenticando che ha 54 anni.

> Torniamo a  prima di Tokyo... 

 "L'allora c.t. aveva ritenuto che non fossi più all'altezza. Diverse volte ero arrivato vicino alla carta. Ma quando mancavano ancora diverse manifestazioni non mi ha più convocato".

Che cosa si era detto? "E' finita" o "Vado a Parigi"?

"Vado a Parigi. Mi conoscevo bene, sapevo e so di potere dare ancora molto".

> Eppure Albano Pera era il c.t. con cui  lei ha conquistato innumerevoli trofei.

"Certo. E riteneva che non fossi più in grado di vincere. Credeva che la mia carriera fosse finita, cosa che io non ho mai pensato. Non accuso nessuno, non do colpe. Ha fatto  le sue scelte, io le ho accettate pur non condividendole. Senza polemiche".

> Ora, a 54 anni, potrebbe essere l'unico azzurro a nove ..

"Per la nona c'è Los Angeles 2028... Ci sono due tipi di sportivi. Quelli che competono per soddisfare un bisogno: bisogno dell'Olimpiade, della medaglia, del record. E una volta soddisfatto quello, a volte è come se avessero esaurito la missione. Io appartengo al secondo tipo, quelli motivati da un fuoco interiore che si chiama amore. Per me c'è sempre stato e non finirà. 

> Ma se deve ricordare una gara, una soltanto...

"Il Mondiale 2023 a Baku. Mia mamma era mancata da due settimane. E c'era sul piatto la carta per Parigi. La finale valeva la qualificazione all'Olimpiade. Solo che serviva uno spareggio in cui eravamo in nove per un posto. L'ho vinto. Poi non volevo più uscire di pedana".

> Roberto Di Donna, collega del tiro a segno, disse che l'esperienza  per voi è inficiata dalla emotività  che aumenta con l'età...

"Carlos Castaneda, a cui spesso mi ispiro,  ne "Il potere del silenzio" scrive che l'uomo diventa guerriero quando incontra la morte. E comprende che niente ha più valore. Io faccio riferimento a quello. Ho vissuto picchi di emotività, di gioia e di dolore, non penso che invecchiando potrò emozionarmi più di quanto mi sia già capitato. Non c'è più nulla che mi fa paura".

> Il record di partecipazioni olimpiche è di 10. di Ian Millar, lo eguaglierà? Lo batterà?

"(Lunga risata). Vorrebbe dire arrivare a 62 anni, non sarebbe male. Cataratta permettendo. E a Dio piacendo. Ogni giorno  porta la sua pena ma anche le sue sorprese. E io sono un po' l'uomo delle sorprese".

> Cosa si porterà a Parigi?

"La foto della mamma".

> Lei ha sempre parlato di religione, in chiave personale e generale. Le ha creato problemi?

"Hai voglia. Sono stato giudicato, sbeffeggiato. Dietro le spalle e non solo. Gente che mi diceva  di smettere di pregare, che ero ridicolo. Capitava soprattutto in nazionale. Ma nel passato, ora non più. Vivere la fede in modo molto radicale come ho sempre fatto, peraltro senza mai giudicare nessuno, da qualcuno è visto come una forma di giudizio. Infastidisce  chi è rapito dal demone dell'accidia.  Da noi vedere uno che a 54 anni si alza alle cinque del mattino per le lodi, e poi scandisce così tutta la sua giornata...".

> Cioè come?

"Sveglia alla cinque, per le lodi mattutine. Poi al campo a sparare. Torno a casa  e prego all'ora terza, all'ora sesta, all'ora nona. Quindi di nuovo allenamento. E poi, una volta a casa, compieta, la preghiera della sera, e a nanna".

> In 7 olimpiadi 3 argenti e un bronzo...

"Sono sempre andato per l'oro, mai, a nessuna gara, per partecipare. E quindi significa che finora non ne sono stato capace. Chissà, magari invecchiando...".


domenica 21 luglio 2024

ATALANTA SEMPRE ATALANTA. Il club "amici dell'Atalanta" di Zandobbio aggiornamento

 

RICEVO DA OLIVIERO CORTESI QUESTA FOTO PROBABILMENTE SCATTATA LA STESSA SERATA DELLE ALTRE PUBBLICATE IERI.





UNO DEI GIOCATORI PRESENTI DOVREBBE ESSERE FRANCO CICCIO NODARI COME SUGGERITO DA RAFFAELLO CHIODI E UN ALTRO ARTURO GENTILI.

PER QUANTO RIGUARDA LA FOTO DI QUESTO POST I ZANDOBBIESI PRESENTI  DOVREBBERO ESSERE:

BORDOGNA BEPI, CORTESI AMBROGIO, MUTTI LINO, ? , MARTINELLI FRANCO, BELLINI GUIDO, CARMINATI GUIDO, ? , ? , BARCELLA MARIO, PERSONELLI RINO, BELOTTI GIUSEPPE, ?



sabato 20 luglio 2024

ATALANTA SEMPRE ATALANTA. Il club "amici dell'Atalanta" di Zandobbio

 

HO UN VAGO RICORDO DELLA MIA GIOVINEZZA IN CUI  RAMMENTO  L'ESISTENZA DI UN "CLUB AMICI DELL'ATALANTA" DI ZANDOBBIO CON SEDE  AL BAR SOLE DEI FRATELLI PATELLI LUIGI E BEPINO, FONDATO ALLA FINE DEGLI ANNI SESSANTA.

HO AVUTO DELLE FOTO  SCATTATE AD UNA CENA DEL CLUB CON LA PRESENZA DI GIOCATORI E DIRIGENTI ATALANTINI E UN CENTINAIO DI TIFOSI.

PURTROPPO NESSUNO SI RICORDA NULLA DI QUESTO CLUB.

MI LIMITO QUINDI SOLO A PUBBLICARE LE FOTO AVUTE DA LUIGI PATELLI CON L'INVITO A CHI RICORDASSE QUALCOSA DI COMUNICARMELO.






















venerdì 19 luglio 2024

RES PUBLICA. Un appello per salvare il SSN

 

FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" maggio 2024.
Articolo: "Un appello per salvare il SSN" di RITANNA ARMENI.


I malati sono i più fragili.
La sicurezza del corpo si frantuma, la capacità di agire appare compromessa, la paura diventa dominante. 
Il malato non fa i conti solo con dolore fisico, ma con la solitudine, il senso di esclusione, il timore di essere uno scarto sociale.
Sono sentimenti dolorosi ed è proprio per questo che, di fronte alla malattia, "gli altri" diventano importanti. Non solo gli affetti, la famiglia, gli amici, ma la società tutta, le strutture, i servizi, l'assistenza, le istituzioni proposte alla salute.
Tutto quello che lo Stato ha costruito perché la malattia di tutti - bambini e anziani poveri e ricchi,  abitanti del Nord e del Sud del Paese - sia curata al meglio, il malato rasserenato, la guarigione più sicura, il conforto adeguato.
Alla fine degli anni '70 l'Italia era riuscita a varare un servizio sanitario nazionale concreto ed efficiente. 
L'allora  ministra della salute Tina Anselmi varò una legge partendo dall'idea che "la salute è la cosa più importante che c'è e dovrebbe essere uguale per tutti".
Stella polare di una riforma che rese il nostro Paese tra i migliori nella gestione pubblica della sanità fu proprio l'uguaglianza. "Il mercato della salute - diceva Tina Anselmi - è asimmetrico, il malato è debole, le case farmaceutiche fortissime".
Questa asimmetria andava cancellata con una legge che promuoveva la sanità come bene pubblico essenziale. E fu  "il servizio sanitario nazionale". Tutti i cittadini  avevano diritto a essere curati, se ne faceva carico lo stato.
Oggi possiamo dire che quel disegno di eguaglianza e di efficienza dello Stato è in fortissima crisi.
I tagli alla sanità avvenuti nel tempo, la compressione degli investimenti, ne hanno compromesso il funzionamento, hanno vanificato nei fatti l'idea di eguaglianza su cui era fondato.
Rinvii, lievitazioni dei prezzi, cancellazioni dei servizi sono, pian piano, diventati la norma. I malati  non possono più contare su risposte pubbliche immediate ed efficienti. A farne le spese sono quelli che che non hanno le possibilità economiche per rivolgersi alla sanità privata. I meno abbienti vivono la difficoltà e il dolore di non avere una risposta  alla malattia e alla sofferenza.
L'allarme è ufficiale. Quattordici  importanti studiosi, impegnati in ambiti diversi dellla scienza, hanno denunciato in un appello la crisi del sistema sanitario nazionale, l'assenza di prevenzione, la mancanza di ambulatori specialistici, la prevalenza  della sanità privata, il pericolo dello smantellamento di quella pubblica.
Siamo di fronte, hanno detto, a una vera emergenza. E'  necessario, per superare la crisi, adeguare il finanziamento dello Stato, oggi a poco più del 6%  del Pil, agli standard dei Paesi europei che spendono l'8%.
E' un problema che riguarda tutti, che non può prestarsi a strumentalizzazioni o dibattiti.
Chi governa ha bisogno di ascoltare e agire.

mercoledì 17 luglio 2024

RIFLESSIONI. La gratuità dell'usignolo

 



FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" giugno 2024.
Articolo: "La gratuità dell'usignolo" di GIANCARLO BREGANTINI Arcivescovo emerito di Campobasso-Bojano.

Cantare nella notte, senza il pensiero che qualcuno stia ascoltando.
Non per gloria ma per amore. Ecco chi oggi incarna la gratuità infinita.

In maggio-giugno, ritorna a cantare l'usignolo.
Un canto che ammalia, che riempie il cuore e che stupisce perché avviene di notte, mentre nessuno sembra ascoltare.
Eppure all'usignolo non importa dell'uditorio. Canta lo stesso. Canta anche se solo. Canta per amore, con vigore e delicatezza.
E' l'immagine  ardente della gratuità. Del dono fatto nell'ombra, superando apparenze e pubblicità.
Per questo resto incantato quando, nel boschetto vicino  alla mia nuova casa, alla periferia  della città di Campobasso, posso ascoltarlo, in silenzio riverente. La sua musica è pienezza. E la sua gratuità è dolcezza.
Subito, nel cuore mio, che ama la poesia biblica, lo paragono al canto di Maria di Magdala. Anche lei  non riesce a comprimere il gemito del suo cuore innamorato. Esce di casa, quando era ancora buio. E corre, corre  con trepidazione gratuita, con il cuore palpitante. Trova vuota la tomba di Gesù.  Non capisce. Canta allora la sua solitudine, in cerca d'amore. Corre e sveglia gli apostoli. Li mette in corsa, ansimanti, nel petto e nel cuore. Due angeli dialogano con lei, stupiti della sua gratuità di presenza: Donna, perché piangi? Chi cerchi?. 
Una voce di risposta si eleva  e si fa nome: Maria!  non capisce ancora. Crede di parlare con il giardiniere. E narra a lui la sua solitudine d'amore. Il suo canto notturno, da usignolo.
Quasi eco del Cantico dei cantici: Ho cercato l'amore dell'anima mia, ma non l'ho trovato...mi alzerò e farò il giro della città; voglio cercare l'amato del mio cuore! E il grido diventa abbraccio e testimonianza, in pienezza, nella luce del mattino: ho visto il Signore!
Quel canto d'amore lo sento ripetere nel cuore ardente di papa Francesco, quando, nelle nostre notti di violenza, osa ancora ripetere, insistentemente: Basta la guerra che è sempre sconfitta. Trattate, mostrate la bandiera bianca, con fiducia, per incontri di dialogo, finalmente seduti allo stesso tavolo!
Il papa è solo, spesso; solo come l'usignolo. Ma non si stanca. Canta anche nella notte della tristezza. Spesso è l'unica voce, nel deserto del nostro tempo amaro.
Una voce attesa e liberante che ritorna nel suo ultimo documento: Dignitas infinita, un titolo poetico che mi rimanda a Recanati, sul colle di Giacomo Leopardi: "Tra questa / immensità s'annega il pensier mio:/ e il naufragar m'è dolce  in questo mare".
La difesa della dignità umana oggi è proprio un dono graditissimo, vero canto dell'usignolo, solitario ma necessario. Il Papa difende la nostra dignità umana  da tredici insidie pericolose: dalla guerra e dal dramma  della povertà, dal travaglio delle migrazioni e dalla tratta delle persone, toccando anche gli abusi sessuali, la violenza contro le donne, l'esclusione delle persone disabili.
Potremo allora affrontare l'aborto per arrivare alla maternità surrogata, se saremo capaci di stendere una legge apposita, per bollarla come "delitto universale".
Chiarissime poi le sue parole sulla teoria del gender, che vengono incontro ai nostri adolescenti che, con fatica, stanno maturando la loro consapevolezza sessuale: "Ogni persona umana, soltanto quando può riconoscere ed accettare la differenza, nella reciprocità, diventa capace di scoprire pienamente se stessa, la propria dignità e la propria identità" (n. 59).
Avremo modo di far risuonare ancora la voce limpida di papa Francesco, nel pieno delle nostre notti esistenziali, man  mano che dedicheremo un po' di tempo alla lettura del documento.
Sarà come risentire la voce, tenace e dolce insieme, dell'usignolo, nelle notti estive, sotto la luna, nel boschetto vicino a casa, in piena gratuità ma anche in  fermezza di grazia. E la notte sarà luminosa come il giorno.

lunedì 15 luglio 2024

COLLETTIVO CONFUSIONE. Finali campionati nazionali calcio a 5 maschile e femminile

 



CONCLUDO IL RACCONTO DI QUESTO CAMPIONATO CHE CI HA RISERVATO DELUSIONE PER IL RISULTATO FINALE, COMUNICANDO I RISULTATI  DELLE FINALI MASCHILI E FEMMINILI.

CLASSIFICA FINALE MASCHILE


1°   CELLUCIANOMANIA   OSTUNI  PUGLIA

  CAMPIONE  D'ITALIA

2° POL. ANNICCHESE CREMONA  LOMBARDIA
3° PARMA TORNEI PARMA  EMILIA ROM.
4° VENEZIA CALCIO A 5  VENEZIA  VENETO

CLASSIFICA FINALE FEMMINILE

1°  AIRONE    PONTE S. PIETRO/LOCATE          BERGAMO  LOMBARDIA

CAMPIONE D'ITALIA

2°  C.M.C. ASD      ROMA    LAZIO
3°  VALPO FUTSAL   VERONA  VENETO
4° ALBANO CALCIO  BERGAMO  LOMBARDIA

GRADITA SORPRESA: NELLE SEMIFINALI  FEMMINILI  C'ERANO DUE SQUADRE BERGAMASCHE, DI CUI UNA, AIRONE DI PONTE S. PIETRO / LOCATE, SI E' LAUREATA CAMPIONESSA D'ITALIA, MENTRE ALBANO CALCIO, LE CAMPIONESSE USCENTI, SI SONO CLASSIFICATE AL QUARTO POSTO.

QUINDI C'E' DA ESSERE ORGOGLIOSI DEL CALCIO A 5 CSI BERGAMASCO.





 


 



DON CAMILLO. Confessione pubblica

 



FONTE: BOLLETTINO PARROCCHIALE SETTIMANA DI ALBEGNO E DINTORNI.

CONFESSIONE PUBBLICA

Di solito sono io che mi metto nel confessionale per accogliere e ascoltare i penitenti che cercano conforto nella Misericordia di Dio e la Grazia di reagire con forza alla loro fragilità.
Però  oggi sono io che mi voglio confessare davanti ai Fedeli, dopo averlo fatto davanti al mio confessore ordinato, per chiedere perdono delle mie molte debolezze che mi fanno da catena.
Resto perplesso e stupito quando vedo l'esultanza di chi riceve un incarico prestigioso e di grande responsabilità.
Mi domando: come fa ad essere così contento?
Davanti a questa domanda il mio istinto mi porta subito ad esprimere  un giudizio, negativo e cattivo; e  qui sta il mio peccato!
Riflettendo di pancia penso: certamente ha il suo interesse perché da quella posizione trarrà i suoi benefici personali.
Però poi, continuando a riflettere, mi rendo conto che questo giudizio può essere un modo altrettanto  istintivo di capire e giustificare un secondo peccato: quello della ricerca  della comodità personale (mi vergogno a chiamarlo egoismo!) di chi cerca di stare tranquillo nel suo brodo, lontano dalle preoccupazioni, dai grattacapi e da tutte quelle tensioni e questioni che possono angustiargli  la vita, cosa che invece non fa chi con generosità  accetta incarichi impegnativi!
E qui scatta il mio terzo peccato: quello dell'invidia, non per la posizione ottenuta che continuo a considerare un grattacapo e una scongiura  personale, ma  per il coraggio, la vitalità e l'entusiasmo con cui accoglie l'impegno che lo attende.
Capisco che dovrebbe essere questo anche il mio spirito, ma purtroppo questo passaggio è per me, che non so nuotare, come un oceano da attraversare a nuoto! Ci vuole una Grazia speciale per arrivare a tanto.
E' così impossibile per me questa impresa che penso morirò con questo peccato.
Mi conforta  la considerazione che Dio ha distribuito in modo variegato le capacità tra i suoi figli. Non tutti sono chiamati a svolgere lo stesso compito: ad ognuno offre la qualifica e lo slancio per una determinata missione in modo che nessuno sia titolare di tutto, ma ognuno abbia bisogno dell'altro.
Che sia anche questo un ennesimo modo per giustificare il mio peccato?
Per cercare di spegnere questo dubbio mi sto adoperando a individuare il mio talento.
Certamente il Signore  ne ha consegnato uno anche a me e sono convinto che prima o poi lo scoprirò: (IV peccato di presunzione).

                                    don Camillo 


sabato 13 luglio 2024

PARROCCHIA S. ANNA SELVA DI ZANDOBBIO. Festa di sant'Anna

 














COLLETTIVO CONFUSIONE. 24 ore calcio a 5

 







COLLETTIVO CONFUSIONE. Partita Collettivo Confusione - Pordenone 9 - 1

 



QUESTA MATTINA ALLE ORE 09:00 SI E' DISPUTATA LA TERZA E ULTIMA PARTITA.
LA NOSTRA SQUADRA HA BATTUTO IL PORDENONE PER 9-1, MA QUESTA VITTORIA NON E' SERVITA A NULLA, ESSENDO ARRIVATA SECONDA NEL NOSTRO GIRONE.
E' STATA VENEZIA A ESSERE  RIPESCATA COME MIGLIOR SECONDA.
E' ANDATA MALE E PURTROPPO GLI ANNI PASSANO PER TUTTI.
SONO CONTENTO PER LA ANNICCHESE DI CREMONA CHE HA CENTRATO LA SEMIFINALE.
HO VISTO NEL COMUNICATO CHE ANCHE LA SQUADRA FEMMINILE CALCIO A 5 DI ALBANO S.A. E' ENTRATA ANCORA NELLE SEMIFINALI: E' LA SQUADRA CAMPIONE D'ITALIA DEL 2023. ANCHE A LORO AUGURO DI BISSARE IL TITOLO DELLO SCORSO ANNO.
CHIUDO CON UN PO' DI AMAREZZA, MA LE COSE BELLE HANNO UNA FINE, COME, FORTUNATAMENTE, LE BRUTTE.




venerdì 12 luglio 2024

COLLETTIVO CONFUSIONE. Partita Collettivo Confusione - Cellucianomania vinta dai pugliesi ai rigori

 



DOPO LE ORE 18:00 ERO IN APPRENSIONE NON RICEVENDO NESSUN MESSAGGIO DA MARCO CIRCA L'ESITO DELLA PARTITA. 
ALLE 18:50 MI FACCIO VIVO IO E GLI CHIEDO: "MARCO AVETE PERSO?".
MI RISPONDE SUBITO: "PERSO AI RIGORI. ABBIAMO PRESO IL GOL DEL 3 PARI ALLA FINE DELLA PARTITA".
NON SO CON QUANTI RIGORI HANNO PERSO E A QUESTO PUNTO NON HA ALCUNA IMPORTANZA.
PURTROPPO CON QUESTA SCONFITTA SIAMO FUORI DAL CAMPIONATO, AVENDO POCHE POSSIBILITA' DI ARRIVARE COME MIGLIOR SECONDA ANCHE VINCENDO L'ULTIMA PARTITA.
IN OGNI CASO ASPETTIAMO LA DISPUTA DELL'ULTIMA GIORNATA PER TIRARE LE SOMME.

A DOMANI E LA NOTTE VI SIA PROPIZIA.


giovedì 11 luglio 2024

COLLETTIVO CONFUSIONE. Partita Montefiore - Collettivo Confusione 2 - 4 d.c.r.

 





I NOSTRI RAGAZZI SONO PARTITI CON IL PIEDE GIUSTO, BATTENDO LA SQUADRA DI MONTEFIORE DI ASCOLI PICENO AI RIGORI DOPO CHE LA PARTITA ERA TERMINATA 2 -2.  

DOMANI SERA ALLE ORE 17:00 LA 2° PARTITA CONTRO CELLUCIANOMANIA DI OSTUNI E SARA' UNA BATTAGLIA. 
L'ANNO SCORSO LA STESSA SQUADRA FACEVA PARTE ANCORA DEL NOSTRO GIRONE E FU UN OSSO VERAMENTE DURO DA AFFRONTARE.
GIA' AL 6' DI GIOCO PASSAMMO IN VANTAGGIO CON ALESSIO  E RADDOPPIAMMO AL 13' CON PATY. MA GLI AVVERSARI SUBITO AL 14'  RIDUSSERO LE DISTANZE. NON CI FURONO ALTRI GOL  FINO ALLA FINE DEL 1° TEMPO.
NELLA RIPRESA I PUGLIESI INIZIARONO ALLA GRANDE  E PASSARONO IN VANTAGGIO SEGNANDO AL 6' E 11'. 2 - 3.
POI AL 16' PATY SEGNO' IL GOL DEL PAREGGIO: 3 -3.
AL 21' PIPPO, CON UNA DELLE SUE STAFFILATE, SEGNA IL GOL DEL DEFINITIVO SORPASSO.
FU VERAMENTE DURA DOMARE I PUGLIESI. 
ECCO COSA VI ASPETTA DOMANI SERA: UNA PARTITA DURISSIMA E DETERMINANTE PER LA QUALIFICAZIONE.




mercoledì 10 luglio 2024

FAMIGLIA. Stilisti della nostra vita

 



FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" di giugno 2024.
Articolo: "Stilisti della nostra vita" di DANIELE NOVARA.

E' davvero importante scoprire i nostri copioni educativi. Vale a dire quelle proiezioni che i nostri genitori hanno riversato su di noi, anche in modo inconsapevole, e che agiscono a un livello molto profondo della nostra  vita, rischiando di plasmare il nostro futuro.

Qualche anno prima che morisse, osai chiedere a mia madre, donna che si arrabbiava spesso e odiava le domande (se le si poneva quella sbagliata, poi, erano Guai): "Che cosa avresti voluto fare da grande?".
Poiché era di buon umore, rispose semplicemente: "La maestra".
IO, da sempre convinto che il mio interesse e la passione per le questioni educative e pedagogiche venissero da mia zia Pina, classe 1899, un demonio con la vocazione per l'insegnamento, ebbi una vera  e propria illuminazione: c'era in mia mamma un desiderio sotterraneo, sublimale, inconscio, che ha lavorato e mi ha raggiunto.
Un copione ben visibile, non solo per il fatto che lei voleva fare la maestra e io ho finito con l'occuparmi di educazione fin da giovane, ma anche per quel suo aspetto collerico che in qualche modo mi ha portato a occuparmi  di conflitti, di litigi e di saper litigare bene.  
Erano anni  che tenevo  nel cassetto il lavoro sul copione educativo, sentivo che nell'agire di ciascuno di noi c'era "altro" e questo episodio con mia madre ha tracciato  delle linee più precise.
Per fare la nostra vita è importante riconoscere non solo i modelli educativi dei nostri genitori, ovvero l'educazione ricevuta, ma anche il copione educativo, che si trova sottotraccia, ma lascia segni inequivocabili perché ci porta dove i loro desideri sotterranei hanno voluto portarci.
Tutto arriva dall'infanzia.
Ma che cos'è l'infanzia? Giocare con gli amici o i cuginetti, andare a scuola, fare scherzi e confusione, raccontare bugie, rubacchiare qualcosa, sbucciarsi le ginocchia e sicuramente tanto altro?
Vero, ma aggiungo che è anche l'educazione ricevuta, che resta a modellarci, a creare per noi quegli automatismi su cui poi si costruirà sostanzialmente tutta la nostra vita. Bisogna immaginarla come un tessuto senza forma che ci viene consegnato.
Il copione educativo è ciò che facciamo con quel tessuto. Un abito cucito da altri o una "creazione" tutta nostra?
La metafora del cambio degli armadi lo spiega bene: che cosa si può tenere e che cosa si può lasciare andare?
L'educazione ricevuta presenta una connotazione sia esplicita che implicita e in quest'ultima si annida un elemento più avanzato e complesso: il copione educativo, ossia quei desideri inconsci che i genitori trasmettono ai figli.
Il copione educativo è come un contenitore in cui viene versata della creta, l'educazione  ricevuta. Ne prende inevitabilmente la forma e agisce su di noi a un livello talmente profondo che risulta difficile da raggiungere. Riguarda tutti, nessuno escluso.
Serve cambiare strada e vedere un altro punto di vista. Ognuno di noi può indagare la propria storia e riappropriarsene per viverla  secondo i propri desideri e non quelli degli altri.
Anch'io nella vita ho cercato  di trasformare il mio copione educativo in occasione di crescita. 
Per tentare di rendere il mondo un posto migliore.                                                              

martedì 9 luglio 2024

COLLETTIVO CONFUSIONE. Finale campionato nazionale calcio a 5 CSI VENEZIA

 



IERI E' USCITO IL COMUNICATO   DEL PROGRAMMA DELLA FINALE NAZIONALE DI VENEZIA.

CI PRESENTIAMO COME CAMPIONI USCENTI, MA SENZA IL TITOLO LOMBARDO, VINTO  DALLA SQUADRA BRESCIANA NUOVA FUTURA, CHE HA RINUNCIATO A PARTECIPARE A QUESTA FINALE, PERMETTENDO COSI' ALLA SQUADRA CREMONESE DELL'ANNICCHESE DI PRENDERE IL SUO POSTO IN VIRTU' DEL TERZO POSTO DEL LOMBARDIA. LA NOSTRA PRESENZA  ERA  GIA' PREVISTA, COME FINALISTA DEL LOMBARDIA.

LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE SI SVOLGERA' CON LA SUDDIVISIONE DELLE SQUADRE  IN TRE GIRONI DI 5 SQUADRE ALL'ITALIANA SEMPLICE CON PARTITE DI SOLA ANDATA.

QUINDI, GARE DI SEMIFINALE  TRA:
-LA PRIMA DEL GIRONE A - LA PRIMA DEL GIRONE B
- LA PRIMA DEL GIRONE C - LA MIGLIOR SECONDA DI TUTTI I GIRONI.

QUALORA LA MIGLIOR SECONDA  SIA DELLO STESSO GIRONE  DELLA PRIMA CLASSIFICATA, GLI ABBINAMENTI SARANNO INVERTITI.

LE VINCENTI DISPUTERANNO LA FINALE PER IL 1°-2° POSTO.
LE PERDENTI DISPUTERANNO LA FINALE 3° E 4° POSTO.

   GIRONE  A    

ASD PALERMO S. GIOVANNI AP.   SICILIA   PALERMO
ASD LIFE                              LAZIO         ROMA
POL. CASALI DEL MANCO        CALABRIA    COSENZA
ASD ALBESE CALCIO               PIEMONTE    ASTI
POL. ANNICCHESE ASD             LOMBARDIA  CREMONA

    GIRONE  B    

BUCO BAR                              UMBRIA       TERNI
SHEKINA' ASD                         CAMPANIA   NAPOLI
GS FORUM TRAIANI                 SARDEGNA   ORISTANO
VENEZIA CALCIO A 5                VENETO       VENEZIA
PARMA TORNEI ASD                  EM. ROM.    PARMA

    GIRONE  C     

B.S.B.  RABATTA       RINUNCIA    TOSCANA    FIRENZE
PORDENONE AMATORI                F.V.GIULIA  PORDENONE
CELLUCIANOMANIA F.C.              PUGLIA      OSTUNI
ASD CSI MONTEFIORE                 MARCHE     ASCOLI P.
COLLETTIVO CONFUSIONE           LOMBARDIA  BERGAMO

   CALENDARIO   PARTITE  NS   SQUADRA    



11/07/24   18:30   MONTEFIORE - COLL. CONF.

12/07/24  17:00  CELLUCIANOMANIA  -  COLL. CONF.

13/07/24  09:00  COLL. CONF. - PORDENONE

   SEMIFINALI   

13/07/24   18:30  1° GIRONE A -1° GIRONE B

13/07/24  18:30  1° GIRONE C - MIGLIOR 2°

   FINALI   

14/07/24   09:30  FINALE    3°-4° POSTO

14/07/24   09:30  FINALE    1°-2° POSTO

NON SO COSA DIRVI, RAGAZZI.
VORREI ESSERE LI' CON VOI , MA STO ATTRAVERSANDO UN BRUTTO PERIODO, CHE MI FA DUBITARE DI TUTTO.
ANCHE PER VOI QUEST'ANNO SPORTIVO NON E' STATO IL SOLITO, MA, NONOSTANTE TUTTO, SIETE ANCORA LI' A LOTTARE PER IL TITOLO ITALIANO E QUESTO E' DA AMMIRARE. 
SONO SICURO CHE NON ABDICHERETE FACILMENTE E VENDERETE CARA LA PELLE.
MI CONGEDO CON UN PENSIERO DI SRI RAMAKRISHNATH PARA MAHAMSA, CHE FORSE E' PIU' ADATTO A ME CHE A VOI:

NON LASCIARE MAI ENTRARE LO SCORAMENTO NEL TUO CUORE, SUL TUO CAMMINO LA DISPERAZIONE E' IL MAGGIOR OSTACOLO AL TUO PROGRESSO SPIRITUALE, CIO' CHE L'UOMO PENSA, LO DIVIENE.