FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.
UN PIANETA DA SCOPRIRE
Credo che una delle parole più diffusa sulla bocca di tutti sia "Amore".
La si trova in tutte la salse e con i significati più diversi: quello della passione irruente; del sentimento morboso; delle emozioni sdolcinate; dell'avventura romantica; delle scelte coraggiose...e, a seconda dei casi, può assumere i contorni della violenza, dell'ossessione, della leggerezza, dell'astrattezza, ma anche della generosità e dell'eroismo.
Non sempre e non tutto è vero amore, anche se viene chiamato così.
E non sempre è facile individuarlo. C'è, però, un reagente capace di metterlo in evidenza: è la tenerezza.
Là dove c'è tenerezza vuol dire che c'è una particolare sensibilità verso l'altro, non per sfruttarlo a proprio vantaggio, ma per valorizzarlo e renderlo contento.
La tenerezza è il termometro dell'amore: ti permette di capire se è un sentimento febbricitante e malato, o è una tensione sana e schietta, capace di rigenerare e coinvolgere l'altro.
La tenerezza porta chi la vive ad uscire da sé, quasi a dimenticarsi, per concentrarsi sull'altro senza però soffocarlo né spremerlo, ma solo per favorirlo e gratificarlo.
La tenerezza è sempre delicata, rispettosa. Un amore senza tenerezza è spesso violenza, prevaricazione e autogratificazione.
Guardando dentro di me e attorno a me scopro che la tenerezza è un tutt'altro pianeta fuori dal nostro sistema solare, forse anche dalla nostra galassia.
Ma sono sicuro che esiste perché scopro qua e là dei frammenti; perfino dentro di me come se fosse polvere cosmica che ho inalato con il mo primo vagito e mi ha lasciato una gran nostalgia di lei...Tenerezza la parte spesso mancante dell'amore; indispensabile per dargli vita e renderlo veramente il capolavoro del Creatore nel cuore umano.
don Camillo
TENEREZZA
Dolce sguardo dei tuoi occhi turgidi,
carezza delicata, che sfiora il mio volto,
silenzio denso di messaggi provvidi
che dissodano il mio intimo riarso e incolto.
Tale è il potere che hai, tenerezza,
che sai penetrare la scorza più rude;
ridoni all'anziano un sentor di freschezza,
risani ogni vita che ristagna in palude.
Non trovo bellezza che ti sappia eguagliare,
conforto capace di dare speranza;
il saperti vicina m'incoraggia ad amare,
mi fa riscoprire che la vita è fragranza.
Ti cerco vagando per mille percorsi,
scrutando nel cuore di chiunque avvicino;
dentro mi porto amarezza e rimorsi
per non averti apprezzata fin dal mattino.
Ma se oggi io sento così forte il tuo invito,
è solo perché sei entrata furtiva,
insieme al respiro del mio primo vagito,
a nutrir la mia vita che al giorno si apriva.
Ora ambisco d'averti compagna
nel mio cammino che ancora mi avvince;
per te voglio essere come lavagna:
dentro disegna ciò che è bello e convince.
don Camillo
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.