giovedì 2 gennaio 2025

PASSIONI ZANDOBBIESI. Signori Mario. pittura

 


FONTE: libro  "Sul filo dei ricordi...2" ideato e stampato dal GRUPPO PARROCCHIALE PER LA TERZA ETA' di Zandobbio. 


Mario Signori è nato ad Albino (Bg) nel 1929.
All'età di sette anni raggiunge i genitori in Francia e trascorre l'infanzia a Belfort. Nel 1942, dopo la morte della madre, rientra ad Albino con il padre Fermo. Negli anni 1946-1951 frequenta l'Accademia Carrara sotto la guida di Achille Funi; nel 1952 vince il I premio al concorso nazionale di pittura "Premio Melzo"; lo conseguirà anche l'anno successivo per le acqueforti.
Fin dal 1948 sono frequenti i suoi contatti con Venezia e Burano dove conosce i celebri pittori maestri di quella scuola; in particolare stringe amicizia con Vellani, Marchi, Semeghini, Consadore. Con Saverio Barbaro nel 1952 è a Parigi e quindi in Bretagna a Dovarnenzez.
E' in  quell'estremo limite della Francia occidentale che fu luogo prediletto di Gauguin, Emil Bernrd, Vlaminck e Gino Rossi che Mario Signori consoliderà la sua piuttura. Da allora ogni anno, il pittore dividerà la sua stagione di lavoro estivo fra l'isola della laguna veneta e la regione dell'estremo ovest della Francia.
Il 1952 è anche l'anno della sua prima mostra personale a Bergamo, altre ne seguiranno in Italia, Francia, America; verso la fine degli anni '50 grazie al rapporto di collaborazione con la Galleria Lorenzelli e a frequenti viaggi a Parigi entra in contatto con i grandi maestri dell'astrattismo e dell'informale. E' in questi anni che la pittura del Signori riuscirà a svilupparsi verso una concezione della contemporaneità, verso un linguaggio internazionale.
Nella sua pittura, che da quel periodo in poi si svolgerà sia nell'ambito astratto che in quello figurale, ciò che interessa più di ogni altra cosa a Signori è l'uso del colore, con il quale l'astrazione diventa l'espressione determinante del suo spirito, delle emozioni che trasporta sulla tela. Nelle sue opere viene rappresentato un mondo, che pur rimanendo legato alla realtà, da essa si allontana per entrare nell'analisi più profonda dell'astrattismo, che viene interpretato come la sintesi di ogni oggettualità trasformata o ricreata in ogni sua espressione, debba trattarsi di un paesaggio o di una natura morta.
Nella pittura di Signori il legame, la continuità che vi è fra le opere figurali ed astratte è tale da non consentire una netta divisione fra di esse, ma solo un apparente diversità di visione della realtà.
La forza immaginifica del colore, lo spessore della materia sono i fattori determinanti che uniscono le opere  e ne fanno un artista unico e subito riconoscibile. Su di lui hanno scritto recensioni ed articoli su giornali italiani ed esteri: Sandro Angelini, Tito Spini, Angelo Geddo, Marco Valsecchi, Ignazio Mormino, Franco Passoni, Lino Lazzari, Pietro Mosca, Antonio de Santis, René Pichavant.
Nel 2007 ha ottenuto l'Invité d'honneur presso il  5ème Salon de Peinture de Douarnenez in Francia.
Nel 1963 sposa in Francia a Douarnenez la signorina Gabrielle Le Bras. Hanno abitato a Bergamo per circa 10 anni. Nel 1973 si sono trasferiti a Zandobbio, acquistando l'immobile in via Cesare Battisti, vicino alla chiesa parrocchiale, di proprietà dell'architetto Pino Pizzigoni. Dal loro matrimo nio sono nati due figli: Luciano ed Elda.

Ecco le foto di alcune opere:




































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