FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.
Ricevo una mail da un lettore in cui mi si chiede tra le altre cose, raccogliendo l'invito del CANTO SOLITARIO di "sfruttare" il mio scrigno: "Vorrei che tu mi commentassi la seguente frase di papa Wojtyla: "violentare le coscienze è un grave danno fatto all'uomo. E' il più doloroso colpo inferto alla dignità umana. E', in certo senso, peggiore dell'infliggere la morte fisica, dell'uccidere".
"Violentare la coscienza è un grave danno fatto all'uomo". Condivido in pieno questa affermazione di S. Giovanni Paolo II, anche se, affermare che è più grave dell'omicidio, mi sembra sia un modo per sottovalutare l'omicidio stesso. Penso che la forma più alta di condanna sia quella di mettere sullo stesso piano di gravità l'omicidio e la manomissione delle coscienze.
E qui la platea che dovrebbe fare l'esame di coscienza è molto vasta e inclusiva. Penso all'ideologia che , in modo martellante, parla di aborto come diritto inalienabile, espressione di civiltà e di dignità delle donne; penso alla pubblicità che individua gli strattagemmi più sibillini per convincere le persone a spendere su prodotti presentati come il toccasana della vita e della realizzazione personale; penso all'impostazione "gender" che tende a insinuare già nei baambini l'idea che essere maschio o femmina è solo una convenzione culturale che deve essere superata; penso anche alla responsabilità di quei confessori e direttori spirituali che, lontani dal Vangelo della Misericordia e della gioia, creano nei loro penitenti vere e proprie situazioni patologiche in tema di peccato e di salvezza, e penso anche a certi genitori o "educatori" che martellano i figli o i ragazzi a loro affidati con l'accusa di essere degli incapaci; dei buoni a nulla; dei falliti....portandoli pian piano a considerarsi tali.
Io ritengo che siano tutti atti gravissimi che dovrebbero far muovere la magistratura. Quando si tratta di un omicidio, questo avviene; quando si tratta di violenza sulle coscienze, nessuno si muove. Purtroppo! Forse perché si pensa che la coscienza sia un accessorio.
E qui la platea che dovrebbe fare l'esame di coscienza è molto vasta e inclusiva. Penso all'ideologia che , in modo martellante, parla di aborto come diritto inalienabile, espressione di civiltà e di dignità delle donne; penso alla pubblicità che individua gli strattagemmi più sibillini per convincere le persone a spendere su prodotti presentati come il toccasana della vita e della realizzazione personale; penso all'impostazione "gender" che tende a insinuare già nei baambini l'idea che essere maschio o femmina è solo una convenzione culturale che deve essere superata; penso anche alla responsabilità di quei confessori e direttori spirituali che, lontani dal Vangelo della Misericordia e della gioia, creano nei loro penitenti vere e proprie situazioni patologiche in tema di peccato e di salvezza, e penso anche a certi genitori o "educatori" che martellano i figli o i ragazzi a loro affidati con l'accusa di essere degli incapaci; dei buoni a nulla; dei falliti....portandoli pian piano a considerarsi tali.
Io ritengo che siano tutti atti gravissimi che dovrebbero far muovere la magistratura. Quando si tratta di un omicidio, questo avviene; quando si tratta di violenza sulle coscienze, nessuno si muove. Purtroppo! Forse perché si pensa che la coscienza sia un accessorio.
Don Camillo
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