mercoledì 23 maggio 2018

LIBRI. "Il signor parroco ha dato di matto" di Jean Mercier



FONTE: libro "Il signor parroco ha dato di matto" di JEAN MERCIER edito da EDIZIONI SAN PAOLO SRL.

Si legge sul risvolto della copertina:

In una parrocchia come tante, in cui le cose non funzionano più bene, la gente è poca e gli operatori pastorali litigano per sciocchezze, ecco che il parroco richiama tutti ai valori da conservare, la confessione in primis; proprio mentre fa questo, però, si accorge che alla sua comunità cristiana, di Cristo, della liturgia, dei sacramenti... non importa più nulla.
Da qui la sua crisi: per che cosa ha fatto il prete?
Per questa gente che litiga sulla posizione dei vasi di fiori davanti all'altare della Madonna e non si accorge del mondo che le sta attorno e tanto meno del vangelo?
Don Beniamino decide che ne ha piene le scatole e, semplicemente, se ne va.
Senza il parroco, però, per la prima volta da molto tempo, la gente comincia a riflettere e a interrogarsi, prima su di lui (dove è finito? è scappato con una donna? è impazzito? è morto?) e poi sulla propria comunità.
Il parroco viene infine ritrovato, tra vere e proprie situazioni umoristiche che fanno pensare inevitabilmente alla saga di don Camillo: qui non c'è il comunismo popolare a fare da contraltare, ma la difficoltà, che è di tutte le comunità contemporanee, a rintracciare il senso della vita cristiana insieme e, contemporaneamente, una profonda riflessione sul ruolo del sacerdote.
Un libro in cui i preti ritroveranno molte immagini dei loro parrocchiani, e i parrocchiani molti meccanismi del loro difficile vivere la fatica di dover accogliere i preti.
Il tutto senza mai smettere di sorridere e, qualche volta, di ridere davvero.
Il finale? Sarà una sorpresa, inattesa quanto capace di aprire una nuova strada sia a don Beniamino, sia alla sua gente, sia  a noi.

GSO ZANDOBBIO. Statistiche campionati 2017/18




CLASSIFICA INTERNA SQUADRE GSO IN BASE ALLA MEDIA/PUNTI PER PARTITA

PALLAVOLO - libere CSI - girone C

responsabile    BRIGNOLI ANTONIO

media punti per partita                   2,650
punti in classifica          53
partite giocate              20
partite vinte                 18
partite perse                  2
posizione classifica girone:    su 11 squadre.

Le ragazze stanno partecipando alla fase finale provinciale  e a tuttoggi hanno superato i quarti di finale.

CALCIO - dilettanti a 11 CSI - girone B - gruppo G

responsabile    GUSTINETTI MICHELE

media punti per partita                    1,500
punti in classifica           36
partite giocate               24
partite vinte                  11
partite pareggiate            3
partite perse                  10
posizione classifica girone:    su 13 squadre.

 CALCIO - 3° categoria FIGC - girone C

responsabili   BELLINI FILIPPO - BENA ANTONIO

media punti per partita                     0,923
punti in classifica             24
partite giocate                 26
partite vinte                      7
partite pareggiate              3
partite perse                    16
posizione classifica girone:      13° su 14 squadre.

CALCIO - pulcini a 7 CSI - girone H

responsabile    BONSI ANDREA

media punti per partita                       0,523
punti in classifica             11
partite giocate                 21
partite vinte                      3
partite pareggiate              2
partite perse                    16
posizione classifica girone:         su 11 squadre. 

DON CAMILLO. In omaggio a suor Alba





FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

IN OMAGGIO A SUOR ALBA

Donna, grembo di bellezza,
chi sa guardare in te
contempla ed assapora
le meraviglie del creato.

Donna, grembo della vita,
in te il Creatore
ha dato inizio e volto
ad ogni figlio suo.

Donna, grembo della Grazia,
tu, pur non generando,
sei madre amorevole
di bimbi e di anziani.

Donna, grembo senza tempo,
in te ognuno attinge
la gioia di quel Dio
che è perenne giovinezza.

                                      don Camillo


RIFLESSIONI. Scaccia la tristezza e le preoccupazioni...


FONTE: La Bibbia - Siracide

30. Scaccia la tristezza e le preoccupazioni...

Non abbandonarti alla tristezza,
non tormentarti con i tuoi pensieri.
La gioia del cuore è vita per l'uomo,
l'allegria di un uomo è lunga vita.
Distrai la tua anima, consola il tuo cuore,
tieni lontana la malinconia.
La malinconia ha rovinato molti,
da essa non si ricava nulla di buono.
Gelosia e ira accorciano i giorni,
la preoccupazione anticipa la vecchiaia.
Un cuore sereno
è anche felice davanti ai cibi,
quello che mangia egli gusta.

giovedì 17 maggio 2018

SALUTE. Cannabis terapeutica per i bambini


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 23/03/18.
Articolo: "AL GASLINI DI GENOVA CANNABIS TERAPEUTICA PER I PICCOLI PAZIENTI" di MICHELA BOMPANI.

Il paziente più piccolo ha tre anni e, insieme ad altri venti bambini, sta seguendo un programma di assunzione di cannabis terapeutica: altri cinquanta sono già in lista di attesa.
Accade all'Ospedale pediatrico Gaslini di Genova, il primo in Italia ad aver avviato da due anni un protocollo organizzativo e procedurale per somministrare ai pazienti la cannabis terapeutica.
Qui, da un anno, la farmacia interna produce direttamente, con una procedura innovativa, l'olio che viene usato nelle terapie.
"Abbiamo dati ancora insufficienti, ma emergono in modo evidente i benefici che i piccoli traggono dalla somministrazione" spiega Luca Manfredini, referente per il dolore cronico e le cure palliative pediatriche al Gaslini. "Le crisi epilettiche diminuiscono, nei pazienti spastici si riduce l'ipertonia muscolare e si hanno importanti benefici sul dolore".
La mamma di un bambino con epilessia grave racconta gli effetti della terapia seguita al Gaslini e Manfredini conferma: "Il figlio aveva venti crisi convulsive al giorno, con la cannabis terapeutica si sono ridotte a una o due, ogni due giorni, e di minore intensità. La mamma ha potuto anche ricominciare a lavorare".
La cannabis terapeutica migliora la qualità della vita del paziente e dei suoi familiari e la rivoluzione è tanto più preziosa se si tratta di bambini. Finora sono state trattate encefalopatie epilettiche, patologie neurologiche o neuromuscolari con spasticità e dolore muscolare, patologie neurologiche o degenerative con dolore cronico.
"Ma gli sviluppi possibili sono enormi" continua Manfredini. "Con la cannabis terapeutica diminuiscono vari sintomi e si possono ridurre i farmaci somministrati ai bambini".
Manfredini guida un team composto da neuropsichiatri, terapisti del dolore, fisiatri, fisioterapisti, infermieri che, insieme, ammettono alla procedura i pazienti, somministrano la cannabis secondo dosaggi sempre personalizzati e monitorano gli effetti.
"La produzione nella farmacia dell'ospedale ci permette di usare l'olio, che è il migliore "veicolo" per garantire una somministrazione precisa" spiega Manfredini. "Abbiamo cominciato prescrivendo decotti, ma molti bambini facevano fatica a berne grandi quantità e poi la concentrazione variava a seconda dei tempi di infusione. L'olio invece garantisce una somministrazione precisa ed è veloce da assumere".
I pregiudizi sulla terapia stanno diminuendo, e cresce il numero dei pazienti per cui si vorrebbe usarla.
"Il nostro problema più grande è la reperibilità di materia prima" spiega Manfredini: "A dicembre abbiamo finito le scorte e solo da qualche settimana siamo stati riforniti dal ministero. I pazienti in quel periodo hanno interrotto le cure e le crisi si sono ripresentate. Alcuni genitori erano addirittura pronti a rivolgersi al mercato nero".

SPORT. Più sudo e più dimagrisco


FONTE: www.issalute.it/ sito sviluppato e gestito dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Più sudo e più dimagrisco               FALSO  

Attraverso il sudore perdiamo soli liquidi e sali minerali che sono i suoi principali costituenti. Non è possibile, quindi, perdere grasso, come molti credono, poiché il sudore non lo contiene!

Molte persone sono convinte che sudando si perda peso.
Da qui la frequenza di sauna e bagno turco, l'utilizzo di felpe o indumenti vari di materiale plastico durante l'allenamento, la pratica di attività fisiche intense... tutto nel tentativo di sudare tanto e dimagrire! In realtà il dimagrimento non è dato dalla sudorazione, ma dalle calorie consumate durante l'attività fisica svolta.
La sudorazione è un importante meccanismo di termoregolazione: mediante l'evaporazione dell'acqua contenuta nel sudore si ha la dispersione del calore in eccesso.
Questo meccanismo è essenziale per evitare un eccessivo e pericoloso innalzarsi della temperatura corporea,  a cui potrebbero conseguire seri problemi per la salute.
Per tale motivo andrebbero evitati quegli indumenti che non permettono l'evaporazione del sudore e il raffreddamento del corpo!
Poiché con la sudorazione si perdono principalmente liquidi, è molto importante reintegrarli bevendo acqua durante e dopo l'allenamento, per mantenere il "bilancio idrico".
Uno dei rischi è l'insorgenza dei crampi, comuni tra persone anche giovani, che svolgono attività fisica senza reintegrare a sufficienza i liquidi persi.




FILM. La forma dell'acqua


FONTE: MYmovies.it Marzia Gandolfi.

LA FORMA DELL'ACQUA (2017)
Un'opera dalla portata estetica e morale esemplare che rinnova le affinità tra l'uomo e il mondo marino.

Un film di Guillermo Del Toro con Michael Shannon (II), Doug Jones, Lauren Lee Smith, Michael Stuhlbarg, Octavia Spencer, Sally Hawkins, Nick Searcy, Dru Viergever, David Hewlett. 
Genere drammatico.

Elisa, giovane donna muta, lavora in un laboratorio scientifico di Baltimora dove gli americani combattono la guerra fredda. 
Impiegata come donna delle pulizie, Elisa è legata da profonda amicizia a Zelda, collega afroamericana che lotta per i suoi diritti dentro il matrimonio e la società, e Giles, vicino di casa omosessuale, discriminato sul lavoro.
Diversi in un mondo di mostri dall'aspetto rassicurante, scoprono che il laboratorio (soprav)vive in cattività una creatura anfibia di grande intelligenza e sensibilità. A rivelarle è Elisa.
Condannata al silenzio e alla solitudine, si innamora ricambiata di quel mistero capace di vivere tra acqua e aria. Ma il loro sentimento dovrà presto fare i conti con una gerarchia ostile incarnata dal dispotico Strickland.
In piena corsa alle stelle contro i russi, gli Stati Uniti non badano a spese e a crudeltà. Per garantirsi e garantire al suo Paese un futuro stellare, Strickland è deciso a tutto.



DON CAMILLO. Ma perché insistere?





FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

MA PERCHE' INSISTERE?

Mi si dice da più parti: devi insistere per convincere le persone a partecipare a questa o a quella iniziativa; o a fare questa o quella scelta. Devi insistere con i genitori perché partecipino agli incontri; o con gli adolescenti perché rispondano alle iniziative pensate per loro; o con i ragazzi perché frequentino la catechesi o partecipino alla S. Messa o frequentino l'oratorio.....
INSISTERE....INSISTERE....
Sinceramente io sono restio a questa mentalità dell'insistere.
Io sono del parere che una proposta o un invito vengano fatti in modo chiaro, che possa raggiungere tutti nel limite delle possibilità e delle capacità che abbiamo. Il resto spetta alla responsabilità di ognuno. 
Spetta ad ognuno cercare di restare informato attraverso le vie usate, nel nostro caso, dalla parrocchia; spetta ad ognuno valutare l'importanza e la validità della proposta; spetta ad ognuno "prendere o lasciare". 
Il mio compito, dopo aver comunicato l'iniziativa, è quello di attuarla, perché chi ha scelto di partecipare possa avere la possibilità di farlo. Nel caso che l'iniziativa sia economicamente costosa a fronte di una corrispondenza inadeguata, per necessità economiche non la si ripropone più per l'anno successivo.
Se l'iniziativa coinvolge la mia presenza e il mio tempo senza spese per la parrocchia, io sono disposto a mantenerla anche per una sola persona.
Certamente, se a sentirsi coinvolti sono tanti, il mio entusiasmo e la mia fantasia ne hanno beneficio, e anche il mio "rendimento" può essere qualificato....
Si dice che un parroco deve essere coinvolgente per attirare la gente. Condivido questa teoria anche se solo in parte, perché sembra affermare tra le righe che la "gente" reagisce solo di "pancia", cosa che ritengo un po' offensiva per la "gente".
Comunque sia, se è vera questa teoria, è altrettanto vero che un parroco può diventare più coinvolgente se a sua volta è coinvolto dalla gente.
A me capita che quando celebro la S. Messa per un'assemblea "assente", mi sento anch'io freddo ed estraneo, se invece celebro con un'assemblea "presente" e vivace, anch'io mi sento carico e vivace.
Credo che ci sia in queste cose un meccanismo di reciprocità che va tenuto in considerazione.
Comunque, anche per una persona sola io farò di tutto per esserci (là dove la spesa, ripeto, è solo il mio tempo e le mie energie) perché nessuno possa dire "non si fa niente per noi".

                                         don Camillo

COLLETTIVO CONFUSIONE. Calcio a 5 campionato CSI 2017/18






foto d'archivio

La squadra zandobbiese, dopo il 2° posto nel gruppo A nel campionato 2016/17, ha migliorato nel campionato 2017/18 arrivando 1° e diventando così campione provinciale.

Ecco in dettaglio i dati statistici:

media punti per partita                        2,136

punti in classifica                 47
partite giocate                     22
partite vinte                        14
parite pareggiate                   5
partite perse                         3.

Ora i nostri ragazzi si cimenteranno di nuovo nella fase regionale, augurandoci che confermino il titolo dello scorso campionato.

F O R Z A   R A G A Z Z I  ! ! !


giovedì 10 maggio 2018

VIVERE INSIEME. Il coraggio delle madri


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 23/03/18.
Articolo: "IL CORAGGIO DELLE MADRI NO PFAS" di CURZIO MALTESE.

Da un certo punto nella vita sono i figli a procurarti nuovi amici. Altri genitori che conosci alle riunioni scolastiche, in vacanza, alla palestra di basket o ai bordi di un campetto di calcio.
Giovanna Dal Lago, una signora di un paese del vicentino, ha incontrato quelle che sarebbero diventate le amiche e compagne di battaglia in un laboratorio di analisi mediche, con in mano una stessa condanna.
Il sangue dei loro figli era contaminato da sostanze tossiche che li esporranno negli anni al rischio di disfunzioni della tiroide, infarti precoci, morbo di Alzheimer. In particolare una sostanza, la Pfas, sigla per perfluoroalchiliche, un interferente endocrino presente nella lavorazione di molti prodotti isolanti. Questo elemento era entrato nel sangue di tutti e cinque i figli di Giovanna,  e in quelli di molte altre, in percentuali da dieci a quaranta volte i valori tollerabili. Quaranta volte. Non poteva essere un caso.
Se è minacciata la vita della famiglia, allora si rivela la natura di una persona. Quella di queste appartate donne della provincia veneta era fatta di coraggio, intelligenza, senso di giustizia.
Così un gruppo di casalinghe, senza conoscenze specifiche e grandi strumenti economici, ha intrapreso una delle più documentate e rivoluzionarie ricerche sui danni ambientali mai svolte nel nostro Paese. Hanno messo insieme rilevazioni del Cnr con studi nord americani ed europei, si sono fatte aiutare da professori e studenti dell'università di Padova per incrociare dati e ricerche, fino a giungere a un risultato clamoroso al quale non erano arrivati giornali e istituzioni, gruppi ecologisti e accademici.
Sono riuscite a provare che l'intera falda acquifera da Verona a Padova, grande come il lago di Garda, è totalmente contaminata dalle Pfas, come pure l'area agricola in superficie.
Non solo, hanno individuato la probabile fonte dell'inquinamento in una grande azienda, la Miteni di Trissino.
Di più, i controlli sono estesi e hanno rivelato inquinamento da Pfas nelle acque di Lombardia, Piemonte, Toscana, Campania. Ovunque vi siano fabbriche di pellami, pellicole, mobilifici, isolanti che li usano.
Perché la tremenda minaccia delle Pfas è anche la chiave del loro successo industriale: l'assoluta inerzia chimica. Non reagiscono con nulla, non s'incollano e non aderiscono, respingono i grassi e l'acqua, neppure si degradano, non possono essere digeriti né filtrati dai reni e dunque si accumulano nel sangue, alterano il metabolismo, moltiplicano il colesterolo.
Con queste prove le donne no Pfas hanno cercato di parlare ai governi italiani, senza successo. Ma non si fermeranno. Andranno a Bruxelles, all'Onu e in capo al mondo.
Non s'immagina di che cosa sia capace una mdre pur di proteggere i figli. Non solo i suoi, i figli di tutti.

RES PUBLICA. Lo spreco dei farmaci


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 16/03/18.
Articolo: "SCADUTI O DI TROPPO, CHE SPRECO QUEI FARMACI" di MATTEO CAVEZZALI.

Fate la prova: aprite il cassetto di casa dove abitualmente custodite le medicine. Scommettete che ne troverete a iosa? Da quelle scadute a quelle che, dopo averne utilizzato una parte, non vi servono più. Tanto che spesso ne dimenticate l'esistenza.
Insomma, acquistiamo moltissimi farmaci. Troppi. Che, mese dopo mese, oltre a diventare inefficaci, si trasformano in un enorme spreco e in un danno.
Se infatti moltiplichiamo il famoso cassetto per il numero delle famiglie che ogni giorno fanno acquisti in farmacia, e se consideriamo anche le giacenze negli ospedali, allora avremo un'idea delle conseguenze: ambientali ed economiche.
Per questo, da tempo, si discute del consumo "consapevole" delle medicine, guardando ai Paesi che sperimentano l'acquisto dei prodotti sfusi: se si ha bisogno di due aspirine, se ne comprano solo due e non una scatola intera.
Le cifre danno un'idea: uno studio curato dalla sezione giovani dell'Anaao, l'associazione dei medici e dei dirigenti ospedalieri, quantifica in seimila tonnellate i farmaci che gettiamo ogni anno. Medicine che spesso giungono a scadenza non soltanto nelle case dei pazienti, ma anche nei cassetti delle farmacie.
Sullo stesso tema è intervenuto People for Planet, osservatorio curato da Jacopo Fo, che rileva come l'uso di farmaci sfusi potrebbe produrre un risparmio di cinquecento milioni di euro su una spesa complessiva di 22 miliardi.
Questo tipo di vendita è già un successo in diversi Paesi tra i quali Gran Bretagna, Germania, Canada e Stati Uniti.
Una ricerca pubblicata recentemente in Francia ha mostrato che questa pratica ha permesso di ridurre il numero di pasticche dispensate del 10 per cento, mentre in Svizzera il Consiglio nazionale della Confederazione vorrebbe avviare presto la sperimentazione.
Anche perché i farmaci scaduti, oltre al danno economico, provocano inquinamento.
Secondo uno studio dell'Istituto Mario Negri, in media i milanesi buttano via ogni giorno circa 6,5 chili di farmaci a cui  se ne aggiunge un altro 1,3 di disinfettanti e di sostanze chimiche utilizzate per produrre cosmetici e saponi.
Significa che, ogni anno, vengono scaricati nei corsi d'acqua metropolitani (l'Olona, il Seveso e il Lambro) 2,5 tonnellate di medicinali e quasi mezza tonnellata di prodotti chimici per la cura della persona.
Capita, infine, di assumere prodotti scaduti, o prenderne uno convinti che sia un altro. Il 40 per cento delle consulenze al Centro antiveleni di Milano riguarda proprio casi del genere. E, il 34 per cento delle volte, sono coinvolti bambini che, per errore, hanno ingerito analgesici, antibiotici o ormoni.


SCUOLA. Il prof di religione


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 27/04/18.
Articolo: "PANICO AGLI ESAMI: C'E' IL PROF DI RELIGIONE" di SALVO INTRAVAIA.

Un prof in più in commissione e gli esami rischiano di precipitare nel caos. E quando il docente incriminato è quello di religione, le cose si complicano ulteriormente.
La novità crea malumori. Anche perché il docente che si troveranno di fronte quest'anno i 574 mila studenti alle prese con l'esame conclusivo del primo ciclo, fino allo scorso anno si limitava a partecipare agli scrutini, intermedi e finali, per l'ammissione alle prove. Adesso, grazie alla Buona Scuola bis è stato promosso al rango di esaminatore a tutti gli effetti.
Una novità che il Coordinamento nazionale scuola Costituzione e i colleghi dell'Associazione nazionale per la Scuola della Repubblica bollano come una "trappola tesa dalla legge 107 del 2015".
Il perché è presto detto. Fino all'anno scorso, tra le materie d'esame "non figurava la religione", e quindi il prof non sedeva in commissione. 
Un decreto del maggio 2017 ha cambiato le cose e aperto le porte degli esami anche ai docenti di religione.
"L'ultimo atto di un processo sotterraneo che vuole rendere obbligatorie la religione a scuola", tuonano dalle due associazioni. "Ci chiediamo: se il voto del docente di religione fosse decisivo per la promozione, come si comporterebbe?".
Al di là degli aspetti ideologici,  a giugno si porrà un'altra questione. Il docente di religione, che in genere insegna in 18 classi, per assicurare la propria presenza agli esami di tutte le terze costringerà le commissioni a riunirsi in momenti diversi. Con il rischio che gli esami slittino oltre il 30 giugno, limite finora invalicabile.
Un rompicapo di difficile risoluzione che viene consegnato direttamente ai presidi.
Per Antonello Giannelli, a capo dell'Associazione nazionale che li rappresenta (Anp), "è chiaro che il docente di religione valuterà solo gli studenti che hanno scelto di seguire le sue lezioni. La vera novità è che la sua presenza renderà complicato organizzare i colloqui: con 18 classi sarà un'impresa calendarizzare gli orali".
E anche per queste ultime prove sono in arrivo cambiamenti. Il decreto "incriminato" dimentica di inserire la parola "pluridisciplinare" accanto a "colloquio". Cioè? Anzichè far scegliere un unico argomento allo studente e poi collegarlo a tutte le discipline, si potrebbe tornare alle vecchie mini-interrogazioni. Metodo che era stato abbandonato ormai da decenni.



OGGETTI. Forme erotiche della pasta



giovedì 3 maggio 2018

DON CAMILLO. Demandare o educare




FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

DEMANDARE O EDUCARE

La distribuzione dell'ulivo benedetto quest'anno è stata affidata agli adulti che da tempo si sono resi disponibili per svolgere servizi di questo tipo.
La cosa ha suscitato un po' di malumore in chi avrebbe preferito affidare questo compito ai ragazzi come si faceva negli anni scorsi.
Anche io sono d'accordo con questa scelta che aiuterebbe i ragazzi a sentirsi valorizzati e coinvolti in un incarico che non si riduce alla semplice distribuzione, ma comporta un incontro, un sorriso e un augurio diretto e personale.
L'ulivo benedetto, infatti, non va messo nella cassetta della posta, ma va consegnato in mano al destinatario.
Non si può, però mandare i ragazzi in balia di se stessi. E' importante addestrarli perché imparino a distribuire secondo un criterio che permetta di raggiungere tutte le famiglie.
Per questo ritengo necessario che siano accompagnati da un adulto che fa da punto di riferimento.
Si tratta di un lavoro più impegnativo ma certamente più efficace, più dignitoso per i ragazzi che così non si sentono abbandonati a se stessi.
Il mio suggerimento è stato quello di affiancare ad ogni adulto responsabile uno o due ragazzi scegliendo per la distribuzione un orario accessibile agli uni e agli altri.
Scommettiamo sulla collaborazione adulti-ragazzi che ci permette di coinvolgere, sì, i ragazzi, ma con la preoccupazione di educarli e di farli sentire parte di una comunità adulta che non demanda, ma è presente.

                                     don Camillo 

ALIMENTI. Controlli alimentari


FONTE: //www.issalute.it/ sito sviluppato e gestito dall'Istituto Superiore di Sanità.

In Italia nessuno controlla la sicurezza degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole                         FALSO

I controlli alimentari, in Italia, sono efficaci e lo confermano anche i rapporti della Commissione Europea. Tali controlli sono applicati in ogni fase della produzione, lavorazione, importazione e distribuzione di alimenti.

L'Ufficio alimentare e veterinario della Commissione Europea (Food and Veterinary Office) che ha l'incarico di verificare l'adeguatezza dei controlli sanitari eseguiti nei 28 Paesi membri dalle rispettive autorità, conferma l'efficacia del sistema italiano di garanzia della filiera alimentare.
Il sistema dei controlli è gestito su tre livelli: il Ministero della Salute programma il Piano Nazionale Integrato dei controlli che attraverso le regioni consente alle Aziende Sanitarie Locali - ASL di effettuare controlli lungo tutta la filiera, dai campi alla tavola, tenendo conto della valutazione del rischio microbiologico, chimico e fisico. Gli operatori hanno la responsabilità della sicurezza dei prodotti attraverso procedure di autocontrollo che comprendono l'applicazione del sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) e che vengono verificate dalle ASL.
La rete nazionale dei laboratori (Istituti Zooprofilattici Sperimentali - IZS e Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale - ARPA) è all'avanguardia per quanto riguarda strumentazioni e preparazione del personale ed esegue analisi sui campioni prelevati capillarmente dalle ASL in ogni fase della lavorazione e distribuzione di alimenti, sia intesa come vendita che come ristorazione (ad esempio nelle mense).
Le procedure di controllo sulle importazioni sono rigorose e conformi con la legislazione europea.

GIOVANI E RAGAZZI. La riscossa


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 13/04/18.
Articolo: "I RAGAZZI NON VI RIMPIANGERANNO" di CURZIO MALTESE.

Erano quattro amici al bar, hanno deciso di cambiare il mondo e ci stanno riuscendo.
Emma, David, Cameron e Alex fino a due mesi fa erano adolescenti come tanti della provincia americana, chiusi nelle loro stanzea a immaginare un difficile futuro, e ora sono i leader del più grande movimento di protesta degli ultimi vent'anni, con milioni di seguaci, #NeverAgain.
Il destino è cambiato la mattina del 14 febbraio scorso, in duecento secondi. Tanti sono bastati, secondo la polizia, a un  altro ragazzo, Nicholas Cruz, per entrare nella loro scuola, il liceo di Portland, Florida, fare fuoco con un fucile semiautomatico e portarsi via diciassette vite di compagni si studi, fidanzati, amici.
Un massacro come altri, destinato a durare pochi giorni sulle pagine dei giornali, dimenticato fino alla prossima strage. Ma Emma e gli altri hanno deciso che stavolta non sarebbe andata così. 
La sparatoria di Portland era avvenuta mercoledì e la domenica i quattro ragazzi al bar avevano già il nome del movimento, #NeverAgain, un sito con filmati diventati virali, e un piano per una grande manifestazione nazionale, con una data.
In capo ad una settimana avevano già raccolto decine di migliaia di adesioni e fondi per un milione di dollari, che sarebbero diventati cinque in un mese.
All'appuntamento del 24 marzo un milione di studenti sono scesi in strada al loro fianco per chiedere di fermare la vendita di armi ai privati. Non era mai successo.
Oggi questi quattro adolescenti sono diventati il problema numero 1: più delle guerre commerciali con la Cina e del braccio di ferro atomico con Corea del Nord e Iran. E sono in molti a scommettere che saranno loro a porre fine alla stagione di Trump e a portare alla Casa Bianca la prima donna, Oprah Winfrey, che non per caso è la prima sostenitrice e finanziatrice di #NeverAgain.
In Italia non ce ne accorgiamo, ma i movimenti giovanili stanno cambiando il mondo. Non solo negli Stati Uniti, ma in Africa, in Cina, in Europa.
Dagli indignados spagnoli alle lotte delle ragazze polacche in difesa dell'aborto, dalle notti bianche francesi alla rivoluzione degli ombrelli di Hong Kong, fino ai movimenti per i beni comuni in Sudamerica, una nuova generazione rifiuta  l'eredità di un mondo sbagliato e liquida il pensiero unico liberista dell'ultimo trentennio con lo spiccio slogan di Emma Gonzàlez: "Sono tutte cazzate".
In Italia non ce ne accorgiamo perché siamo un Paese invecchiato, indebolito e rimbecillito dalla spazzatura culturale del berlusconismo che ha scandito il ventennio del declino.
Eppure anche qui è stato il voto dei giovani a chiudere, bene o male, la stagione dell'inciucio.
I vecchi saggi che ci hanno portato a non contare un accidente in Europa e nel mondo dicono che bisogna preoccuparsi, li rimpiangeremo. Ma davvero?



MANIFESTAZIONI. 25 aprile 2018 Zandobbio



Il sole ha baciato la manifestazione per tutta la giornata.

Ecco le foto che ho scattato.