mercoledì 1 aprile 2020

SALUTE. Malati di cibo


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" febbraio 2020.
Articolo: "Malati di cibo" di ROBERTA VILLA.

I disturbi del comportamento alimentare stanno prendendo piede, soprattutto tra i giovani. E sono sempre meno appannaggio delle sole ragazze: come riconoscerli?
Di solito incominciano in maniera subdola. E' abbastanza comune che un adolescente non si piaccia, e si consideri troppo magro o troppo grasso. Qualche volta è anche vero che è sovra o sottopeso, e che deve stare più attento all'alimentazione.
Il confine con i disturbi del comportamento alimentare, di cui anoressia e bulimia nervosa  sono le manifestazioni più note e frequenti, può quindi sfuggire, in un senso o nell'altro, ai genitori a seconda della cultura familiare, dove si mangia abitualmente troppo, qualcuno si allarmerà se una ragazza obesa cerca giustamente di controllare il suo apporto calorico per rimettersi in forma.
Nelle case in cui si presta grande attenzione alla quantità e qualità del cibo, invece, si rischia di trascurare il fatto che un figlio ne stia diventando ossessionato.
Complice anche il fatto che ormai, spesso, la famiglia si riunisce solo la sera e i ragazzi pranzano soli, è difficile rendersi conto di che cosa, quanto e come mangiano nel resto della giornata.
Chi soffre di disturbi del comportamento alimentare, inoltre, mette in atto una serie di comportamenti per nascondere quelle che sono manifestazioni di un malessere profondo che col cibo ha di per sé poco a che fare, ma che in un rapporto anomalo col cibo si manifesta.Talvolta non c'è nemmeno un drastico cambiamento di peso, perché tra restrizioni e abbuffate il bilancio energetico è ancora conservato.
Capita così che i genitori scoprano il problema in una fase già avanzata: quando si ripetono gli svenimenti a scuola durante l'ora i educazione fisica, quando il dentista nota sugli incisivi i segni del vomito ricorrente indotto per ridurre l'assorbimento di nutrienti, quando da mesi non arrivano più le mestruazioni o l'idea di perdere un allenamento in palestra scatena il panico.
Uno studio pubblicato sull'"American Journal of Public Health" mette in guardia da un altro segnale: l'acquisto di lassativi o pillole per dimagrire. Su oltre 10 mila giovani esaminate nel corso della ricerca, quelle che facevano uso di questi prodotti hanno dimostrato di avere un rischio 5-6 volte superiore alle altre di ricevere negli anni immediatamente successivi una diagnosi di disturbi del comportamento alimentare.
In Italia, i nuovi casi, secondo  la Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare sono in totale circa 8.500 l'anno. Uno su 10 è un adolescente, con un crescente numero di diagnosi poste già nella scuola primaria. I maschi sono una minoranza, ma il loro numero è in aumento.
Qualche tempo fa, il ministero della Salute ha pubblicato sul suo sito un documento con una serie di raccomandazioni pratiche per aiutare le famiglie.
Quel che è certo è che non ci si può arrangiare da soli, colpevolizzare il ragazzo o costringerlo a un'alimentazione corretta: se si individua  qualche campanello d'allarme è bene rivolgersi al proprio medico e poi a un centro specialistico, per evitare che la situazione precipiti o diventi cronica.
Con le giuste cure, invece, si può guarire, recuperando un sano rapporto con il cibo.

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