lunedì 21 aprile 2025

DON CAMILLO. Ed è già primavera!




FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.

ED E' GIA' PRIMAVERA!

Tutte le stagioni custodiscono una loro bellezza, ma la Primavera è quella che amo di più e aspetto più di tutte. Alcuni motivi sono evidenti: mi piace il suo tepore dopo il rigore dell’inverno; i suoi fiori, il verde dei prati, il cinguettio degli uccelli, lo stridio delle rondini che si rincorrono attorno al campanile…Altri motivi sono intuibili: il risveglio fisiologico dell’organismo che crea un senso di euforia e accentua la voglia di fare; la prospettiva della bella stagione che si prolunga nell’Estate… Infine ci sono motivi che stanno nel nostro subconscio e che si coniugano bene con quello che succede nella natura, quali ad esempio la voglia di rinnovamento, di rilancio della vita, di bellezza, di allegria, di libertà…tutte emozioni forti che trovano uno stimolo e un riscontro nelle caratteristiche della stagione. Non è un caso che la Pasqua si collochi proprio dentro questa eloquente cornice già fin dalle sue radici più antiche che si trovano nella preistoria d’Israele e che arrivano al pieno compimento con Gesù dopo essere passate attraverso progressive trasformazioni e approfondimenti. Tra tutte le caratteristiche belle della Primavera mi piace soffermarmi su quell’impulso che mi dà e che è la voglia di ripartire e di fare qualcosa di bello. E’ una specie di ricarica che mette in movimento un po’ tutto: la fantasia, la voglia di f are, la manualità…Ma anche dal punto di vista spirituale: la voglia di rinnovamento, di un rapporto più coerente e più curato con Dio, di un percorso di interiorità più stabile e continuativo… Il fatto che tutto questo si rinnovi ogni anno mi prospetta che, nonostante tutte le belle intenzioni, col procedere del tempo tutto lo slancio iniziale sostenuto dall’entusiasmo e dalla convinzione, pian piano si intorbidisce, diventa sempre più opaco, fino a sfociare nella stanchezza, ma con la certezza che ci sarà una nuova Primavera a rilanciare ancora tutto. Sembrerebbe una lettura alternativa del mito di Sisifo: là si parlava della fatica umana per portare il proprio genio in cima al progresso con la certezza che, appena raggiunta la vetta, anziché godere della conquista, tutto precipitava ogni volta a valle costringendo a incominciare tutto da capo come se non ci fosse stato niente prima. Qui si parla della gioia e della festa come punto di partenza che immancabilmente diventano delusione e stanchezza. Ma la cosa non sta così. Infatti, ogni volta che la Primavera ci rilancia, non ci trova in fondo alla valle come se non avessimo fatto nessun percorso, nessuna conquista, ma ci trova, sia pure stanchi e un po’ offuscati, sulla base che la Primavera precedente ci ha stimolati a conquistare. Da lì una nuova ripartenza. Questo vale per il cammino personale di ognuno, come per il cammino dei popoli e della Storia. Di Primavera in Primavera la vita si affina e la Storia, sia personale che comunitaria, si arricchisce. Può sembrare a volte che ci sia un regresso. Ad esempio: di Primavera in Primavera gli anni aumentano, l’organismo si indebolisce, invecchia e si affaccia sempre più la prospettiva della fine. Ma c’è anche una lettura diversa di questo: di Primavera in Primavera lo spirito si affina, diventa sempre più capace di elevarsi, mentre l’organismo si indebolisce , i nvecchia per lasciare che lo spirito possa librarsi libero nella profondità del Cielo, in un clima di perfetta sintonia e collaborazione che non finisce con la rottamazione del corpo. Gesù, infatti, portando a compimento lo sviluppo della Pasqua con la Sua Risurrezione, ci prospetta e ci garantisce che Dio farà risorgere il corpo rivestendolo di pienezza e di i mmortalità (cfr. 1Cor. 15,53-58)  per ricostituire la perfetta unità e la piena sintonia con lo spirito, questa volta in modo definitivo e stabile. E’ la bellezza della Pasqua, bella come la Primavera. Anzi: più bella ancora della Primavera.

Nessun commento: