"TEMPUS FUGIT IRREPARABILE" ovvero "IL TEMPO VOLA SENZA RITORNO" ed allora decido di fuggire almeno per un giorno a questo caldo asfissiante con Bettina.
Ieri mattina preparo qualche panino, la scorta di pillole da prendere, accendo Bettina e parto : la meta è il passo del Vivione.
Per chi non lo sapesse Bettina è il mio scooter 150 Honda, così chiamato in ricordo di una nostra cagna di razza "pastore dei Pirenei", affettuosissima e mia compagna di corse sui colli di Zandobbio.
Rosaria, quando mi vede partire con lo scooter, vuole sapere dove vado. Io normalmente le indico un percorso facile e privo di insidie. Questa volta le ho detto che avrei fatto il passo della Presolana, la via Mala e ritorno da Boario. E' un percorso che abbiamo fatto insieme in scooter almeno 20 volte.
Invece la mia intenzione era di fare il passo del Vivione, salendo da Schilpario. E' un percorso che ho fatto con lei almeno 5 volte, ma che lei non ha mai gradito, affondando le unghie nella mia schiena durante l'intera salita.
Così parto e con una tirata unica arrivo al passo del Vivione alle 11,30 : c'è da dire che la mia velocità di crociera è molto bassa.
Appena arrivato vedo una sfilza di moto di grande cilindrata parcheggiate davanti al rifugio, mentre i proprietari stanno bevendo e mangiando sui tavoli fuori dell'edificio.
Parcheggio anch'io e mi siedo su una panchina per mangiare. Ma la prima cosa che faccio è chiamare Rosaria per rassicurarla. Non riesco ha comunicare con lei, perché c'è poca copertura.
Mangio i panini, mentre un bel cane cerca di prendere un drone che vola sopra di lui.
Nell'oretta che mi fermo, c'è un continuo andirivieni di moto. C'è anche un gruppetto di Umbri che sono in viaggio da domenica e rientreranno sabato. Due di essi hanno uno di quei scooteroni lungi 2 metri e penso a come faranno davanti a certi tornanti molto stretti nella discesa verso Schilpario.
Riparto pensando che potrebbe essere l'ultima volta che vedo questo passo. Nella discesa verso Forno Alione ammiro la fioritura ai bordi della strada e cerco di individuare le sculture di legno, fatte qualche anno fa con i tronchi di piante abbattute. Ne individuo poche e mal messe dopo il susseguirsi delle stagioni.
Arrivato a Forno Allione, decido di fare visita a Steny, il cugino di Rosaria, che si trova nell'ospizio di Lovere.
Infatti, arrivato alla casa di riposo, entro nella sua stanza e gli racconto il giro che sto facendo.
Gli chiedo se negli ultimi tempi ha ricevuto qualche visita e lui mi risponde di no.
Così mi viene in mente il discorso che ho fatto qualche giorno fa con una persona della sua cerchia. Questa mi confessava che non aveva il coraggio di andare a trovarlo. Ero rimasto perplesso davanti a quelle parole.
Nella stanza di Steny cerco di telefonare a Rosaria, ma lo smartphone non mi permette ancora di comunicare. Lui mi dice che a Lovere c'è poca copertura ed allora decido di non tentare più, poiché tra mezz''oretta sarei stato a casa.
Parlo con Steny dell'Atalanta, di cui è tifoso. Poi lo saluto e me ne ritorno a casa.
Su al passo si stava molto bene, mentre ora la temperatura supera certamente i 35 gradi.
Il mio arrivo è la fine delle apprensioni di Rosaria, davanti alla quale provo ancora a telefonare, ma non c'è stato niente da fare.
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