martedì 10 settembre 2024

SERGIO. Le paralimpiadi

 




Sto scrivendo questo articolo seduto sulla panchina fuori del garage.
Cracco, il nostro cane, un meticcio di 40 kg, è sdraiato a terra: qualche ora fa è ritornato da una passeggiatina di una quarantina di km insieme a Loris.
Fino a qualche mese fa era ospite del canile di Seriate. E' un cane cieco di un occhio, ma pieno di energia che  scarica in lunghe passeggiate con Loris. 
Loris è altrettanto pieno di energia e un mese fa ha fatto il Cammino di San Benedetto da Norcia a Cassino, trecento chilometri, percorso in undici giorni.
Questa sera non sarò davanti al televisore a godermi le paralimpiadi.
Purtroppo sono finite, ma il ricordo vivissimo rimarrà in me per parecchio tempo e mi servirà  a superare le difficoltà che la mia malattia mi porrà davanti in futuro.
Sono rimasto stupito nel vedere uomini e donne con menomazioni incredibili fornire prestazioni sportive che la maggioranza delle persone normali non riuscirebbe a fare.
Mi scorrono davanti agli occhi le gare delle nuotatrici e nuotatori cinesi, privi totalmente delle braccia, che battono avversari completi dei quattro arti.
E come non ricordare il nostro RIGIVAN  GANESHAMOORTHY (25 anni e nato a Roma), vincitore del lancio del disco con tre record mondiali, su una sedia a rotelle e con le cannule nasali per l'ossigeno?
E ASSUNTA LEGNANTE, cieca? Questa donnona ha gareggiato anche tra i normodotati, diventando poi cieca. Ha vinto l'oro nel lancio del peso e l'argento nel lancio del disco.
E il gigante nero bergamasco ONEY TAPIA, cieco, che ha vinto l'oro nel lancio del disco?
E l'indiana del tiro con l'arco che vince l'oro tirando  con i piedi?
E come non menzionare BEBE VIO con l'argento vivo adosso, che trascina tutti?
Sono decine le immagini  fissate nella mia mente di persone incredibili che hanno superato di molto i limiti che le loro malattie hanno cercato di porre loro.
Per me assistere alle paralimpiadi è stato un'iniezione di fiducia. Terminato il caldo, il mio nemico numero uno, riprenderò la mia dura battaglia con più entusiasmo, facendo scorrere nella mia memoria le immagini degli atleti paralimpiaci.

In questo momento mi  viene in mente anche Bea. La vita è stata dura con te, ma ritornerai migliore di prima.
L'estate sta finendo. E' stata tremenda per il gran caldo, ma mi ha permesso però di gustare le olimpiadi dei normodotati e di ammirare le paralimpiadi. 
Alla fine di agosto ho scritto una mail ad un importante giornale italiano, proponendo un'idea. Se l'idea si concretizzerà, ve ne parlerò. In caso contrario la rimetterò nel cassetto e la rispolvererò tra quattro anni.
L'idea giaceva già nel cassetto dalle paralimpiadi di Tokyo, quando l'avevo inviata allo stesso giornale: allora non mi risposero neppure.
Questa volta mi hanno risposto che la mia proposta verrà tenuta in considerazione.
Ho visto in tv i festeggiamenti di Roncadelle ai suoi campioni olimpici.
Mi viene un grosso magone quando penso ancora all'anno scorso quando abbiamo vinto lo scudetto di calcio a 5 CSI e la nostra Lucia delle medaglie ai campionati nazionali sotto il completo disinteresse delle autorità. 
Alle prossime paralimpiadi di Los Angeles sperando che il cervello mi funzioni ancora.

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