FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.
TENEREZZA DI COPPIA
La cronaca dei nostri tempi è spesso, per non dire sempre, concentrata nei fatti eclatanti e appariscenti, molto meglio se i protagonisti sono personaggi famosi che già godono delle luci della ribalta.
Ma c'è tutta una vita silenziosa che non balza all'occhio perché coinvolge persone semplici e quotidiane, che riserva esperienze preziose, ricche di bella umanità.
Come la storia di una coppia di sposi di casa nostra. Lui un idraulico di grande esperienza e appassionato del suo lavoro, lei casalinga. La moglie si ammala e subisce un intervento delicato. Il male viene eliminato, ma lei perde la voce ed entra in uno stato di ansia e paura quando è sola in casa; condizione che si verifica quando marito e figli sono al lavoro.
Non trovando rimedio a questa sofferenza , il marito decide di lasciare il lavoro per stare con la moglie tutto il giorno.
Ecco il suo racconto: "Ho valutato la situazione e ho calcolato che avremmo potuto farcela limitando un po' le spese ed eliminando il superfluo. Da quel momento ho vissuto i 20 anni più belli della mia vita, sempre in compagnia di mia moglie".
Nella sua semplicità questa storia mi ha commosso e mi ha fatto pensare a chissà quante altre storie di ordinaria e quotidiana semplicità sono vive anche nel nostro contesto sociale che si presenta tanto violento, spavaldo, appariscente e vuoto. Sono storie di vita di coppia o di vita familiare ma anche sociale, comunitaria o semplicemente individuale. Storie che non faranno mai cronaca, ma che alimentano con la loro delicatezza e il loro silenzio la Storia di tutti redimendola da tutte quelle esasperazioni che la deformano e mantenendola tenacemente umana.
In queste testimonianze scopro lo stile di Dio che si incarna nel silenzio dell'anonimato e dell'emarginazione come può essere la capanna di Betlemme. Ma scopro anche l'efficacia del seme che, sottoterra, sprigiona tutta la sua vitalità in condizioni che sembrerebbero fallimentari o del lievito che, così poco e insignificante in confronto alla massa e al peso della pasta, la fa lievitare tutta e la trasforma in pane buono.
In tutto questo trovo rinnovata la speranza portata dal Natale per un'umanità che proprio nella sua parte più semplice e umile rimane una base stabile e solida per accogliere il Signore Gesù che non si stanca mai di ricordarci: "Beati i poveri in Spirito".
don Camillo
BEATI I POVERI IN SPIRITO...
Lascia che le fronde degli alberi in alto
ondeggino a gara e si rubino il cielo
per tinger lr foglie d'azzurro cobalto
e stender sul verde inestetico velo.
La pioggia le sferza e il vento le scuote;
il sole le brucia e le rende avvizzite;
non sanno far ombra, di frutti son vuote,
si agitan tutte come impazzite.
Sento il profumo del muschio e dei funghi
pregno di tacita vita e stupore;
ho il desiderio che in me si prolunghi
questa armonia e tanto candore.
E' da qui che proviene la bellezza del bosco
e ricevono vita le piante slanciate.
Non è ciò che appare e che meglio conosco
a creare magia e attrazioni pregiate.
Nellla città rumorosa e convulsa
la tacita quiete di chi medita e prega
è il cuore nascisto e generoso che pulsa
e ogni ambizione frantuma e rinnega.
In forza di questa presenza di Grazia
la folla diventa un popolo saggio,
e ciò che inganna, umilia e poi strazia
viene offuscato da silente coraggio.
don Camillo
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