giovedì 27 agosto 2015

RIFLESSIONI. Chi sono i perdenti?

FONTE: Libro "Il manoscritto ritrovato ad Accra" di Paulo Coelho, edito da Bompiani.

CHI SONO I PERDENTI?

Sono coloro che spesso non arrivano neppure a fallire.

La sconfitta costituisce l'epilogo di una battaglia o di una guerra che abbiamo intrapreso. Il fallimento, invece, ci consegna all'inazione e ci impedisce persino di lottare. Il suo motto è: "Non avere alcun desiderio e non soffrire mai."

La sconfitta si dissolve nel momento in cui ci troviamo ad affrontare un nuovo combattimento. Al contrario, il fallimento non ha fine: è una scelta di vita.

La sconfitta appartiene a coloro che, nonostante la paura, vivono la propria esistenza con entusiasmo e fede.

La sconfitta si accompagna ai valorosi, giacché soltanto i prodi conoscono l'onore della caduta e la gioia del trionfo.

Esistono persone che non hanno mai conosciuto la sconfitta. Sono quelle che nella vita non hanno mai lottato in nessuna occasione.
Sono riuscite ad evitare le cicatrici, le umiliazioni, i tormenti dell'abbandono e tutti quei momenti in cui un guerriero dubita dell'esistenza di Dio.
Vivono in un universo che reputano inviolabile, chiudono gli occhi davanti alla sofferenza e alle ingiustizie, e si beano di una sicurezza che  deriva dalla mancata presa di coscienza delle sfide quotidiane di coloro che hanno scelto di spingersi oltre i propri limiti.
Siedono sempre accanto al potente. Sono come le iene, che si cibano degli avanzi del leone.
Ai loro figli insegnano: "Non lasciarti coinvolgere in dispute e conflitti: ve ne deriverebbero soltanto grattacapi. Non sbandierate i vostri dubbi e non avrete mai problemi. Se qualcuno dovesse scagliarsi contro di voi, non reputatevi subito offesi e mostratevi pronti a chinare il capo per evitare il proseguo dell'attacco. Nella vita, ci sono cose molto più importanti."


VIAGGI. Siviglia. Altre foto