FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.
LA DIVERSITA': PROBLEMA O PATRIMONIO
Dio, nella sua infinita sapienza e fantasia, ci ha creati tutti diversi. E non soltanto perché siamo maschi, femmine, omosessuali o ermafroditi, ma anche perché ognuno, al di la della propria caratteristica di genere, ha un modo diverso di rapportarsi con la realtà, di reagire alle situazioni, di pensare, di riflettere… Ognuno ha il proprio timbro e la propria caratteristica anche tra coloro che condividono gli stessi ideali e gli stessi valori. Tutto questo, che potrebbe diventare facilmente motivo di contrasto e di tensione, paradossalmente ha come finalità quella di realizzare nel genere umano una comunione sempre più profonda e salda, fondata sullo scambio reciproco delle proprie originalità, e aperta a creare progresso e, là dove ci sono le caratteristiche naturali specifiche, a generare nuova vita. Il rischio del contrasto e della tensione è sempre comunque a portata di mano ed è lo sbocco più immediato delle diversità. Lo sforzo da mettere in atto è quello di trasformare il contrasto e la tensione in confronto ispirato dalla disponibilità a capire e a valorizzare quanto non collima con la mia sensibilità. Si tratta di un atto di forza (virtù) che ognuno deve imporre a se stesso accettando la sfida di andare al di là della propria fede e della propria convinzione senza rinnegarla, ma nella convinzione che può uscirne arricchita. Perché questo sia possibile è importante convincersi che nessuno è detentore assoluto della Verità, ma ognuno ne possiede una parte, insieme a incrostazioni e scorie che spesso la nascondono o la comprimono. È la Provvidenza stessa che l’ha distribuita così, preoccupandosi che ognuno ne abbia un tassello. Ed è la stessa Provvidenza che agisce in ognuno, credente o non credente che sia, per aiutarlo a discernere e a liberare, se vuole, l’oro dai detriti. Perché la Provvidenza è sempre all’origine della vita di ognuno, anche di chi non la riconosce. Se si crea questa condizione che è caratteristica dell’onestà intellettuale, si realizza anche la crescita e il benessere della Comunità umana che diventa sempre più specchio fedele del volto di Dio, anche se non pratica la stessa Religione o la stessa Filosofia. Cosa che invece non si realizza in un’Umanità frantumata dalle contrapposizioni. Se invece ci mettiamo gli uni contro gli altri per proteggere e rendere esclusivi i nostri tasselli di Verità, non facciamo altro che impoverirci, quando addirittura non arriviamo a distruggerci e non siamo per nulla specchio di Dio anche se siamo convinti e ferventi Cattolici. L’estremo dell’insipienza umana si raggiunge quando la contrapposizione avviene per partito preso. È ciò che succede quando uno si contrappone all’altro solo perché è diverso da lui, indipendentemente da ciò che dice o fa. È il caso in cui se tu dici bianco io dico nero; se tu dici nero io dico bianco…solo perché voglio contraddirti nel tentativo di offuscare o eliminare la tua diversità. Ma è anche il caso di chi, per contrastare l’altro, esaspera la sua posizione andando all’estremo opposto rendendo più drammatica la tensione. La disponibilità a valorizzarci a vicenda, a scoprire la scintilla di bellezza che c’è in ogni persona umana, a considerarci tutti figli amati dallo stesso Padre che è nei cieli, a sentirci tutti redenti dallo stesso Figlio che si è offerto, a riconoscerci tutti abitati dallo stesso Spirito che ci anima, è l’originalità della Rivelazione che, come Cristiani, siamo chiamati a far conoscere a tutti, perché tutti siano consapevoli di questo patrimonio che ci accomuna. È il tassello di Verità che è tipico nostro, consapevoli che Gesù stesso non è venuto in mezzo a noi per abolire, ma per portare a compimento.
don Camillo
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.