lunedì 24 dicembre 2018

VIVERE INSIEME. Auguri




  LEV NIKOLAEVIC TOLSTOJ 

Non è importante il posto che occupiamo, ma la direzione in cui stiamo andando.

  BARUCH SPINOZA  

Non si piange sulla propria storia, si cambia rotta.

  PAPA FRANCESCO  

Credere nella possibilità dell'impossibile.

  BENJAMIN FRANKLIN  

Sii sempre in guerra con i tuoi vizi, in pace con i tuoi vicini e lascia che ogni anno ti trovi un uomo migliore.

Buon Natale
e
Felice Anno Nuovo

mercoledì 19 dicembre 2018

DON CAMILLO. Gioco di squadra




FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

LA PAROLA MAGICA "GIOCO DI SQUADRA"

Parlando in questi giorni con alcune persone sull'andamento dell'attività pastorale della nostra parrocchia, il discorso si è concentrato sulla Messa.
Io ho sottolineato la mia soddisfazione nel constatare la presenza numerosa e raccolta dei fedeli alla Santa Messa feriale delle ore 16:30; però sono stato subito gelato dalla risposta dei miei interlocutori che mi hanno invitato a non illudermi perché ad esempio la Santa Messa festiva delle 10:30 che dovrebbe essere la Messa dei ragazzi è invece poco partecipata; i ragazzi presenti sono pochissimi e perdipiù è poco coinvolgente.
A  questa  provocazione, a dire la verità, non ho saputo rispondere.
Noto  anch'io che i ragazzi presenti sono pochi. Anche don Marco a suo tempo era intervenuto con una lettera aperta per richiamare l'attenzione della comunità su questa assenza.
Purtroppo si tratta di un dato di fatto stabilizzato.
Quanto all'animazione so sempre cercato di renderla più coinvolgente possibile; però mi rendo conto di essere insufficiente sia perché la fantasia ha dei limiti, sia perché la celebrazione della Santa Messa non può essere solo del celebrante. E' necessario che ognuno svolga bene la sua parte con il desiderio e la volontà di dare Lode al Signore e nello stesso tempo di coinvolgere, per quanto gli compete, l'assemblea trovando il modo di renderla partecipe.
Da parte mia continuerò a cercare un modo più coinvolgente di celebrare senza snaturare o stravolgere la liturgia. Invito anche tutti coloro che hanno un ruolo più attivo nella celebrazione a fare altrettanto e all'assemblea chiedo di non ridursi al ruolo di spettatrice....Non per scaricarmi la coscienza, ma per amore della verità penso che ognuno debba fare la sua parte: bene; con tutto il cuore con la disponibiltà ad "ESSERCI" senza paura e senza vergogna per mettere in atto un vero e proprio gioco di squadra.
                                         don Camillo

LIBRI. "VIVI, AMA, CORRI. AVANTI TUTTA! di L. CENCI


FONTE: Libro "VIVI, AMA, CORRI. AVANTI TUTTA!" di LEONARDO CENCI con Rosangela Percoco edito da Salani Editore.

Si legge sul risvolto della copertina:

Quando cinque anni fa gli hanno dato quattro mesi di vita, Leonardo ha preso una decisione: "Non se ne parla neanche, ho troppi sogni in corso, troppe cose da fare".
Ha chiesto scusa alla mamma perchè si era ammalato di un male inguaribile, ha festeggiato il capodanno a novembre per portarsi in avanti, si è rimboccato le maniche della tuta e si è dato da fare per rendere il tempo che gli restava il migliore possibile.
Da buon maratoneta, ha detto al suo cancro: "Io continuo a camminare, vedi un po' se riesci a starmi dietro".
E il suo "ospite" - così lo chiama lui - ha dovuto rassegnarsi a seguirlo fino a New York, correndo con Leonardo ben due maratone.
Quest'anno ha battuto il suo record, ha concluso il percorso in 4 ore e 6 minuti e ha dedicato l'impresa a tutti i malati di cancro.
Da vero imprenditore di se stesso, ha pensato di costruirsi una nuova vita dal  momento che quella di prima faceva acqua da tutte le parti.
Da matto autentico, sta muovendo mari e monti per rendere la vita dei malati di cancro una vita di buona qualità e non un'esistenza che susciti compassione.
Tutto in queste pagine è una testimonianza che Leonardo lascia per farci comprendere il suo punto di vista: malato non vuol dire  arreso, credere non significa illudersi, essere consapevole non vuol dire consegnarsi all'ospite il giorno della diagnosi.
E ogni passo percorso, ogni esperienza che Leonardo descrive si compone in un disegno sorprendente, in cui il cancro diventa una presenza con cui contrattare lo spazio vitale, un suggeritore di nuove soluzioni, un'occasione per camminare verso nuove scelte, nuovi equilibri.

SALUTE. Attività fisica dei bambini


FONTE: //www.issalute.it/ sito sviluppato e gestito dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

I bambini non stanno mai fermi perciò fanno già sufficiente attività fisica        FALSO  

I dati raccolti nella popolazione italiana dimostrano che una percentuale considerevole di bambini non ha una vita molto attiva. E', invece, fondamentale impostare, fin dall'infanzia, uno stile di vita caratterizzato dieta (/index.php/saluteaz-saz/d/284-dieta) equilibrata e attività fisica regolare. Infatti, i modelli di attività fisica e stili di vita sani acquisiti durante l'infanzia e l'adolescenza saranno con più probabilità mantenuti anche in età adulta.

Spesso si sente dire che i bambini sono per loro natura pieni di energia, molto attivi e che difficilmente riescono a stare fermi. Non c'è bisogno, perciò,  di spendere tempo e energie per far praticare loro un'attività fisica regolare.
Ma praticare attività fisica è un'altra cosa.
Oggi, purtroppo, i livelli di attività fisica (/index.php/la-salute-dalla-a-alla-zeta-menu/a/attività-fisica) tra i giovani sono in diminuzione in tutto il mondo per la diffusione di stili di vita sedentari.
In Italia, dati del 2014 relativi all'abitudine all'esercizio fisico tra i bambini, mostrano che il 35% degli intervistati guarda la TV e/o gioca con i videogiochi più di 2 ore al giorno; solo 1 bambino su 4 va a scuola a piedi o in bicicletta e il 18% pratica sport per non più di 1 ora a settimana.
Inoltre, l'Italia è ai primi posti in Europa per sovrappreso e obesità infantile. L'obesità (/index.php/saluteaz-saz/o/441-obesita) ha spesso origine in età pediatrica ed è correlata ad un errato stile di vita.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda, a bambini e ragazzi di età 5-17 anni, di praticare attività fisica moderata-vigorosa almeno 1 ora ogni giorno e di praticare esercizi per la forza, come giochi di movimento o attività sportive, almeno 3 volte a settimana.
Oltre ad avere effetti positivi sul piano fisico, l'attività fisica aiuta a migliorare la gestione degli impegni quotidiani, la fiducia in se stessi, l'autonomia e a stimolare la socializzazione e lo spirito di squadra.

mercoledì 12 dicembre 2018

RES PUBLICA. L'assenza dello Stato


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" ottobre 2018.
Articolo: "L'inaccettabile assenza dello Stato" di RITANNA ARMENI.

E' avvenuto nel cuore dell'estate. E' stato allora che, con il crollo del ponte Morandi di Genova, i quarantré morti, lo sfregio a una città  privata di un  importante collegamento col resto del Paese e dell'Europa, abbiamo avuto la sensazione di essere tutti soli e senza protezione.
Quanto avvenuto a Genova non era ineluttabile, non eravamo in presenza di quello che gli inglesi, con mirabile sintesi, chiamano God's act, un'azione di Dio, quindi imprevedibile e imponderabile.
Dietro il crollo del ponte Morandi c'è assenza di controllo, di manutenzione, di cura. C'è la disattenzione delle istituzioni e dello Stato.
Certo, anche la mancanza grave di una società privata, ma non è certo a questa che i cittadini affidano la loro vita e la sicurezza, bensì alle istituzioni della comunità cui appartengono. E queste hanno tradito.
Come e perché sia avvenuto, in base a quali concrete azioni, delibere, con quali colpe specifiche, in conseguenza di quali contratti ha importanza, certamente, ma relativa. Riguarda le colpe e le responsabilità dei singoli ma, di sicuro, i controlli sono stati omessi o sono stati insufficienti.
La disattenzione c'è stata, e abbiamo tutti i motivi di provare un disperato sentimento di solitudine e di sconforto. Di sentirci orfani dello Stato. Lo so. Gli italiani sono abituati a uno Stato assente. La criminalità organizzata, i frequenti episodi di corruzione, l'evasione fiscale, per citare solo i primi tre esempi che mi vengono in mente, basterebbero  a testimoniarlo.
La mancanza di cura del patrimonio pubblico, il deterioramento anche delle sue parti più preziose, l'incuria per l'ambiente sono altre drammatiche e quotidiane dimostrazioni.
So, sappiamo, che di questa mancanza gli italiani si sono fatti una ragione, e a questa mancanza di regole si sono adeguati. Non pretendono più la presenza dello Stato, ma approfittano della sua assenza curando il più possibile il loro interesse a scapito di quello della comunità.
Ancora una volta, gli esempi - piccoli e grandi -sono così tanti nella nostra vita quotidiana che è inutile anche cominciare. E, infatti, non cominceremo.
Quel ponte tagliato in due, quelle vite spezzate e quella città deturpata ci hanno scosso e ci hanno aperto gli occhi.
Neppure le polemiche politiche che sono seguite, le sterili e inutili parole che sono state dette riescono a distrarci da quello che la tragedia di Genova ci ha indicato: la necessità e l'urgenza di costruire una comunità istituzionale (questo è lo Stato) che vigili su di noi, ci controlli, ci punisca se necessario, ma sempre ci protegga.
Una nuova legittimazione della politica, tanto necessaria dopo alcuni decenni di disprezzo e vituperio, passa anche per un rafforzamento delle istituzioni, per il riconoscimento esplicito e senza remore del loro ruolo.
L'italiano - si dice da più parti - è un popolo che non ama le regole. Ecco, è venuto il momento di rompere con questo stereotipo. E di pretendere le regole, per gli altri e per se stessi.


FILM. La casa sul mare


FONTE: MYmovies.it di Marzia Gandolfi.

La casa sul mare (2017)
Un appassionante  racconto di crisi, in cui i riferimenti dei protagonisti vengono meno sotto i colpi dei totalitarismi moderni.

Un film di Robert Guédiguian con Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Anais Demoustier, Robinson Stévenin, Jacques Boudet, Yann Trégouet, Geneviève Mnich, Fred Ulysse.
Genere drammatico.

A Méjan, una cala marina tra Marsiglia e Carry, tre fratelli si ritrovano per vegliare il padre. 
Angèle, attrice con un lutto nel cuore, Joseph, professore col vizio della rivoluzione, Armand, ristoratore di anime, misurano la loro esistenza davanti all'ictus che ha colpito il genitore.
Intorno alla sua eredità, la casa, il ristorante, la coscienza politica e quella sociale, fanno i conti col proprio passato che per Angèle non sembra mai passare.
L'irruzione improvvisa di tre bambini, naufraghi sulle sponde del Mediterraneo, sconvolge la loro riflessione e segna un nuovo inizio.

OGGETTI. Tromba



giovedì 6 dicembre 2018

VIAGGI. Friuli Venezia Giulia. Palmanova


Ecco le foto che ho scattato a Palmanova:












































































































































MISSIONI. Uno strano personaggio


FONTE: "MISSIONARI SAVERIANI" ottobre 2018.
Articolo: "Uno strano personaggio" di p. FIORENZO RAFFAINI, sx.


Il 1° settembre ho cmpiuto 65 anni. Ti rendi conto in un attimo che il più della vita è passato e speri che te ne rimanga ancora un po' per chiudere dignitosamente i tuoi giorni e pensi alle cose più particolari degli ultimi decenni.
Faccio un breve esame di coscienza, un po' scherzoso, anche per non drammatizzare, e ripensi alla tua vita, alle cose belle e particolari capitate. Il pensiero si fissa su un fatto un po' speciale.
Era il 1994 e mi trovavo a Shabunda, cittadina situata a 300 chilometri a ovest di Bukavu, nel Kivu, in Congo RD.
Negli anni cinquanta si poteva raggiungere in meno di una giornata. Oggi si deve usare l'aereo. C'erano tutte le strutture di cui si poteva aver bisogno. Adesso il sanatorio appena fuori l'abitato è un rudere saccheggiato e invaso dalla vegetazione. La zona è quella dell'Urega, dove ho vissuto otto anni e dove p. Domenico Milani ha mosso i passi come missionario, prima di dar vita all'università pedagogica di Bukavu.
La foresta si presta a racconti di spiriti (pepo, in swahili, vuol dire vento). Quando scendono le tenebre (verso le 18.15) e l'illuminazione è affidata a qualche lumino a petrolio, è facile vedere queste realtà un po' ovunque. Quando si è colpiti da qualcosa che non si riesce a spiegare, è naturale concludere che tutto dipenda da forze maligne e misteriose.
Un giorno, mi ero recato a celebrare a qualche chilometro dalla parrocchia. Una strada che conoscevo bene.
Dopo l'Eucarestia, la donna incaricata degli ammalati mi disse che c'era una coppia di anziani che desiderava la comunione. Presi la pisside, salii con la donna sul fuoristrada e mi avviai per quelle piste degne del Camel Trophy.
Arrivati a un ponticello con alcuni tronchi rotti, non riuscivo a passare. Decisi di girare l'auto e proseguire a piedi. Mi apprestavo a fare manovra, quando si avvicinò, comparso dal nulla, un omino che per bagaglio aveva solo una borsa tradizioale di vimini. Mi fece cenno di retrocedere. Controllando nello specchietto retrovisore, mi resi conto che se l'avessi ascoltato sarei finito nel fosso. Fermai l'auto, scesi, controllai e gli chiesi che intenzione avesse. Protestò la sua buona fede, ma per ben tre volte, se avessi seguito le sue indicazioni, sarei finito nel canale.
Lasciai la donna a guardia dell'auto e mi avviai con lui verso l'abitazione dei due anziani.
Parlando, non guardandomi mai in volto, l'uomo faceva discorsi provocatori, tanto che mi stavo innervosendo.
Sorpreso, tra me pensai: "Stai portando l'Eucarestia e hai voglia di picchiargli in testa la pisside! Calmati!" Nel frattempo, incontrammo una donna che portava sulle spalle una gerla carica di manioca, la quale mi disse: "Padre, lascialo perdere, è un nyama". La traduzione più comune è bestia, animale, ma ha anche il senso di violento, irrazionale, cattivo.
Continuai a parlargli cercando di portarlo alla ragione. Gli spiegavo che si sbagliava, ma lui a testa bassa continuava a provocarmi.
Giunti a destinazione, mentre lui continuava, gli dissi: "Sei troppo cattivo! Attento che, se non cambi, Dio ti castigherà. Hai un cuore malvagio". Non osai dire altro, anche per rispetto al mio vero Compagno di viaggio.
Entrai nella capanna e venni accolto dalla coppia di anziani. Manifestai loro il mio rincrescimento per essermi alterato con quell'uomo, ma loro mi dissero di lasciar perdere perché quell'uomo era una nyama.
Al ritorno chiesi chi mai fosse, ma nessuno lo sapeva. Strano che in un posto dove tutti si conoscono nessuno avesse mai visto quell'uomo, nessuno sapesse chi fosse.
La cosa che più mi sorprese fu che, sia la donna con la gerla, sia i due vecchietti della capanna e chi l'aveva incontrato quella mattina, avevano riconosciuto in lui qualcosa di malefico, una sorta di avvelenatore, il male... Avrò avuto forse un incontro ravvicinato del terzo tipo? Allora, mi avrà salvato il Compagno che avevo nella pisside.


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Dal 29/10/18 alla data odierna non ho potuto pubblicare alcun post per un grave guasto sulla linea telefonica TIM, che ha coinvolto numerosi utenti di Zandobbio. Con sommo piacere riprendo le mie pubblicazioni.