mercoledì 11 dicembre 2013

POESIE.1.Natale 1991

 
 
Ho scritto questa poesia nel 1991 e nel frattempo la situazione di milioni di bambini nel mondo non è senz'altro migliorata. Anzi. Per l'Uomo sarà la colpa più grave nel Giudizio Universale.
 
 
 

NATALE 1991
 
Riccioli biondi e occhi azzurri,
una smorfia da bimbo viziato.
Tra giocattoli, luci e panettoni
lo sguardo amoroso di genitori belli,
eleganti,
sorridenti.
Un grande albero illuminato,
una casa sontuosa,
una tavola regalmente imbandita.
Riccioli biondi,
il mondo è ben più grande della tua casa.
Fuori dal suo morbido tepore
c'è il freddo di un inverno senza scarpe
che gela i bimbi albanesi.
C'è il torrido calore di savana,
di terre bruciate, aride, deserte:
la fame negli occhi di milioni di bimbi come te.
C'è il rumore assordante delle bombe
che scoppiano a pochi metri
dai bimbi croati e sloveni.
C'è la terribile strada polverosa,
casa di bimbi palestinesi e brasiliani,
figli di nessuno.
Ci sono i desideri che rimarranno inesauditi
dei bimbi russi, indiani, messicani.
Ci sono, ci sono, ci sono milioni di bimbi,
che hanno in comune solo la miseria
e grandi occhi scuri pieni di paura.
E i tuoi giocattoli,
il tuo grande albero illuminato,
la tua suntuosa casa
non devono ingannarti.
Riccioli biondi e occhi azzurri
non fare capricci:
pensa anche a loro.