giovedì 2 gennaio 2025

COME ERAVAMO. Racconti. La rivolta della 2° elementare del 1949

Sono a cena con i miei coetanei di Zandobbio del 1949 per festeggiare i 65 anni.
Tanta allegria e tanti ricordi.
Doris (Luciana) mi chiede se ricordo l'episodio capitato in 2° elementare, quando l'intera classe insorse contro la maestra.
Rispondo che ho solo il vago ricordo di un buco nella cattedra fatto da me con un calcio.
Lei mi dice che quello era solo l'atto finale e inizia a narrare, supportata anche da altri presenti.
Ecco quindi l'intera storia.
Siamo nei primi mesi dell'anno 1957.
Da ottobre abbiamo una nuova maestra, che subito dai primi giorni di scuola applica una maniera particolare per punire gli alunni.
Quelli meritevoli di castigo devono stendere una mano sul banco: lei provvede poi con uno spillo a pungerla.
Questa sadica punizione sta quindi durando da mesi, finché un giorno ragazzini e ragazzine decidono che la misura è colma.
Tutti si mettono d'accordo che il primo a subire la punizione il giorno successivo, questi avrebbe dovuto dare un calcio alla maestra e il resto della classe le sarebbe saltato addosso.
Il candidato numero uno per dare il calcio era Sergio, al quale la maestra si rivolgeva per primo nella lettura del brano, assegnato come compito a casa.
All'epoca Sergio era un ragazzino mingherlino, bravo nel profitto, ma con l'argento vivo addosso e la maestra l'aveva preso di mira.
La mattina dopo la maestra chiama Sergio a leggere e, dopo poche righe, lo invita a stendere la mano sul banco.
Il ragazzino non mostra paura e subisce la solita punizione in silenzio.
La maestra ritorna in cattedra soddisfatta.
Invece Sergio si alza e minaccioso cammina lentamente verso l'insegnante: è il segnale dell'insurrezione.
I rimanenti 31 alunni si scatenano in grida di incitamento al compagno.
La maestra capisce al volo che Sergio ce l'ha con lei e cerca di fuggire, ma la classe la circonda e lei per sfuggire a Sergio inizia a correre intorno alla cattedra.
Sergio la raggiunge e sferra un calcio mirando gli stinchi della malcapitata, che tuttavia lo evita con un guizzo.
Il piede del ragazzino, con le pesanti scarpe invernali,
colpisce il vuoto, ma termina la corsa contro il compensato della cattedra facendo un bel buco.
Grida entusiastiche si levano e la maestra  approfitta del trambusto per fuggire dalla porta.
Quella mattina le lezioni della 2° elementare sono sospese.
La mattina dopo c'è una riunione in Comune.
Presenti tutti i ragazzi, il Sindaco, le mamme, il rappresentante degli insegnanti, i carabinieri si valuta l'accaduto.
La mamma di Sergio è affranta per il comportamento del figlio, ma tutta la classe e le mamme dicono che ha fatto bene e che bisogna allontanare la maestra.
I carabinieri stendono il verbale e il giorno dopo la classe ha un nuovo insegnante.
Non sono riuscito a rintracciare una foto della classe 2° elementare.
Doris mi ha tuttavia dato una foto della stessa scolaresca, ma scattata in 5° elementare, dove si sono aggiunti alcuni alunni, mentre altri non sono più presenti, avendo preso altre vie.

classe 5° elementare
        Sergio


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