martedì 31 gennaio 2023

ALIMENTI. Prodotti congelati. ricongelatura


FONTE: https://www.issalute.it/ sito sviluppato e gestito dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Ricongelare prodotti decongelati fa male?        FALSO   

Il prodotto scongelato si può ricongelare solo se precedentemente cotto. E' possibile scongelare, cuocere e ricongelare un prodotto; mentre è assolutamente non corretto scongelare e ricongelare senza che il prodotto sia stato cotto.

La questione è delicata e le opinioni sono spesso discordanti. Facciamo chiarezza: è possibile scongelare, cuocere e ricongelare un prodotto; mentre è assolutamente non corretto scongelare e ricongelare senza che il prodotto sia stato cotto.
Il prodotto scongelato non deve essere nuovamente congelato senza essere cotto, perché si rischia di aumentare il rischio di contaminazione da parte di batteri o virus che in origine erano presenti nell'alimento crudo. Il congelamento degli alimenti a -18 gradi provoca un arresto dello sviluppo microbico, ma non elimina né batteri né virus. 
Con lo scongelamento, i batteri presenti possono riprendere la loro vitalità e, se le condizioni di tempo e di temperatura lo consentono, possono moltiplicarsi  in maniera esponenziale tanto da raggiungere quantitativi nocivi per la salute.
Con la cottura la maggior parte dei microrganismi eventualmente presenti viene inattivata. Un cibo cotto preparato con materie prime scongelate può essere, quindi, nuovamente congelato.
Gli alimenti surgelati o congelati industrialmente dovrebbero essere scongelati seguendo le istruzioni indicate in etichetta.
A livello domestico, si raccomanda di scongelare il cibo in frigorifero, nel forno a microonde (lasciando uno spazio di circa 5 cm fra l'alimento e le pareti in modo da permettere al calore di circolare) o anche a bagnomaria, cambiando l'acqua ogni 30 minuti se si desidera una maggiore rapidità del processo. Non è invece opportuno scongelare gli alimenti direttamente in acqua (per la possibile perdita di nutrienti), né lasciarli a temperatura ambiente all'esterno del frigorifero, per il rischio di contaminazione e crescita batterica.
In conclusione, seguendo queste poche regole di base, avremo modo di consumare cibi più sani e sicuri.


lunedì 30 gennaio 2023

FAMIGLIA. Un patto tra ex in nome dei figli

 

FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 13/01/23.
Articolo: "Un patto tra ex in nome dei figli" di MASSIMILIANO DI GIORGIO.

Un accordo che potrebbe fare da apripista per disinnescare i conflitti alla Kramer contro Kramer (il film con Dustin Hoffmann e Meryl Streep), quando nei divorzi per tutelare i figli minori si devono evitare incomprensioni tra i genitori.
Il "piano genitoriale" approvato nelle scorse settimane dal tribunale di Verona è in sostanza un patto tra ex coniugi - mediato da psicologi - sul rapporto con i figli e tra di loro: regola nel dettaglio orientamento religioso, comunicazione in famiglia, feste e ricorrenze, assistenza sanitari ecc.
Secondo le associazioni che si occupano di famiglia e adulti separati o divorziati, ci sono tutte le premesse perché possa essere adottato in tutt'Italia.
Nel nostro Paese, secondo i dati Istat, i divorzi di coppie con figli minori sono circa il 40 per cento del totale. Nel caso di separazione, si sale al 50.
Grazie alla riforma della legge ("il divorzio breve"), oggi quasi una separazione consensuale  su tre e quasi un divorzio consensuale su due avvengono fuori dal tribunale. Ma la procedura veloce, quando ci sono i figli, è possibile solo attraverso la negoziazione assistita di avvocati divorzisti, o ricorrendo alla causa in tribunale. Il "contratto" potrebbe diminuire la conflittualità e ridurre ulteriomente tempi e burocrazia.
"Negli ultimi anni, si sta riconoscendo un sempre maggiore valore ai sistemi Adr, le procedure di risoluzione alternativa delle controversie", dice Marco Meliti, avvocato e presidente dell'Associazione Italiana di diritto e psicologia della famiglia.
"In tale ottica, anche il legislatore ha codificato il suo evidente favore  verso una risoluzione stragiudiziale dei conflitti  familiari, indicando la conciliazione come la strada maestra da seguire".
Per Meliti, questo metodo, "oltre a contenere un forte richiamo alla responsabilità per i genitori, ha il pregio di porre al centro della tutela i bisogni dei figli minori. Una strada, insomma, "che merita di essere incentivata".
"Trovo sia un buon inizio, crea un precedente che potrà essere come esempio, molto rilevante l'azione del giudice", concorda Eugenia Maifredi, presidente dell'Associazione Mamme Papà Separati. Che però ammette di essere "poco fiduciosa sulla possibilità che venga ampliato su vasta scala da subito" perché, dice, le conflittualità tra ex coniugi molto spesso sono radicate e difficili da estirpare. "Voglio pensare che sia il primo passo per una profonda trasformazione sociale, una nuova educazione che passa prima di tutto dagli adulti".

sabato 28 gennaio 2023

RIFLESSIONI. Vivere il vangelo

 




FONTE: Don Chino Pezzoli # Comunità Promozione Umana su Facebook.

Pensiero della settimana. 
"Sono uscito qualche giorno fa dal carcere mi ospiti? Faccio uso di cocaina e alcol, non chiedermi perché". Con queste parole si è presentato oggi al Centro d'Ascolto un quarantenne di origine sudanese.
L'osservai, aveva la sofferenza e stanchezza impresse negli occhi. Sulla fronte portava una ferita di qualche giorno prima medicata al Pronto Soccorso.
"Un litigio?, gli chiedo. Non mi risponde.
Capisco che le domande non servano, ma occorre solo accoglierlo, assicurargli una doccia, il cambio degli indumenti, sfamarlo e metterlo a riposare.
Prima di affidarlo all'operatore mi ha regalato un sorriso e una lacrima gli scese sulle guance.
Stasera apro il vangelo e leggo: "Anche un solo bicchiere d'acqua dato a uno di questi piccoli l'avete dato a me".



venerdì 27 gennaio 2023

PARR. S. GIORGIO M. DI ZANDOBBIO. Pellegrinaggio a Czestochowa



NELLA GIORNATA DELLA MEMORIA PUBBLICO DI NUOVO QUESTO POST DI MARZO 2016.

Ad agosto saranno 25 anni che abbiamo effettuato il pellegrinaggio Zandobbio - Czestochowa - Zandobbio.

Ecco alcuni dati e foto della indimenticabile esperienza.

lunedì                26/08/91            partenza
venerdì              06/09/91            ritorno

componenti gruppo podistico n° 1

1   Plebani Pietro
2   Finazzi Sergio
3   Martinelli Bortolo
4   Martinelli Valerio
5   Borali Elisa
6   Antonioli Giuseppina
7   Vescovi Luisa
8   Mutti Paolo
9   Bordogna Giuseppe
10 Finazzi Agostino
11 Oldrati Giovanni
autista pulmino: Edda Domenico

componenti gruppo podistico n° 2 

1   Manzoni Giuseppe
2   Paleari Erminio
3   Chinelli Francesco
4   Belotti Andrea
5   Monieri Raffaella
6   Moriggi Roberto
7   Invernici Piero
8   Garlini Tiziano
9   Bellini Emiliano
10 Bellini Guido
11 Fracassetti Candido
autista pulmino: Martini G. Carlo

componenti gruppo podistico n° 3 

1   Cadei Luigi
2   Brescianini D. Camillo
3   Plebani Simona
4   Plebani Eva
5   Marchesi Giuseppina
6   Marchesi Giordano
7   Barcella Manuel
8   Colombo Giacomo
9   Antonioli Argia
10 Cottini Annalisa
autista pulmino: Barcella Natale

servizi logistici 

1   Mologni Zina
2   Edda Michela
3   Salvi Eugenia
4   Finazzi Nives
5   Finazzi G. Paolo
6   Pezzotta Candida
7   Martinelli P. Angelo
8   Trapletti Noel
9   Bagatini Rosaria
10 Finazzi Loris
11 Manzoni Flaminia
12 Menapace Mario
13 Antonioli Enrica
14 Fracassetti Cinzia
15 Oldrati Pietro
16 Mutti Giovanni
17 Valli Lucia
18 Acerbis Lidoina

                           ALCUNE FOTO



foto di gruppo alla partenza


scambio fiaccola Piero - Bortolo


scambio fiaccola Bepi - Tino


scambio fiaccola Sergio - Luisa


arrivo a Czestochowa


santuario Madonna Nera


ritratto Madonna Nera


foto di gruppo santuario Madonna Nera


1° gruppo podistico


Varsavia - foto di gruppo davanti cimitero degli Italiani morti nelle due guerre mondiali


Sergio-Loris-Rosaria-Nives-G.Paolo-Eugenia-Elisa-Mario


cimitero degli Italiani


cimitero degli Italiani


campi di concentramento in terra polacca


Varsavia - monumento alla resistenza polacca 2° guerra mondiale


Rosaria e Loris


Varsavia - Rosaria, Loris, Tino, G.Paolo, Eugenia, Nives


cattedrale di Cracovia


entrata campo concentramento di Auschwitz







scarpe prigionieri


barattoli che contenevano il prodotto chimico che, a contatto con l'aria, sprigionava il gas nelle camere di sterminio


muro della morte dove venivano fucilati i prigionieri


forca con cui fu impiccato il gen. Rudolf Hoess, fondatore del campo di concentramento


baracche dei prigionieri





Vienna - Schoenbrunn


Schoenbrunn - giardini



duomo di Vienna


il Prater di Vienna


la Riesenrad di Vienna


Simona - Giusi - don Camillo - Eva





martedì 24 gennaio 2023

SPORT. Correre come i gamberi

 

FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 06/01/23.
Articolo: "Se volete perdere peso fate come i gamberi".

Per stare in forma servono almeno 150 minuti di esercizio a settimana, dice l'Oms.
Camminare a passo svelto può essere  una parte di questi esercizi ma, secondo Jack McNamara, fisiologo della University  of East London, farlo all'indietro è molto meglio.
In realtà questo fa già parte del programma fitness di molte palestre, e di fatto offre parecchi vantaggi.
"Prima di tutto camminare all'indietro obbliga cervello, vista e sistema dell'equilibrio a impegnarsi molto di più nel controllo del movimento, migliorando postura e sicurezza del camminare in avanti" spiega McNamara.
Poi l'uso al contrario delle articolazioni rinforza muscoli che normalmente usiamo poco, contrastando meglio gli effetti della sedentarietà, come il mal di schiena.
Infine, calcola McNamara, si consuma il 40 per cento in più di calorie, quindi è l'ideale per perdere peso.
Tutti benefici che aumentano se invece di camminare si corre. 
"Non è così difficile come sembra, ma è meglio allenarsi al coperto, in cortili o in luoghi ampi e piatti, come una spiaggia, evitando zone con ostacoli, terreno irregolare o con persone intorno, per ovvi motivi. Magari cominciate su un tapis roulant, aumentando la velocità via via che prendete confidenza, così, se perdete l'equilibrio, ci saranno sempre le sbarre a cui aggrapparsi".

lunedì 23 gennaio 2023

SALUTE. Telefoni verdi per casi di bisogno


FONTE: https://www.issalute.it/ sito sviluppato e gestito dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

AIDS e Infezioni sessualmente trasmesse

800.861.061

dal  lunedì  al  venerdì  dalle ore 13.00 alle ore 18.00

Le persone sorde, per avere informazioni sulle IST, possono utilizzare l'indirizzo e-mail tvalis@iss.it (mailto:tvalis@iss.it) a loro dedicato.

Alcol (TVAI)

800.632.000

dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore  16.00 

Anti-Doping (TVAD)

800.896.970

dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00

Contro il Fumo (TVF)

800.554.088

dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00

Malattie Rare (TVMR)

800.896.949

dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00


Gioco d'Azzardo (TVNGA)

800.558.822

dal lunedì al venerdì dalle ore  10.00 alle ore 16.00

Contro la Droga (TVD)

800.186.070

dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00


mercoledì 18 gennaio 2023

FAMIGLIA. Il tablet non placa la rabbia dei bimbi

 



FONTE: "il venerdì di  Repubblica" del 06/01/23.
Articolo: "Il tablet non placa la rabbia dei bimbi. Anzi, la alimenta" di MARTINA SAPORITI.

Quando un bambino ha una crisi di rabbia o frustrazione, riuscire a calmarlo o aspettare che ci riesca da solo può essere faticoso. Per questo i genitori spesso si arrendono all'aiuto della tecnologia: un cellulare o un tablet e passa tutto. 
Alla lunga, però,  questa scorciatoia può rendere difficile ai bambini  imparare a gestire le proprie emozioni, soprattutto nei maschi.
A sostenerlo, in uno studio pubblicato su Jama Pediatrics è un  gruppo di ricerca dell'Università del Michigan coordinato dalla psicologa dello sviluppo Alison L. Miller.
Per sei mesi il team  ha seguito oltre 400 bambini di 3-5 anni raccogliendo dati sulle loro reazioini emotive e al contempo sulla frequenza con cui i genitori utilizzavano device elettronici per calmarli nei momenti di crisi. Scoprendo che un uso frequente ("molto spesso", questa la risposta dei genitori al questionario) portava a disregolazione emotiva nei bambini: sbalzi di umore, impulsività, rapido passaggio da un umore triste a eccitato e viceversa.
Gli effetti negativi della tecnologia sulla gestione delle emozioni erano particolarmente evidenti nei maschi e nei bambini iperattivi, impulsivi o con un temperamento  forte, che già faticano a gestire rabbia, frustrazione e tristezza.
Se la tecnologia è solo un "distrattore" che impedisce ai più piccoli di concentrarsi sulle emozioni , altre sono le strategie che i genitori dovrebbero adottare e incoraggiare: per esempio, aiutare i figli a dare un significato ai sentimenti che provano, anche solo categorizzandoli usando i colori ("rosso" per la rabbia, "blu" per la tristezza, "giallo" per la felicità); guidarli nel trovare il loro modo di calmarsi, magari scaricando le energie rabbiose ballando, saltando o cantando.


martedì 17 gennaio 2023

LIBRI. " A viso coperto" di Riccardo Gazzaniga

 



   LIBRI  CONSIGLIATI  DA  LORIS  FINAZZI  
   GRANDE  DIVORATORE  DI  VOLUMI   



"A viso coperto" di Riccardo Gazzaniga edito da Einaudi

Due schieramenti nemici si sfidano ogni settimana su un terreno di rabbia e violenza: sono gli ultrà e i celerini.
A Genova un gruppo di tifosi sceglie di non accettare imposizioni e ingaggia uno scontro frontale con la polizia. L'odio per le divise riesce a unire reduci del G8 ed estremisti di destra, adolescenti eccitati dalla guerriglia e uomini perseguitati da un passato insopportabile.
Tra le forze dell'ordine c'è  chi è acceso dall'adrenalina e chi non può liberarsi da un tremendo rimorso, chi vuole raccontare in un libro la sua storia e chi potrebbe segnare la propria con un errore fatale.



lunedì 16 gennaio 2023

DON CAMILLO. Guardati da chi ti plagia

 



FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.

GUARDATI DA CHI TI PLAGIA

Di tanto in tanto mi capita di pensare a quello straordinario patrimonio che è ognuno di noi. Un vero e proprio capolavoro, unico, irripetibile e inimitabile; un forziere stracolmo di tesori che in gran parte rischiano di restare sommersi. Non è questione di individuare chi è di più e chi di meno. Il più e il meno non riguarda il valore di ognuno di noi, ma la disponibilità a scoprire il nostro tesoro personale e ad attingervi.
E' questione di stima di sé; di intraprendenza ; di mettersi in gioco... tutto quello che porta a cercare dentro di sé le risorse. Più cerchi e più trovi. Più trovi e più ti viene voglia di cercare. E così via sempre  più in profondità.
Il tesoro che tu sei è un patrimonio che ti appartiene pù di tutte le cose che tu puoi possedere, perché è una ricchezza che  coincide  con la tua identità. Nessuno la può rubare perché  non è commerciabile né riciclabile. Solo tu la puoi gestire e renderla un beneficio per tutti. Nessun altro ti può sostituire in questo, nessuno lo può fare  a nome tuo. Se non la gestisci tu nessuno può attingervi, nessuno può beneficiarne.
Il primo pericolo che corre questo tuo patrimonio sei tu stesso: la tua pigrizia, la tua ignavia. Se non credi in te stesso, se ti perdi a rosicchiare la crosta di ciò che è più dolce, appariscente e a portata di mano, se ti perdi dentro nel rumore e nella confusione della massa, se hai paura usare un linguaggio diverso o di fare scelte diverse perché paventi di restare solo, se ti accontenti di essere un imitatore, una fotocopia di qualcuno o di qualcosa. Questo è l'unico serio pericolo che può seppellirti come patrimonio.
In tal caso il primo a perderci sei tu perché ti riduci a nutrirti di scarti fino a rovinare lo stomaco e a nauserti di tutto. Ma a perderci siamo anche tutti noi, la comunità umana tutta intera che resta privata della tua novità esclusiva.
C'è poi il pericolo di chi ti vuole plagiare e costringerti a pensare e a fare come vuole lui. Anche questo è un pericolo insidioso. Solo però se l'antidoto che possediamo è scaduto: si tratta del provvidenziale orgoglio che ti porta a reagire verso chiunque vuole importi qualcosa che non condividi. E' l'orgoglio capace di sfidare anche la morte, come succede in questi tempi in Iran in forma pubblica e coinvolgente, ma la cronaca dei nostri tempi ci presenta anche casi all'interno della vita familiare.
Chi plagia o impedisce alle persone di esprimere la loro identità è il peggior nemico del genere umano. E' come chi uccide o commette genocidi.
Però, purtroppo, non sempre ci rendiamo conto di questo perché i plagiatori non sempre agiscono in modo da urtare: in tal caso prima o dopo verrebbero resi inoffensivi, purtroppo però agiscono in modo subdolo, ricoprendo di miele la crosta amara che nasconde il vuoto.
Questi sono i più nefasti. Da  questi dobbiamo guardarci. Sempre!

                   
L'INTANGIBILE IO

Mentre mi guardo fisso allo specchio
penso alla vita che dentro mi pulsa
dal primo istante ad oggi che invecchio,
compagna fedele anche in trama convulsa.

Con lei son passato attraverso percorsi
spesso felici, a volte tortuosi,
che mi hanno segnato con gioie e rimorsi,
regali che per me son comunque preziosi.

Continua ad esser compagna intrigante, 
abile artista di scontri e di affetti,
per un'opera unica e affascinante
che uguale non trova per grazia e difetti.

Ciò che vale per me vale anche per tutti;
ognuno è uguale solo a se stesso
capace di produrre inimitabili frutti
dell'anima sua esclusivo riflesso.

Chi sfregia o sopprime anche solo un esempio
di una vita così unica e densa di senso,
profana e distrugge di Dio quel Tempio
nel quale il suo culto si svolge più intenso.

Chi pensa di uccidere in nome di Dio
o vuole impedire che chiunque si esprima,
dev'essere marchiato d'infamia e d'oblio!
Ma purtroppo succede ancor peggio di prima...

                                         don Camillo




mercoledì 11 gennaio 2023

ALIMENTI. Quando va mangiata la frutta


FONTE: https://www.issalute.it/ sito sviluppato e gestito dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

La frutta va mangiata lontana dai pasti?   FALSO  

La frutta fa bene alla nostra salute in qualunque momento si mangi.

Si sente spesso dire che mangiare la frutta alla fine dei pasti non è una buona abitudine.
I motivi che alimentano questa credenza sono diversi: alcuni riferirebbero una più difficile perdita di peso, altri l'instaurarsi di sensazioni di gonfiore e sazietà.
Alcuni componenti della frutta, come fibre e oligosaccaridi, possono, in effetti, rallentare, seppure in misura modesta, il transito del cibo attraverso il tratto gastrointestinale, dar  luogo a dei processi di fermentazione e creare un accumulo di gas nell'intestino con conseguente sensazione di gonfiore.
Questa situazione si verifica soprattutto in coloro che hanno una particolare sensibilità intestinale (colite ulcerosa, sindrome dell'intestino irritabile, meteorismo).
In generale, se si escludono queste condizioni, non si riscontrano fastidi dopo aver ingerito la frutta a fine pasto e non ci sono studi scientifici o linee guida che sconsigliano di mangiare la frutta dopo i pasti.
Concludere il pasto con un frutto può, in realtà, portare diversi benefici:
  • consumare la frutta alla fine del pasto, infatti, fa sì che gli zuccheri che contiene vengano rilasciati nel sangue più lentamente di quando si mangia la stessa frutta a digiuno. L'innalzamento rapido dei livelli di zucchero nel sangue è in generale da evitare, perché induce una rapida risposta ormonale (insulina - glucagone), che causa a sua volta un rapido ritorno del senso di fame
  • l'acidità della frutta e alcune vitamine al suo interno (vitamina C) possono facilitare l'assorbimento del ferro contenuto nelle verdure e negli alimenti di origine vegetale
  • grazie ai suoi componenti antiossidanti, accompagna il cibo nella digestione proteggendolo dai danni ossidativi
  • il suo sapore acidulo dà all'organismo il segnale di fine pasto.
Molti studi scientifici indicano chiaramente che consumare abitualmente almeno 5 porzioni di frutta e verdura è associato a un minore rischio per molte gravi malattie, come infarto, ipertensione, tumore al colon.
Per questa ragione le Linee guida per una sana alimentazione della Società italiana di Nutrizione umana (SINU), raccomandano di mangiare 3 porzioni di frutta al giorno, in qualsiasi momento della giornata e rappresenta lo spuntino ideale da inserire tra i 3 pasti principali (colazione, pranzo, cena).
In conclusione, mangiate frutta quando volete, purché ne mangiate: questa è la cosa più importante.
Se poi la mangiate alla fine dei pasti e non riscontrate alcun fastidio, non vi causerà nessun danno; di certo non vi farà ingrassare (a meno che non si esageri nelle quantità), potreste invece, averne qualche beneficio in più.


martedì 10 gennaio 2023

DON CAMILLO. Tenerezza di coppia

 





FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.

TENEREZZA DI COPPIA

La cronaca dei nostri tempi è spesso, per non dire sempre, concentrata nei fatti eclatanti e appariscenti, molto meglio se i protagonisti sono personaggi famosi che già godono delle luci della ribalta.
Ma c'è tutta una vita silenziosa che non balza all'occhio perché  coinvolge persone semplici e quotidiane, che riserva esperienze preziose, ricche di bella umanità.
Come la storia di una coppia di sposi di casa nostra. Lui un idraulico di grande esperienza e appassionato del suo lavoro, lei casalinga. La moglie si ammala e subisce un intervento delicato. Il male viene eliminato, ma lei perde la voce ed entra in uno stato di ansia e paura quando è sola in casa; condizione che si verifica quando marito e figli sono al lavoro.
Non trovando rimedio a questa sofferenza , il marito decide di lasciare il lavoro per stare con la moglie tutto il giorno.
Ecco il suo racconto: "Ho valutato la situazione e ho calcolato che avremmo potuto farcela limitando un po' le spese ed eliminando il superfluo. Da quel momento ho vissuto i 20 anni più belli della mia vita, sempre in compagnia di mia moglie".
Nella sua semplicità questa storia mi ha commosso e mi ha fatto pensare a chissà quante altre storie di ordinaria e quotidiana semplicità sono vive anche nel nostro  contesto sociale che si presenta tanto violento, spavaldo, appariscente e vuoto. Sono storie di vita di coppia o di vita familiare ma anche sociale, comunitaria o semplicemente individuale. Storie che non faranno mai cronaca, ma che alimentano con la loro delicatezza e il loro silenzio la Storia di tutti redimendola da tutte quelle esasperazioni che la deformano e mantenendola tenacemente umana.
In queste  testimonianze scopro lo stile di Dio che si incarna nel silenzio dell'anonimato   e dell'emarginazione come può essere la capanna di Betlemme. Ma scopro anche l'efficacia del seme che, sottoterra, sprigiona tutta la sua vitalità in condizioni che sembrerebbero fallimentari o del lievito che, così poco e insignificante in confronto alla massa e al peso della pasta, la fa lievitare tutta e la trasforma in pane buono.
In tutto questo trovo rinnovata la speranza portata dal Natale per un'umanità che proprio nella sua parte più semplice e umile rimane una base stabile e solida per accogliere il Signore Gesù che non si stanca mai di ricordarci: "Beati i poveri in Spirito".

                                          don Camillo


BEATI I POVERI IN SPIRITO...

Lascia che le fronde degli alberi in alto
ondeggino a gara  e si rubino il cielo
per tinger lr foglie d'azzurro cobalto
e stender sul verde inestetico velo.

La pioggia le sferza e il vento le scuote;
il sole le brucia e le rende avvizzite;
non sanno far ombra, di frutti son vuote,
si agitan tutte come impazzite.

Sento il profumo del muschio e dei funghi
pregno di tacita vita e stupore;
ho il desiderio che in me si prolunghi
questa armonia e tanto candore.

E' da qui che proviene la bellezza del bosco
e ricevono vita le piante slanciate.
Non è ciò che appare e che meglio conosco
a creare magia e attrazioni pregiate.

Nellla città rumorosa e convulsa
la tacita quiete di chi medita e prega
è il cuore nascisto e generoso che pulsa
e ogni ambizione frantuma e rinnega.

In forza di questa presenza di Grazia
la folla diventa un popolo saggio,
e ciò che inganna, umilia e poi strazia
viene offuscato da silente coraggio.

                                    don Camillo



lunedì 9 gennaio 2023

RIFLESSIONI. La paura di Simone Moro, alpinista ed altro

 



FONTE: Libro "Ho visto l'abisso" di SIMONE MORO edito da Rizzoli.

Simone Moro risponde alla seguente domanda che il figlio Jonas , decenne,  fa al padre: "Ma quanto era profondo il crepaccio? Come sette piani? Era buio?"


"E' in una di queste occasioni che comincio a parlargli - dopo che insiste a domandarmi se ho avuto paura, dando per scontato che io gli risponda no - del fatto che suo padre è il contrario di un cuor di leone o di un incosciente. Anzi, per dirla tutta, è uno che ha e ha avuto continuamente fifa.
"E allora perché Moro fai quello che fai?" mi ha domandato qualcuno. Non Jonas, almeno fino a questo momento, non so se prima o poi lo farà.
La risposta che do regolarmente è più semplice di quello che si possa pensare: perché ho sempre sognato di poter fare quello che faccio. Non solo: penso che  sarei impazzito in una vita normale soprattutto perché avrei avuto la sensazione di aver sprecato i miei talenti. So salire una montagna, so stare in equilibrio su pochi centimetri di roccia: perché non avrei dovuto farne una professione?
Eppure la paura c'è.
Ma non per questo mi ferma: aver paura per me non significa non aver voglia di rischiare o di provarci. Vuol dire essere consapevoli che la paura è esattamente come la fame: è una cosa con la quale siamo nati, che fa parte di noi, e che se ci dimentichiamo di ascoltarla, come la fame e il sonni, ci mettiamo in guai seri.
.........Eppure è stata proprio la paura, ne sono certo, a permettermi di tornare a casa in tutti questi anni. E' stato il fatto di aver  avuto spesso paura  ad avermi regalato la mia lunghissima carriera alpinistica, ad avermi permesso di avere una famiglia e di essere qui, a cinquant'anni suonati, a fare il resoconto dell'ennesima spedizione a mio figlio Jonas".
.........Ho accarezzato sempre la paura, l'ho corteggiata: anche quando mi ha obbligato a rinunce dolorosissime come tornare indietro da altre vette ormai vicinissime perché non c'erano le condizioni".