martedì 27 aprile 2021

DON CAMILLO. Lettera aperta ai giovani

 



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.


LETTERA APERTA AI GIOVANI

In occasione della giornata mondiale della gioventù che si celebra ogni anno la Domenica delle Palme, desidero condividere con te  una mia riflessione.
E' risaputo che la nostra società non è a misura di giovani. Non lo è mai stata nemmeno in passato.
Un esempio eclatante lo troviamo nella crisi del lavoro che colpisce soprattutto i giovani. Ciò nonostante si prolunga l'età lavorativa penalizzando ulteriormente i giovani.
Da qui parte  una reazione a catena: mancando il lavoro, manca una sicurezza economica che a sua volta non incoraggia a formare una famiglia, con la conseguenza che si resta in casa senza prospettive, o, se si decide di andare a vivere da soli, lo si fa senza assumersi altre responsabilità se non quella di restare nell'economia di una persona singola.
La mia è certamente una riflessione sommaria. Per l'analisi di una realtà così complessa c'è bisogno di altre competenze e di altri approfondimenti. La tentazione è quella di puntare il dito contro un sistema gestito dagli adulti  con obiettivi che abitano altrove.
Tener viva questa protesta potrebbe essere anche giusto, ma se tutto si limita a questo, è inutile. Penso sia più produttivo che ogni giovane prenda coscienza  delle proprie capacità e delle proprie energie, e, facendo leva su quell'orgoglio che gli è congeniale, si metta in gioco e tracci la sua strada nella vita e nella società, disponibile a pagare di persona.
Sono convinto che in questo modo i giovani usciranno dalla loro condizione succube per aprire nuove prospettive non solo per se stessi, ma anche per un'umanità che tende a mantenere  l'invecchiamento non solo di età, ma anche di creatività.
Questi giovani non sono soltanto gli altri, ma sei anche tu. Questo è l'augurio che ti faccio in questa giornata dedicata a te. Se saprai reagire da protagonista, darai una scossa con la tua freschezza a quel torpore che ci lascia indifferenti e assenti.
                                           don Camillo

lunedì 26 aprile 2021

CORONAVIRUS. Quanto dura la copertura dei vaccini anti Covit?

 

FONTE: "la Repubblica" del 23/04/21.
Articolo: "Un anno al riparo dal contagio. L'effetto immunità dura più del pass" a cura di MICHELE BOCCI.

Quanto dura la copertura dei vaccini anti Covit?

E' difficile dirlo, non ci sono ancora studi scientifici decisivi su questo tema perché questi medicinali sono disponibili da pochi mesi. Secondo Ema, l'agenzia del farmaco europea, i dati "mostrano come gli anticorpi rimangano fino ad almeno 6 mesi e, in base a come scendono nel tempo, si può dedurre che probabilmente una protezione fino a un anno è assolutamente possibile". Per Vincenzo Barnaba, immunologo e ordinario di Medicina interna alla Sapienza, "anche se non si sa ancora molto, se dovessi fare una congettura ritengo che la copertura contro il virus originario potrà durare per diverso tempo. Ormai negli Usa ci sono vaccinati da molti mesi, anche 8, e non  c'è stato un ritorno importante del virus tra queste persone".

E per chi ha avuto la malattia quanto è lunga la protezione?

In questo caso ci sono un po' più di dati, anche se non definitivi. Li spiega Andrea Cossarizza, immunologo dell'università di Modena e Reggio Emilia. "A sette mesi le persone guarite hanno ancora bel titolo anticorpale. Ci sono studi che dimostrano che dopo quel tempo la protezione è ancora del 95%.  La frequenza delle reinfezioni è bassissima sono asintomatiche o paucisintomatiche".  Lo Spallanzani di Roma ha trovato anticorpi ancora attivi in persone contagiate 11 mesi prima.

Ci sono differenze di durata della copertura e di efficacia tra i vari vaccini?

Partendo dal presupposto che i dati sulla durata non sono ancora noti, Vincenzo Barnaba ritiene che non dovrebbero differire molto. Inoltre, "tutti i vaccini non fanno ammalare, quasi al 100%. Però quelli a Rna messaggero proteggono dall'infezione per circa il 97%, mentre quelli a vettore virale stanno intorno al 70%. Tutti comunque proteggono da malattia e morte, che è il target più importante per un vaccino".

Cosa succede dopo la scadenza del pass vaccinale che vale 6 mesi?

Il decreto del governo che ha anche introdotto i "certificati verdi" non dà indicazioni in questo senso, anche se il tempo di validità del documento che permette di circolare sembra essere molto inferiore alla durata delle coperture naturali e da vaccino. Si sta valutando l'ipotesi di richiedere, quando il pass è in scadenza, un esame sugli anticorpi per chiarire quanto sono ancora presenti nell'organismo. A quel punto, se ci sono e proteggono, si rinnoverebbe il documento.

Chi ha fatto il vaccino resta contagioso?

"Chi è vaccinato - spiega sempre il professor Barnaba - può incontrare il virus, che può fare qualche ciclo di replicazione ma senza infettare l'ospite, perché gli anticorpi lo bloccano. Durante  quel breve periodo di cicli di replicazione, la persona può infettarne altre, anche se molto meno efficacemente. Per questo si chiede anche ai vaccinati di portare la mascherina e rispettare il distanziamento". Il professore ricorda comunque che quanto successo in Inghilterra dimostra che i vaccinati infettano molto poco le altre persone, visto che la campagna di massa ha ridotto moltissimo il contagio.

I vaccini sono efficaci contro le varianti?

I vaccini a Rna messaggero, spiega Barnaba, proteggono contro la variante inglese e anche contro le altre  più diffuse oggi, come la brasiliana e la sudafricana, "con una efficacia ridotta del 20%". Però potrebbe presentarsi una variante che non viene intercettata dai vaccini "e saremmo al punto zero". Cossarizza dice che la mascherina va portata "anche per il rischio legato alle varianti. Ci sono state persone vaccinate che sono finite in ospedale proprio a causa di una di queste".

giovedì 22 aprile 2021

DON CAMILLO. Chi volesse acquistare il libro

 



Chi volesse acquistare il libro di poesie "Raggi di stelle", può chiamare don Camillo sul suo cellulare

340 236 4559



 


mercoledì 21 aprile 2021

DON CAMILLO. Raggi di stelle

 



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

RAGGI DI STELLE

E' disponibile il mio libro di poesie stampato da Aletti Editore, al prezzo di copertina di euro 12,00.
Ci tengo che venga diffuso il più possibile, non tanto per un'ambizione personale, anche se non posso negare che mi fa piacere se viene apprezzato, ma perché mi permette di diffondere messaggi che mi stanno a cuore. E questa è la ragione principale.
Ma ci sono altre due ragioni: se riesco a vendere almeno 430 copie, la Aletti mi offrirà un nuovo contratto di edizione, questa volta gratuito, per un nuovo libro (il materiale per questo è già pronto).
L'altra ragione è questa: più copie vendo, più sarà l'utile per la nostra parrocchia, perché tutto il ricavato della vendita è destinato a sostenere i costi della segreteria-sala giochi dell'oratorio che è già in corso d'opera, e dell'arredamento dei campi di pallacanestro, di pallavolo e di calcetto a 5. Le spese per la stampa di questo primo libro le ho coperte io e restano il mio contributo per poter dire che il rinnovamento delle strutture dell'Oratorio l'abbiamo fatto insieme, con un po' di sacrifici ciascuno.
Se poi creeremo la condizione per la stampa gratuita di un nuovo libro, potremo annoverare anche l'Editrice Aletti tra i nostri alleati contribuenti.
L'altra notte mi è apparso il sig. Alighieri Dante. L'ho visto molto preoccupato in volto. Gli ho chiesto: "Come mai sei così preoccupato?"
Mi ha risposto nel suo italiano medievale "Ho paura che la tua raccolta di poesie soppianti la mia Divina Commedia e oscuri la mia fama di principe dei poeti italiani...".
E' stato solo un attimo, perché mi sono svegliato di soprassalto per il suono della sveglia che mi ha ricordato la dura realtà delle 6,00, l'ora di abbandonare i sogni e di mettere i piedi per terra...
Peccato. Mi sarebbe piaciuto continuare a sognare per vedere come andava a finire. Ma forse è stato meglio così. Sarei rimasto davvero male se il finale del sogno fosse stato...il cestino.

                                      don Camillo




mercoledì 7 aprile 2021

ALIMENTI. Gli insetti

 

FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 19/02/21.
Articolo: "Spuntino a base di vermi? L'Europa ha detto sì" di SIMONE PORROVECCHIO.

Gli insetti potrebbero presto finire sulle tavole di tutti gli europei in forma di croccante finger food, nei biscotti, o in alcune bevande proteiche.
Il verme della farina, la forma larvale del coleottero Tenebrio molitor, è il primo insetto che l'Efsa, agenzia per la sicurezza alimentare della Ue, autorizza per il consumo umano.
La richiesta era arrivata da parte dell'azienda francese di produzione di insetti per alimenti, Agronutris. Per rendere adatto al consumo il verme della farina e preservarne l'alto contenuto di proteine, grassi e fibre, le sue uova vengono immerse in acqua bollente e poi disidratate.
Il cibo a base di insetti è considerato da anni parte della soluzione nello sforzo per ridurre le emissioni di carbonio dovute alle catene di produzione alimentare. Ma i prodotti a base di insetti sono vietati in alcuni Paesi europei tra i quali Italia, Germania, Francia e Spagna, mentre si vendono già nel Regno Unito, nei Paesi Bassi, in Belgio, Danimarca e Finlandia.  Ora spetterà  al Paff, comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, convalidare o meno l'autorizzazione alla messa in vendita.
Il Paff è però affiancato dai rappresentanti dei 27 Stati  membri dell'Unione, ognuno dei quali deciderà se approvarne la commercializzazione sul proprio territorio.

DON CAMILLO. Violentare le coscienze



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

Ricevo una mail da un lettore in cui mi si chiede tra le altre cose, raccogliendo  l'invito del CANTO SOLITARIO di "sfruttare" il mio scrigno: "Vorrei che tu mi commentassi la seguente frase di papa Wojtyla: "violentare le coscienze è un grave danno fatto all'uomo. E' il più doloroso colpo inferto alla dignità umana. E', in certo senso, peggiore dell'infliggere la morte fisica, dell'uccidere".

"Violentare la coscienza è un grave danno fatto all'uomo". Condivido in pieno questa affermazione di S. Giovanni Paolo II, anche se, affermare che è più grave dell'omicidio, mi sembra sia un modo per sottovalutare l'omicidio stesso. Penso che la forma più alta di condanna sia quella di mettere sullo stesso piano di gravità l'omicidio e la manomissione delle coscienze.
E qui la platea che dovrebbe fare l'esame di coscienza è molto vasta e inclusiva. Penso all'ideologia che , in modo martellante, parla di aborto come diritto inalienabile, espressione  di civiltà e di dignità delle donne; penso alla pubblicità che individua gli strattagemmi più sibillini per convincere le persone a spendere su prodotti presentati come il toccasana della vita e della realizzazione personale; penso all'impostazione "gender" che tende a insinuare già nei baambini l'idea che essere maschio o femmina è solo una convenzione culturale che deve essere superata; penso anche alla responsabilità di quei confessori e direttori spirituali che, lontani dal Vangelo della Misericordia e della gioia, creano nei loro penitenti vere e proprie situazioni patologiche in tema di peccato e di salvezza,  e penso anche a certi genitori o "educatori" che martellano i figli o i ragazzi a loro affidati con l'accusa  di essere degli incapaci; dei buoni a nulla; dei falliti....portandoli pian piano a considerarsi tali.
Io ritengo che siano tutti atti gravissimi che dovrebbero far muovere la magistratura. Quando si tratta di un omicidio, questo avviene; quando si tratta di violenza sulle coscienze, nessuno si muove. Purtroppo! Forse perché si pensa che la coscienza sia un accessorio.

                                       Don Camillo