E' morto Mario Belotti.
Ieri pomeriggio stavo assistendo alla partita Napoli - Atalanta nel bar del nostro oratorio, quando a Rosaria, seduta accanto a me, giunge sullo smartphone il seguente messaggio della parrocchia: "E' morto Mario Belotti".
Nel baretto eravamo euforici perché stavamo mettendo sotto il Napoli.
Rosaria comunica a tutti la notizia e un velo di tristezza copre gli animi dei numerosi presenti.
Negli ultimi anni l'ho visto frequentemente Mario, perché, quando arrancavo con le racchette sull'impervia strada cementata che porta a S. Bernardo, lui stava disboscando e vedendomi mi dava la voce.
Ero pieno di ammirazione per la sua forza nonostante i suoi 80 e più anni.
Per me quella strada era ed è diventata l'ascesa del monte Everest, mentre lui, abbarbicato sul suolo scosceso, tagliava alberi con la motosega.
Il taglio del bosco era la sua passione e ora mi viene in mente che anche mio nonno materno Alessandro di precide tagliava i boschi ed aveva una forza erculea.
Di Mario ho postato sul blog in passato anche le foto delle sue cataste, che mi sembravano delle opere d'arte.
Anche Rosaria ricorda con nostalgia quando, recandosi al cimitero, vedeva Mario seduto sul muretto e si fermava a scambiare qualche parola.
Ora anche Mario ha terminato il suo cammino.
Riposa in pace.
Sergio Finazzi
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