lunedì 29 gennaio 2024

SERGIO E IL CALCIO. L'allenatore. Pierangelo

 



Marco è il giocatore  per il quale stravedo, ma il ragazzo ha un caratterino mica male. Dal lato tecnico è il migliore della compagnia e quando subisce un fallo reagisce immediatamente con parole astiose, che indispongono gli avversari, ma soprattutto l'arbitro.
Per Marco non è raro vedersi sventolare davanti al naso il cartellino giallo ed alcune volte addirittura quello rosso. Così, anziché essere l'arma in più, diventa una palla al piede per la squadra, costretta a giocare in inferiorità numerica contro avversari più forti. Quando ha le lune poi, si intestardisce in dribbling prolungati, il cui unico risultato è farsi sottrarre la palla dagli avversari. Allora mi imbestialisco e una volta, negli spogliatoi durante l'intervallo, poco mancò che lo prendessi a schiaffi. Divisi solo dal tavolo dei massaggi, perdemmo entrambi il lume della ragione. Fortunatamente intervennero Andrea, il capitano, e Loris a calmare i nostri animi esacerbati.
Siamo come due amanti delusi, che cercano di ferirsi in  tutti i modi, ma l'uno soffre alle sofferenze dell'altro. Io mi sento tradito da Marco e lo rimprovero dicendogli: "I migliori devono essere un esempio per gli altri".
Il ragazzo risponde immancabilmente: "Tu ce l'hai con me", ma sa che non è vero.
Negli anni che seguiranno, quando non sarò più il suo allenatore, ci saluteremo sempre con molta cordialità quando ci incontreremo, e, se non mi accorgerò della sua presenza, sarà lui a richiamare la mia attenzione.
Un lato maggiore del campo dall'allenamento all'oratorio di Trescore confina con una via che conduce in centro del paese. Solo un muro alto non più di due metri fa da barriera ai palloni che danzano nell'aria. Spesso è necessario salirvi sopra per chiedere ad un passante di ributtare in campo il pallone caduto nella via.
Una sera d'autunno, durante  la partitella di fine allenamento, la palla, colpita in  modo maldestro, vola al di là  del muro. 
Loris sale sul muro e vede arrivare un'automobile. Il conducente ferma l'automezzo in mezzo alla via, scende, raccoglie il pallone e lo butta nel baule e sgomma via. Loris, esterrefatto, scende e racconta l'accaduto a tutta la compagnia, che attendeva per riprendere il gioco.
"Chi era?" chiedo.
"Era Giovanni" risponde il ragazzo.
"Riprendiamo il gioco con un altro pallone" sollecito. "Andrò a recuperarlo al mio ritorno a Zandobbio".
Finito l'allenamento, io e Loris ritorniamo al paese  e ci rechiamo a casa di Giovanni e vediamo il pallone sul balcone del primo piano. Suoniamo il campanello ed ecco apparire il padre.
"Ciao, Sergio. Cosa c'è?".
"Sono venuto a recuperare quel pallone"  rispondo, indicando con la mano la sfera di cuoio e, sorridendo, gli racconto l'accaduto.
"E' arrivato mezz'ora fa a tutta velocità, ha buttato il pallone sul balcone ed è ripartito senza darmi una spiegazione" si giustifica il pover'uomo e va a prendere il pallone.
"Niente di grave" lo rincuoro, congedandoci.
A casa, seduti a tavola per la cena, abbiamo commentato il fatto. Ebbene, Giovanni, il ragazzo difficile che alcuni anni prima si era presentato sul campo di allenamento in pigiama, ne ha fatta di strada tortuosa. L'ultimo tratto lo ha condotto alla droga.
Fortunatamente pochi mesi dopo il piccolo furto ha accettato di entrare in una comunità.
Il dirigente accompagnatore della squadra è Pierangelo, papà di Andrea e Marco.
Uomo di carattere mite, sui vent'anni ha dovuto abbandonare il calcio per un infortunio al ginocchio. A quell'epoca era un giocatore molto promettente, lanciato verso il professionismo, ma il guaio gli tarpò le ali e dovette adattarsi a fare l'operaio. 
In panchina Pierangelo soffre come me, ma trattiene dentro i sentimenti che prova. Qualche volta si sfoga con una garbata protesta per una decisione arbitrale, ma l'uomo in nero qualche volta gli indica la via degli spogliatoi. Il brav'uomo scuote la testa e rassegnato esce dal campo.
Tra me e lui si è instaurato un legame di stima, che va oltre il calcio. Non di rado parliamo delle nostre famiglie, scoprendo molti lati in comune. Rosaria e Fulvia, la moglie di Pierangelo, discorrono come due vecchie amiche, quando si incontrano sulle tribune per assistere alle partite.
Pierangelo capisce la mia sofferenza in panchina, provando lui stesso un senso di frustrazione di fronte alle difficoltà che i ragazzi incontrano contro avversari più forti.
Eppure ammira la mia volontà di non arrendermi, che, smaltita l'amarezza della sconfitta, mi ripresento il martedì sera sul campo di allenamento con il sorriso sulle labbra, pronto a rincuorare i ragazzi avviliti.

                                        continua


giovedì 25 gennaio 2024

COMUNE DI ZANDOBBIO. Nuovi limiti per i mandati ai sindaci

 



Oggi il Consiglio dei ministri ha deliberato, tra le altre cose, il seguente provvedimento con cui cambiano i limiti per i mandati ai sindaci dei piccoli comuni:

tra i 5 mila e 15 mila abitanti si potrà arrivare al terzo mandato
sotto i 5 mila  viene eliminato il limite.


mercoledì 24 gennaio 2024

PASSIONI ZANDOBBIESI. Bena Daniela. pittura


Bena Daniela nasce a Trescore Balneario nel 1992. Fin da piccola ha avuto la passione per il disegno che la spinse nel 2008 a frequentare la scuola d'arte Andrea Fantoni a Bergamo.
Grazie a questa formazione è riuscita ad imparare varie tecniche artistiche come la tempera, acquarello, olio, e le tecniche antiche dell'affresco e del mosaico.
I soggetti dei suoi dipinti spaziano dal fantasy all'astrattismo e alle copie d'autore.


pavone


life


cavallo fantasy


copia d'autore
Vladimir Kush


disegno manga


copia affresco Botticelli


alien


disegno spongebob


colors


copia d'autore
cavallo e cavaliere di Carlo Carrà


dragon


equilibrio di colori


Madonna con il bambino


paesaggio con pastelli ad olio


pannello decorativo commemorativo per il 3° reggimento Aquila


lo spazio


natura morta


copia stampa


copia stampa


sirena












martedì 23 gennaio 2024

I CUGINI CUMETTI DEL CANADA. foto

 


Morris e Sharon


Mio zio Paolo (1928), detto Nino e fratello di mia madre, è emigrato in Canada nel secondo dopo-guerra.
Nel suo nuovo paese lavorava come muratore ed ha conosciuto e sposato una ragazza siciliana di nome Giuseppina Forte.
Dalla loro unione sono nati 3 figli: Claudio (1961), Sergio (1963) e Maurizio (1964).
Tutti e tre si sono sposati e il risultato è come rappresentato da questa foto scattata per festeggiare i 90 anni di Paolo.





In questo post pubblicherò le foto riguardanti i membri di questa "tribù" (in fin dei conti il Canada è stato anche territorio dei pellerossa).

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Dominic - Sharon - Morris - Melissa
qualche anno fa


Melissa e Morris
qualche anno fa


Penelope e Francesco


Morris e Sharon


Morris





Sylvie e Claudio


Claudio e Sylvie



Sylvie


Claudio

Per mio cugino Morris (Maurizio) è tempo di raccolta dei prodotti del suo orto.
Vedendo la bellezza dei suoi ortaggi, si capisce la discendenza contadina dei Cumetti.
Consideriamo anche che il clima del Canada è molto diverso di quello italiano.
Bravo Morris! Sharon  è fortunata ad avere un simile marito.
Potrebbe esserci qualche problema solo quando mangi l'aglio.

















 

































                                                                                                                      



Cara zia,
domani è già un anno che ci hai lasciati, ma il ricordo di te mi accompagna ancora.
Pubblico queste due foto che tu hai mandato tanti, tanti anni fa a mia madre. Com'eri giovane e bella!!!!







orto di Maurizio


orto di Maurizio


orto di Maurizio



Maurizio e Melissa


Sharon, Maurizio e Francesco


Sylvie e Claudio


Claudio


Francesco, Sharon, Maurizio


Jasmine


Claudio


Sylvie e Claudio


Melissa


Rachel e Sergio


Maggie


Maurizio e Sharon
qualche anno fa


Melissa e Dominic
qualche anno fa



Francesco, il figlio


Penelope, la figlia


Claudio e Sylvie appassionati di triathlon



Claudio


Claudio


Claudio



Jasmine



Cara zia,
con i solchi lasciati da una lunga vita intensamente vissuta, sei bellissima.
Avrei voluto abitarti vicino per conoscerti meglio.
Arrivederci.





Maggie


Maggie


Maggie


Maggie


Katarina, la figlia minore di Claudio


Jasmine, la figlia maggiore di Claudio
Maggie, figlia di Sergio


Alexis, figlio di Sergio



Melissa, figlia di Maurizio




Dominic, figlio di Maurizio



Maurizio e Sharon



Sergio e Rachel



Claudio e Sylvie



Paolo e Giuseppina



Paolo