Quest'anno ho ripreso a volare: l'ultimo volo mio e di Rosaria è stato nel 2016 a Catania.
In quell'anno abbiamo trascorso 14 giorni nella Sicilia orientale visitando Catania, Taormina, Siracusa e le 7 isole Eolie. Le Eolie sono da vedere assolutamente, ma ogni giorno un' isola. Avevamo preso alloggio a Lipari e ogni mattina ci recavamo al porto e salivamo sui traghetti di linea. Ritornavamo a Lipari di pomeriggio con l'ultimo traghetto. E' stato bellissimo.
Se volete vedere le foto che ho scattato entrate nell'indice del 2016 e vedete da giugno in avanti i post che ho pubblicato.
Ma io ho ripreso a volare ad aprile quando ho realizzato un altro sogno nel cassetto: ho assistito a Liverpool alla storica vittoria dell'amata Dea sul Liverpool (vedi post ATALANTA SEMPRE ATALANTA. La fine del sogno e l'estasi pubblicato il 12/04/24).
Scusate la lunga divagazione e torniamo al viaggio.
Il 30 settembre prendiamo l'aereo a Linate per Palermo con il bus della agenzia turistica che ci preleva a Zandobbio.
Atterriamo a Palermo verso le 10,30 dove ci attende un altro bus che ci porterà in giro nei prossimi giorni.
Saliamo sul bus, che ci porta in centro di Palermo, dove ci attende una guida che ci accompagnerà anche domani.
Quest'anno abbiamo una donna come accompagnatrice della Turi Turi : Michela. Si rivelerà una persona sempre sorridente e alla mano, con cui ho dialogato spesso facendo lei il servizio scopa ed io l'ultimo della fila.
L'anno scorso visitando la Tuscia camminavo ancora bene, ma quest'anno i mesi estivi sono stati un calvario e non ho potuto fare le solite camminate dato che il caldo è il nemico numero uno per i parkinsoniani e di conseguenza la mia camminata si è fatta più difficile.
Morale della favola: ho incominciato ad usare le racchette, che non ho mai usato in vita mia.
Ma c'è sempre una prima volta.
Così mi sono presentato alla partenza con le due racchette che, smontate, stavano nel mio zainetto, superando la prova del bagaglio a mano.
Prima di partire però avevo pensato alla difficoltà di camminare con le racchette e scattare le foto. Ne avevo parlato con Gabriele ed abbiamo risolto il problema con due ganci nelle spalline dello zainetto. Ha funzionato però il sistema è da migliorare.
C'è stato anche il problema dell'ascolto della guida con l'auricolare. L'ho risolto eliminando l'auricolare, perché non riuscivo a gestirlo con le racchette. Alla fine della gita mi sono scusato con Michela, perché per me era molto più importante scattare le foto. Le parole della guida sarebbero state presto dimenticate data la mia labile memoria, dovuta all'età e alla malattia.
Le foto invece saranno custodite nel pc e quando verrà il tempo (e sicuramente verrà!) che non potrò più camminare, le guarderò con nostalgia pensando anche alle persone ritratte, che fin da ora invito a venirmi a trovare.
Ma bando al pessimismo! Come faccio a non partecipare alla gita dopo i numerosi incitamenti che ho ricevuto da voi? Sta tanto nella mia volontà di non mollare.
Questa gita per me è stata la migliore. Eppure ho scarpinato insieme a voi per almeno otto chilometri al giorno. Il primo giorno è stato molto impegnativo, soprattutto per la levataccia per prendere l'aereo.
Poi nei giorni successivi non son mai arrivato al limite, anche se navigavo nelle retrovie. E' stato piacevole discorrere con MIchela.
Abbiamo dormito e mangiato in due strutture favolose. La colazione e la cena addirittura a buffet. Non è stato senz'altro come viaggiavamo io e Rosaria in passato andando a dormire anche negli ostelli della gioventù.
La compagnia poi non ne parliamo: mai un screzio e un ritardo.
All'inizio del viaggio ho chiesto se, come in passato, potessi fotografare le persone. Nessuno ha avuto da ridire, anche perché le foto che scatto possono essere liberamente scaricate.
Solo Clara (una mia cugina acquisita) mi ha posto una condizione nei giorni successivi: di ritrarla senza far risaltare le rughe. Scherzava naturalmente. Gli ho risposto che con qualche chilo in più le rughe sarebbero scomparse.
La cugina è una persona solare: sempre sorridente e pronta alla battuta. Nei prossimi mesi diventerà ancora nonna di due gemelli. Fin da ora il mio augurio è che vada tutto bene.
Ora tutto è finito e la cattiva stagione ci aspetta. Da parte mia farò tesoro dei vostri incoraggiamenti per ripresentarmi anche l'anno prossimo.
Termino con una frase di ABRAHAM LINCON: "Possiamo lamentarci perché i cespugli di rose hanno le spine, o gioire perché i cespugli spinosi hanno le rose".
Così adatto la frase a me stesso : "Posso lamentarmi di avere il Parkinson, o gioire delle belle vacanze che passo con voi".
La settimana prossima pubblicherò le foto che ho scattato. Non sono in ordine cronologico avendo avuto problemi di scarico nel pc ed è possibile che abbia copiato inconsapevolmente anche qualche vostra foto scaricata da "Gruppo gite biblioteca".
Ma ripeto ancora una volta: alcuni di voi sono senza dubbio più bravi di me. Gradirei pubblicare le foto a loro nome.
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