FONTE: "il venerdì " di Repubblica del 24/05/24.
Articolo: "Il fotografo di guerra che prova a fare pace" di MICHELE GRAVINO.
La terza vita di Giles Duley è cominciata con 46 giorni di lockdown.
Fotografo musicale di successo, poi reporter di guerra, nel 2011 salta su una mina in Afghanistan.
"Sono finito legato a un letto di ospedale con un braccio e due gambe amputate" racconta in videochiamata.
"Potevo comunicare sol sbattendo le palpebre. Per 46 giorni sono rimasto locked down nella mia testa. Mi sono salvato cercando di immaginare le foto che volevo ancora scattare, i progetti che avrei portato a termine".
"Sono finito legato a un letto di ospedale con un braccio e due gambe amputate" racconta in videochiamata.
"Potevo comunicare sol sbattendo le palpebre. Per 46 giorni sono rimasto locked down nella mia testa. Mi sono salvato cercando di immaginare le foto che volevo ancora scattare, i progetti che avrei portato a termine".
E ce l'ha fatta, tornado presto a lavorare in zona di conflitto. Assieme alla Ong che ha fondato, la Legacy of War Foundation.
"Ero un giovane arrabbiato che con la macchina fotografica pensava di cambiare il mondo. Però poi tornavo negli stessi posti anni dopo e scoprivo che non era cambiato niente. Così ho pensato che serviva qualcosa di più".
Oggi la fondazione è arrivata a raccogliere circa un milione di dollari l'anno per gestire progetti in luoghi come Ucraina, Libano, Ruanda, soprattutto per il sostegno ai rifugiati. A cui, ad esempio, fornisce macchine fotografiche per documentare in prima persona la loro condizione.
Che cosa pensa Duley del bombardamento di immagini che ci arriva dalle zone di guerra attraverso i media e i social network?
"Questo diluvio di violenza rischia di sopraffarci: contro tutta questa violenza non posso far niente, cambio canale. Il mio compito è mostrare l'altro lato della storia: i bambini che continuano a giocare e studiare, le famiglie che raccolgono attorno a un pasto o a una tazza di tè. Raccontarlo con immagini che siano anche interessanti è una sfida ancora più difficile".
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