lunedì 19 maggio 2025

DON CAMILLO. Papa Francesco la voce del cuore



FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale  di  Albegno e dintorni.




PAPA FRANCESCO LA VOCE DEL CUORE
 

A chi mi chiede di esprimere il mio pensiero su Papa Francesco io rispondo: è stato la voce del cuore. La sua è stata una testimonianza che ha evangelizzato l’Amore. Rifletto con stupore su come lo Spirito Santo ha agito in questi decenni al varco dei 2 millenni: in particolare con gli ultimi tre papi: Giovanni Paolo II che ha evangelizzato la Politica; Benedetto XVI che ha evangelizzato la Teologia, e Francesco che ha evangelizzato l’Amore. Ognuno ha portato il Vangelo in un settore particolarmente importante dell’Umanità: il rapporto tra le istituzioni umane; il rapporto tra l’Umanità e Dio; il rapporto interpersonale. Tre dimensioni essenziali dell’Umanità che, pur essendo distinte l’una dall’altra e con una precisa identità, non possono non intrecciarsi in una trama rispettosa e collaborativa per un tessuto di pregio inestimabile che è un’Umanità riconciliata e redenta. In questo processo Papa Francesco è stato il lievito per fermentare la pasta, o, se si preferisce un’altra immagine evangelica, il sale per dare sapore a tutto. Francesco, parlando al cuore e con il cuore, ha ricordato il primato dell’Amore su tutto, perché senza l’Amore anche la Politica, la Teologia e la Morale diventano facilmente fonti di tensione e di divisione. Lo Spirito Santo ci ha ricordato con Francesco che il linguaggio del cuore è il linguaggio tipico ed esclusivo del Vangelo e ha il primato su tutti gli altri linguaggi. E’ il linguaggio che mette l’Uomo e la Donna al primo posto, indipendentemente dalla loro condizione economica, sociale, culturale, religiosa e morale, partendo dalla considerazione che ogni essere umano è immagine di Dio e da Dio è amato come figlio. Come avviene purtroppo nella nostra realtà umana, attorno ad  ognuno di questi tre Papi si sono creati gli schieramenti tra chi li ha sostenuti con entusiasmo e chi li ha criticati senza sconti cercando in loro le eventuali pagliuzze che troviamo anche nei santi per trasformandole in travi. Ciò che mi rattrista di più è che con Papa Francesco le ostilità sono nate soprattutto all’interno della Chiesa, partendo da coloro che avrebbero dovuto essere i suoi primi collaboratori se avessero capito e amato veramente il Vangelo nella sua originalità più delle istituzioni e delle tradizioni umane che gli hanno fatto da incrostazioni. Non bisogna, comunque, farsene meraviglia: è successa la stessa cosa anche a Gesù che è stato ostacolato, perseguitato, calunniato e messo in croce proprio dai capi religiosi del tempo che sono riusciti a coinvolgere nella menzogna e nel rifiuto anche parte dei fedeli più influenzabili, perché “i figli di questo mondo sono più astuti dei figli della luce” ( Lc. 16,8). E’ la sorte dei Profeti di tutti i tempi, quelli dentro nella Chiesa, ma anche quelli fuori dalla Chiesa, con la certezza, però, che saranno capiti e rivalutati dopo, quando anche chi è più lento a capire riuscirà ad arrivare, perché l’Amore, quello evangelico, accetta e rispetta anche le lentezze; non le squalifica e non le prevarica, ma sa aspettare i tempi di tutti con particolare attenzione ai più affaticati…Come il buon Pastore che si prende cura delle pecore madri e le conduce pian piano portando in braccio i loro agnellini. Lo Spirito Santo, però, non rinuncia al suo percorso. Le brecce aperte sono un invito ad inoltrarsi senza paura, perché la Chiesa sarà anche lenta per sua costituzione, ma il cammino è costante e lo stesso Spirito che la guida non mancherà mai di stimolarla con la sua audacia suscitando sempre nuovi profeti e sostenendoli nel tempo della persecuzione, perché solo se il chicco di grano caduto in terra muore porta molto frutto.

                           don Camillo 

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