venerdì 28 giugno 2024

VIVERE INSIEME. Il lavoro povero.

 



FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" giugno 2024.
Articolo: "Il "lavoro povero"" di RITANNA ARMENI.

I dati  sull'occupazione, diffusi dall'Istat e ampiamente divulgati dai mass media, sono finalmente positivi.
Dopo anni di flessione e di preoccupazione per la riduzione dei posti fissi e per l'aumento del precariato, finalmente una inversione di tendenza: in un anno 425 mila posti di lavoro in più e 180 mila precari in meno.
Sono dati veritieri? Sì lo sono. Giustificano l'ottimismo di chi vede in essi un miglioramento delle condizioni di tanti lavoratori? In parte , ma non abbastanza.
I dati, infatti, sono veri, ma vanno interpretati. La crescita dell'occupazione non coincide - questa è una novità - con l'uscita dalla povertà.
Per la prima volta siamo dinanzi a un fenomeno che molti analisti e politici tendono a sottovalutare o a rimuovere: il lavoro povero.
Fenomeno nuovo, diffuso  ma scarsamente nominato. In che consiste? Il lavoro povero è quello la cui remunerazione non è sufficiente a garantire l'uscita dalla povertà. Non è sufficiente a mantenere  chi lo percepisce e la sua famiglia. L'identikit del lavoratore povero è quello del maschio tra  i 45 e i 50 anni con una famiglia composta da tre o quattro persone.
Veniamo da una storia economica e sociale in cui avere un'occupazione fissa significava uscire dal mondo della povertà ed entrare in quello della sicurezza e garanzie.
Naturalmente anche in quel mondo c'erano differenze. C'era il privilegio di chi guadagnava tanto e la durezza della vita di chi poteva contare solo su un salario da operaio. C'erano garanzie  maggiori e minori.
Ma c'era una linea precisa che distingueva  il lavoro dalla povertà. Chi superava  quella linea, anche con sacrifici  e ristrettezze, non era povero.
Oggi invece lavoro e povertà si sono ricongiunti. Un posto di lavoro non basta a far uscire da una condizione di povertà. Anche  se è fisso.
Il motivo è molto semplice e basta affiancare i dati sull'occupazione a quelli dell'inflazione per comprenderlo.
In questi anni i prezzi, a partire da quelli dell'energia, sono aumentati e di tanto. Le retribuzioni, invece, sono rimaste al palo. L'Italia è l'unico paese d'Europa nel quale sono scese.
Un solo salario non basta a garantire il necessario. Quando non si riesce a tenere insieme l'affitto con l'educazione dei figli o le cure mediche, allora il passaggio alla condizione  di povertà è ineludibile.
La nascita del lavoro povero, che non appare dai dati  sull'occupazione, diventa evidente se  si guardano quelli della crescita.
L'economia  è ferma e pare destinata a rimanere tale. Il prodotto interno lordo continua a mostrare numeri preoccupanti. I salari ridotti deprimono i  consumi e questo non favorisce crescita e sviluppo.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: riduzione della spesa sociale e calo demografico. L'Italia dell'occupazione che aumenta e del lavoro che si impoverisce,  l'Italia dei giovani laureati che preferiscono andare all'estero per avere salari migliori, è un Paese comunque in declino.
E questo non è una buona notizia.


mercoledì 26 giugno 2024

RIFLESSIONI. Cosa rimane della vita

 



Ciò che nella vita rimane
non sono i doni materiali,
ma i ricordi dei momenti
che hai vissuto e
ti hanno fatto felice.
La tua ricchezza non è chiusa
in una cassaforte, 
ma nella tua mente.
E' nelle emozioni che hai provato
dentro la tua anima.

                            Alda Merini


martedì 25 giugno 2024

RES PUBLICA. Algoritmi di guerra

 

FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" giugno 2024.
Articolo: "Algoritmi di guerra" di ROBERTO REALE.

L'intelligenza artificiale usata per individuare bersagli umani. Sta succedendo a Gaza, aprendo scenari inquietanti per l'intero pianeta.

In Italia se n'è parlato poco, ma è una vicenda che merita attenzione, perché apre uno squarcio su quello che "The Washington Post"  ha definito il "terrificante mondo delle intelligenze artificiali usate a scopi militari".
Stiamo parlando di un'inchiesta pubblicata da due siti di informazione israeliani, poi rilanciata dal britannico "The   Guardian".
Ha svelato l'esistenza  di un software progettato con l'obiettivo di individuare "bersagli umani" nei bombardamenti su Gaza. In pratica all'algoritmo, gestito dall'esercito di Tel Aviv, è stato affidato un database   con una lunghissima lista di potenziali  miliziani  palestinesi da uccidere.
Quando le videocamere segnalavano la presunta presenza sul terreno di queste persone,  ai militari restavano solo venti secondi per decidere se colpire o no. Facile capire che in molti casi si sia "proceduto in automatico", anche perché i soldati avevano ricevuto l'ordine di "distruggere Hamas, a qualunque costo".
A  rivelarlo sono stati sei componenti dei servizi segreti, le cui testimonianze sono state riportate da Yuval Abraham, giornalista e documentarista israeliano, impegnato per la pace, già vincitore di un prestigioso premio al Festival del Cinema di Berlino.
Il software era pensato per colpirli direttamente nelle loro case.  C'era il rischio di ucciderne i familiari? I "danni collaterali" erano messi in conto, donne  e bambini che fossero.
Da ultimo merita attenzione il nome stesso del programma  dell'IA. Si chiama Lavender, l'etimo richiama ciò che  "deve essere lavato, ripulito", sembra la lingua di Orwell oggi molto in voga nei conflitti che insanguinano il pianeta.
Ma questa problematica degli "algoritmi di guerra" ha dimensioni che vanno ben oltre Gaza.
Henry Kissinger, uno dei protagonisti della politica estera degli Stati Uniti, nel suo ultimo libro,  scritto poco prima di morire, L'era dell'intelligenza articiale, si è posto il problema degli arsenali nucleari delle grandi potenze: se si affidano alle macchine i tempi di reazione a un presunto attacco che succede? L'autore ha invitato le grandi potenze a dialogare, per evitare irreparabili disastri. 
La questione ha enormi riflessi sul piano etico. Se ne è fatto interprete papa Francesco presentando la Giornata della Pace del 2024, quando ha affermato che è grave motivo di preoccupazione "la ricerca nel settore dei cosiddetti sistemi  d'arma autonomi letali" che includono "l'utilizzo  bellico dell'intelligenza artificiale".
Parole  che avrebbero meritato maggiore attenzione dai media italiani. Per fortuna, a livello globale, come abbiamo visto, c'è ben altra consapevolezza.
Negli Stati Uniti sono uscite diverse inchieste sui rapporti delle grandi aziende Hi Tech col Dipartimento della Difesa e l'industria delle armi.
Non mancano poi studi e ricerche che partono dal basso,  come quello del sito stopkillerrobots.org animato da un gruppo di giovani ricercatrici mobilitate per chiedere che le tecnologie siano usate per promuovere pace e diritti umani, non per uccidere.
In altre parole, a chi ci domanda se abbiamo paura dei robot killer conviene rispondere che ne abbiamo molta di più degli umani che prima li progettano o poi li utilizzano.                                                                                                                          

lunedì 24 giugno 2024

COLLETTIVO CONFUSIONE. N.Futura - Collettivo Confusione 5 -4

 



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ABBIAMO PERSO IL TITOLO LOMBARDO DOPO 5 ANNI DI DOMINIO ASSOLUTO.
I NUOVI CAMPIONI SONO I BRESCIANI DELLA N. FUTURA. ONORE A LORO, MA LA PARTITA E' STATA FALSATA DA UNA TERNA ARBITRALE NON ALL'ALTEZZA DI UNA FINALE DEL LOMBARDIA: DALLA META' DEL 2° TEMPO HA PERSO IL CONTROLLO DELLA GARA, MA SAREBBE INGIUSTO ADDEBITARLE LA NOSTRA SCONFITTA: I NUOVI CAMPIONI SI SONO ADATTATI MEGLIO DI NOI QUANDO LA PARTITA DA CALCIO A 5 E' DIVENTATA UNA PARTITA DI RUGBY.
MA PASSIAMO A PARLARE DI UNA PARTITA CHE PER TRE QUARTI E' STATA BELLISSIMA, DEGNA DI UNA FINALE REGIONALE.
LA N. FUTURA PARTE ALLA GRANDE, DOPO AVER EFFETTUATO UN RISCALDAMENTO PREPARTITA MOLTO SERIO E MOTIVATO.
DOPO SOLO 2' I BRESCIANI PARTONO IN CONTROPIEDE E TRAFIGGONO L'INCOLPEVOLE LUCA, IL NOSTRO PORTIERONE.
DOPO IL GOL GLI AVVERSARI CONTINUANO A PRESSARE E COSTRINGONO LUCA AD UNA PARATA A MEZZ'ALTEZZA E POI IN UNA A TERRA.
AL 6' TUTTAVIA NON PUO' OPPORSI AD UN TIRO RAVVICINATO, CHE GONFIA DI NUOVO LA SUA RETE.
0 - 2 E SONO TRASCORSI SOLO UNA MANCIATA DI MINUTI.
FINALMENTE IL COLLETTIVO CONFUSIONE SI SVEGLIA  E IMPEGNA IL PORTIERE BRESCIANO IN DUE PARATE A TERRA, CHE SONO SOLO IL PROLOGO DELLA BELLA RETE SEGNATA AL 9' DAL NOSTRO ABI CON UN TIRO DALLA DISTANZA.
ORA I NOSTRI GIOCATORI SONO VERAMENTE IN PARTITA E PATY, PARTITO IN CONTROPIEDE, SI RICORDA DI AVERE NEL SUO REPERTORIO ANCHE LO SCAVETTO E CON QUESTO BEFFA IL PORTIERE BRESCIANO AL 13'.
2 - 2 E LA PARTITA STA MANTENENDO LE  PROMESSE.
NEI SUCCESSIVI 12' LE AZIONI DI GIOCO SI SUSSEGUONO A RITMO INCALZANTE CON BELLE PARATE DI ENTRAMBI I PORTIERI, CHE FANNO A GARA A CHI PARA MEGLIO. MA LUCA E' CAMPIONE D'ITALIA.
AL 22' ABI SI BECCA UN GIALLO.
AL 25' C'E' IL DUPLICE FISCHIO E BISOGNA DIRE CHE LA TERNA ARBITRALE NON HA FATTO DELLE GRANDI CAVOLATE.
C'E' DA DIRE CHE I PRIMI 10' DI GIOCO SONO STATI  DOMINATI DAI BRESCIANI, MENTRE IL RESTO DEL TEMPO IL GIOCO E' STATO IN EQUILIBRIO.
I GIOCATORI RIENTRANO IN CAMPO ED IL PUNTEGGIO DI 2 - 2 PROMETTE UNA RIPRESA COI FIOCCHI.
INFATTI AL 1' IL NOSTRO ABI PORTA IN VANTAGGIO IL COLLETTIVO CONFUSIONE CON UN TIRO DALLA DISTANZA: 3 - 2.
POI C'E' UNA PARATA A TERRA DEL PORTIERE BERGAMASCO, CHE FA PARTIRE IL CONTROPIEDE CON ABI CHE SERVE VECCHIO, IL CUI TIRO E' PARATO.
AL 4' CONTROPIEDE BRESCIANO, CHE SI CONCLUDE IN GOL CON SCAVETTO DELL'ATTACCANTE: 3 -3.
PER QUALCHE MINUTO LE AZIONI VELOCI DI ENTRAMBE LE SQUADRE  SI SUSSEGUONO A RITMO FRENETICO E AL 9' MARCO, IL CAPITANO BERGAMASCO, SALVA SULLA RIGA UN GOL CERTO. SCAMPATO PERICOLO. MA AL 12' N. FUTURA PASSA IN VANTAGGIO CON UN ALTRO CONTROPIEDE MICIDIALE: 3 - 4. A META' RIPRESA  LA TENSIONE IN CAMPO E' ALLE STELLE E I GIOCATORI DI ENTRAMBE LE SQUADRE AVVERTONO I PRIMI MORSI DELL'ACIDO LATTICO NEI MUSCOLI. CI SONO TRATTENUTE E SPINTE DA ENTRAMBE LE PARTI CHE LA TERNA ARBITRALE LASCIA CORRERE E QUESTO PORTA ALLO SCAMBIO DI COLPI PROIBITI. 
IL COLLETTIVO CONFUSIONE HA FACILI OCCASIONI PER PAREGGIARE, MA PURTROPPO SBAGLIA GOL DAVANTI AL PORTIERE. QUESTO NEL CALCIO SI PAGA.
INFATTI AL 22' ALTRO MICIDIALE CONTROPIEDE BRESCIANO  E GOL DEL 3- 5.
ORA NELLE FASI DI GIOCO SUCCEDE DI TUTTO: SPINTE, TRATTENUTE, PLACCAGGI, COLPI ALLO STERNO E GLI ARBITRI A GUARDARE.
TUTTAVIA AL 23' RIUSCIAMO A RIDURRE LE DISTANZE CON FILIPPO BENA.
DULCIS IN FUNDO GLI ARBITRI FISCHIANO LA FINE DELLA PARTITA AL 25' SENZA ALCUN RECUPERO.

ESULTANZA DEI BRESCIANI: FINALMENTE HANNO VINTO IL TITOLO REGIONALE. NON HANNO RUBATO NULLA: E' IL COLLETTIVO CHE HA DA RIMPROVERARSI PER LE FACILI OCCASIONI DA RETE NEI MINUTI FINALI E SBAGLIATE.

COMUNQUE RAGAZZI SIETE DA ELOGIARE! L'IMPEGNO NON E' VENUTO MENO E SOLO IL TEMPO CHE FUGGE.













 

domenica 23 giugno 2024

COLLETTIVO CONFUSIONE. Siamo ancora in finale nel Lombardia

 


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SIAMO ANCORA IN FINALE AL LOMBARDIA!
IERI SERA ALLA PALESTRA ALINA DONATI ABBIAMO BATTUTO AI RIGORI LA SQUADRA DELL'ORATORIO ANNICCO CON IL RISULTATO DI 
10  -  8   D.C.R.
E' STATA UNA PARTITA TIRATISSIMA, INIZIATA A SPRON BATTUTO DA ENTRAMBE LE SQUADRE.
L'ORATORIO DI ANNICCO SI E' PRESENTATO CON GIOCATORI PIU' GIOVANI DEI NOSTRI E CORREVANO COME MATTI.
GIA' DAI PRIMI MINUTI DI GIOCO LE AZIONI SI SUSSEGUIVANO DA ENTRAMBE LE PARTI CON L'INTENZIONE DI FARE GOL.
LO SEGNANO PER PRIMI I NOSTRI AVVERSARI AL 9' CON UN TIRO DA FUORI.
POI E' UN SUSSEGUIRSI DI AZIONI CHE PORTANO A GRANDI PARATE DI ENTRAMBI I PORTIERI.
SI ARRIVA COSI' AL 23' QUANDO IL NOSTRO ABI  SEGNA DI PREPOTENZA IL GOL DEL PAREGGIO. MA NON E' FINITA. 
AL 24' AZIONE CONCITATA NELLA NOSTRA AREA E LUCA, IL NOSTRO PORTIERONE, SUBISCE UN COLPO ALLO STERNO CHE LO LASCIA A TERRA: LA TERNA ARBITRALE FISCHIA IL RIGORE A NOSTRO FAVORE.
IL RIGORE VIENE TRASFORMATO DA PIPPO CON UN FORTE TIRO.
PALLA AL CENTRO E FISCHIO DI CHIUSURA DEL 1° TEMPO.
COSI' IN DUE MINUTI DI GIOCO ABBIAMO RIBALTATO LA SITUAZIONE.
MA E' DURA: I NOSTRI VETERANI ACCUSANO IL PESO DEGLI ANNI. FORTUNATAMENTE I NUOVI INNESTI SONO TOSTI ED E' DI BUON AUSPICIO PER IL PROSEGUO DELLA PARTITA.
INIZIA IL 2° TEMPO E IL GIOCO E' FRENETICO DA SUBITO. I PORTIERI SONO MOLTO IMPEGNATI.
SI ARRIVA AL 3' QUANDO VECCHIO COLPISCE  UN DOPPIO PALO. MA POCO DOPO SI RIMPOSSESSA DEL PALLONE E SCARICA UN ALTRO TIRO, CHE COLPISCE ANCORA UN PALO, MA POI ENTRA IN RETE. SIAMO SU UN RASSICURANTE 3 - 1. DURA POCO PERO': UN MINUTO DOPO ANNICCO FA IL GOL DEL 3 - 2. MA NON E' FINITA QUI: PASSA UN ALTRO MINUTO E GLI AVVERSARI SEGNANO IL GOL DEL PAREGGIO.
IN 5' MINUTI SI E' PASSATI DAL 2 -1 AL 3 -3 E LA PARTITA E' MOLTO INTENSA, CON I  GIOVANI AVVERSARI DECISI A FARCI LA PELLE A QUALSIASI COSTO.
COSI' VECCHIO AL 6' RICEVE UNA MANATA IN FACCIA E L'ARBITRO AMMONISCE IL GIOCATORE DELL'ANNICCO, CAUSANDO LE PROTESTE DEL SUO ALLENATORE, CHE VIENE ESPULSO.
PASSA UN ALTRO MINUTO E FINALMENTE PATY SI RICORDA DI  ESSERE UN GOLEADOR E  SEGNA IL GOL DEL 4-3.
PASSA UN ALTRO MINUTO E GLI AVVERSARI PAREGGIANO IL CONTO: 4-4.
SIAMO SOLO AL 8' E LA PARTITA E' UN FUOCO D'ARTIFICIO. COME ANDRA' A FINIRE?
POI CI SONO 10' SENZA GOL, ANCHE PERCHE' ENTRAMBI I PORTIERI SI STANNO SUPERANDO CON BELLE PARATE.
ARRIVIAMO COSI' AL 18' QUANDO MARCO, NONOSTANTE QUALCHE AFFANNO, RIESCE DI PREPOTENZA A SEGNARE IL GOL DEL SORPASSO: 5-4.
ORMAI SIAMO AGLI SGOCCIOLI DELLA PARTITA, MA L'ESITO E' SEMPRE INCERTISSIMO.
INFATTI AL 26', UN MINUTO OLTRE IL TEMPO REGOLAMENTARE, ANNICCO PAREGGIA. 
ANCORA UN MINUTO DI GIOCO E L'ARBITRO FISCHIA LA FINE: SI VA AI RIGORI.
SONO FIDUCIOSO PERCHE' LUCA, ANCHE CON LA SUA STAZZA, E' COME SI DICE UN PARARIGORI.
INFATTI PARA IL TERZO: BASTA PERCHE' I NOSTRI GIOCATORI FANNO 5 SU 5.
SIAMO DI NUOVO IN FINALE E CI BATTEREMO CONTRO I BRESCIANI  DI N. FUTURA CHE IN SEMIFINALE HANNO BATTUTO L'ALTRA SQUADRA BERGAMASCA DEI COMPAGNI DI MERENDE PER 5-4.

SARA' SENZA DUBBIO UN'ALTRA PARTITA DIFFICILE, ANZI', PENSO CHE SARA' DIFFICILISSIMA.

RIUSCIREMO A VINCERE IL LOMBARDIA PER LA 6° VOLTA?

TRA POCHE ORE LO SAPREMO.



sabato 22 giugno 2024

COLLETTIVO CONFUSIONE. Orario delle finali della fase regionale

 



LE DUE FINALI DEL LOMBARDIA SI DISPUTERANNO ANCORA NELLA PALESTRA ALINA DONATI DI VIA TOFFETTI 49 A CREMA CON IL SEGUENTE ORARIO:


ORE    17:00    FINALE   3° POSTO

ORE    18:30     FINALE   1°  POSTO

L'AUGURIO E' CHE LA NOSTRA MAGNIFICA SQUADRA POSSA DISPUTARE LA FINALE PER IL 1° POSTO.

LO SCORSO ANNO ABBIAMO SCONFITTO IN FINALE L'ORATORIO ANNICCO PER 4 A 3.
QUEST'ANNO LO INCONTRIAMO ANCORA QUESTA SERA IN SEMIFINALE. E' UNA SQUADRA TOSTA, CHE QUEST'ANNO SI E' ULTERIORMENTE RAFFORZATA.

SPERO CHE STASERA PER LA SEMIFINALE LE TRIBUNE DELLA PALESTRA DI CREMA SIANO GREMITE DI ZANDOBBIESI.

AI RAGAZZI DELLA SQUADRA CITO DUE FRASI:

JULIO VELASCO ALLENATORE NAZIONALE FEMMINILE DI PALLAVOLO

PER VINCERE NON BASTA FARE LE COSE BENE, DEVI FARLE MEGLIO DEGLI ALTRI.

PROVERBIO  ARABO

NON ARRENDERTI, RISCHIERESTI  DI FARLO UN'ORA PRIMA DEL MIRACOLO.








venerdì 21 giugno 2024

PARROCCHIE S. ANNA E S. GIORGIO M. DI ZANDOBBIO. Fantasie pastorali










FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" maggio 2024.
Articolo: "Fantasie pastorali" di GIANCARLO BREGANTINI Arcivescovo emerito di Campobasso-Boj
ano.

La mancanza di sacerdoti fa soffrire le comunità. L'esperienza della Pasqua in Val di Non ha, però, dimostrato come un limite può diventare una risorsa.


E' stata una Pasqua molto piovosa, quella di quest'anno, vissuta tra le montagne del Trentino.
Ora, infatti, in pensione da vescovo emerito, posso godermi certe sensazioni, mai vissute prima.
Come quella di celebrare la Pasqua nel mio paese natale, Denno, per stare un po' in famiglia.
Proprio  tra le montagne della Val di Non, cariche del fascino dei colori rosacei delle Dolomiti al mattino, nell'incanto della fioritura degli alberi di mele e ciliegie.
Ma la cosa che maggiormente mi ha colpito è stata quella di assistere a un piccolo miracolo di primavera: l'unità di una comunità, fatta di ben tredici parrocchie, affidate  a un solo parroco, giovane e sorridente: don Daniele.
Anche se nelle piccole parrocchie trentine può sembrare più semplice, in realtà il cammino verso l'unità è sempre esigente e faticoso, specie quando si toccano consolidate tradizioni.
Per questo la diocesi di Trento si è incamminata verso mete unitarie, con passi progressivi ma tenaci.
Come fare, allora, se preti non ce ne sono e se il seminario ha pochi ingressi?
La risposta non è stata far correre il povero parroco di comunità in comunità, ma radunare le comunità in un unico luogo per il Triduo pasquale, scegliendo una chiesa capiente, che si è riempita di fedeli.
Tremava la Chiesa tutta, al canto della sequenza pasquale, "Victimae pascali  laudes...".
Mai si erano levate al cielo armonie così dense di gioia unitaria, capaci di dare pienezza persino al rombo dei trattori della valle. E' stato un grande segno di profezia ecclesiale, di vera sinodalità "per l'unità Pastorale, Cristo Salvatore", gustata da tutti, anche da chi era scettico.
Nel presiedere (ho lasciato a don Daniele l'omelia, per la sua capacità di dialogare con i ragazzi) non ho avuto nessun rimpianto di cattedrali.
C'è stato invece un segno innovativo: la celebrazione della Prima comunione per una quarantina di ragazzi, nella Messa del giovedì santo, per poi dare loro una piccola croce durante la liturgia  del venerdì santo e la vestina bianca, nella notte del sabato santo.
Tre segni così ben coordinati, da far rivivere le omelie dei Padri della Chiesa antica, per la loro valenza ermeneutica.
E' stato un ulteriore passo in avanti sulla vita dell'ecclesialità  comunitaria, per trasformare in opportunità anche la sofferta mancanza di sacerdoti, con la valorizzazione dei laici e nuovi segni di fantasia pastorale.
Certo, in queste comunità,  che si vedono limitare la presenza dei sacerdoti, resta viva una grande sete di spiritualità, poiché ogni uomo e ogni donna arde dal desiderio di sentire vicino il cuore di Gesù battere sul proprio petto, come fece l'apostolo Giovanni, nell'ultima cena. In un'intimità che si fa consolazione, dono desiderato e invocato.
Riemerge, in questa fase della Chiesa, il grido di Gesù, morente in croce, che invoca: "Ho sete!". Questa sete di Dio è percepibile ovunque; una sete che dovrebbe essere placata dai frati, ma anche loro sono pochi e, purtroppo, in fuga da conventi antichi, rimasti ormai vuoti.
E allora per rispondere a questa esigenza dell'anima è indispensabile, da parte di tutti, puntare sull'essenziale, con innovativa  fantasia pastorale, come si è fatto  per la celebrazione del Triduo pasquale, tra i meli della Val di Non in fiore.
Lo ripete spesso papa Francesco: "Concentrarsi sull'essenziale, su ciò che è più bello, più grande, più attraente e, nello stesso tempo, più necessario.
La proposta, allora, si semplifica, senza perdere per questo profondità e verità; e così diventa più convincente e radiosa".   (Evangelii Gaudium, n. 35).
In tal modo, la luce di Pasqua sarà ancora più radiosa, in comunità che sanno cantare, finalmente insieme, l'exultet pasquale.
Senza inutili nostalgie.





giovedì 20 giugno 2024

PASSIONI ZANDOBBIESI. Dossena Mario. Da Roma a Bari

 



PARTECIPANTI: Mario, Sergio, Roberto, Emilio, Aldo, Angelo.


1°   tappa   Roma - Latina   km  85

Partiamo alle 5 dalla casa di Angelo con un furgone e una macchina a noleggio. 
Poco dopo le 11 arriviamo a Roma, scarichiamo le bici e facciamo un tour veloce per la città e dopo panino e birretta prendiamo la via Appia antica dalle catacombe di San Callisto vicino alle Fosse Ardeatine, l'atmosfera che si respira con il silenzio e venticello leggero ti sembra di tornare all'epoca dei romani, la via a tratti è impegnativa con i sassi originali per fortuna non è tutta così, arriviamo verso la fine e viriamo per Castel Gandolfo, la residenza estiva del Papa con vista del lago di Albano, spettacolo, discesa poi prendiamo per Ariccia famosa per la porchetta e il vino bianco, siamo nella zona del frascati, poi giù verso Latina dove arriviamo verso le 18,30, la giornata è stata lunga.

2°   tappa  Latina - Capua  km 160

Partiamo  alle 7,30 direzione Terracina dove arriviamo  dopo  poco più di 2 ore, bellissima cittadina dove ci pigliamo un caffè e qualche foto, tornati in sella percorriamo tutto il golfo di Gaeta e saliamo sull'unica asperità di giornata corta ma ripida per poi scendere a Sperlonga, famosa per il suo castello dove ci facciamo un panino con birretta e caffè, torniamo a pedalare direzione Baia Domizia, stiamo per arrivare in Campania, dopo qualche inghippo con le strade sterrate che non erano percorribili arriviamo a Mondragone lasciamo il mare e viriamo verso Capua dove arriviamo al bedenbrefast  molto carino verso le 19, tappa lunghissima, una volta docciati i proprietari molto gentili ci portano al ristorante con la macchina per poi tornare a piedi, 2 km.

3°   tappa   Capua  -  Sorrento  km   125

Partiamo presto (la tappa è lunga) direzione Reggia di Caserta, 15 km, una volta arrivati prendiamo il biglietto per entrare in bici nel parco (9 euro) ne vale la pena è bellissima, ci stiamo 1 oretta e mezza, poi in sella verso Napoli passando dalla terra dei fuochi, ahimè ai bordi delle strade c'è parecchia spazzatura, non è un bel biglietto da visita, entriamo a Napoli dove il traffico è intenso e anarchico bisogna usare 100 occhi ed essere decisi, passiamo dai quartieri spagnoli (dove mi rubano il mio giacchino in goretex sul portapacchi, preparato per la pioggia) prendiamo per il lungo mare e vicino al Maschio Angioino ci facciamo un bel piatto di spaghetti alle vongole e 1 caffè veramente buono, torniamo in sella e percorriamo tutto il golfo di Napoli passando dall'antica Pompei, ormai ci siamo Sorrento è vicina, una volta arrivati un bel gelato in riva al mare non ce lo toglie nessuno, qui si mangia bene e alla sera piatto tipico di Sorrento scialatielli alla marinara e fritto misto, una bontà.

4 °  tappa  Sorrento  -  Eboli   km  95

Partiamo presto e in salita (ripida tanto per cambiare) scavallando la penisola sorrentina per arrivare a Positano dove era prevista la colazione, ahimè bar chiusi, dobbiamo sperare nel paese dopo, Praiano dove c'è il bar sole con vista sulla costa amalfitana, e lì ce la gustiamo alla grande, una volta in sella percorriamo tutta la costiera è fantastica, qualche foto ad Amalfi e Minori e poi via verso Salerno, visita veloce con foto, pedaliamo ancora sulla costa per un decina di km e qui facciamo una sosta granita in riva al mare con pucciaggio piedi ( ci voleva) qui comincia il coast to coast (Tirreno-Adriatico), ormai Eboli è vicina, arriviamo verso le 14,30 al bedenbrefast molto bello dove ci accoglie una signora gentile e carina con i suoi gattini (il nome del bedenbrefast le gatte, se passate ricordatevi).

5 °  tappa   Eboli  -  Picerno  km  75

Partiamo alle 6 per anticipare la pioggia prevista nel pomeriggio, oggi passiamo dalla Campania alla Basilicata e altimetria supera i 2000 m, troviamo i monti lucani molto verdi e belli con temperature ideali, verso le 12,30 arriviamo a Picerno, un bel paesino sul cucuzzolo della montagna, breve visita con foto e decidiamo di pranzare al ristorantino Antica torre dove la cucina è veramente squisita, gli facciamo subito una bella recensione, andiamo al  bredenbrefast, un posto nuovo e dalla posizione spettacolare sulla valle, la Signora rumena che ci accoglie fa tutto lei e ci dice che il posto così bello viene usato per  feste, matrimoni, ci sistemiamo e aspettiamo la cena godendoci il posto con vista sulla valle con Picerno.

6 °  tappa  Picerno  -  Spinazzola  km  101

Facciamo colazione e partiamo alle 7, oggi passiamo dalla Basilicata alla Puglia, dopo una salita molto ripida lunga 5 km scendiamo ed entriamo nella città di Potenza dove facciamo un piccolo tour  delle bellezze storiche e in una di queste si ferma una vettura dalla quale scende l'Arcivescovo di Potenza, Davide Carbonaro (appena eletto) molto simpatico e disponibile che si informa su di noi e ci fa i complimenti per il giro che stiamo percorrendo, dopo qualche battuta simpatica ci fa dire una preghiera e ci saluta, torniamo in sella usciamo dalla città sempre con dei ripidoni da far paura sbuchiamo su un altipiano e qui dobbiamo abbandonare lo sterrato (troppo fango e stradine con erba alta impraticabili) abortiamo la traccia per passare su asfalto non c'è altra soluzione, passiamo da Pietragalla dove ci rifocilliamo, e facciamo una breve visita al parco dei palmeti dove in queste cassette tondeggianti si faceva il vino, proseguiamo verso la Puglia con parecchi saliscendi e molto caldo, verso le 18 arriviamo a Spinazzola in questo agriturismo dopo aver fatto 2300 mt di dislivello, dopo esserci rimessi in sesto ci attende una cena veramente squisita con orecchiette e agnello con frutta fresca che ci ricarica le forze.

7 °  tappa  Spinazzola  -  Bari   km  100

Dopo un'ottima colazione partiamo alle 7,30 passiamo il  paese e imbocchiamo le sterrate in mezzo ai campi di grano con i bordi tutti fioriti, è uno spettacolo inaspettato la temperatura fresca ci conforta, dai campi di grano passiamo agli uliveti e frutteti e ad un certo sullo sfondo vediamo la fortezza sveva di Castel del Monte dove saliamo per visitarlo, bellissima vista sulla pianura pugliese che ci porterà a Bari, scendiamo e al primo paese solita sosta con panino, birretta e caffè, ripartiamo e dopo  lunghissime sterrate in mezzo a questi uliveti e frutteti sbuchiamo vicino all'aeroporto di Bari entriamo in città e andiamo verso il mare, ragazzi è fatta anche stavolta dopo 750 km, alla sera  festeggiamo con cena indimenticabile a base di pesce.

8 ° giorno, ritorno in treno verso la nostra Bergamo dove arriviamo alle 19, che dire bel viaggio e ottima compagnia come sempre, alla prox.