HO VINTO AL LOTTO!
Incredibile ma vero! Appena me ne sono accorto mi son messo a piangere come un bambino. Un patrimonio del genere non sarei mai riuscito nemmeno ad immaginarlo. Eppure mi è capitato, e non è un sogno. E’ la pura vera realtà. E così, grazie alla Provvidenza, mi sono sistemato per tutta la vita, io che non ho mai vinto a una straccia di lotteria nemmeno una caramella, mi trovo ad amministrare un tesoro che neanche il “ caveau” della mia banca è in grado di contenere. Avevo una possibilità su 300.000.000 (trecento milioni) di poter vincere io; una cosa davvero irrisoria, eppure ce l’ho fatta. Mi si è aperto un universo di possibilità: creare, costruire, comperare, organizzare, viaggiare, scoprire, investire, mangiare e bere a sazietà, gustando ogni delizia…Non ho limiti se non quelli di salvaguardare la salute per poter godere il più possibile tutto il ben di Dio che possiedo. Tutto per me? No! Ce n’è anche per altri. Mi son ripromesso che non godrò mai da solo tutto questo patrimonio. Sarebbe come sprecarlo oltre al fatto che la solitudine, per quanto dorata come può essere la mia, produce solo tristezza pure in mezzo all’abbondanza. Sono sempre più convinto che l ’ amicizia rende tutto ciò che è bello ancora più bello, ed è perfino capace di rendere dolce ciò che è amaro. Voglio riempire la mia casa di persone; mangiare insieme con loro; regalare ad ognuno il meglio che ho. Voglio farle contente e godere anch’io nel vederle contente. E se la mia casa non basta a ospitarle tutte, ne costruisco una più grande, con ampie sale, arredate con tavoli lunghi e massicci. Il mio desiderio più grande è che tutto questo si prolunghi nel tempo, all’infinito…So che verrà un tempo in cui le forze , la lucidità e l’appetito per godere di tutto questo, verranno sempre meno. Ma sono anche sicuro che tutto il mio patrimonio non verrà sprecato. Sarà goduto da parenti e amici, ma anche da altri che non ho mai incontrato. Anche essi: potranno goderne, e io non sarò geloso, perché sarà sempre il mio patrimonio. Resterà mio per sempre, da quando mi son messo a piangere appena me ne sono accorto, il mio primo vagito che mi ha aperto i polmoni e mi ha dato la possibilità di respirare dentro l’avventura più straordinaria, più originale oltre che più faticosa che poteva mai capitarmi. Straordinario e incalcolabile questo dono che Dio mi ha dato grazie alla disponibilità dei miei genitori; di mia mamma che ha sfidato il parere dei medici che le avevano detto che una eventuale maternità sarebbe stata un rischio per la sua vita dal momento che soffriva di una malattia congenita al cuore. Quel mio primo pianto certamente è stato di rabbia, perché, per istinto, mi sentivo scacciato da una culla sicura e buttato in un “fuori” che non sapevo decifrare. Poi le carezze, le coccole, i baci, gli abbracci, pian piano mi hanno tranquillizzato. E poi gli occhi pian piano hanno f ocalizzato la luce, i colori, i volti, l’ambiente…E l’udito ha cominciato ad aprirsi ai suoni, alle voci rassicuranti e …sorridenti. Tutto ha concorso a farmi innamorare di questo “fuori” che diventava sempre più “dentro” fino a farmi sentire un tutt’uno con tutto. Tutto bello; tutto buono; tutto da scoprire e per scoprirmi. E poi il sole, i prati, i boschi, l’aria aperta, la pioggia, la neve, le scorribande con gli amici, le marachelle, i rischi, le piccole conquiste, le piccole sconfitte, i rimproveri, i castighi, le lotte con i compagni di gioco, i cerotti sulle gambe, sulla fronte, sulle mani…l’alternarsi del volto severo con quello sorridente di chi, con infinita pazienza custodiva e incoraggiava la mia crescita… Così ho imparato a scoprire quale patrimonio è questa vita che godo e che la Provvidenza ha focalizzato in mezzo a 300.000.000 di possibilità. Ha focalizzato me. Proprio me! Questa vita che brucia senza consumarsi; che manda bagliori che fanno intravedere molto di più al di là dell’orizzonte; che mi apre sempre di più al Mistero; che mi fa sentire sempre più amato, coccolato da chi mi ha scelto prima che mi formassi nel grembo materno; questa vita che non finisce mai di preoccuparmi, di provocarmi, di stupirmi; questa vita che è sempre nuova nella quotidianità che si ripete; questa vita che nessuno mai potrà togliermi nemmeno se mi taglia a pezzettini… Anche se non ho mai vinto a nessuna lotteria, questa le supplisce e le supera tutte. E a dire “di gran lunga” è dire poco.
don Camillo
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.