giovedì 29 agosto 2024

RIFLESSIONI. Lamentarsi anziché fare

 



"Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando c'è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare".

                           GIOVANNI FALCONE


lunedì 26 agosto 2024

SALUTE. L'intelligenza artificiale non dispiace alla medicina

 



FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" di giugno 2024.
Articolo: "Alla medicina, l'intelligenza artificiale non dispiace" di ROBERTA VILLA.

Come suggeriva l'anno scorso l'informatico statunitense Jaron Lanier  sulla rivista  "The New Yorker, dovremmo smettere di pensare all'Intelligenza Artificiale  come a una creatura autonoma, alla stregua  di quel che la fantascienza ci racconta da decenni, e considerarla invece per quello che è: uno strumento, realizzato  e programmato  dagli esseri umani, molto sofisticato e potente,  che, come tale, può fare molto bene o molto male, nascondere  grandi rischi  e allo stesso tempo offrire  enormi possibilità. Tutto dipende  non dalle macchine, ma dall'umanità che ha la capacità  e il dovere  di controllare e regolamentare questo processo in vorticosa evoluzione.

PIU' VANTAGGI CHE RISCHI

In salute e sanità, poi, finora si sono visti più vantaggi che rischi. Questi ultimi riguardano diversi ambiti. Come quello della disinformazione nel campo della medicina, che la capacità di generare testi, audio e video fasulli rischia di incrementare, sia a livello di produzioni scientifiche, sia nella loro comunicazione al grande pubblico. Gli stessi sistemi, tuttavia, possono, al contrario, attingere a una conoscenza più vasta, e aiutare a contrastare la diffusione di false credenze. Così potrebbero essere impostati  in modo da superare stereotipi presenti nelle nostre società, come quelli etnici o di genere, che attualmente invece rischiano di riprodurre e amplificare per il fatto di essere  addestrati a partire da dati esistenti, tratti dalla Rete o forniti dai programmatori. Allo stesso modo, un algoritmo decisionale basato sull'esperienza dei medici potrebbe perpetrare errori umani, invece che correggerli (proprio perché l'Intelligenza  Artificiale, per quanto avanzata, una vera intelligenza non è). Viceversa, però,  l'Intelligenza Artificiale non ha problemi di sonno o di distrazioni, e potrebbe quindi risparmiare le conseguenze  di passi falsi dovuti al fattore umano. 
Il terzo rischio forse quello che preoccupa di più, è che questa innovazione sposti ancora di più gli occhi della  o del professionista dal paziente al computer, riduca ulteriormente tempi e spazio di ascolto e distolga dal principio che ogni ammalato è un essere umano nella sua completezza di corpo, spirito, psiche, esperienze, valori e così via. Anche qui, tuttavia, alcuni esperimenti hanno già dimostrato che uno chatbox può dare  risposte più empiriche  e corrette di un medico stremato da una serie di richieste tutte uguali. Il tempo risparmiato grazie  a queste tecnologie potrebbe poi essere utilizzato  per ampliare e approfondire il dialogo in una dimensione che la macchina non può raggiungere.
Una delle conseguenze critiche di questa rivoluzione riguarderà i tagli del personale, che tuttavia  non dovrebbero riguardare gli operatori sanitari. Per loro, che sono cronicamente  sotto organico, delegare all'intelligenza artificiale le attività più meccaniche e ripetitive potrebbe anzi portare a un miglioramento della qualità del lavoro.
La ricerca, infine, sta approfittando  a piene mani di questi strumenti che permettono di accelerare e rendere più precisi gli studi su nuovi farmaci antibiotici o antitumorali, di riconoscere chi trarrà più vantaggi o meno benefici da un approccio terapeutico rispetto a un altro, di individuare precocemente i focolai epidemici che potrebbero portare a nuove pandemie. L'importante è che nei processi regolatori non si rinunci a queste opportunità per paura, né, viceversa, si accolga a braccia aperte qualunque innovazione solo perché è tale: di ciascuna applicazione, come se fosse un farmaco, va dimostrata sicurezza ed efficacia, misurando quest'ultima in termini di benefici avvertiti dal paziente come tale.


domenica 25 agosto 2024

SPORT. Matteo Zappella nel mio cuore

 



Sono  passati dieci anni da quando Matteo  è morto in un incidente stradale (vedi post SPORT. Ti ricordo Matteo pubblicato 18/08/2014) .

Lo ricorderò sempre. 

giovedì 15 agosto 2024

ATALANTA SEMPRE ATALANTA. Real Madrid - Atalanta 2 - 0

 





VANESSA  ATALANTA


SUPERCOPPA  EUROPEA

REAL MADRID - ATALANTA  2 - 0

Ieri sera gli oratori nei dintorni di zandobbio erano chiusi come accade sempre nel mese di agosto.
ho chiesto a don marco, il nostro parroco, di poter vedere la partita nel nostro piccolo bar: non c'è stato problema, come al solito, e così anche alcuni amici di trescore hanno potuto assistere alla proiezione. il locale era comunque pieno anche di zandobbiesi.
penso che nessuno nutrisse dubbi sull'esito della partita: troppo il divario tecnico tra noi e i bianchi. 
Eppure la nostra squadra ha tenuto testa agli spagnoli per un'ora  in cui ha giocato a viso aperto e alla pari.
anzi se courtois non avesse compiuto quel miracolo su colpo di testa di pasalic, i madridisti avrebbero dovuto inseguire una vittoria che poteva essere problematica. poi invece è venuta fuori la loro straordinaria qualità, producendo il classico risultato di 2 - 0.
Tuttavia è stato certamente l'atteggiamento della Dea ad inorgoglire : perché si può perdere con i più forti, ma dipende dal modo. La nostra squadra ha perso, ma ha provato a vincere. 
comunque sono convinto che con  la stessa formazione della finale di europa league la dea poteva anche sconfiggere il real.
Chiudo il breve articolo dicendo che ho piena fiducia delle operazioni di mercato Luca Percassi e lo incoraggio, anche se non ce n'è bisogno, a tener testa a quei parvenu della juve.
posto alcune foto che ho ricevuto:




















lunedì 12 agosto 2024

ATALANTA SEMPRE ATALANTA. Differenza tra Koopmeiners e De Roon e Hateboer

 



vanessa atalanta


TESTO DI XAVIER JACOBELLI

Caro Koopmeiners, perdoni l'ardire.
Premessa N. 1 : ognuno ha il sacrosanto diritto di prendere le decisioni che vuole e di fare le scelte più opportune per la propria vita e per la propria professione.
Premessa N. 2 : nelle tre stagioni vissute nell' Atalanta, grazie  anche all'atalanta e al gioco di Gasperini, lei è passato  dal rango di buon  giocatore  scoperto dall'Atalanta nell'Az Alkmaar e pagato 14 milioni di euro, a miglior centrocampista della serie A, culminando la sua consacrazione con la storica conquista dell'Europa League. Al punto che l'Atalanta e lei, di comune accordo avete prolungato il contratto al 30 giugno 2027 in cambio, dicono di 2,2 milioni di euro netti a stagione più bonus.
Il 14 agosto a Varsavia, l'Atalanta  giocherà la storica finale di Supercoppa Europea  con il Real e tutti pensavano che un giocatore  del suo calibro tenesse eccome all'appuntamento. Errore.
Gasperini ci ha detto che lei non si allena né intende più giocare in nerazzurro perché "ha già un accordo con la Juve e si sente stressato". Ora è arrivato pure il certificato medico.
A parte il fatto che lo stress è un'altra cosa , soprattutto per chi fatica ad arrivare alla fine del mese e qui ci fermiamo, se lei, sotto contratto con l'Atalanta si è davvero già accordato con Giuntoli o chi per esso, riperdoni l'ardire, è andato fuori strada.
Senza tirare in ballo il ritornello che non ci sono  più le bandiere di una volta, che questo è il mercato, bellezza e bla bla bla, c'è modo e modo di separarsi. Soprattutto  per non danneggiare la società  che ti ha valorizzato e ti ha lanciato in orbita, peraltro piantandola in asso   proprio alla vigilia di una partita unica nella sua storia ultracentenaria.
C'è poi un altro aspetto, ancora più importante del denaro e delle lusinghe altrui: si chiama riconoscenza, il cui opposto è l'ingratitudine che, ha scritto Goethe, "è sempre una forma di debolezza. Non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati". 
Come dicono in Olanda, Nu komt de aap uit de mouw. Letteralmente: "Ora la scimmia esce  dalla manica". Si  usa per dire  che la verità  viene finalmente a galla. Meglio tardi che mai.
E, a proposito di olandesi in ambito atalantino, se permette, caro Koopmeiners, con tutto il rispetto, fra lei  e de Roon e Hateboer , non c'è corsa. Lei perde , loro vincono.

RES PUBLICA. Catastrofe climatica nella guerra in Ucraina

 


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 12/07/24.
Articolo: "Se la guerra in Ucraina uccide anche il clima" di SIMONE PORROVECCHIO.


I primi due anni di invasione russa  dell'Ucraina hanno fatto conoscere al mondo ogni genere di atrocità: centinaia di migliaia di soldati uccisi; centinaia  di crimini di guerra perpetrati dai militari del Cremlino confermati dall'ONU; almeno 20 mila bambini ucraini fatti  sparire in Russia.
Oltre al crescente bilancio di distruzione e vittime, una ricerca internazionale rivela anche un'altra catastrofe: quella climatica.
I miliardi di litri  di carburante utilizzati  dai veicolo militari, il milione di ettari  di campi  e foreste incendiati, le centinaia di impianti di petrolio e gas esplosi  e le immense quantità di acciaio e cemento utilizzate per fortificare centinaia di migliaia di chilometri al fronte, hanno  prodotto circa 175 milioni di tonnellate di emissioni, non solo di CO2, ma anche di protossido di azoto ed esafluoruro di zolfo, ossia il più potente di tutti i gas  a effetto serra.
"E' una cifra superiore all'intera produzione annua dei Paesi Bassi", afferma Lennard de Klerk, autore principale dello studio, realizzato dall'Initiative on Greenhouse Gas  Accounting of War (Iggaw), un collettivo di ricerca finanziato in parte dai governi tedesco e svedese, dalla Fondazione europea per il clima   e dal ministero ucraino dell'Ambiente.
E' il report più completo mai condotto sugli impatti  climatici causati da un conflitto.
"La produzione di cemento e acciaio per la ricostruzione di edifici e infrastrutture produrrà altri 56 milioni di tonnellate di CO2", afferma de Klerk.
Il Consiglio d'Europa ha istituito un registro dei danni all'Ucraina. Questo rapporto sulle emissioni climatiche è destinato a diventare parte di quel registro.
"La Federazione Russa sarà costretta a pagare per questo debito che ha nei confronti dell'Ucraina", aggiunge de Klerk.
Secondo le stime dell'Iggaw, il Cremlino dovrà risarcire 32 miliardi di dollari  (29,5 miliardi di euro) solo per le riparazioni climatiche dei primi 24 mesi di guerra.

mercoledì 7 agosto 2024

LIBRI. "Un'ultima stagione da esordienti" di Cristiano Cavina

 



   LIBRI  CONSIGLIATI  DA  LORIS  FINAZZI  
   GRANDE  DIVORATORE  DI  VOLUMI   


"Un'ultima stagione da esordienti" di Cristiano Cavina edito da Markos y Markos

Erano tredicenni d'assalto: mettevano il calcio  sopra ogni cosa. Il Dio del Calcio era il loro dio. E il Mister il suo profeta.
L'estate macinavano polvere  nel campetto di ghiaia. Appuntamento alle sette del mattino per la prima partita, e avanti fino a sera.
Stava per cominciare la terza media, ma è solo un dettaglio. Era il calendario delle partite a scandire le tappe di un'avventura. Sprofondavano nella Bassa, sotto un cielo esagerato, circondati da milioni di peschi.
Si inerpicavano tra i monti, su campetti gelati, in fondo a tornanti interminabili. 
Per scardinare  squadre di geometri ben pettinati, che li disorientavano con finte, passaggi di prima e triangoli  di perfezione assoluta.
Per sopravvivere agli attacchi di Elliot il Drago, che aveva le cosce di Rummenigge, e quando cambiava passo staccava  le zolle  di terra  dal campo.
Scortati dalla Regina dello Sterrato, il furgoncino di George Balducci e una testa di cinghiale imbalsamata. Un tunnel che porta dritto a Borgo Ghibellino, una filiale dell'inferno.
In una finale epica, dove ci si gioca il campionato e molto di più. 
Era il calcio che giocavano allora. Bruciava nel loro sguardo, e li faceva uscire dagli spogliatoi con i borsoni in spalla, fieri come i paracadutisti.







martedì 6 agosto 2024

SALUTE. La balbuzie

 



FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 28/06/24.
Articolo: "Dove ha casa la balbuzie  in bambini e adulti" di MARTINA SAPORITI.

La balbuzie è una condizione più comune di quanto si pensi, ne soffre il 5-11 per cento dei bambini in età prescolare.
Crescendo quasi sempre si risolve in modo spontaneo o con l'aiuto della logopedia, ma oltre  alla balbuzie  infantile c'è pure quella che compare in età adulta dopo lesioni cerebrali come l'ictus. E si manifesta sempre nello stesso modo: interruzioni involontarie  del discorso dovute a pause e ripetizioni di sillabe o parole.
Come aiutare chi fatica  a recuperare fluidità nel parlare (circa un adulto ogni cento)?
Innanzitutto  individuando  le basi neurobiologiche del disturbo. Che a quanto pare, a prescindere dalla sua eziologia, sono sempre le stesse. 
La scoperta, in uno studio  su Brain, è di un team coordinato dal neurologo Juho Joutsa dell'Università di Turku, in Finlandia.
Gli scienziati hanno osservato con risonanza magnetica il cervello di pazienti dopo un ictus, alcuni dei quali avevano iniziato a balbettare.
Nonostante le lesioni  interessassero diverse parti del cervello, in chi aveva sviluppato balbuzie  c'erano sempre tre aree coinvolte: putamen, che regola la funzione motoria; amigdala, legata al controllo delle emozioni; claustro, una sottile lamina  di materia grigia che funziona come nodo di diversi circuiti cerebrali.
Queste  stesse  aree, hanno scoperto gli scienziati, presentavano cambiamenti strutturali pure nelle persone con balbuzie infantile.
Il coinvolgimento di regioni per il controllo motorio ed emotivo spiegherebbe lo sforzo fisico dei balbuzienti nel parlare e il fatto che in situazioni socialmente "impegnative", come tenere un discorso in pubblico, i balbettii possono  peggiorare.
Ora l'idea  è mettere a punto trattamenti per il recupero funzionale di queste aree, per esempio la stimolazione elettrica transcranica che è  un intervento  semplice e non invasivo.


lunedì 5 agosto 2024

VIVERE INSIEME. Da prete operaio

Giancarlo  Bregantini
Arcivescovo emerito di Campobasso-Bojano


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" di luglio-agosto 2024.
Articolo "Da p
rete operaio" di BREGANTINI GIANCARLO.


Fu sorprendente scoprire, lavorando  con gli operai, fianco a fianco, nella catena di montaggio, che Gesù era già arrivato. Non eravamo noi a portarlo.


Solo un cuore grande, innamorato di Gesù,  ha spinto noi preti  a entrare nelle fabbriche a fianco dei lavoratori, per condividerne fatiche e speranze, lotte e solidarietà.
Nel cuore  di tutti noi risuonava la grande parola della Gaudium et Spes, al numero 22, dove si legge: "Gesù ha pensato  con mente di uomo;   ha deciso con volontà  d'uomo; ha amato con cuore d'uomo; ha lavorato con mani d'uomo".
Era infatti quel Gesù che ci spingeva ad alzarci  alle 6.00 del mattino, per il primo turno di lavoro, nella sfibrante catena di montaggio. Era il fascino del Figlio  di Giuseppe, falegname, a farci superare ironie pungenti di alcuni compagni di lavoro. Ma era anche la sua amabilità di Maestro a farci apprezzare le storiche battaglie di libertà del mondo operaio.
La "stagione dei preti operai" ha segnato la Chiesa francese, prima, e quella italiana, poi. La parola che ci guidava era quella di Charles De Foucauld, religioso d'Oltralpe, che in pieno deserto pregava: "Come loro, adorando Gesù  in pura perdita!".
Eppure  fu sorprendente, in quella esperienza di condivisione, scoprire che il Vangelo, tra gli operai, era già arrivato, per vie misteriose. Non eravamo noi a portarlo.  A noi spettava solo il compito delicato di togliere da quei cuori il peso di una  Chiesa impositiva, che ne rendeva stanco il passo.
Sentivamo nel cuore il desiderio di rilanciare alla Chiesa il grido di speranza che sgorgava dai gemiti   della storia del mondo operaio. Gemiti impercettibili, che solo la prossimità della catena di montaggio ci permetteva di percepire.
Anche oggi quel cuore batte ancora, nonostante pochissimi siano i preti impegnati direttamente nel lavoro. 
Vorremmo risvegliare  le nostre comunità  cristiane, impegnate nel Sinodo, perché siano capaci di cogliere  l'ardente aspettativa di questo mondo, condividendo il desiderio di liberarsi dal precariato e di superare le ristrettezze di un salario povero. E' un cuore che batte, per dare dignità a tutti i lavoratori, senza subire le tragedie mortali sul  lavoro.
"Il grande tema è il lavoro" (FT 162), recitava  il titolo del convegno  dei preti operai, celebrato a Bologna il 3 giugno scorso. Eravamo una quarantina  di  preti operai storici, con alle spalle l'esperienza lavorativa diretta. Il cuore, però, era intatto, capace di intravedere i segni di speranza, di attesa e di sconcerto, che alimentano il mondo del lavoro alle soglie del Giubileo 2025. 
E' vero che è un mondo  radicalmente cambiato, in cui domina il mito della velocità, l'obbligo di connessione, con i frutti amari  di tanta ansia e di tanta fatica per andare in profondità  nelle cose e nelle relazioni. Una mutazione antropologica, fonte di solitudine e di crescente bisogno di senso.
Per questo i preti operai riprendono il grido di Simone Weil, filosofa e mistica francese, che scelse di lavorare, alla catena di montaggio per comprendere  la condizione operaia: il lavoro va riconosciuto!, perché solo se è posto  al centro sarà generatore di vita nuova.
Tutto questo ci chiede di essere capaci di due doni, apparentemente contrapposti: fedeltà alla  memoria  di un passato coraggioso, e discontinuità operativa, per cogliere  il nuovo che germoglia.
Il convegno si è chiuso con una celebrazione eucaristica, nella cripta del Duomo di Bologna, presieduta dal cardinal  Zuppi, in memoria di un prete, don Ernesto Bonaiuti, grande pensatore, perseguitato dalla gerarchia ecclesiastica e dal fascismo.
Abbiamo cioè rivissuto quello che il convegno ha affidato a tutti: memoria e discontinuità; teologia e antropologia; grido del passato e angosce del presente, tenendo sempre fisso lo sguardo su Gesù lavoratore, che sa dar dignità a ogni uomo e donna nella fatica, perché il lavoro sia ovunque riconosciuto.

sabato 3 agosto 2024

COME ERAVAMO. Zandobbiesi. eventi. foto



processione ?

QUESTA RUBRICA RIPORTERA' LE IMMAGINI DI EVENTI IMPORTANTI PER LE PERSONE FOTOGRAFATE.


       DIDASCALIE               4 foto di processioni 
                                       don Luigi e ???????       
                                       1° messa di don Renato a Zandobbio       
                                       1° Comunione Mazzola Angiola
                                       2004 inaugurazione parco  p. Simone Vavassori     
                                       coscritti 1937 festa dei 70 anni
                                       coscritti 1932 festa dei 60 anni      
                                       50° sacerdozio d. Angelo Bosis 1968
                                       festa  coscritti 1940
                                       festa 100 anni Delfina Mutti     
                                       benedizione alberelli 1995

                                       gita a Roma 1988
                                       gita oratorio 1967
                                       gita coscritti 1939
                                       adunata ANA anni '60
                                       pellegrinaggio Lourdes 1990
                                       ritiro Botta di Sedrina iscritti A.C. anni '70
                                       pellegrinaggio Fatima - Lourdes 1995
                                       visita pastorale vescovo Clemente Gaddi 1968 
                                       pellegrinaggio a Lourdes 1979
                                       gita a Redipuglia anni '50
                             posa 1° pietra nuovo oratorio 1992
                            Mario Menapace con sorelle Manzoni a Lourdes 1970
                  coscritti 1939 in udienza privata con  papa Giovanni XXIII













1° messa di don Renato a Zandobbio
anno 1984



1°  Comunione Mazzola Angiola


2004  inaugurazione parco p. Simone Vavassori




coscritti 1937 festa dei 70 anni




coscritti 1932 festa dei 60 anni
Venezia




50° sacerdozio d. Angelo Bosis 
foto 1968


festa 100 anni Delfina Mutti



festa coscritti 1940




benedizione alberelli 1995



gita a Roma 1988



gita oratorio anno 1967



gita coscritti 1939 e altri con d. Luigi
foto 1959



adunata ANA  - foto anni '60



pellegrinaggio Lourdes
anno 1990



ritiro Botta di Sedrina iscritti A.C.
anni '70

pellegrinaggio Zandobbio-Fatima-Lourdes-Zandobbio
anno 1995



ricevimento in municipio per la visita pastorale vescovo Clemente Gaddi 1968


pellegrinaggio a Lourdes nel 1979



gita a Redipuglia - foto anni '50




posa della 1° pietra del nuovo oratorio nel 1992 con il sindaco Gigi Barcella e il parroco d. Camillo Brescianini


Il mitico Mario Menapace, le sorelle Elisabetta e Flaminia Manzoni a Lourdes nel maggio del 1970.



Questa foto è stata scattata all'udienza privata che papa Giovanni XXIII (ora Santo) aveva concesso a don Luigi (a quei tempi curato di Zandobbio) e a un gruppo di giovani zandobbiesi del 1939.