giovedì 26 ottobre 2017

DON CAMILLO. Taizé: il prodigio di un prodigio




FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.


TAIZE': IL PRODIGIO DI UN PRODIGIO

Una settimana a Taizé in mezzo a 5000 giovani o forse più.
Un panorama variegato di ragazze e ragazzi vestiti di fantasia, dalle mille acconciature, tatuati e trapunti di piercing, diversi per lingua e cultura, uguali per voglia di ridere e vivere, rumorosi nei raduni di feste serali...
Come d'incanto si riversano silenziosi e solerti nella grande chiesa centrale; si siedono per terra con le gambe incrociate e silenziosi e immobili aspettano l'inizio della preghiera... 
Anche mezz'ora prima dell'orario.
Quando i monaci intonano i canti la risposta è corale e sommessa, come un'unica voce, armoniosa fusione di timbri femminili e maschili.
Finita la preghiera, nessuna fretta di uscire. C'è chi defluisce con calma, cantando, c'è chi rimane seduto e prostrato. Soltanto il canto la fa da padrone.
Lo stupore più intenso lo provo quando durante la preghiera del venerdì sera si celebra l'atto di adorazione della croce.
In mezzo alla chiesa, adagiata per terra, l'icona del crocefisso che normalmente è esposta davanti all'altare.
Una folla di giovani si assiepa davanti all'icona nel corridoio centrale, e a piccoli gruppi si fa intorno ad essa prostrandosi con la testa appoggiata a quell'immagine benedetta.
Ognuno si ferma in quel gesto di adorazione per il tempo che ritiene opportuno, senza fretta, senza gesti scomposti o fanatici, in perfetta compostezza e silenzio. Per ognuno che si alza per andarsene subentra un altro con la stessa compostezza e lo stesso raccoglimento.
E la folla di giovani attende in piedi paziente, per tutto il tempo necessario, anche fino alle 3 o alle 4 del mattino.
Non sono novizie; non sono seminaristi....sono semplicemente giovani con dentro la sete e la voglia di tutti.
Tanti di loro, forse quando torneranno a casa, verranno riassorbiti dai Pub o dalle birrerie, o dalle discoteche....ritroveranno la fatica della Messa domenicale o della preghiera quotidiana, ma poi torneranno qui il prossimo anno, poi ancora l'anno dopo per respirare quest'aria dello Spirito, come il sommozzatore che scende in apnea e deve di tanto in tanto risalire per quella boccata d'ossigeno che gli permette di immergersi di nuovo senza perdersi.
Un'altra meraviglia mi stupisce:  siamo in tanti disseminati in un ampio parco, eppure in terra non trovo nessuna cartaccia nemmeno un mozzicone di sigaretta. Nessun cartello che avvisi di tener pulito. V'è come un magico istinto che coinvolge ognuno, ci orienta verso i raccoglitori della differenziata collocati in modo discreto qua e là.
E una terza meraviglia mi scuote: in quest'isola dello Spirito non ci sono addetti stipendiati per i servizi comuni. Tutto è affidato alla disponibilità dei volontari che di giorno in giorno rispondono all'appello per distribuire i pasti, lavare le stoviglie, pulire i servizi igienici, svuotare i raccoglitori della differenziata.......
Chi domanda aiuto non deve attendere molto per una risposta....anzi, se non sei pronto ad offrirti, un altro ti precede senza aver nessun privilegio ne vantaggio in cambio se non quello di servirti in perfetto anonimato e senza nemmeno la possibilità di sentirsi dire GRAZIE.
E' questa la gioia e lo stupore che emanano da Taizé: il prodigio di un prodigio.

                                        don Camillo

AMEUGNY: A COTE' DE TAIZE'

Ampia vallata costellata
di tondeggianti colli
a ridosso l'uno dell'altro
nel susseguirsi di un cammino pacato
verso una quiete d'altri tempi.

Silenziosi colli 
rivestiti di verdi boschi
e di prati dalla geometria perfetta
che si incastrano tra le folte piante
quasi a rubare la foresta.

Ritagli variopinti
d'un mosaico di natura viva
di storia antica quanto l'eterno...

...e in mezzo una pieve
massiccia e solenne
a memoria d'un tempo di Fede
ma ora, dentro, disadorna e vuota
dal triste odore di muffa e di chiuso.

Soltanto resiste
la fievole fiamma d'un cero
che confida a chi entra
la tenace presenza di Colui
che dal vuoto sa ricreare ancora la vita.

                            don Camillo






VIAGGI. Napoli, costiera amalfitana, Capri. 3


Ecco le foto che ho scattato andando sull'isola di Capri.


















































































































































































































































































































Foto scattate a Sorrento