domenica 16 gennaio 2022

GIOVANI E RAGAZZI. La giovinezza. 2


Questo post, già pubblicato il 29/10/15, fa riferimento alla quinta edizione del libro.

FONTE: Libro "Il benessere della solitudine" di Valerio Albisetti edito da Paoline Editoriale Libri.

IL SUICIDIO

Le statistiche dicono che il suicidio è secondo solo agli incidenti stradali come causa di mortalità giovanile, anche se questi ultimi, molte volte, sono altrettanti atti intenzionali di suicidio.
Perché i giovani si suicidano?
Una teoria dice che essi non comprendono in pieno che cosa significhi morire, che cosa sia il non ritorno.
Molti di loro non hanno ancora vissuto il senso della morte: la morte di un amico, di un familiare, di una persona cara, dell'animale preferito.
Dunque è probabile che questi giovani non sappiano ciò che stanno facendo. Ciò che desiderano veramente è porre fine alla loro sofferenza esistenziale.
Altri, con il suicidio, cercano di attirare l'attenzione, e i loro sono, per lo più, tentativi di suicidio.
Inoltre i giovani hanno la sensazione di vivere in un'atmosfera strana, straordinaria, come se fossero esentati dalle leggi naturali. Pensano di non ammazzarsi pur effettuando sorpassi pericolosi, giochi micidiali, assumendo droga, ingurgitando quantità enormi di alcol.
Tutto per colmare la solitudine, il senso di inutilità, di fallimento.
A una attenta osservazione è possibile individuare, però, evidenti segnali di allarme: per esempio, il progressivo isolamento, l'allontanamento dagli amici, dalla famiglia, il parlare spesso della morte, il dover affrontare gravi problemi scolastici, familiari, la solitudine, l'apatia, la trascuratezza, l'abuso di alcol, di droga.
Chiunque si accorge di questi sintomi dovrebbe parlare con l'interessato, porlo di fronte a se stesso.



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