martedì 3 gennaio 2023

DON CAMILLO. Lezione di civiltà

 



FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.

DA DUE DONNE UNA LEZIONE DI CIVILTA'

Qualche giorno fa su l'Eco di Bergamo è stata riportata una notizia che mi ha fatto tanto piacere.
Madre e figlia tutti i giorni puliscono le strade di Treviolo da cartacce e rifiuti.
Le protagoniste compaiono in questa storia in forma anonima, ma il loro gesto merita di essere messo in risalto con tutti i mezzi possibili, perché rivela un grande senso civico.
Ci sarà sempre  chi trova spazio per fare polemica puntando il dito contro chi questo servizio dovrebbe farlo per lavoro, ma questo non diminuisce il valore del gesto di queste due donne che rivela una visuale più ampia e costruttiva.
E' importante che chi è preposto alla pulizia delle strade faccia il suo lavoro e lo faccia sempre bene. Ma non basta.
Anche se la pulizia fosse fatta con cura tutti i giorni, non basterebbe a tener pulito il paese  se ognuno di noi non si educa a mettere i suoi rifiuti negli appositi contenitori.  Se appena passa la spazzatrice il disattento di turno non la lascia arrivare in fondo alla strada che subito svuota nel parcheggio il suo posacenere o abbandona sul ciglio della strada la sua borsa dei rifiuti, a ben poco serve l'interventoi della ditta.
Le due donne della cronaca mi insegnano che un paese mantiene tutto il suo decoro se si stabilisce una collaborazione stabile e responsabile tra chi è incaricato e stipendiato, e il privato cittadino che fa del rispetto un suo stile di vita.
Un giorno, preparando alla confessione un gruppo di ragazzi delle medie, ho chiesto: "che cosa  fai tu per mantenere pulito l'ambiente? Sai mantenere pulita la tua aula di scuola?".
Un ragazzo mi ha risposto: "ma tanto ci sono i bidelli che hanno il compito di pulire!".
"Certamente!" ho risposto io, "ma questa non è una ragione per sporcare!".
Alle due donne anonime "GRAZIE per la vostra lezione di civiltà.
A me e a chi vuol associarsi a me dico "Coraggio!
C'è ancora tanto da imparare, e molto di più da mettere in atto".

                                          don Camillo


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