FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.
L'Ulivo Maestro
Mi ha chiesto quest'oggi la pianta d'ulivo:
"perché nei tuoi occhi non vedo il sorriso?"
"Come potrei sorrider giulivo
"Come potrei sorrider giulivo
in mezzo ai tanti che il male ha ucciso?
Non c'è più confine tra amici e parenti,
tra chi mi è vicino e chi mai non ho visto,
tra i molti che sono miei conoscenti:
per ognuno e per tutti ho un carico tristo".
"Capisco - mi dice l'Ulivo nodoso -
perché dentro di me porto i drammi più crudi;
dai tempi dell'Arca non trovo riposo
sudore di sangue sui rami miei nudi.
Il mio tronco contorto, però, non è vile,
anzi, è ben visto e ammirato da tutti
fino ad essere amato come uno stile
lui che produce preziosissimi frutti.
Mi lascio sfrondar da chiunque lo vuole;
i miei rami percossi da verghe e rastrelli
sorreggon sicuri, incuranti se duole,
da sempre addestrati a portare fardelli.
Tra tanta fatica e altrettanto dolore
da sempre rimango una pianta di pace.
Il mio succo prezioso sa giungere al cuore,
sa dare risalto e potenza al sagace.
Rimango nel tempo così radicato,
Maestro non solo per le piante del bosco;
per nulla mi sento dalla vita svuotato,
per nulla mi sento dalla vita svuotato,
si volge alla festa tutto quel che conosco".
don Camillo