FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 13/01/23.
Articolo: "Un patto tra ex in nome dei figli" di MASSIMILIANO DI GIORGIO.
Un accordo che potrebbe fare da apripista per disinnescare i conflitti alla Kramer contro Kramer (il film con Dustin Hoffmann e Meryl Streep), quando nei divorzi per tutelare i figli minori si devono evitare incomprensioni tra i genitori.
Il "piano genitoriale" approvato nelle scorse settimane dal tribunale di Verona è in sostanza un patto tra ex coniugi - mediato da psicologi - sul rapporto con i figli e tra di loro: regola nel dettaglio orientamento religioso, comunicazione in famiglia, feste e ricorrenze, assistenza sanitari ecc.
Secondo le associazioni che si occupano di famiglia e adulti separati o divorziati, ci sono tutte le premesse perché possa essere adottato in tutt'Italia.
Nel nostro Paese, secondo i dati Istat, i divorzi di coppie con figli minori sono circa il 40 per cento del totale. Nel caso di separazione, si sale al 50.
Grazie alla riforma della legge ("il divorzio breve"), oggi quasi una separazione consensuale su tre e quasi un divorzio consensuale su due avvengono fuori dal tribunale. Ma la procedura veloce, quando ci sono i figli, è possibile solo attraverso la negoziazione assistita di avvocati divorzisti, o ricorrendo alla causa in tribunale. Il "contratto" potrebbe diminuire la conflittualità e ridurre ulteriomente tempi e burocrazia.
"Negli ultimi anni, si sta riconoscendo un sempre maggiore valore ai sistemi Adr, le procedure di risoluzione alternativa delle controversie", dice Marco Meliti, avvocato e presidente dell'Associazione Italiana di diritto e psicologia della famiglia.
"In tale ottica, anche il legislatore ha codificato il suo evidente favore verso una risoluzione stragiudiziale dei conflitti familiari, indicando la conciliazione come la strada maestra da seguire".
Per Meliti, questo metodo, "oltre a contenere un forte richiamo alla responsabilità per i genitori, ha il pregio di porre al centro della tutela i bisogni dei figli minori. Una strada, insomma, "che merita di essere incentivata".
"Trovo sia un buon inizio, crea un precedente che potrà essere come esempio, molto rilevante l'azione del giudice", concorda Eugenia Maifredi, presidente dell'Associazione Mamme Papà Separati. Che però ammette di essere "poco fiduciosa sulla possibilità che venga ampliato su vasta scala da subito" perché, dice, le conflittualità tra ex coniugi molto spesso sono radicate e difficili da estirpare. "Voglio pensare che sia il primo passo per una profonda trasformazione sociale, una nuova educazione che passa prima di tutto dagli adulti".
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