giovedì 17 maggio 2018

DON CAMILLO. Ma perché insistere?





FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

MA PERCHE' INSISTERE?

Mi si dice da più parti: devi insistere per convincere le persone a partecipare a questa o a quella iniziativa; o a fare questa o quella scelta. Devi insistere con i genitori perché partecipino agli incontri; o con gli adolescenti perché rispondano alle iniziative pensate per loro; o con i ragazzi perché frequentino la catechesi o partecipino alla S. Messa o frequentino l'oratorio.....
INSISTERE....INSISTERE....
Sinceramente io sono restio a questa mentalità dell'insistere.
Io sono del parere che una proposta o un invito vengano fatti in modo chiaro, che possa raggiungere tutti nel limite delle possibilità e delle capacità che abbiamo. Il resto spetta alla responsabilità di ognuno. 
Spetta ad ognuno cercare di restare informato attraverso le vie usate, nel nostro caso, dalla parrocchia; spetta ad ognuno valutare l'importanza e la validità della proposta; spetta ad ognuno "prendere o lasciare". 
Il mio compito, dopo aver comunicato l'iniziativa, è quello di attuarla, perché chi ha scelto di partecipare possa avere la possibilità di farlo. Nel caso che l'iniziativa sia economicamente costosa a fronte di una corrispondenza inadeguata, per necessità economiche non la si ripropone più per l'anno successivo.
Se l'iniziativa coinvolge la mia presenza e il mio tempo senza spese per la parrocchia, io sono disposto a mantenerla anche per una sola persona.
Certamente, se a sentirsi coinvolti sono tanti, il mio entusiasmo e la mia fantasia ne hanno beneficio, e anche il mio "rendimento" può essere qualificato....
Si dice che un parroco deve essere coinvolgente per attirare la gente. Condivido questa teoria anche se solo in parte, perché sembra affermare tra le righe che la "gente" reagisce solo di "pancia", cosa che ritengo un po' offensiva per la "gente".
Comunque sia, se è vera questa teoria, è altrettanto vero che un parroco può diventare più coinvolgente se a sua volta è coinvolto dalla gente.
A me capita che quando celebro la S. Messa per un'assemblea "assente", mi sento anch'io freddo ed estraneo, se invece celebro con un'assemblea "presente" e vivace, anch'io mi sento carico e vivace.
Credo che ci sia in queste cose un meccanismo di reciprocità che va tenuto in considerazione.
Comunque, anche per una persona sola io farò di tutto per esserci (là dove la spesa, ripeto, è solo il mio tempo e le mie energie) perché nessuno possa dire "non si fa niente per noi".

                                         don Camillo

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