martedì 19 agosto 2025

GIOVANI E RAGAZZI. Ristoranti senza bambini

 

FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" luglio-agosto 2025.
Articolo: "Vietato l'ingresso ai bambini" di DANIELE NOVARA.


Aumentano in Italia i ristoranti nei quali i bambini non sono ben accetti. Ma "una città o un Paese (e quindi un ristorante)  dove stanno  i bambini, è una città o un Paese dove stanno tutti bene".


Non me lo sarei proprio aspettato, ma stanno aumentando in Italia i ristoranti che invitano i genitori a entrare senza bambini.
Trovo  veramente imbarazzante vedere appesi nei locali pubblici, che poi finiscono per non essere veramente pubblici visto che non amano  l'ingresso dei bambini, cartelli del tipo:  " Qui entrano solo bambini educati", "Questo non è un ristorante per  bambini", "Genitori venite senza bambini", "Diamo un premio ai bambini che si comportano bene", "I bambini sono i benvenuti solo se bravi e educati". Insomma, situazioni poco simpatiche.
Non avrei davvero intenzione di occuparmi di queste assurdità, ma temo che, se vogliamo recuperare sul calo demografico e proteggere i coraggiosi genitori che continuano a credere nel futuro, e quindi nella possibilità di fare figli e figlie, sia necessario ribadire  due o tre questioni.
Anzitutto, è vero: il ristorante, così come è concepito in Italia, ossia un luogo dove la sera si passa qualche ora in compagnia di adulti più o meno estroversi, non è esattamente un posto favorevole all'infanzia. Almeno fino a una certa età, i bambini hanno bisogno di movimento e specialmente di gioco e di socializzazione con i loro simili. Condizioni che il ristorante classico non predispone perché vuole a tutti i costi creare la seduta perfetta, dove gli ospiti sono  lì come uccellini nel nido, che attendono tranquilli l'imboccata del cibo.
Occorre però ribadire che questa non è una condizione né perfetta né fatalisticamente necessaria. 
Chiunque abbia fatto un giro nei locali di altri Paesi, specialmente nel Nord Europa, ricorda con piacere che esistono spazi specifici per i più piccoli che trovano un angolo predisposto con materiali per disegnare o per giocare  come Memory, Domino o Dama.
Una possibilità per nulla remota, relativamente semplice  da organizzare e già da tempo realizzata dai ristoranti e dagli hotel  cosiddetti family friendly .
Non possiamo consentire che i locali  mettano proibizioni specifiche sui  bambini. L'ha fatto di recente  un noto ristorante bolognese e il proprietario si è attirato addirittura gli strali della figlia che lo ha minacciato di non andare più, in quanto lei stessa madre di bambini piccoli.
Da qui nasce il terzo chiarimento.  Attenzione, ristoratori che non amate l'infanzia, perché ci può essere anche per voi l'altra faccia della medaglia.
Quale?
Lo spiega Pietro, padre di tre bimbi di 3, 6  e 9 anni, che mi scrive: "Ho seguito la sua polemica con il ristoratore di Bologna e devo confermarle che non vado in questi locali. Ho iniziato a segnalarli anche ai miei amici proprio per evitare che vengano frequentati. Se non ci vogliono con i nostri bambini, anche noi possiamo rendere pan per focaccia".
Non si tratta di vendetta, ma di una legittima e imprescindibile autotutela e autodifesa. Dove l'attenzione ai bambini e alle bambine si spegne, occorre che padri e madri sappiano far sentire la propria voce perché,  come da sempre ripetiamo, una città o un Paese dove stanno bene i bambini è una città o un Paese dove stanno bene tutti.

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