FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.
ERBA DI CASA NOSTRA
"L'erba degli altri è sempre più verde".
E' un detto che in passato ha spopolato, ma continua ad essere valido anche oggi. Succede che ci lasciamo affascinare da quello che viene detto o fatto da persone a noi simpatiche o famose, e non accorgiamo, invece delle cose belle che dicono o fanno le persone che ci stanno più vicine o che frequentiamo quotidianamente.
A volte mi capitava di riferire a mia mamma delle cose che avevo sentito da alcuni amici, di parlargliene come se fossero una bella novità e lei mi rispondeva: "Quante volte te l'ho detto anch'io, ma non mi hai ascoltato. Adesso che te l'ha detto il tuo amico è tutto oro colato".
Questo mi fa pensare che la quotidianità non paga; quello che abbiamo a portata di mano o che abbiamo in abbondanza finiamo per considerarlo banale o comunque poco interessante, salvo poi a riscoprire le stesse cose e apprezzarle se le cogliamo da altre fonti a noi più congeniali in quel momento.
Conosco un po' da sempre questo meccanismo psicologico, ma in questi ultimi tempi l'ho riscoperto in modo più convincente ed interessante proprio grazie alla settimana della Cultura che stiamo vivendo.
Parlando di cultura il pensiero va istintivamente alle grandi opere esaltate a livello nazionale o internazionale e l'attenzione si concentra subito su quello, distogliendo lo sguardo dalle molteplici esperienze ad espressioni culturali che fanno parte della nostra quotidianità locale.
Lo stimolo della settimana della cultura ci ha portati a cercare e a trovare nel nostro paese vere e proprie espressioni degne di essere considerate artistiche, nascoste nel silenzio delle nostre case.
Ne abbiamo trovate alcune, quelle che siamo riusciti a scoprire e ci sono state messe gentilmente a disposizione per questa occasione.
Ma certamente ce ne sono tante altre che sarebbe bello conoscere e valorizzare anche al di là della settimana della cultura.
L'idea è quella di creare uno spazio che permetta di fare questo: una sala che di volta in volta ospiti i nostri capolavori locali, e a potenziare al tempo stesso quegli spazi che già abbiamo e sono funzionanti quali il teatro e la Torre Campanaria, perché le espressioni artistiche interessano anche i campi dello spettacolo e della scrittura.
Intanto godiamoci le opere che abbiamo scoperto, lasciando spazio a un po' di rimpianto per non aver colto prima l'opportunità di avere in casa nostra artisti che, se incoraggiati e valorizzati, avrebbero potuto arricchirci con chissà quali altre loro creazioni.
Valorizziamo l'erba di casa nostra... per non dover cadere in altri tardivi rimpianti.
don Camillo
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.