giovedì 28 luglio 2016

RIFLESSIONI. Perché viviamo nell'ansia?


FONTE: Libro "Il manoscritto ritrovato ad Accra" di PAULO COELHO, edito da BOMPIANI.

L'ansia è qualcosa che nasce con l'uomo. E poiché non saremo mai in grado di dominarla, dobbiamo imparare a convivere con essa.

L'ansia non è affatto un elemento negativo.
Benché l'uomo non possa esercitare alcun controllo sui tempi stabiliti dal Creatore, desidera che si realizzino le sue aspettative nel più breve lasso possibile.

Per coloro che non riescono ad accettare la convivenza con l'ansia, la vita è destinata a diventare un incubo. Nel tentativo di vincerla, si concentrano su cose che la aumentano. Così la madre che aspetta il ritorno del figlio immagina e teme gli eventi più funesti.
E così nella vita di queste persone si insinua subdolamente uno dei peggiori nemici dell'essere umano: l'ossessione.

Ecco perché non devi mai consentirle di condizionare le tue azioni. 
Se si rivelerà troppo invadente, non esitare a dirle: "Non mi preoccupo del domani, giacché so che Dio mi sta aspettando.
Se cercherà di convincerti che occuparsi di mille cose significa vivere un'esistenza piena ed appagante, non esitare a dirle : "Devo contemplare le stelle per ispirarmi e poter svolgere proficuamente il mio lavoro."
Se arriverà a minacciarti con lo spettro della miseria, non esitare a dirle: "L'uomo non vive di solo pane, ma anche delle parole che arrivano dal Cielo."
Se affermerà che tuo figlio non gioisce per l'amore che gli hai dato, non esitare a dirle: "Spesso l'eccessiva espansività mina i sentimenti autentici.
Vivere è un atto di coraggio. E un'azione coraggiosa è sempre la manifestazione di un amore infinito."

Ecco alcuni modi per tener lontana l'ansia.

E' impossibile annichilirla o farla scomparire. Di certo, nella vita si diventa saggi quando si comprende che è possibile dominare ciò che mirava a renderci schiavi.

giovedì 21 luglio 2016

VIVERE INSIEME. Giugno 2016


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 09/07/16.
Articolo: "L'orrore, la grettezza, il sogno, l'utopia giugno 2016: quel che resterà" di ENRICO DEAGLIO.

Credo che sarà ricordato negli Annali come lo "spaventoso giugno 2016". Il mese in cui, aspettato, temuto e poi inaspettato come uno scirocco, giunse il voto inglese. La maggioranza degli inglesi - quell'isoletta nebbiosa, che inventò la democrazia e che resistette al nazismo - lasciava l'Europa: non voleva più burocrati di Bruxelles, non voleva più immigrati. Resterà nella storia, purtroppo, il ghigno di Nigel Farage, che si considera l'erede della finest hour con cui Churchill spronò gli inglesi. L'apprendista stregone David Cameron si dimise, le borse crollarono, i politici balbettarono, un vento di biancume, di Volk, di Britain first, di "sovranità nazionale", prese a soffiare.
Noi eravamo appena usciti dalle elezioni amministrative, che, a vederle ora, erano stato un antipasto del voto inglese. Nessun candidato a guidare le città italiane aveva parlato di Europa nei suoi programmi. Piuttosto avevamo parlato di scontrini, buche nelle strade, accuse reciproche di ladrocinio. Nessun partito italiano aveva nemmeno immaginato che un immigrato o il figlio di un immigrato (ormai il dieci per cento della popolazione italiana), potesse diventare un sindaco, un assessore. (Per dire: noi, caput mundi, eleggevamo Virginia Raggi, Londra aveva appena eletto sindaco Mr. Sadiq Kahn, figlio di immigrati pakistani). Proporrei, in questo spaventoso giugno 2016, per un'iscrizione scritta nel marmo nei futuri annali dell'Europa - a fianco dei 69 ragazzi laburisti uccisi nel giugno di cinque anni fa in un campeggio in Norvegia da un nazista che li odiava  per la loro amicizia con coetanei immigrati - la vita e l'opera di Jo Cox, deputata laburista inglese, militante dell'Europa, amica degli immigrati, uccisa  da un nazista inglese.  Terribile il suo destino: uccisa per le sue idee di solidarietà, amore e cose del genere, si pensava che la sua morte avrebbe cambiato il risultato elettorale inglese. Ed invece non è successo, nemmeno nel suo collegio, anche se tutti i giovani hanno votato per lei. 
In questo giugno 2016 dominato dalla grettezza e dall'atrofia dell'immaginazione, un  immenso altro messaggio ha attraversato l'Europa: la camminata sulle acque ad Iseo, regalata all'Italia da Christo, 81 anni, bulgaro: il sogno, l'utopia, una tecnologia geniale e onesta che ha permesso a 640 mila persone di attraversare il lago a piedi in sintonia con la natura.
Appena vista l'opera, due studenti del III Liceo Artistico Manzù di Bergamo - Cecilia Rizzi e Simone Assi - hanno presentato il loro progetto: un ponte galleggiante per unire Libia e Sicilia.  E' lungo 520 chilometri, sosta a Lampedusa. Titolo: Basta morti nel Mediterraneo. Un  giorno, quindi, insieme a Jo Cox, ai ragazzi laburisti norvegesi, ricorderemo anche Christo, la sua équipe, e i due studenti di Bergamo, come coloro che avevano scritto il miglior programma politico per il futuro dell'Europa.


LIBRI. "Sono come il fiume che scorre " di Paulo Coelho


Libro "SONO COME IL FIUME CHE SCORRE" di Paulo Coelho, edito da Bompiani.

All'interno della copertina del libro si legge:

Sono come il fiume che scorre è una raccolta di aneddoti, idee e schizzi autobiografici, e costituisce un'unica affascinante auto-riflessione che lo scrittore brasiliano più famoso del mondo compie sul suo ricchissimo corpus letterario.
Traendo spunto da scritti di periodi differenti, Coelho ricostruisce in questo volume il suo percorso, offrendoci un prezioso distillato della sua sottile filosofia: quella di una persona che osserva l'esistenza con la stessa serenità di chi posa lo sguardo sul corso di un fiume.
Ciò che emerge con forza è, semplicemente, una possibile storia degli esseri umani, raffigurati con la rapidità e l'intensità di uno scatto, istantaneo al pari della vita stessa.
Letteratura, storia, la difficile arte dell'amore per gli esseri umani e per i libri che ne ritraggono l'epopea di ogni giorno: temi eterni che fluiscono attraverso le parole di uno scrittore diverso da ogni altro scrittore esistente e ancorato alla sua missione: comunicare a chi sa disporsi all'ascolto la verità e la bellezza dell'universo.


OGGETTI. Una casa in cielo




RES PUBLICA. Sindaco


FONTE: "MESSAGGERO DI SANT'ANTONIO" di giugno 2016.
Articolo: "Sindaco" di PAOLO PIVETTI.

Molte delle nostre  città, grandi e piccole, stanno per eleggere il proprio sindaco.
Figura da sempre importante nella vita amministrativa, ma divenuta assai più vicina al popolo da quando, il 25 marzo 1993, ne è stata introdotta per legge l'elezione diretta.
Prima di allora, il sindaco era un signore scelto dal consiglio comunale e spesso paracadutato da un partito.
Oggi siamo noi cittadini a sceglierlo, pur con la mediazione necessaria dei partiti, e questo è un gran bel passo avanti. 
Personaggio attuale, attualissimo dunque, ma con un nome e una storia antichi, che risalgono addirittura alla civiltà greca, cioè ad alcuni secoli prima di Cristo.
Syndikos è il nome greco originale, formato dalla fusione di syn che in  greco significa insieme e dike che, sempre in greco, vuol dire giustizia.
Ad Atene era un magistrato  che svolgeva il compito di vigilare sull'applicazione delle leggi, anche difendendo quelle correnti, e facendole valere di fronte a ingiustificati tentativi di modifica. Era inoltre, compito molto delicato, il responsabile delle confische.
Quando Roma conquistò la Grecia incorporandola nel suo impero, il syndikos divenne il rappresentante legale delle città greche di fronte all'imperatore.
Nel Medioevo mantenne sostanzialmente questa funzione, ma a favore dei comuni e di fronte all'imperatore germanico.
Questa mansione di vigilanza è stata tramandata fino ai giorni nostri anche nel mondo aziendale e finanziario, dove il sindaco è un funzionario incaricato di sorvegliare sul rispetto degli statuti societari.
Nella vita politica di una città oggi il sindaco, oltre che amministratore, è una figura di riferimento. Tanto che a volte nelle elezioni riceve più voti delle liste che lo sostengono. 
Il suo nome, ancora una volta, ci dimostra come le vicende della storia possono rendere attuale una parola antica.

giovedì 14 luglio 2016

VIAGGI. Isole Eolie. Lipari


Le isole Eolie formano un arcipelago, considerato un Bene protetto dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità.
L'arcipelago è costituito da 7 isole, alle quali si aggiungono isolotti e scogli affioranti dal mare.
Le isole sono:
  1. Lipari
  2. Salina
  3. Vulcano
  4. Stromboli
  5. Filicudi
  6. Alicudi
  7. Panarea
Ecco le foto che ho scattato a LIPARI (37,6 km2 - circa 11.000 abitanti).