martedì 26 ottobre 2021

DON CAMILLO. Bugie materne

 



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

BUGIE MATERNE

Siam seduti tutti a tavola quest'oggi
papà, mamma e tre piccoli bambini;
è domenica ed è giusto che si sfoggi
un bel pranzo e non i soliti spuntini.

E' la mamma a servirci la pietanza.
Di domenica, è un rito, è sempre quella:
il coniglio con polenta. E' l'usanza!
Resta sempre ben pulita la padella.

Per primi serve noi che siamo piccoli
perché legge dentro gli occhi l'impazienza.
Lei ci guarda come teneri suoi boccioli
che han bisogno del suo tatto ed esperienza.

Poi è il turno di papà che silenzioso
porge il piatto mentre guarda soddisfatto
a noi bimbi che a quel cibo delizioso
facciam festa con il gusto con l'olfatto.

Alla mamma resta infine sol la testa.
"Com'è buona; che delizia; che fragranza..."
Per noi finge che il suo boccone sia una festa
mentre, invece, ella mangia ciò che avanza.

Solo dopo che la vita mi ha temprato
ho capito le bugie di mia mamma:
una bella e gran lezione mi ha donato:
che l'Amor sa sorrider nella fiamma.

                                  don Camillo


RIFLESSIONI. Il meglio di te

 

IL MEGLIO DI TE


L'uomo è irragionevole,
illogico, egocentrico:
non importa, amalo.

Se fai il bene,
diranno che lo fai
per secondi fini egoistici:
non importa, fa' il bene.

Se realizzi i tuoi obiettivi,
incontrerai chi ti ostacola:
non importa, realizzali.

Il bene che fai
forse domani verrà dimenticato:
non importa, fa' il bene.

L'onestà e la sincerità
ti rendono vulnerabile:
non importa, sii onesto e sincero.

Quello  che hai costruito
può essere distrutto:
non importa, costruisci.

La gente che hai aiutato,
forse non te ne sarà grata:
non importa, aiutala.

Da' al mondo il meglio di te,
e forse sarai preso a pedate:
non importa, da' il meglio di te.

                      SANTA MADRE TERESA DI CALCUTTA


martedì 19 ottobre 2021

ALIMENTI. Se l'integratore non si scioglie

 

FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 10/09/21.
Articolo: "Se l'integratore non si scioglie non serve a nulla" di ALEX SARAGOSA.

Ogni anno 32 milioni di italiani spendono tre miliardi di euro per integratori alimentari.
Fabiana Quaglia, docente di Tecnologia farmaceutica alla Federico II di Napoli, ha scoperto che spesso questi prodotti non sono solo di "incerta utilità", ma proprio inutili, perché non in grado di rilasciare i loro componenti attivi.
"Lavorando su compresse di integratori fornite dai distributori, ho notato che alcune di esse non passavano il test di disgregazione, che simula le condizioni presenti nel tratto digerente. Quegli integratori, insomma, una volta ingeriti, non si sciolgono nello stomaco o nell'intestino".
Incuriosita,  Quaglia ha deciso di andare oltre.
"Ho comprato in farmacia 30 integratori alimentari in compresse di varie marche, e li ho sottoposti allo stesso test, che è obbligatorio per i farmaci, ma non per questi prodotti. Ebbene la metà non lo ha passato, e, in particolare, sono spesso risultate "insolubili" le compresse prodotte da piccole aziende, mentre quelle di marche più note sembrano più affidabili. Forse, per competere su un mercato affollato come quello degli integratori, alcuni prestano poca attenzione al corretto bilanciamento degli eccipienti della compressa, che ne assicura la disaggregazione".
Ma allora il consumatore come può tutelarsi?
"Innanzitutto speriamo che, come promesso, Federsalus, l'associazione del settore, intervenga sui propri associati, imponendo il test di disaggregazione, che costa poco. Secondariamente, quando possibile, si punti a prodotti equivalenti in capsule di gelatina, che, essendo le stesse dei farmaci, sono certamente solubili. Infine il consumatore può anche fare un test a casa: tenga la compressa in acqua a 37° per mezz'ora, se non si scioglie lo segnali al farmacista e cambi prodotto". 

mercoledì 13 ottobre 2021

SALUTE. Invasione di cosmetici illegali

 

FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 10/09/21.
Articolo: "I mercanti di bellezza fanno brutti danni" di CARLO CERASO.

EXTENSION, UNGUENTI E SOPRATTUTTO CREME PERICOLOSE PER SCHIARIRE LA PELLE: L'ITALIA E' INVASA DAI COSMETICI ILLEGALI. MA COSI' SI RISCHIA LA SALUTE. E UN MILIARDO DI EURO L'ANNO DI MANCATE ENTRATE.


UNA OSSESSIONE senza limiti, quella di sbiancare la pelle, a qualunque costo e rischio: poco importa se i cosmetici a base di idrochinone sono tossici e sospettati di essere cancerogeni.
Una mania inseguita dalle comunità femminili africane, asiatiche e sudamericane. Ma anche dalle ragazze di pelle chiara che vorrebbero correggere inestetismi e macchie.
L'Ue già dal 2009 ha messo al bando l'idrochinone, ammettendone l'uso solo in quantità marginali e per due prodotti: nelle tinture per capelli (0,3 per cento) e nel kit per unghie (0,02). Il commercio di questa sostanza - la stessa che Michael Jackson usava  per la vitiligine (al momento della morte la polizia ne trovò ben 19 confezioni nella sua abitazione) - continua però a proliferare, con i mercanti di (pericolosa) bellezza che ricorrono a piattaforme export o a comunissime app, come Whatsapp-Business, per i loro traffici.
Il fenomeno sembra inarrestabile. Qualche esempio? All'aeroporto di Firenze, l'Agenzia delle dogane e i finanzieri del Comando provinciale hanno bloccato da poco 696 confezioni di creme "schiarenti"  con idrochinone in quantità. A luglio a Malpensa  sono stati sequestrati 12.600 flaconi di cosmetici pericolosi. 
C'è anche chi prova a importarli con il bagaglio a mano: di recente a Palermo e a Bologna sono state scoperte valigie di farmaci e cosmetici contraffatti. 
L'allarme si è esteso alle ciglia finte e alle extension: poco tempo fa una partita di capelli provenienti dall'India, spediti come ciocche sintetiche, si è rivelata essere di capell veri, pieni di ...uova di pidocchi.
"Con le nuove tecnologie per la verifica delle merci e con i sistemi informatici per l'analisi dei rischi, l'Italia è in prima linea nella prevenzione e nella repressione di questo mercato illegale" dice Roberto Chiara, direttore territoriale dell'Agenzia  delle dogane di Toscana, Sardegna e Umbria.
Ma gli operatori del settore sono in grande allarme: secondo l'Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (Euipol), la mancata vendita di prodotti originali in Europa ammonta a 9,6 miliardi di euro l'anno, di cui 935 milioni in Italia.

lunedì 11 ottobre 2021

DON CAMILLO. L'impegno nelle piccole cose

 



L'impegno nelle piccole cose

"L'impegno costante nelle piccole cose è una virtù grande ed eroica" (S. Bonaventura).
Mi è stato chiesto di commentare questa frase di S. Bonaventura.
So che l'impegno costante nelle piccole cose costa fatica. Non si tratta di una fatica fisica dal momento che sono "piccole cose", ma si tratta di una fatica psicologica che comunque non è meno impegnativa.
E' la fatica di vincere la monotonia che può provocare noia; di trovare un senso a quello che si fa; di continuare senza avere gratificazioni perché nessuno si accorge delle "piccole cose" che funzionano bene...
L'ambizione punta a ben altro: a tutto ciò che può creare impatto; a suscitare ammirazione immediata; a produrre risultati concreti SUBITO.
Succede come nelle amministrazioni politiche: si tende a promuovere progetti economicamente e operativamente molto impegnativi, piuttosto che tener pulite le strade, curare il verde pubblico, mantenere efficienti le fognature... Le grandi opere creano più impatto, fanno più pubblicità e danno, perciò, più sodddisfazione.
Non so se si possa parlare di "Virtù eroica". Certamente di Virtù, sì! E anche di virtù impegnativa che richiede non poca saggezza.
La cura delle piccole cose è ESSENZIALE perché si possa arrivare poi a quelle grandi.
Credo che questo valga per tutti gli ambiti di vita, compreso quello relazionale di famiglia e di coppia: la cura dei particolari (lo sguardo, il tono della voce, l'attenzione ai diversi stati d'animo delle persone con le quali si vive, la valorizzazione delle loro emozioni, la delicatezza dei rapporti...). Tutto concorre a creare un'esperienza di vita più intensa...Oppure, purtroppo, a sferzarla se tutto questo non viene tenuto in considerazione.

                                      don Camillo



martedì 5 ottobre 2021

SPORT. Francesca Porcellato

 




FONTE: Sportweek #37.
Articolo: "La ricerca della felicità in 33 anni di medaglie" di FAUSTO NARDUCCI.

A TOKYO LA PARALIMPICA AZZURRA FRANCESCA PORCELLATO HA CONQUISTATO A 50 ANNI LA QUATTORDICESIMA MEDAGLIA AI GIOCHI: DA BAMBINA ERA STATA SCHIACCIATA DA UN CAMION MENTRE GIOCAVA IN CORTILE MA NON HA MAI PERSO LA VOGLIA DI VIVERE COL SORRISO.


Quante volte può capitare a un giornalista sportivo che un atleta ti accompagni con le sue medaglie olimpiche da inizio a fine carriera? Facendo rapidi calcoli la risposta sarebbe "mai", se consideriamo che la parabola vincente degli sportivi d'alto livello dura massimo trent'anni e la vita professionale in un giornale circa 40. Insomma, i giornalisti a un certo punto mettono in archivio i personaggi con cui hanno cominciato.
Una prospettiva un po' personale per farvi capire quello che ha fatto in questi giorni  a Tokyo  Francesca Porcellato, argento nella crono  H1-3 di ciclismo pochi giorni prima dei 51 anni che ha compiuto il 5 settembre.
Ebbene il sorriso contagioso e rasserenante di questa ex ragazza di Castelfranco Veneto ce l'abbiamo impresso nel cuore fin da Seul '88, quando a 18 anni conquistò la bellezza di due ori, un argento e due bronzi alla Paralimpiade, spaziando dai 100 alla 4x200 nello sprint in carrozzina.
Un sorriso che rimase stampato in viso, sotto una cascata di riccioli rossi che la incornicia ancora adesso che è una cinquantenne dal fascino inossidabile, quando ci raccontò il suo dramma, una storia rimasta impressa nella memoria: aveva solo diciotto mesi quando un camion  che era entrato nel cortile della sua casa per fare manovra, la scambiò per un bambolina abbandonata dai bambini sull'asfalto e le schiacciò le gambe.
Oggi Francesca si sente una donna fortunata: si era risvegliata senza l'uso delle gambe ma, dopo 5 anni di cure  a Roma, tornò a casa su una sedia a rotelle che le sarebbe servita per ... volare.
Francesca ha disputato complessivamente undici Olimpiadi, comprese tre invernali, stabilendo un record: 14 medaglie in tre discipline diverse (atletica, sci nordico e handbike). L'ultimo argento conquistato a Tokyo  ha del miracoloso all'età della pensione agonistica, ma siamo certi che la "rossa volante" non si fermerà qui.
Il suo è un messaggio a tutte le paralimpiche: non arrendiamoci, la ricerca della felicità dipende da noi. Già, perché Francesca ha trovato la pace familiare grazie al tecnico di atletica Dino Farinazzo, con cui convive da 26 anni e che è il suo angelo custode nelle attività domestiche e sportive.
A casa Porcellato, fra lavatrici e sollevamenti alla sbarra, si fabbricano medaglie da sempre.