TERESA vive tuttora ed è la persona più anziana di Zandobbio.
FONTE: libro "Sul filo dei ricordi 2..." ideato e stampato dal GRUPPO PARROCCHIALE PER LA TERZA ETA' di Zandobbio.
LA ... GUARDIA COSTANTE
Mi chiamo Teresa Martinelli e sono nata a Zandobbio l'11 agosto 1924.
Dopo la quarta elementare, frequentata alle scuole di Zandobbio, sono rimasta orfana del papà in giovane età e con sei fratelli; mia madre ha dovuto trovarsi un posto di lavoro per mantenere la famiglia.
Anch'io contribuivo al mantenimento della famiglia con dei piccoli lavori: portando acqua nelle stalle per abbeverare le mucche di contadini vicini; attingendo dalle sorgenti vicine, avevamo in cambio un frutto, una fetta di polenta o un grappolo d'uva, tutto contribuiva a sfamarci un po'.
Raggiunta l'età per poter andare a lavorare sono stata assunta a Trescore dal bottonificio del signor Gambirasio con una paga oraria di 27 centesimi di lire. Questo lavoro l'ho svolto fino al matrimonio, ad eccezione del periodo bellico, durante il quale, per evitar bombardamenti, il padrona ci faceva restare a casa.
Ho conosciuto Luigi Gino Mutti. Il periodo di fidanzamento fu abbastanza rigido, in quanto le regole di mamma Adele erano molto serie: già ci vedevamo poco perché Gino lavorava in Francia e quelle poche volte c'era sempre la mamma, attenta e in guardia costante.
Ricordo che un giorno del marzo 1951, prima di sposarci, ero a Trescore con delle amiche a trovare un'ammalata. In piazza incontro Gino carico di valige di ritorno dalla Francia. Ci siamo guardati e salutati, lui pensava che lo accompagnassi a Zandobbio, mentre io sono invece andata dall'amica ammalata. Questo fatto, ogni tanto, lui lo raccontava ai figli tanto era rimasto male per non averlo accompagnato. Ma allora ci si voleva bene anche a distanza.
Nel dicembre 1951 ci siamo sposati nella chiesa parrocchiale di S. Giorgio Martire, officiante il parroco don Angelo Bosis. Io indossavo un tailleur grigio ed una camicetta di seta bianca e Gino un elegante vestito blu.
Dopo la cerimonia, con circa 20 invitati, ci siamo recati dallo zio nonché testimone di nozze per il pranzo, preparato con cura dalla cuoca Santina Suardi. Era composto da qualche animale da cortile bollito, dato da noi, e vino in abbondanza. Abbiamo ricevuto in dono un servizio di bicchieri, uno di posate e qualche altro piccolo soprammobile.
Come viaggio di nozze ci siamo avviati, a piedi e da soli, verso la nostra nuova abitazione in via Calvarola: era un appartamento ricavato nel vecchio filatoi del Mai. La sera ci hanno raggiunto degli amici di Gino: pensavano di trovare qualche panino per uno spuntino. Sul tavolo, invece, non vi era nulla, neppure la tovaglia. Sono perciò ritornati a Zandobbio presso l'osteria di Santina per mangiare qualche panino e brindare alla nostra salute.
Questo è il nostro matrimonio, questo il nostro pranzo, questo il nostro viaggio di nozze.
Mio marito mi ha raccontato un fatto che qui voglio ricordare. Quando è stato prigioniero per tre anni in Germania, lavorava in uno stabilimento di filatura con poco cibo. Di notte, con altri commilitoni, andava alla ricerca di qualche buccia di patata nei cassonetti dei rifiuti, qualche radice di verdura nei campi, ecc. con il pericolo di essere presi e fucilati, ma la fame faceva fare questo ed altro. Raccontava di aver perso trenta chili.
Non gli piaceva ricordare questi avvenimenti, neanche con i figli. Non voleva ricordare questi tristi momenti di prigionia.
Quando la sera guardavamo la televisione se veniva trasmesso un film di guerra faceva cambiare canale e, a volte, piangeva.
Dal nostro matrimonio sono nati due figli: Giuseppe ed Emanuela. Sono rimasta vedova all'età di 70 anni. Oggi vivo da sola e, grazie a Dio, ancora in buona salute ed autosufficiente, in compagnia dei figli e dei nipoti.
Teresa Martinelli
classe 1924
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