Lo scorso anno don Camillo ha fatto insieme ad altri 12 adulti il pellegrinaggio Cene - Roma percorrendo la via Francigena.
Ogni giorno teneva un diario, che è diventato nei mesi successivi il libretto "Camminando sulla Storia".
Estrapolo un brano del diario di una tappa, dove il nostro don fa considerazioni sugli adolescenti e giovani.
"Questa mattina la nebbia fa da padrona e la strada è in gran parte in discesa; non posso guardarmi attorno per contemplare il paesaggio e non mi affatico più di tanto a camminare: due condizioni che mi permettono di riflettere di più. Penso all'esperienza che sto vivendo con i miei compagni di viaggio; alla solidarietà che si è stabilita tra di noi; alla tenacia con la quale ognuno svolge questo cammino; alla disponibilità di ognuno a dare la precedenza agli altri nelle cose piacevoli, e ad offrirsi per primo nelle cose più faticose. E ancora penso alla costanza nella preghiera che durante il cammino (2 rosari al giorno) in qualunque condizione ci si trovi: sia sotto il sole a perpendicolo, sia in mezzo al traffico della statale, sia passando attraverso i paesi..
Di tanto in tanto si acuisce in me il rammarico che assieme a questi miei compagni di viaggio, uomini e donne straordinari, non ci siano adolescenti e giovani ad assaporare questa esperienza di vita. A qualcuno di loro, quando ero ancora in fase organizzativa, ho rivolto l'invito. La risposta è stata: "non sono le mie cose". Mi rendo conto che il mio linguaggio non coincide con il loro. Eppure sono convinto che se accettassero di fare con serietà e senza riserve questo genere di esperienza, o anche di altre di tipo impegnativo, ne trarrebbero un vantaggio.
Il mio pensiero va anche alla settimana passata in Calabria nello scorso mese di giugno con un gruppo di animatori del Giochestate: le condizioni poste per aderire a questa iniziativa erano chiare e impegnative. Però poche di queste sono state rispettate rendendo, così, pressoché inutile anche questa esperienza.
Agli animatori del Giochestate ho chiesto di sottoscrivere un patto educativo con regole precise e motivate. Tutti lo hanno firmato, ma poi in molti hanno fatto a modo loro...
Mentre penso e ripenso arriviamo ad Acquapendente. Facciamo una spesa veloce al supermercato: pranzo leggero a base di panini imbottiti con affettati freschi e rimasugli vari di ieri e l'altro ieri (compresa una cipolla già affettata); un pellegrino deve sapersi adattare a tutto.
Carichi di questa bomba alimentare percorriamo gli ultimi 8 km. A S. Lorenzo Nuovo, cittadina poco distante dal lago di Bolsena, siamo ospitati negli spogliatoi del campo sportivo comunale. Poco dopo di noi arriva anche un gruppo di scout di Chiari (Brescia). Sono arrivati in treno a Orvieto, e da domani si dirigono anch'essi a Roma seguendo la Francigena. Sono ragazzi e ragazze dai 17 ai 21 anni carichi di simpatia, di voglia di stare insieme e di camminare. Li osservo mentre, seduti in cerchio subito dopo arrivati, si organizzano con la regia del capo squadriglia: c'è chi si incarica delle spese, chi monta le tende, chi prepara la cena. Nessuno scantona, nessuno si apparta; sono sempre tutti insieme. Prima di andare a dormire si ritrovano ancora in cerchio e ognuno esprime le sue sensazioni. Non sto ad ascoltare quello che dicono perché non mi sembra corretto, ma sento che ognuno dice la sua, ascoltato in silenzio dagli altri senza interruzioni. Stando a debita distanza, socchiudo gli occhi e sogno...
Mi immagino che quel gruppo siano i miei ragazzi...che carica mi darebbero! E che carica potrei dare anch'io a loro...
Agli animatori del Giochestate ho chiesto di sottoscrivere un patto educativo con regole precise e motivate. Tutti lo hanno firmato, ma poi in molti hanno fatto a modo loro...
Mentre penso e ripenso arriviamo ad Acquapendente. Facciamo una spesa veloce al supermercato: pranzo leggero a base di panini imbottiti con affettati freschi e rimasugli vari di ieri e l'altro ieri (compresa una cipolla già affettata); un pellegrino deve sapersi adattare a tutto.
Carichi di questa bomba alimentare percorriamo gli ultimi 8 km. A S. Lorenzo Nuovo, cittadina poco distante dal lago di Bolsena, siamo ospitati negli spogliatoi del campo sportivo comunale. Poco dopo di noi arriva anche un gruppo di scout di Chiari (Brescia). Sono arrivati in treno a Orvieto, e da domani si dirigono anch'essi a Roma seguendo la Francigena. Sono ragazzi e ragazze dai 17 ai 21 anni carichi di simpatia, di voglia di stare insieme e di camminare. Li osservo mentre, seduti in cerchio subito dopo arrivati, si organizzano con la regia del capo squadriglia: c'è chi si incarica delle spese, chi monta le tende, chi prepara la cena. Nessuno scantona, nessuno si apparta; sono sempre tutti insieme. Prima di andare a dormire si ritrovano ancora in cerchio e ognuno esprime le sue sensazioni. Non sto ad ascoltare quello che dicono perché non mi sembra corretto, ma sento che ognuno dice la sua, ascoltato in silenzio dagli altri senza interruzioni. Stando a debita distanza, socchiudo gli occhi e sogno...
Mi immagino che quel gruppo siano i miei ragazzi...che carica mi darebbero! E che carica potrei dare anch'io a loro...
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