Buon Natale e felice anno nuovo, non dimenticando i milioni di bambini che soffrono nel mondo.
Nel 1991 ho scritto questa poesia, che, pur essendo trascorsi tre decenni, è ancora drammaticamente di attualità, aggravata anche dalla pandemia.
NATALE 1991
Riccioli biondi e occhi azzurri,
una smorfia da bimbo viziato.
Tra giocattoli, luci e panettoni
lo sguardo amoroso di genitori belli,
eleganti,
sorridenti.
Un grande albero illuminato,
una casa sontuosa,
una tavola regalmente imbandita.
Riccioli biondi,
il mondo è ben più grande della tua casa.
Fuori del suo morbido tepore
c'è il freddo di un inverno senza scarpe
che gela i bimbi albanesi.
C'è il torrido calore di savana,
di terre bruciate, aride, deserte:
la fame negli occhi di milioni di bimbi come te.
C'è il rumore assordante delle bombe
che scoppiano a pochi metri
da bimbi croati e sloveni.
C'è la terribile strada polverosa,
casa di bimbi palestinesi e brasiliani,
figli di nessuno.
Ci sono i desideri che rimarranno inesauditi
dei bimbi russi, indiani, messicani.
Ci sono, ci sono, ci sono milioni di bimbi,
che hanno in comune solo la miseria
e grandi occhi scuri pieni di paura.
E i tuoi giocattoli,
il tuo grande albero illuminato,
la tua sontuosa casa
non devono ingannarti.
Riccoli biondi e occhi azzurri
non fare capricci:
pensa anche a loro.
Vi chiedo di fare una piccola donazione, anche di soli 10 euro alla scuola elementare di p. Simone a Bukavu nella Rep. Dem. del Congo.
Il fac-simile del versamento postale è riprodotto nel post "GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI".
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.