venerdì 15 marzo 2024

SPORT. Luis Muriel, il calcio col sorriso

 


FONTE: Sportweek #08.
Articolo: "Muriel, il calcio col sorriso" di LUIGI GARLANDO.


Caro Luis Muriel,

con questa mia voglio augurarle buon vento per la sua nuova avventura americana, all'Orlando City, e ringraziarla per tutto quello che ci ha regalato in questi anni.
Domani, l'Atalanta giocherà a San Siro contro il Milan e la memoria di tanti tornerà al geniale colpo di tacco con cui lei infilzò il Diavolo nella partita d'andata a Bergamo, la mandrakata dell'anno.
I memorialisti  più raffinati, associandola a San Siro, ricorderanno una delle sue primissime perle, pescata nell'anno del suo arrivo in Italia, 2011: Inter-Lecce. Lei , allora attaccante della squadra pugliese, prese il volo sulla fascia sinistra, dribblò a rientrare Lucio, poi Maicon e calciò alle spalle di Julio Cesar, anticipando Samuel e Zanetti. Tutta la gloriosa difesa del Triplete abbattuta in un colpo solo.
Quel gol e il taconazo  di Bergamo incorniciano i suoi 13 anni italiani, interrotti solo dalla parentesi sivigliana (2017-19).
Il lungo soggiorno nel nostro Paese è stato uno scrigno di bellezza che lei, con democratica generosità, ha voluto dispensare ovunque, da Nord a Sud da Udine a Lecce, dal mare (Samp) all'entroterra (Fiorentina Atalanta).
Voltandoci di scatto, rivediamo una meraviglia segnata alla Roma, dribblando lungo la linea di fondo in una piovosa serata udinese (2013); una cannonata sampdoriana, splendida, al volo, nella porta di un'altra Roma (2016); una punizione dalla luna all'incrocio di Handanovic che incantò Firenze (2019); una danza in dribbling, con conversione e scaldabagno orobico sul palo lungo del Lipsia (2022).
Ma non è solo questione di gol e di bellezza. La gratitudine riguarda soprattutto i sorrisi che lei mostrava in campo. Non tanto quelli dopo un gol. Lì sono capaci tutti.  Ma quando li sbagliava. Le scappava quel mezzo sorriso, tipo "Per un pelo... Quasi mi riusciva..." che sdrammatizzava l'errore e, anche nel contesto più esasperato, restituiva al calcio la leggerezza  di un gioco, cioè il suo valore autentico.
Campioni che segnino bei gol non ci mancheranno, trovarne che sappiano sorridere come lei, caro Luis, sarà più difficile.
Chi ci ricorderà che, in fondo, stiamo solo giocando? Chi ci rimane? Rafa Leao e poi? E poi Jannick  Sinner che, non a caso, piace  ai bambini come piace lei, per la sua simpatia da cartone animato. 
Che l'abbiano voluta a Orlando, cioè Disney World, sembra logico. Lo è anche un colombiano che scopre l'America, in fondo...

                    Buon vento!







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