sabato 27 maggio 2023

SERGIO E IL CALCIO. L'allenatore. Gigio lascia la squadra

 



Anche la partita di questo pomeriggio l'abbiamo persa e, alla delusione della sconfitta, si assomma l'amarezza per le maglie tarlate. Ma questo confronto  è ancora tutto da giocare.
E' sera e prendo in mano il telefono e chiamo Mariangela, la giovane assessore allo sport   e le espongo il problema. Mi rassicura dicendo che ne avrebbe parlato al sindaco Leidi.
Forse qualcuno, leggendo queste righe, pensa che mi stia prendendo troppe libertà di approccio. Ma Zandobbio è un piccolo paese dove tutti ci conosciamo.
Sono passate due settimane e la partita si disputa ancora in casa.
Grande sorpresa tra gli spettatori: i nostri ragazzi si presentano in campo con una sgargiante divisa nuova, suscitando l'ira del presidente, che, a muso duro, mi dice: "Non era questo che voglio dall'amministrazione comunale". 
In realtà Mariangela mi ha detto che sono mesi che bussa a quattrini presso il sindaco, non ottenendo nulla.
Gigio si sta impratichendo nell'arbitraggio. Mi dà una mano nell'allenamento e prende possesso della squadra nella partitella finale. Nel comandare  in mezzo al campo non si sente più oppresso dalla cattiva sorte e diventa un protagonista.
Un giorno la madre mi incontra all'uscita dall'edicola e mi ringrazia per l'aiuto che sto dando al figlio, sottraendolo all'isolamento.
Nonostante i risultati negativi nelle partite di campionato sono soddisfatto dei miei ragazzi, vedendo la loro volontà di migliorarsi.
Nel girone di ritorno il divario con gli avversari è sensibilmente diminuito e la squadra perde con poche reti di scarto; questo alimenta in me la speranza di un risultato positivo prima della fine del campionato.
Gigio interpreta in modo perfetto il ruolo di arbitro, usando persino i cartellini giallo e rosso, senza tuttavia cacciare nessuno dal campo.
Una sera giunge al campo con lo sguardo torvo, che negli ultimi tempi non si nota più sulla sua faccia, che è sempre serena.
Iniziamo l'allenamento e durante gli esercizi si  spazientisce se un ragazzo esegue male un palleggio o una stoppata. Gli chiedo se ha qualche problema, ma Gigio mi risponde che va tutto bene.
Arriva il momento tanto desiderato della partitella, nella quale solitamente i ragazzi manifestano interamente la loro vitalità giovanile, prima repressa negli esercizi necessari per migliorare la tecnica di base.
Non sono rari i battibecchi tra i contendenti per scontri di gioco dovuti alla troppa irruenza. Ma basta una  frase scherzosa mia o di Gigio per ricreare l'armonia nel gruppo e riprendere il gioco come se nulla fosse accaduto.
Divido i ragazzi  in due squadre e Gigio, in mezzo al campo,  fischia l'inizio della partita.
Le azioni si svolgono veloci e ben costruite da entrambe le parti e il risultato è inchiodato sullo 0 - 0, quando Thomas entra in area avversaria con una veloce azione di contropiede. Massimo, il portiere avversario, gli viene incontro e con un tuffo cerca di rubargli il pallone, ma, ahimè, frana sui piedi del centravanti facendolo cadere, mentre la sfera di cuoio rotola fuori dalla linea di fondo.
Tutti si aspettano che Gigio fischi il rigore, ma lui, incredibilmente, indica la rimessa dal fondo.
"Thomas è inciampato nel portiere in uscita" dice per giustificare la sua decisione.
"Mettiti gli occhiali" risponde, ridendo, Thomas.
Allora Gigio estrae il cartellino rosso e gli indica la via degli spogliatoi. Naturalmente è la solita messinscena per rendere più divertente la partita.
Ora l'attaccante sta rientrando a centrocampo, quando Gigio urla: "Thomas, o esci dal campo o me ne vado io".
Incredulità sui visi di tutti ed allora io cerco di dirimere la questione, dicendo che tanta severità non è giustificata.
Inflessibile, Gigio abbassa la testa e rientra negli spogliatoi.
Faccio riprendere la partita, sperando che l'arbitro ci ripensi e ritorni sul terreno di gioco.
Invece pochi minuti dopo il ragazzo esce dagli spogliatoi con la sacca, inforca la bici e se ne va non salutando nessuno.
Nei giorni successivi sono vani i tentativi di tutta la squadra di farlo recedere dalla decisione di abbandono: è ritornato nel suo mondo solitario.
Tuttavia in primavera frequenta il corso per giovani arbitri ed io sono contento che sia rientrato in un altro gruppo.

                                      continua





Nessun commento: